L’importanza di saper fallire

Dove eravamo rimasti?

Cosa troverà Fox nel settore 5? Esperimenti sulla cura. (80%)

LA VERITÀ NASCOSTA

Appena le porte si ritirarono, il quadrato grigio che fino a poco prima aveva dominato la scena, ora era scomparso lasciando solo un’immensa e assorbente oscurità.
Quel vuoto sembrava guardarlo dentro, come se volesse essere parte di lui.
Anche Fox ricambiava quello sguardo. Cercava di valutarlo, di capire se ci fosse un modo sicuro per entrare, ma non c’era. E senza parlare entrò.
I primi momenti erano turbanti. Quel buio così avvolgente e denso si attorcigliava lentamente come un serpente su chi decideva di unirsi a lui, provocando una sensazione di insicurezza e oppressione tipica dei luoghi senza luce.
Gradualmente però la foschia iniziò a non fare più tanta paura, iniziando davanti agli occhi di Fox a svanire, lasciando il posto a ombre sbiadite e lontane. Fu questa sua nuova sicurezza visiva che lo spronò a muoversi, a camminare alla ricerca di qualcosa che potesse aiutarlo a capirci qualcosa di più di quel luogo.
Vagò approssimativamente per qualche metro, finché non sbatté il ginocchio contro un tavolo di metallo. In quel momento avrebbe voluto sedersi e massaggiarlo con calma, ma non fece in tempo neanche a piegarsi che un fascio di luce blu lo colpì in faccia, accecandolo momentaneamente e facendolo quasi cadere. Quando riuscì a vedere di nuovo, distingueva le forme di un monitor scontornate approssimativamente dalla luce <<Finalmente>>disse sollevato poco dopo <<Non ci speravo più ormai>>.
Premette qualche tasto a caso sperando in qualcosa, ma non successe nulla. Fu allora che provò ad elaborare una strategia. <<Rilevati tentativi di accesso al sistema. Premere invio>> disse una donna.
Fox in quel momento stava inclinato, in una posizione che molti avrebbero definito ambigua, intento ad esplorare il resto della scrivania. Quando la sentì parlare sobbalzò, perdendo l’equilibrio e tirando una clamorosa craniata al tavolo.
Appena si riprese dalla botta e finì di sputare sangue per terra, cercò di parlare con lei per chiedere qualcosa, ma rispose secca <<premere invio>>. Incuriosito cercò il tasto e lo premette. La voce tornò a parlare poco dopo.
<<Rapporto di sistema settore 5-A. Anno 2054. Nessun errore riscontrato; tutti i sistemi sono operativi. Avvio protocollo Genesi>>.
I lampadari si accesero subito dopo. Uno dopo l’altro svelavano il quadro generale, dando a Fox una prima idea.
Quando tutto fu illuminato, quello che vide lo sconvolse.
File di capsule stavano disposte simmetricamente una affianco all’altra. Alcune piene, altre vuote, ma tutte asservite allo stesso scopo: sperimentazione. Le persone li dentro giacevano in uno stato vegetativo, simile all’ibernazione. Degli elettrodi e una maschera collegavano il soggetto al sistema medico, il quale registrava dati ad intervalli regolari che poi venivano inviati ad un palmare applicato sulla capsula.
Ognuno mostrava dati diversi, ma in tutti vi era una caratteristica che li accomunava: erano malati.
Tuttavia non risultava esserci nessun dato su che cosa fosse, e appena si provava ad andare più a fondo si veniva bloccati dal sistema che ripeteva sempre la stessa frase. “Progetto Genesi. Accesso riservato. Autenticarsi per procedere”.
Si prese diverso tempo per pensare a quello che aveva appena visto e a quello che dovevano avere quelle persone per spingersi fino a vendersi come cavie da laboratorio.
Era chiaro che avevano qualcosa, ma non poteva essere normale. Doveva essere qualcosa di veramente pericoloso per delle misure di sicurezza così estreme.
Presto però la mente di Fox fu rapita da un altro dettaglio, ancora più strano di quello che aveva appena visto: una parte della stanza non era illuminata. Un lungo rettangolo verso l’estremo destro era buio e separato dal resto da barriere di protezione, come se li si svolgessero esperimenti pericolosi che se fossero usciti avrebbero potuto contaminare il resto del settore e della struttura.
A conferma poi che quella fosse un’area pericolosa, era una piccola stanzina affianco. Dalla finestra si notavano diverse tute protettive, affianco alla porta pressurizzata della camera stagna. Quello doveva essere il cuore del settore; il vero scopo del cinque.
Stava per andare a vedere cosa fosse quel luogo, quando la voce lo fermò.
<<Benvenuto giovane scienziato>> esordì <<Io sono Helene: IA di gestione e controllo del blocco sperimentale A>> lasciò correre qualche secondo di silenzio e poi continuò a parlare.
<<Se sei arrivato qui, hai passato tutte le prove. Puoi partecipare al progetto Genesi>> appena Helene smise di parlare, Fox ebbe uno strano flash mentale. Sentiva che quelle non erano le prime volte che sentiva parlare di quel progetto, ma fu solo quello. Una sensazione. Il resto era nebbia.
Helene continuò poco più tardi. <<Quello che succederà da adesso in poi, non può e non deve uscire. Procedi solo se sei sicuro>>.
E come aveva fatto finora, agì. Nel solito modo strano e complesso che aveva lui di vedere le cose.
 
 

E adesso?

  • Rifiuta e se ne va dal settore (0%)
    0
  • Tenta di forzare l'area riservata ma finisce male (0%)
    0
  • Accetta la proposta di Helene (100%)
    100
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42 Commenti

  • Ci è voluto un bel po’ ma alla fine ce l’abbiamo fatta 😀 Allora, il finale mi è piaciuto, nella sequenza finale della stanza con la scrivania ha un vibe un po’ “evangeliano” che funziona e tutto sommato la storia ha un buon ritmo, ma come già ti è stato detto è stata davvero molto penalizzata dal ritmo di pubblicazione e credo da una mancanza di revisione, almeno a giudicare da quest’ultimo capitolo, dove ci sono parecchi refusi e tempi verbali che cambiano un po’ a caso. Comunque, l’idea di base della storia non è originalissima ma il modo in cui l’hai messa in scena è particolare e sono contento di averla letta. A presto!

  • Grazie del riassunto, ne ho beneficiato anche io! Direi di proseguire spediti visto che non mancano troppi capitoli al finale, quindi opto per il pulsante verde del sì (si intuiva per cosa stessero i colori, ma puoi comunque usare anche i caratteri della domanda e delle risposte per dare qualche dettaglio in più, se necessario)

  • Ciao salvo!
    La prima cosa che mi ha attratta dopo aver letto il tuo commento sotto la storia della mia amica Caterina è il titolo, a prescindere dal genere del tuo racconto. A parte i refusi, che già altri ti hanno fatto notare, mi è piaciuta molto la trama. Anche il tuo stile mi piace: magari sapessi descrivere le scene d’azione come te, io ho sempre difficoltà:) ti seguo comunque. A presto!

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