Dove eravamo rimasti?
La morte del giovane Otticònmi
Camminò fino al bordo roccioso del pianoro. La rada foresta sottostante colmava l’intero panorama. A sud colline di terra e sabbia erano prive di vegetazione.
Sfilò il binocolo catadiottrico dal bagaglio e lo fissò alla visiera. A tentoni prese biscotti salati dal sacchetto di velluto. Scivolò verso il ciglio della roccia e iniziò a masticare lentamente.
Nel pomeriggio un filo di fumo si alzò.
Selva Manrua
L’accampamento era composto da due tende cilindriche di pelle, all’ingresso della più grande una donna spellava una bestia spinosa con delle pinze.
Sorghetèi si sedette dietro un colossale albero di ramerino del Roi dove non distante si alzavano i lamenti di una donna. Slacciò le fibbie dello zaino che si spalancò mostrando sacchetti dove spuntavano oggetti di metallo. Montò il fucile da caccia a canna lunga.
L’Otticònmi Guarsino passeggiava diretto alla voce. I possenti muscoli arrotondati da uno strato di adipe deformavano la tunica nera di lino. Dalla cintura pendevano scatole di pelle e un lungo coltello. Si fermò sotto un albero dove la sua guardia si difendeva dagli attacchi giocosi di un gattopardo del Roi. «Non devi mostrare paura» le disse.
Il felino aveva conficcato i denti nel bicipite destro e la spingeva con le zampe aggrappate alla vita. Riuscì a farla inginocchiare. Guarsino si mise le mani ai fianchi. Lei afferrò la base di un arbusto con la mano libera, si alzò di scatto sradicandolo e l’usò per colpire il felino. Guarsino glielo strappò di mano, «non ti permettere.»
Lei si spostò alle sue spalle.
«Non mi starai toccando» disse.
«Il suo dolce animale mi ha ferito, sia cortese, lo tenga distante.»
Le dette un calcio alla pancia facendola cadere a gambe in aria, «un soldato donna è già ridicolo, ma un soldato che chiede aiuto al suo signore è inqualificabile.»
Il gattopardo si mise accanto al suo padrone.
«Machilaud, che aspetti?» gli dette una carezza sulla nuca. La fiera si buttò sulla guardia a fauci spalancate, addentò il corsetto di pelle e riuscì a strapparglielo di dosso. Lei gli strinse le mani al collo, l’addome nudo le si contraeva per lo sforzo. Il gattopardo si liberò dalla presa e iniziò a dilaniare la carne tenera. Guarsino sorridente si incammino verso la tenda, «e la mia cena?» chiese ad alta voce.
«La cena è servita» ebbe come risposta dalla cuoca.
Sorghetèi sfilò il pugnale dalla fodera cucita all’altezza del polpaccio e l’infilò alla base di un pinnacolo di terra indurita alto poco più di lui. Dette un calcio e la lama sprofondò aprendo una crepa che dalla base salì alla vetta. Fece altrettanto all’altro lato. Impugnò di scatto il fucile che aveva a tracolla e si inginocchiò. Puntò ai cespugli a venti passi di distanza. Sparò e un roco miagolio ne accompagnò l’eco, il gattopardo saltò dal cespuglio, altri due colpi gli dilaniarono il muso. Si accasciò in una pozza di sangue.
«Chi è che spara?», la voce di Guarsino era acuta, «Machilaud, vieni a me» urlò.
Sorghetèi appoggiò il fucile, prese una larga pistola dal bagaglio e la puntò verso Guarsino che si stava avvicinando.
Guarsino guardò in basso con sconforto, «ci può essere verme peggiore?»
Pose la mano sulla cintura dai grossi pendenti e sfilò il coltello, «ora paghi pegno e poi potrai andartene». Si fermò, «non ci pensare nemmeno.»
La pistola con rumore metallico scaglio un dardo che si conficcò nella gamba. Guarsino silenzioso lo sfilò e ne osservò la forma, un cilindro arcuato con la punta affusolata.
«Non ti permettere mai più!» disse a denti stretti, fece un passo, ma non riusciva più a piegare il ginocchio. Sei dardi d’acciaio in rapida sequenza gli si conficcarono nella coscia, cadde all’indietro. Sorghetèi lo sovrastò e lanciò altri colpi sulla gamba, avvicinò la pistola ai dardi conficcati che si agganciò, mise il piede sul ginocchio, la strinse a due mani e tirò strappando un grosso pezzo di muscolaura. Guarsino gridò. Si mise le mani sugli occhi e iniziò fare grandi respiri.
Sorghetèi tolse i dardi d’acciaio dal brandello sanguinante e ricaricò la pistola. Con il pugnale tagliò le gambe, l’addome, gli girò intorno, lo tagliò al torace. Guarsino gli afferrò il piede e con il coltello riuscì a tagliare l’armatura di pelle poco sopra l’attacco degli stivali. Sorghetèi con un calcio lo fece rotolare. Gli mise il ginocchio sulle spalle, appoggiò la bocca ovale della pistola sotto la spalla e sparò. Guarino dopo un lungo urlo disse «ti ho messo un salupicio», inspirò aria con un fischio, «è dentro l’armatura della gamba, perché non ci accordiamo? Altrimenti la dovrai amputare…». Sorghetèi tirò con forza e strappò un enorme brandello di carne che buttò insieme alla pistola nel bagaglio. Raccolse il fucile. Il pinnacolo brulicava di insetti pallidi, gli dette una spallata di lato. La parete crollò strappando tessuti molli dell’interno, fuoriuscì una massa gelatinosa bianca. Un nugolo di insetti attaccarono tutto ciò che c’era nelle vicinanze.
Sorghetèi si buttò di corsa nelle tende, salì su un albero, la cuoca era sparita.
Per trovare la serva dovrà andare verso
- Nella foresta che costeggia il pianoro (100%)
- Il pianoro Achiato (0%)
- Le desolate colline dei Coèpro (0%)

22/11/2019 at 20:55
Ciao, ho recuperato adesso i capitoli precedenti.
Come gli altri ho notato molti miglioramenti dal punto di vista stilistico capitolo dopo capitolo.
Voto per “li ucciderà”
Mi dispiace non averti seguito dall’inizio, avendoti scoperto solo ora.
Al Prossimo capitolo!
13/09/2019 at 07:46
Ciao franco!
Ho riletto dal primo capitolo e noto un buon miglioramento dal punto di vista stilistico: si vede che hai ascoltato le opinioni dei lettori (nonché colleghi scrittori). Continua così. Mi dispiace solo che tu abbia poco seguito. Alla prossima!
25/09/2019 at 19:11
Ciao Carlotta,
grazie per l’impegno.
Ora come ora il problema non è il poco seguito, ho voi tre che siete perfetti, il problema principale è il tempo che scarseggia.
21/08/2019 at 12:11
Un capitolo che sembra quasi di passaggio o comunque più nei pressi dell’inizio di una storia che della fine, ma ci sta se hai intenzione di dare alla storia una conclusione “tranquilla” o di passare subito ad un seguito. Nel frattempo voto per un po’ di diplomazia, quindi dare ordine ai tizi e solo in caso rifiutino farli secchi
21/08/2019 at 14:19
Ciao Dapiz!
Questo primo racconto un po’ sregolato non è nato bene perché fin dall’inizio non c’era un piano, il protagonista e gli eventi sono stati determinati dalle risposte. Alla fine sta prevalendo l’idea che io stesso mi sono fatto di lui e della storia futura.
E fin qui come esperimento è carino, partire dal nulla e trovarsi una storia e che forse una volta riscritta può essere anche carina.
Nei prossimi “tomi”, dovrei riuscire ad avere uno schema di eventi che possa sopportare meglio le votazioni, senza per questo renderle inutili.
Ovviamente nessuno sarà costretto a subire tutto questo.
PS
Anche da questa tu scelta si capisce che sei un buono. (Non in senso dispregiativo, se c’è)
19/08/2019 at 13:36
Sei migliorato nello stile. Più asciutto e dinamico. Bravo, perché si vede che ascolti i consigli.
Voto che Sorghetei li ucciderà…
19/08/2019 at 14:41
Ciao Caterina,
ci provo, con molto impegno.
Grazie
30/07/2019 at 22:14
A me questo capitolo è piaciuto molto, mi è sembrato che per la prima volta si desse veramente uno sguardo a quello che c’è dentro la testa di Sorghetèi, che sebbene sia il protagonista fino ad ora mi era sembrato piuttosto criptico. Alla domanda posta nel capitolo precedente hai risposto con un solo accenno, che potrebbe considerarsi un po’ pochino, ma personalmente bene anche così. Per il prossimo voto per Aminoo!
31/07/2019 at 13:55
Mostrare al terzultimo capitolo cosa muove il protagonista è sicuramente tardivo.
“Alla domanda posta nel capitolo precedente hai risposto con un solo accenno, che potrebbe considerarsi un po’ pochino, ma personalmente bene anche così.”
La domanda era “È giunta la sera. Sorghetèi dove deciderà di dormire?”
Mi sembrava di aver mostrato la dinamica che lo porta a quella scelta.
Forse non è chiaro che quando dice «Se sono esattamente come tutti gli altri saprai già dove sarò stasera.» intende dire: se sono esattamente come tutti gli altri uomini di Mùunro saprai già che stasera mi approfitterò di essere tuo marito e sarò nel tuo letto, ad abusarti.
Avrei dovuto marcarlo meglio. Sorghetèi parla con frasi di poche parole e sono stato indotto a sintetizzare una frase con troppi sottintesi.
Grazie
30/07/2019 at 21:57
Letto il capitolo. Leggermente sottotono rispetto al precedente. Trovo comunque innegabile il tuo miglioramento. A volte le descrizioni degli ambienti sono un po’ invasive e tendono a distogliere l’attenzione dallo svolgimento dell’azione.
Tuttavia apprezzo il tuo continuo miglioramento e la rapidità con cui pubblichi.
Bravo.
31/07/2019 at 11:05
Sono d’accordo con te, devo cercare l’equilibrio migliore tra densità di eventi e la loro definizione. Se avessi rimosso le descrizioni avrei potuto inserire la scena successiva.
Grazie
23/07/2019 at 17:23
Ciao! Ho finito ora di leggere. La trama mi piace, partiamo da questo presupposto. Inizialmente eri troppo descrittivo e pieno di orpelli. Stesso mio problema, quindi ti capisco. Man mano che si va avanti nella lettura, diminuiscono i fronzoli e ne risulta una scrittura sempre più chiara ed equilibrata. Veramente bello il capitolo 6, soprattutto la parte finale sullo stemma della nuova famiglia
Continua così!
23/07/2019 at 20:47
Ciao Carlotta, grazie per aver letto la storia.
Sto provando a seguire tutti i consigli, ma in realtà non ho un gran controllo sul come scrivo, magari con l’esercizio migliorerò davvero.
Grazie
24/07/2019 at 15:49
Ti capisco! Io riesco a correggere il tiro grazie ad un’amica bravissima che mi fa da beta reader…grazie a lei i miei progressi sono stati molto più rapidi! Comunque scrivere è una sfida. Io, ad esempio, non sono costante nell’aggiornare la mia storia. Se ho dei problemi personali che mi distraggono mi viene un blocco e solo ad aprire TI mi viene la nausea…ognuno ha le sue, il bello è ritrovarsi qui a raccontarcele!
25/07/2019 at 14:59
Ti dirò, nel tentativo di prendere l’abitudine di scrivere due anni fa avevo iniziato col metodo delle mille parole al giorno. Grazie a questa -per me- dolorosa imposizione ho scritto il mio secondo libro e non ci sarei davvero riuscito, perché mentre è divertente iniziare una storia, è dannatamente dura concluderla. Terminato il libro smisi di scrivere e il mondo non saprà mai cosa si sarebbe letto nei 20 libri, brutterrimi, che non ho creato. A dire il vero un po’ sono curioso e un po’ mi dispiace.
Con TI, visti i generosi incoraggiamenti, le pause forzate necessarie a raccogliere i voti e il tempo che passo a “ricalcolare” la trama, perché anche i voti hanno i colpi di scena, l’entusiasmo è alto e costante, sono altri impegni a tenermi lontano dalla scrittura. Chi l’avrebbe mai detto!
So che non potrai scrivere se non ritrovi l’umore giusto. Forse ti potrebbe incoraggiare la triste suggestione di vedere le tue belle storie non scritte in un anno mischiate ai miei 20 orribili libri non scritti in due anni e non poterci fare niente.
26/07/2019 at 17:10
Alla fine sono molto felice di dire che ho trovato l’ispirazione e ho scritto il mio episodio 8. Punto a concludere il racconto. Sarebbe la prima volta nella mia vita che riesco a finire di scrivere una cosa iniziata. Sarebbe ulteriormente soddisfacente, poiché sono anni che non mi esercito a scrivere e produco soltanto cose utili alla mia vita universitaria?
29/07/2019 at 21:33
Concludere una storia è una soddisfazione epica, al di la del risultato e della lunghezza.
Finché ci lavori non hai assolutamente niente, appena terminato hai qualcosa che funziona, ha un senso e un valore.
Mi fa piacere che tu abbia ripreso.
22/07/2019 at 20:49
Grazie Caterina e grazie Dapiz.
I consigli dei mentori sono giusti. Questo cambio di velocità mi porterà a concludere la “storia” senza che abbia un senso compiuto e riempirne un’altra che inizierebbe monca, ma l’alternativa è avere una storia illeggibile.
22/07/2019 at 16:28
Anche stavolta concordo con Caterina, il capitolo è molto più scorrevole rispetto ai precedenti senza che ne risulti appiattito, anzi, questo rende più fruibili tutti i dettagli che inserisci e più godibile il tuo stile. Continua così! Per il prossimo voto perchè Sorghetèi se ne vada a dormire da un’altra parte, visto che non mi sembra il tipo propenso a condividere il talamo nuziale, anche se suppongo che prima o poi dovrà farlo.
Cambiando discorso, ho visto che spesso alleghi illustrazioni da un tuo spazio tipo drive. Hai pensato che potresti farti direttamente un sito dove pubblicare il capitolo con l’illustrazione e magari le parti che hai dovuto tagliare? Lo fanno anche altri qui (me compreso) e di piattaforme che permettono di mettere su un proprio sitarello senza grandi sforzi ce ne sono parecchie
22/07/2019 at 21:15
Non amo molto fare siti né ho la costanza di alimentarli. Ho provato con silverlight, ma la voglia è sparita subito. Potrei farlo se avessi già scritto qualche romanzo interessante.
Grazie per il suggerimento
21/07/2019 at 23:29
Complimenti. Hai tolto orpelli eccessivi, diventando più leggibile e interessante. Ho apprezzato l’incontro tra sposi e il rituale religioso. Questo per ora è il mio capitolo preferito. Ha catalizzato la mia attenzione e per me è come se la storia partisse da qui…
Prima hai fatto un prologo pesantino, ma ora mi sembra proprio che gli eventi prendano una piega interessate.
Bravo!
22/07/2019 at 20:56
“Ho apprezzato l’incontro tra sposi e il rituale religioso. Questo per ora è il mio capitolo preferito. Ha catalizzato la mia attenzione e per me è come se la storia partisse da qui…”
Grazie!
21/07/2019 at 20:13
Immagine sesto capitolo
https://spazio.migliori.info/index.php/s/BSVSpjDfaM18JEU/download
17/07/2019 at 17:02
Matrimonio e cognome della sposa! Almeno io mi sentirei a posto 😛
Più seriamente, concordo con Caterina nel dire che non dovresti rinunciare al tuo stile, casomai smussarlo leggermente o, meglio, alternare periodi ricchi come quelli che caratterizzano il tuo scritto ad altri un po’ più leggeri e spontanei, ma questo potrai farlo magari su una piattaforma con meno limiti di spazio. Il ritmo della lettura e la comprensione ne beneficerebbero senza perdere di dettaglio e carattere 🙂
Comunque il paragone con Cannarsi lo trovo sminuente nei tuoi confronti, perchè tu utilizzi sì termini forbiti e desueti (quando non proprio inventati) ma in un italiano fruibile, senza problemi di sintassi e del tutto coerente con la lingua parlata d’oggi, mentre quelli di Cannarsi è semplicemente un italiano brutto, sgradevole e che nessuno parla 😛
17/07/2019 at 20:54
1. Ottima scelta.
2. Errore fatale.
3. Cercherò di applicare i suggerimenti, ma non sarà affatto facile, perché in quello che chiamate “il mio stile” ci vedo molto “i miei limiti”.
4. Le limitazioni imposte dalla piattaforma aiutano a limare il testo e ad asciugarlo del superfluo, ma in fase di progettazione è allucinante. Devo letteralmente impilare eventi su eventi e sovrapporli anche per poter offrire domande sensate, con effetti catastrofici sulla chiarezza, già compromessa da’”il mio stile”. So che lo sai, perché conto i caratteri dei tuoi capitoli -non solo i tuoi- e mi fa sorridere quando superano il 4995. Percepisco la sofferenza.
5. Vero. Adoro inventare parole, sigle, cerimonie, protocolli ed è una bella sensazione quando nelle storie -finora esclusivamente nella mia testa- iniziano ad acquisire di senso.
17/07/2019 at 07:58
Normalmente non segnalo i refusi e gli errori, perché li facciamo tutti. Non siamo macchine. Ma non posso perdonarti “Quelli che O INVESTITO”.
Fai attenzione, da uno al tuo livello non me lo aspetto. Scrivi in maniera complessa e dettagliata. Non lo trovo sbagliato. È il tuo stile. Tu sei così. Ricerchi parole desuete e particolari e ne fai il tuo marchio. I tuoi personaggi non parlano in maniera naturale (nessuno parlerebbe come loro), ma nel mondo che hai costruito e nel contesto che hai creato, trovo tutto coerente.
Sei sicuramente una persona preparata e ho notato dei miglioramenti dai primi capitoli. Penso che tu non sia un autore fruibile a tutti, perché per leggerti bisogna concentrarsi. Nel senso, non prenderei mai in mano una tua opera quando sono stanca per distrarmi con una lettura leggera.
Non penso che questo sia un demerito. Essere comunque di nicchia e selezionare un pubblico di livello e non nazional popolare è una scelta molto coraggiosa.
Al giorno d’oggi, dove spopolano libri di YouTuber e altri scrittori imbarazzanti, in cui si ripetono le stesse quattro parole, tu ti differenzi, ricercando costrutti sintattici difficili e parole ricercate.
Voto che rifiuta il matrimonio!
17/07/2019 at 10:47
“Ma non posso perdonarti…”
Ma non mi perdono nemmeno io.
“I tuoi personaggi non parlano in maniera naturale (nessuno parlerebbe come loro)”
Sospetto di essere il Cannarsi di me stesso, ma apprezzo il fatto che tu ci veda una coerenza.
“Penso che tu non sia un autore fruibile a tutti… …è una scelta molto coraggiosa.”
Si scrive per gli altri, ma si scrive anche per se stessi. Probabilmente sono io ad avere un gusto di nicchia.
Grazie
18/07/2019 at 22:42
In fondo a me Cannarsi è simpatico ?
16/07/2019 at 13:22
Come sempre un capitolo pregno e ben scritto, e sono contento che sia arrivato qualcun altro oltre a me a seguirti. Condivido in effetti la difficoltà di tenere a mente così tanti nomi particolari, specialmente in un testo scritto in un linguaggio non proprio colloquiale, ma fa parte dell’attrattiva di questa storia.
Voto per la ricompensa in denaro, che mi pare più in linea col personaggio. Ciao!
16/07/2019 at 13:51
Userò nomi più chiari e cercherò di ridurre i personaggi. Ma finché non riuscirò a semplificare il mio modo di scrivere sarà sempre complicato seguire la storia.
Grazie
14/07/2019 at 23:57
Ho recuperato il tuo lavoro. Penso che tu abbia potenzialità. Scrivi con dettaglio e hai un tuo stile preciso, improntato sulla descrizione puntigliosa e ostentata di ambienti, edifici e vestiti. Dipingi tutto con realismo e cura dei particolari.
Ritengo però che questa sia una storia del filone Fantascienza e non Fantasy.
Inoltre sono in difficoltà con i nomi propri e di città, che trovo complessi e praticamente impronunciabili. Per la loro difficoltà fatico a ricordarmeli e mi si crea confusione in testa, rendendo la comprensione del tuo scritto, già abbastanza difficile di suo, ancora più complessa.
Non ho approvato la scelta lessicale di “puttano” e “prostituto”… non sono parole italiane, non sono belle da leggere e potevi trovare dei giri di parole per definire la stessa cosa.
Detto questo ti seguo. Sono curiosa.
15/07/2019 at 17:55
Ho apprezzato il tuo commento.
1. Qual è l’aspetto fantascientifico? È dominante?
2. Ho creato nomi contenenti sillabe non italiane, né inglesi o francesi, nel tentativo di non fornire contatti con questa realtà. Però ammetto che io stesso per evitare di storpiarli li copio da un glossario. Il fatto che tu li abbia trovati irritanti e disorientanti è la dimostrazione che non sia stata una buona idea. Renderò i prossimi nomi meno detestabili.
3. Questa potrebbe essere una caduta di stile. Sorghetèi entra in contatto con questo individuo solo perché arrestato insieme. Ma anche se è un personaggio di sfondo ho dovuto ricreare la sua prospettiva. La visione di quest’uomo è limitata al suo ambiente e ottenebrata dalle droghe. Ritiene che il blocco della città sia dovuto ad un concorrente, per questo equipara i soldati di scorta a dei “puttani”, perché li considera pagati da un “puttaniere”. La sua parte è stata decurtata per questione di spazio e di importanza, mi limito a ricordarlo con la bocca bendata.
Accetto consigli.
Sorghetèi come lo avrebbe dovuto nominare: gigolo, host, uomo equivoco?
E costui che offesa avrebbe dovuto arrecare?
Grazie!
16/07/2019 at 01:26
L’aspetto fantascientifico lo ritrovo nell’utilizzo delle tecnologie e dall’incipit del tuo racconto: “In un mondo alieno si succedono guerre…”.
Quando penso a civiltà extra terrestri, la mia mente collega il tutto al filone fantascientifico.
Io i soldati li avrei definiti semplicemente mercenari… mettendo la parola “puttano” poni tutto su uno sfondo sessuale. In questo caso intendevo che i soldati sono dei traditori-voltagabbana. Ho capito bene?
16/07/2019 at 09:28
1. Non sarebbe errato considerarlo come genere fantasy e sotto-genere fantascienza.
2. Hai capito bene, per ingenuità li ritiene corrotti. Però alla fine mi hai convinto, quel personaggio non sarebbe dovuto entrare. Molto meglio se avessi preso un artigiano.
Grazie
07/07/2019 at 19:12
Trovi impossibile inquadrarlo perché non ho ancora esposto le sue motivazioni. Avrei dovuto strutturarlo in modo da mostrarne almeno un abbozzo già dall’incipit.
Per il resto sei gentile, come sempre.
07/07/2019 at 12:34
Ciao! Continuo a notare un miglioramento nelle descrizioni, che sono sempre più ricche ma anche funzionali alla narrazione. Mi piace molto anche il personaggio di Sorghetèi, che mi ricorda un po’ il Primo Roland di Gilead in alcuni atteggiamenti, anche se è ancora difficile inquadrarlo. Proprio per questo per il prossimo capitolo voto perchè attenda che il processo faccia il suo corso ed eventualmente faccia la sua mossa in seguito. Alla prossima!
05/07/2019 at 19:20
Immagine primo capitolo https://spazio.migliori.info/index.php/s/Uaev89sUnTrayyT
04/07/2019 at 14:21
Immagine terzo capitolo https://spazio.migliori.info/index.php/s/9UyWWevLDZv3VLs
30/06/2019 at 17:21
Bel capitolo, rispetto al precedente ho trovato le descrizioni più funzionali e la scena d’azione è resa bene e con chiarezza. Per il prossimo voto per la foresta.
Non so se lo stai già facendo ma ti do lo stesso consiglio che hanno dato a me quando ho iniziato, poco tempo fa. Un buon modo per farsi conoscere è leggere e commentare le storie altrui, perchè ce ne sono tante ed è un attimo che la tua passi in secondo piano. Penso sia una storia che merita di essere letta, ma a farti notare devi pensarci un po’ anche tu 🙂
30/06/2019 at 22:15
Grazie, complimenti apprezzati.
Sto leggendo il tuo Lontano dalla luce, più per curiosità che per socialità. Commenterò!
27/06/2019 at 00:49
Ciao e benvenuto! Ho letto con piacere il primo capitolo di questo racconto che, correggimi se sbaglio, mi pare ammicchi ad opere quali Dune o, più banalmente, Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco… e se è effettivamente così, ti suggerisco fin da ora di prestare molta attenzione al contatore dei caratteri, perchè 10 capitoli da 5k sembrano tanto spazio ma ti assicuro che non è affatto così!
A livello stilistico l’unico appunto che mi sento di farti è che a volte le tue descrizioni mi sono parse un po’ troppo scolastiche: personaggio, descrizione di com’è vestito, descrizione della stanza in cui si trova… Nulla di male in sè, ma ricordando che lo spazio è quello che è, a volte è meglio sacrificare qualche dettaglio e inserire solo quello che è davvero utile alla narrazione… un esempio pratico, nello stesso capitolo descrivi due volte l’abbigliamento dello stesso personaggio.
Altro piccolo appunto sempre sullo stile:
” Quando fu giunto alla porta la richiuse con le sue mani, «ho individuato il fedala per te, con molta acqua, vegetazione e probabilmente animali positivi» disse.”
Ecco, secondo me quel “disse” stava meglio prima delle caporali.
Per quanto riguarda la scelta, mi pare non ci siano ancora elementi per pensare che Sorghetèi voglia fuggire o tradire, quindi direi che andrà avanti con la sua missione.
Ok, pippotto finito, comunque mi hai incuriosito quindi seguirò la storia. Alla prossima!
27/06/2019 at 12:07
Grazie per il benvenuto.
Hai azzeccato un elemento, Dune, l’altro sono le ambientazioni e il gusto di Metal hurlant, mi riferisco in particolare alle creazioni di Moebius e Druillet.
I 5k mi sono sembrati fin da subito pochi, all’inizio ritenevo fossero parole e non caratteri, però se sono sostenuto dall’interesse posso dividere la storia in tomi, e sì, il tuo commento mi ha fatto molto piacere.
Le descrizioni e la prosa sono decisamente da migliorare. Il “disse” lo toglierei proprio.