Cattività

Dove eravamo rimasti?

PER IL FINALE? UNA CONDANNA ETERNA (50%)

E CONDANNA SIA!

Dietro sua figlia ora vede Sauro, che ha il suo stesso viso; alza gli occhi e incontra i volti immobili di Lia, di sua madre e di decine di altri individui dagli sguardi spenti. Si precipita verso uno di loro, lo colpisce con forza. La testa si stacca e ora penzola su un lato. Dal collo spunta un intrico di meccanismi lucidi e cavi da cui scaturiscono scintille azzurrognole. Roberto è incredulo, colpisce ancora, uno a uno i corpi cadono e rivelano la propria anima di titanio e circuiti.

«Sauro!» urla, è disperato.

Le immagini si sdoppiano davanti ai suoi occhi. Il prato ora è un pavimento lucido che riflette decine di piccole luci artificiali, fitte come stelle nella volta celeste.

«Non esiste Sauro, glielo ripeto. Sauro è solo una proiezione della sua mente. Abbiamo tentato di indagare nel suo inconscio, di capire cosa è successo e perché, ma lei non ci ha lasciato scelta. I tentativi con gli androidi sono falliti. Lei è un criminale, Roberto Sauro, non è recuperabile e non ci ha fornito alcun aiuto per lo sviluppo di tecniche per la prevenzione del crimine materiale. Per questo lei è condannato all’esilio cosmico, per volontà del tribunale interspaziale di Terra VI. In relazione alla Legge numero 1054 del Dodicesimo Decreto Interplanetario: per i delitti plurimi, compreso quello della sua stessa figlia e di sua moglie, lei sarà rinchiuso in una capsula eterna, lascerà questa base orbitale e vagherà nello spazio profondo fino all’esalazione del suo ultimo… respiro. Ha compreso quanto appena detto?»

Roberto fissa la donna con aria smarrita, no, non ha capito, ma non riesce a parlare, ha la gola secca.

«Acqua» mormora appena.

La donna lo fissa con sguardo distaccato e muove il mento in direzione di qualcuno alla sua sinistra, qualcosa si muove. Lui si muove. Il lettino su cui è immobilizzato torna nella posizione originaria e lui si ritrova supino. Le due persone armeggiano con il suo corpo, avverte un ronzio e poi un click. Il suo braccio destro viene rimosso, stessa sorte tocca a quello sinistro. Ancora ronzii, scatti metallici di quello che pare un cricchetto. Altri due uomini si sono avvicinati e ora armeggiano con le sue gambe. Ogni parte del suo corpo, del suo corpo artificiale, viene rimossa. Non resta nulla solo una sensazione di sé.

«Smontiamo anche la testa?» chiede qualcuno.

«No, ha bisogno di un involucro per continuare a captare quello che gli sta intorno.»

«Non capisco perché dovremmo sprecare componenti costosi per lasciare delle sensazioni a un chip.»

«In quel chip è contenuta la coscienza di Roberto Sauro, perché la pena abbia il suo effetto ha bisogno di percepirla. Smetti di fare domande, ora. Sigilla l’alloggiamento e controlla che i sensori siano attivi, è arrivato il momento.»

Roberto traballa spinto fino oltre la porta aperta sullo spazio infinito. L’ambiente è pressurizzato e protetto da un pannello trasparente. La Capsula viene avvicinata e Roberto si sente sollevare e posizionare al suo interno; è come un sarcofago, una bara di solida lega indistruttibile.

Con un soffio la capsula viene sigillata, gli manca l’aria, un cuore inesistente gli martella nel petto impazzito. Non può essere… «uccidetemi» sussurra, ma nessuno può sentirlo.

All’improvviso uno strattone, poi un tremolio sotto la capsula e infine il lieve galleggiamento, segno del definitivo distacco dalla base orbitale.

Il suo io profondo avverte sensazioni che non possono esistere, il terrore gli gonfia la gola amputata e fa tremare un corpo che non c’è più. Forse morirò, pensa, ma il suo pensiero presto è inghiottito dal buio.

*

Nella cella spoglia ritrova la botola, è socchiusa e se si avvicina abbastanza può guardarci attraverso, può infilare una mano nello spiraglio rimasto aperto, può vedere le risaie sterminate sotto di lui. Sente il bisogno di andare di cadere, di trovare pace.

E allora la apre, il vento fresco gli scompiglia i capelli e gli deterge il sudore dal viso. Si sente così leggero, pronto per raggiungerle. Le vede, sono sotto di lui e sono così belle. Precipita nel vuoto, una caduta infinita, dolce, verso l’oblio.

«Non perderti d’animo fratello mio, riusciremo a riportarti a casa»

La voce di Sauro gracchia da un altoparlante invisibile e lo riporta alla capsula.

«Sauro?» chiama con un filo di voce.

«Sì, fratello. Lui ha deciso. Sarai dei nostri, ancora e per sempre. Lui ha deciso, non temere. Ti aiuteremo.»

«Come?»

Un fruscio, poi ancora la voce distorta: «come abbiamo sempre fatto. Lasciati andare, fratello… rinvenimento… protocollo di rianimazione attivato…»

La voce di Sauro ha lasciato il posto a una voce aliena, che Roberto non conosce. L’arsura torna ad aggredirgli la gola. È nuovamente vigile e disperato.

Nella capsula in allontanamento, la voce della donna gracchia un laconico: «Caso 7498, espletato. Detenuto espulso. Impostare protocollo di rianimazione continua.»

Categorie

Lascia un commento

104 Commenti

  • Wow. Ho recuperato gli ultimi due e devo dire che siete andati oltre ogni più rosea aspettativa. Avete osato, pur senza venir meno alla coerenza interna alla storia con il risultato affatto scontato che tutti i pezzi del puzzle si sono incastrati alla perfezione. Bene, benissimo anzi. Direi che potete dirvi soddisfatti dell’esperimento. Storia che avrebbe meritato molta più attenzione. Peccato davvero.
    Su questo però Vi rimando alla lettura del mio penultimo commento. Alla prossima (sperando che ce ne sarà una)

    • Ciao, Luigi.
      Intanto, grazie per essere tornato a leggere il finale. Roberto è stato molte cose, figlio di sei menti diverse che lo hanno generato, fatto muovere in mondi costruiti da molteplici idee. Questo racconto è stato portato avanti come un esperimento e possiamo ritenerci soddisfatti del lavoro svolto.
      In relazione alla tua interpretazione della storia: Roberto ha subito l’interazione di droghe, di esperimenti sadici volti a riportare a galla ricordi sopiti e meritevoli di condanna, ha dovuto vivere e rivivere esperienze del passato e di un presente fittizio. In qualche modo, per come lo abbiamo pensato, un po’ schizofrenico lo è. Felici che ti sia piaciuto, chissà se ci rivedremo…
      Nel frattempo vorremmo augurarti Buone Feste Imminenti.

  • Mi piacciono queste storie. Una storia di faiglia, di un uomo che in un primo momento sembra un normale detenuto, di cui non dice mai il motivo per cui sta in carcere, in un secondo momento, semra che si tratti di un uomo cieco ed in fin di vita, costretto a prendere una medicina che gli fa uscire del liquido dall’ombelico, e poi si scopre che quelle cose che vedeva nella mente, non erano ricordi reali. Non era la sua famiglia.

    • Ciao, Sauro e benvenuto.
      Sono contento che la storia ti piaccia!
      Mi scuso per il ritardo con cui ti rispondo, ma per fortuna tua, arrivando ora non hai dovuto attendere tra un capitolo e l’altro 🙂
      Sì, ci sono un sacco di cose, in questa storia, forse pure troppe 😀 ma contiamo di dare un finale coerente a questo marasma.
      Forse 😀
      Grazie mille del voto e del commento

      Ciao, a presto

  • Dopo tanto tempo sono tornata e ho recuperato il vostro racconto. Siete veramente una grande squadra, la vostra scrittura coglie sempre di sorpresa. Ancora sono un po’ confusa, ma presto attenzione per arrivare al finale. Magnifica, unica e ben riuscita quest’esperienza di ‘sei scrittori in uno’. Non è facile, ma voi siete stati bravissimi a mettere sei teste insieme in completa armonia.
    Alla prossima!

  • Decisamente in un corpo artificiale.
    Ragazzi ma quanto siete diventati bravi? E quanto bene vi sta facendo quest’esperienza? Ma voi una roba così la dovete assolutamente replicare, ché insieme funzionate alla grande! Molto, molto bello questo ottavo, forse il più bello tra quelli letti fin’ora… non ho consigli da darvi, solo non vedo l’ora che sia finito per rileggerlo dal principio, ché la sola cosa che manca è un po’ di regolarità negli appuntamenti ma quello si spiega con i sacrosanti tempi del confronto che deve essere una roba non facile, immagino. Bravi, solo questo dico.
    Ah e fossi in voi non mi farei troppi problemi a dare maggior risalto al racconto ricorrendo a pratiche che sono sicuro avete scartato in ragione della vostra onestà.
    Non si fa, lo so, ma nel vostro caso sarebbe un po’ diverso dacché theIncipit, come sapete perfettamente, è fatto di scambi di opinioni; insomma è anche commentando gli altri che ci si fa conoscere, solo che commentare gli altri come Six Pistols per voi è impossibile e questa cosa vi sottrae una bella fetta di visibilità ed è un peccato perché il racconto merita e meritate voi… si tratterebbe di compensare in fondo, niente di più. Si, lo so, non mi ci vedete nei panni del demonio tentatore e non mi ci vedo manco io per la verità però ci dovevo provare anche se so già come andrà a finire…

    • Ah Ah, Lou, sei troppo buono e il mostro dodecapodo che risponde a questo nick ti dedica ben sei sorrisi riconoscenti, uno per cefalo 😀
      La “sregolatezza” degli appuntamenti, per quanto di certo non l’unico, è effettivamente un grave problema, ma in effetti mettere il signor (o la signora) SixPistols d’accordo con se stesso/a non è facile. A tal proposito, una delle sue teste borbotta spesso “Sesi concas, sesi berrittas”: ogni testa indossa un cappello diverso 😀
      Un minimo di “promozione” ce la facciamo, leggiamo qua e là, proviamo a dare consigli… Proveremo a farne un po’ di più, chissà che qualche autore/lettore non sia ancora in tempo di innamorarsi tardivamente del nostro fantascienzosmagorico racconto 😀
      Grazie ancora, grazie davvero
      Ciao, a presto…o almeno “a non tardissimo” 😀

  • La mia confusione regna. Purtroppo, non ricordavo molto dei capitoli precedenti, già volutamente incasinati.
    Sullo stile, la scrittura, la scorrevolezza e l’effetto WOW delle immagini che evocate, non si discute. Sono solo profondamente annebbiata e ho paura di non aver capito tutto.
    Spero che alla fine ci sarà una spiegazione che unirà tutti i pezzi.

    • Ciao Caterina,
      grazie per la pazienza. Eh sì, un po’ di confusione un racconto del genere la crea, non è semplice per noi autori, figurarsi per il lettore 🙂
      Vedrai che nel finale i pezzi andranno a posto e il racconto assumerà un significato e si troverà una dimensione a quanto scritto fin qui… almeno spero.
      Perdonaci per l’attesa e rimani con noi, male che vada ti sarai fatta un giro nella testa di sei persone, non male no?
      Buona giornata!

    • Buonasera, HOPE! Benvenuto/a e grazie per i complimenti.
      La mia risposta giunge con un ritardo pazzesco, così come, ahimè, la pubblicazione dell’ottavo capitolo. Spero che non ti sia dimenticato/a di questa storia e che abbia ancora voglia di sapere come va a finire 😀
      Ciao, grazie ancora!

  • Sconvolgete come sempre. Riprendere la lettura dopo settimane di pausa è un attimo destabilizzante, perché quello che scrivete è complesso e per non perdere il filo di quello che scrivete, devo riprendermi i capitoli precedenti.
    Riuscite sempre comunque a generarmi un vortice di emozioni. Resto senza parole e vi stimo ogni giorno di più. Complimenti. Non mollate.

    • Ciao Caterina.
      Ci scusiamo per il ritardo nella pubblicazione di questo capitolo ma abbiamo avuto più di un ostacolo da superare. Fortunatamente, ce l’abbiamo fatta anche stavolta ?
      È sempre un piacere leggere commenti come il tuo, soprattutto dopo gli sforzi che facciamo per mettere insieme tutti i pezzi del puzzle. Non molleremo! Anzi, cercheremo di dare sempre il meglio per non deludere le vostre aspettative. Grazie per il tuo supporto e buona domenica.

  • Rieccovi finalmente… una tiratina d’orecchi in questo caso è d’obbligo e lo è a maggior ragione perché siete tutti esperti del sito e ne dovreste conoscere benissimo le insidie: ma che si fa così? Cioè vi pare normale lasciare i vostri poveri lettori a digiuno per un periodo così lungo? Va bene che ne è valsa la pena ché l’episodio è scritto benissimo e finalmente lascia intendere delle cose che era pure ora. Pur se cosa è successo a Sauro io ancora non l’ho capito e perciò…
    Bravi. La storia funziona e la scrittura continua ad essere piuttosto omogenea. Però mo niente scherzi e via veloce col prossimo.

    • Via veloci con il prossimo mi sembra un po’ utopistica come esortazione, caro Lou 🙂
      Tra la difficoltà di accordare le versioni, i rallentamenti da temperature canicolari e le ferie dell’uno e dell’altra, è già un miracolo che riusciamo ancora a mettere insieme un capitolo, da qui a farlo in tempi ragionevoli… ma ci proveremo e l’intenzione è quella che conta ^^
      Non ti dico “a presto”, diciamo “alla prossima”, va’

  • Vi ho recuperati solo ora. Che storia emozionante! Sembra una puntata di Black Mirror. Mi avete catapultata in una realtà incredibile. Per quanto molte cose siano appena accennate e ancora poco chiare, instillate nel lettore la voglia di saperne sempre di più e di non smettere mai di leggere.
    Attendo con ansia il prossimo capitolo, perché devo capire che piega prenderà il vostro racconto.

    • Grazie del commento entusiasta, con i nostri tempi di pubblicazione ormai biblici, credevamo che non ci leggesse più nessuno 🙂
      Anche noi, ti confesso, dobbiamo decidere che piega dare al racconto che volge al finale, il che rende la scrittura di più in più complicata e lenta, ma cercheremo di arrivare in porto.

  • Ciao, Six Pistols
    Scusa se commento in ritardo, ma gli impegni mi hanno impedito di seguire la tua fantastica storia che intanto sta continuando in un ritmo incalzante!
    Il capitolo, come tutti i precedenti, è stupendo. Mi piace il tuo stile e questo racconto così intricato e carico di misteri mi sta prendendo sempre di più 🙂
    Ottimo lavoro!
    Ti auguro un buon inizio settimana, alla prossima!
    Fior

  • Finalmente un altro episodio, temevo non avreste più continuato 😀
    Capitolo molto bello e molto avvincente, c’è qualche dettaglio in più che può aprire qualche spiraglio ma la confusione è ancora tanta, e ciò non è un male per quanto mi riguarda. Voto per sapere che cosa è successo a Sauro, qualcuno probabilmente non vuole che parli!

    • Ciao Lorenzo, grazie di aver letto e votato il capitolo. Chiedo scusa per il ritardo, cercheremo di farci perdonare 😀
      Per quanto riguarda la confusione, beh, speriamo di riuscire a chiarire i dubbi e aprire spiragli di chiarezza al più presto!

  • Nel mondo ci sono troppe persone. Una fazione ha vietato la riproduzione, un’altra ha trovato il modo di aggirare l’impedimento. Fin qui credo di aver capito. Aspetto di capire cosa succede a Roberto e perché aiuta i suoi avversari proprio incontrando la sua famiglia.
    Vi siete fatti attendere ma ne è valsa la pena. Al prossimo episodio, spero presto

  • Ciao! Ho letto tutto adesso. Sono ancora confusa, ma va benissimo così, ritengo che il casino sia funzionale al racconto. Mi sento spaesata, non so cosa aspettarmi e trovo i ricordi un po’inquietanti. Tuttavia, ripeto, credo che sia perfetto, nel racconto che state creando, che il lettore si senta così. Scoprire tutto una visione alla volta, non sapere neanche chi è il protagonista…rende il tutto accattivante! Essendo un po’in confusione, ho scelto “nessuno dei due o forse entrambi”. Comunque avete molta grinta, non è facile scrivere un racconto in sei, soprattutto con i limiti del sito. Avete la mia stima e il mio ” segui”. A presto e ciao a tutti 🙂

    • Buonasera, Carlotta, e benvenuta! Sì, hai ragione, un po’ di confusione è certamente funzionale alla storia, il lettore deve immedesimarsi nello spaesamento di Roberto. Certo, l’importante sarebbe non esagerare… quindi nei prossimi capitoli penso che dovrò impegnarmi per cominciare a far capire qualcosa di ciò che sta accadendo 😀 😀
      Grazie mille di tutto!
      Ciao, a presto

  • Temo di essermi perso un po’… immagini molto forti e anche per questo efficaci. La frase ‘la tua famiglia ti proteggerà sempre’ – che avete anche scelto come titolo dell’episodio – suona davvero inquietante.
    Non ho appunti importanti da fare. In apertura avrei forse preferito un più banale ‘aperta’ a quel dischiusa.
    Vero che nella frase successiva c’è quel ‘apertura’ che a quel punto sarebbe stato bene sostituire ma, insomma, sinonimi di apertura ce ne sono eccome… però che fatica trovare anche solo qualche piccolo suggerimento da darvi.
    Bravi, bravi. Nessuno dei due e forse entrambi.

    • Ciao, Lou! Ma sì, leggere è viaggiare, no? E qualche volta, viaggiando senza meta, ci si può perdere… e magari finire in un posto sconosciuto e bellissimo. O più probabilmente, finire rapinato e mazziato 😀 😀 Quale dei due sarà il nostro caso? Non lo so, mi sono perso! 😀
      Grazie mille del commento e delle belle parole

  • Ho letto i cinque capitoli tutti insieme e devo dire che all’inizio non so se mi stava piacendo o no (nonostante la scrittura fosse di ottima qualità), anche se poi ha cominciato ad affascinarmi sempre di più. In particolare mi è piaciuto il tema del crimine orrendo rimosso dal protagonista, anche se ancora non si sa se è proprio un suo ricordo o no, se ho capito bene. Sono curioso di vedere come prosegue 😀
    P.s. l’atmosfera surreale e la presenza della chiave mi hanno ricordato i film di Lynch, non so se la cosa sia voluta o meno 😀

    • Ciao, Lorenzo e benvenuto!
      Grazie per il commento e per i complimenti, fanno molto piacere a tutte e sei le mie personalità narcise 😀
      Riguardo ai tuoi dubbi… in realtà non ti so rispondere, la storia ha dei punti oscuri anche per me 😀
      Grazie ancora,

      Ciao, a presto

    • ciao Maria,
      siamo felici che l’acre sapore che il racconto ha assunto abbia alimentato la tua sete, seppur un po’ confusa, di conoscere gli sviluppi.
      A parte gli scherzi, sappiamo che il racconto è particolare, in fondo nasce dai pensieri e le idee di più persone, tuttavia crediamo che possa risultare interessante, soprattutto per noi è per chi avrà la bontà di seguirci fino alla fine.
      Ciao!

  • Intrigante, scorrevole, molto inquietante: questo racconto è già tra i miei preferiti, quindi in ritardo ma seguo! Affascinante anche la sete di ricordi di… Roberto, Sauro, chissà? (Voto per la numero 3)
    Nei commenti ho letto che siete sei e ho una domanda sul vostro metodo: pensate alla storia insieme e poi scrivete a turno? Scrivete contemporaneamente? Vi passate il testo finché non è pronto? Sono curiosa!

    • Buongiorno, Quante Storie e benvenuta!
      Felice che questo esperimento ti stia fin qui piacendo 😀
      Ahi ahi, una domanda sul nostro “metodo”: prima di cominciare abbiamo stabilito a maggioranza un canovaccio iniziale, quindi scriviamo a coppie un capitolo, alternandoci e cercando di rispettare quel canovaccio (inutile dire che delle idee concordate inizialmente è rimasto ben poco 😀 😀 ). Come si regoli ogni coppia è un mistero anche per me 😀
      C’è poi una fase di editing condiviso tra tutti in cui cerchiamo refusi e suggeriamo correzioni.
      Grazie davvero di tutto!
      Ciao, a presto

    • Ciao, Valentina! Uhm, ho l’impressione che il tuo dubbio sia anche quello che affligge le mie sei tormentate anime 😀 Alla fine, questa storia, mi piacerà? Non mi piacerà? E soprattutto: sarò in grado di tirare i remi in barca? Boh! 😀 😀
      Grazie mille di tutto!
      Ciao, a presto.

    • Ciao Fenderman.
      ROBERTO sarà: eroe, vittima o carnefice? Chissà! Il racconto è tutto da scoprire soprattutto perché la storia è sviluppata dalla creatività di ben sei persone! Il nuovo capitolo è sempre un punto interrogativo per ognuno di noi e la storia prende sempre pieghe inaspettate.
      Ti ringraziamo per la tua visita e speriamo di rileggerti. Il prossimo episodio è già “in pentola”.
      Ciao!

  • Veri. Veri e terribili. Bello. Giusto concedere al lettore qualcosa di più di un’occhiata nella mente di Roberto. L’innocenza perduta della figlia dinanzi all’orrore di una rivelazione tremenda, un segreto che sarebbe dovuto restare per sempre tale… una situazione che potrebbe aver condotto a un tragico epilogo.
    Dove finiscono le memorie e iniziano gli incubi di una mente malata e tormentata dai sensi di colpa?
    È su quel filo sottile che state tessendo la vostra trama?
    O è un inganno abilmente orchestrato per indurre al facile errore i vostri lettori? Staremo a vedere…

    • Ciao Lou.
      Ti ringraziamo per la tua presenza costante.
      Con questo capitolo abbiamo voluto riportare Roberto in una situazione un po’ più “reale” ma ancora non si capisce bene il suo destino. Il passato è nebuloso così come il presente. È un groviglio di pensieri sconnessi e atroci. Io personalmente, non vorrei mai trovarmi in un incubo simile perché non sappiamo se questi flashback siano veri o falsi ma, grazie alle vostre decisioni, qualcosa probabilmente prenderà una piega diversa.
      Alla prossima e buona giornata.

  • Ho letto tutti i capitoli perché mi ha incuriosito il commento fatto a “C’era una volta la felicità” e volevo conoscere il tuo stile. Non mi aspettavo una storia così, sicuramente avete una scrittura che cattura il lettore e la trama, credo strupo del padre alla figlia, mi ha lasciato senza parole. Vediamo come continuate
    PS: se volete sottopormi alla stessa “recensione” fatta alla storia di cui sopra, sono a disposizione.
    Alla prossima

    • E perché non entrambi, vogliamo essere tirchi? O forse nessuno dei due e questa cella gli infila in testa orribili ricordi che non son suoi, chi può dirlo… 🙂
      Detto tra noi, quell’opzione piaceva anche a me. Ma anche le altre sono interessanti, vedremo cosa dirà il prossimo capitolo.
      Ciao e grazie del commento

  • Il capitolo scorre bene. La seconda parte sembra fornire qualche indizio/spiegazione su quanto può essere accaduto nella vita del protagonista. Dico sembra, perché siamo solo al quarto episodio e il racconto è nel genere fantascienza 🙂
    Curiosa la prospettiva nella frase: “L’odore dell’erba appena tagliata invita al buon umore”, per molti è un invito a starnutire a raffica 😀
    sono falsi…

    • Per fortuna, i six pistols non soffrono di febbre da fieno, a noi l’erba tagliata di fresco ci fa sorridere 🙂
      Di fantascientifico c’è già il quadro generale: una cella misteriosa, dove appaiono e scompaiono cose, dove si vivono: ricordi? allucinazioni? esperienze psichiche? I capitoli cercano di spaziare tra i generi narrativi, ma conservando un filo conduttore.
      Conosciamo la storia di Roberto? O è una storia mistificata quella di cui abbiamo visto alcuni sprazzi? Cerchiamo di scoprirlo insieme.
      Ciao Maria, e grazie mille

  • Ciao, ho recuperato tutti i capitoli e devo dire che la storia mi incuriosisce molto. Mi è piaciuta l’omogenita dello stile di scrittura in tutti i capitoli (non avrei mai detto foste in sei a scrivere il racconto, e credo che ciò sia un punto a vostro favore) Per quando riguarda le 3 opzioni ho votato per la veridicità dei racconti: da quello che ho capito, le donne dovrebbero (o potrebbero) essere la moglie e la figlia del protagonista, ma ancora non riesco a spiegarmi il motivo per il quale questo stia vivendo tutto ciò…. forse era un padre è un uomo violento che in un raptus d’ira le ha uccide e adesso loro vogliono vendicarsi?? Beh, staremo a vedere. Aspetto con ansia il vostro prossimo capitolo, sparando che in esso ci siano delle risposte alle innumerevoli domande che questo racconto fá sorgere.

    • Qualche risposta probabilmente sì, ma non tutte, se no la seconda metà del racconto a che servirebbe?
      Siamo felici che ti intrighi. Cercare di mantenere una coerenza al tutto è uno dei nostri obiettivi, cercheremo di riuscirci fino alla fine.
      Grazie della lettura e del commento 🙂

  • Il racconto è intrigante, claustrofobico e angosciante il giusto, si legge bene e ti fa desiderare di leggerne ancora. Delle tre opzioni non me ne piace una, quindi opto per quella che potrebbe essere più plausibile: il liquido scuro, visto che l’elemento acqua è stato richiamato più volte.
    Siete in sei a scrivere? Un esperimento interessante. In passato io ho provato a farlo in due, più gestibile, è stato molto divertente.

    • Anche per me è la prima volta a sei teste, lo avevo già fatto a 4 e fu a tratti tesa, come esperienza. Per ora ci vogliamo ancora tutti bene, qui 🙂
      Il prossimo capitolo non dovrebbe tardare molto, speriamo di averti ancora tra i nostri lettori e che la tensione non scemi.
      Grazie del commento

    • Ciao Maria e ben ritrovata.
      È sempre bene lasciarsi trasportare dall’atmosfera, ma per quanto riguarda la comprensione… beh, quello è un altro paio di maniche ☺
      Ipotesi dissonante dici? Tutto dipenderà da ciò che la chiave aprirà.
      Sempre che apra effettivamente qualcosa.
      Grazie di esser tornata a votare,

      a presto.

  • Bene. Molte le domande, poche le risposte.
    La scrittura è chiara, pulita, giusto così, anche per non disorientare ulteriormente il lettore.
    Lettore che osserva quello che accade senza capirlo del tutto, ma questo fa parte del gioco e va benissimo.
    Carne al fuoco ce n’è e ce n’è davvero tanta.
    La scelta del genere farebbe propendere per alcune soluzioni piuttosto che per altre.
    Non riesco ancora a capire se siamo più dalle parti di Philip Dick o da quelle di Richard Kelly…forse è una via di mezzo. Boh… per ora mi limito a leggere. Bravi, bravissimi. Sauro e la donna anziana.

    • Ciao Lou,
      effettivamente le domande fioriscono anche nelle nostre menti, te lo assicuro ?, tuttavia stiamo provando a dare un senso alla storia con impegno e sono lieta che al di là di tutto, la scrittura ti risulti gradita. Non so bene a che punto stiamo tra Dick e Kelly, ma so che il genere scelto troverà sfogo nei prossimi episodi, insieme ad altri probabilmente. Tante teste, tante idee. É un po’ disorientante anche per noi, però credo che verrà fuori qualcosa di interessante, soprattutto per i gentili lettori che ci stanno facendo compagnia. Grazie moltissime per esserci e alla prossima!

  • Ciao! Interessante, tutto molto interessante! Innanzitutto il fatto che il racconto sia pensato e scritto da più teste e più mani, ma anche questa strana dimensione in cui avete calato il protagonista.
    Come gli altri lettori, mi sento molto confusa e non è tanto la sete che sale, quanto il freddo… Un freddo davvero sinistro!
    Lascerei Roberto da solo, dopo tutte queste comparse. Vediamo cosa accade…

    • Ciao, Fra, benvenuta! Sì, l’essere esacefali è la parte più divertente dell’esperimento, anche se non so bene se anche gli altri cinque cefali la pensino come me 😀
      Freddo sinistro, dici? Uhm, chi lo sa, la storia potrebbe assumere sfumature horror 😉
      Grazie di esserci, a presto!

    • Ciao Martin e benvenuto in questo mondo tutto strano… 🙂
      Sono felice che il viaggio ti incuriosisca, spero che la curiosità ti rimanga e che ti vada di restare con Roberto, per scoprire che cosa gli sta succedendo 🙂
      Grazie moltissime per il passaggio e a presto!

  • Ciao, Six Pistols
    Questo capitolo è bello, davvero 🙂
    Mi incasina un sacco le idee e credo di non averci capito quasi niente ma mi è piaciuto 🙂
    La scrittura è eccellente e questa nebbia nella mente di Roberto, queste figure che appaiono e scompaiono… Mi piace.
    Non so che altro dire.
    Perciò ti sorrido e, chianando il capo, ti auguro buona giornata.
    Fior

    • Ciao, Fior, bentornata 🙂
      Ti ringrazio per i complimenti, mi fa piacere che il capitolo ti sia piaciuto e… capisco molto bene che sia confusa. In effetti è Roberto a essere piuttosto confuso. Lo seguiremo nel suo viaggio, nella speranza che si chiarisca le idee… e le chiarisca anche a noi :-.D
      Ciao, a presto

  • Ciao
    L’atmosfera è resa bene. Leggo sotto che il racconto è scritto a più tastiere…compito non facile, immagino.
    Incipit ricco di contrasti ad effetto: Buio opprimente, luce accecante, caldo rovente e freddo di ghiaccio, pareti e pavimento “anonimi” che nascondono porte e botole… Forse salvifiche 🙂
    Mi tranquillizzo, L’uomo è incredulo ma determinato, tanto più che, magicamente, una specie di “genio della lampada” esaudisce i suoi desideri. Detto questo, voto la donna anziana, anche se so perché.

    • Ciao Maria ?
      È un piacere averti qui tra noi.
      Questo è un esperimento che spero sia di gradimento a te ma anche a tutti i lettori che decideranno di seguire “CATTIVITÀ”.
      Sinceramente non so dove porterà la storia, forse “oltre una porta” ma ancora è tutto nebuloso…
      Non ti resta che seguirci?
      Grazie ancora per il commento e la scelta.
      Una dei Six Pistols (Ilaria_si)

  • Ciao, Six Pistols.
    Mi è piaciuto questo tuo incipit!
    Le descrizioni che utilizzi mi hanno aperto un dubbio costante al centro del cervello: “Perché cavolo non le uso anch’io?!” 😛
    Escludendo i miei pensieri personali la scrittura è eccellente e spero di poterti leggere ancora in futuro :).
    La stanza che descrivi è soffocante e claustrofobica e questa idea proprio di “cattività” mi è stata chiara fin da subito.
    Essendo tu molto più brava nello scrivere rispetto a me non mi ritengo la persona giusta per darti dei consigli né qualsiasi altra critica in generale. Perciò mi limiterò a farti un applauso con un sorriso stampato in volto.
    Seguo più che volentieri, curiosa di conoscere il seguito di questo racconto che sembra promettere bene. 🙂
    Ti auguro una buona giornata.

    Fior

  • Carissime sei pistole, che già solo il nome che vi siete scelti merita un plauso ché l’ironia, e ancor più l’autoironia, è merce rara da queste parti… dunque, dicevo, intanto complimenti per il coraggio, scrivere in collettivo è una roba difficilissima, io lo so bene perché una volta c’ho provato – non su questa piattaforma – ed è finita a schifio… però non vuol dir nulla, ché proprio in Italia, anzi, ci sono notevoli esempi di collettivi di scrittura che, contro ogni previsione, hanno partorito veri e propri capolavori.
    Fatto questo necessario preambolo andrei sull’episodio.
    Direi incipit efficace, bene connotare fin da subito, attraverso la scelta del linguaggio, il protagonista, due ‘cazzo’ e un ‘cesso’ ci dicono di lui che non è certo un signorino dabbene, anche per questo motivo avrei ulteriormente rimarcato questo aspetto nella frase solo pensata ‘dovrei ricominciare a cercare una via d’uscita’, un po’ troppo pulita, se mi concedete.
    In apertura, a mio parere, meglio un ‘ma è come se li tenesse ancora chiusi’.
    Ancora: – ‘si impossessa della bottiglia e la tracanna…’ meglio, forse, ‘… e ne tracanna il contenuto’ che sennò sembra che abbia inghiottito tutta la bottiglia.
    Per finire l’idea di un racconto incentrato su una escape-room deve essere una sfida prima ancora che per il lettore per voi stessi, non è facile e me ne rendo conto, ma è l’originalità delle trovate – e delle trappole – che può rendere interessante il gioco.
    Il racconto si chiama cattività perciò scrivere un commento troppo buono mi sembrava fuori luogo.
    Incipit comunque ben scritto, claustrofobico, sensoriale.
    Votato una donna anziana.
    Inutile dire che mi aspetto grandissime cose da voi.
    Ve lo dice un pistola come voi… ?
    Curioso di sapere chi mi risponderà adesso.

    • Ciao Lou.
      Il nick è tutto un programma ? frutto di notti insonni (non è vero) ma anche di tante risate e battute a seguito. A parer mio, mette di buon umore e spero che l’associazione porti un auspicio favorevole per la riuscita di questo simpatico esperimento.
      L’importante è non prendersi troppo sul serio, no?
      Personalmente non credevo saremmo riusciti a scrivere il primo capitolo in tempi brevi e, invece, eccoci qua. Sono molto soddisfatta e onorata di far parte di questa curiosissima banda ma torniamo all’incipit.
      Il signore in questione non è proprio un gentleman ? e qualche altra parolaccia ci starebbe stata ma siamo solo all’inizio… diamogli tempo e vedrai che durante questo percorso ne tirerà fuori di peggiori. Oppure no… Chissà.
      Prendo atto della segnalazione sulla bottiglia e della frase all’inizio del capitolo.
      Lou! A parte gli scherzi, non sarà per niente facile il percorso che abbiamo intrapreso e ci impegneremo affinché tu e gli altri lettori possiate trovare spunti interessanti.
      Nel frattempo continua a seguirci ?
      Ti aspetto/ ti aspettiamo per la valutazione del secondo capitolo.
      A prestissimo!

      Ilaria.

  • Questo sito usa i cookies per migliorare l'esperienza utente. Cliccando su Accetto acconsenti all'utilizzo di cookie tecnici e obbligatori e all'invio di statistiche anonime sull'uso del sito maggiori informazioni

    Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

    Chiudi