Contro il tempo

Dove eravamo rimasti?

In che giorno si risveglierà Alberto? Nel passato: Sabato 14 Dicembre 2002, all'età di 15 anni (70%)

Sabato 14 Dicembre 2002

Sabato 14 Dicembre 2002

Squilla il telefono. Alberto si sveglia di soprassalto. Dove si trova? Non è casa sua. Anche il telefono è strano, non è il suo iPhone. È il suo vecchio nokia 3330. Myriam lo sta chiamando. Curioso, è lo stesso nome di una ragazzina con cui usciva quando aveva 15 anni.

Un dolore sordo alle tempie inizia a martellarlo, sincronizzato con gli squilli. Chiude gli occhi.

Riapre gli occhi. È Myriam al telefono. <<Oh, io sto da venti minuti di fronte al Blockbuster, quando arrivi?>>. Cazzo, già le 19.20. <<Scusa, ho avuto un problema…un problema con mia madre, come al solito>> risponde con il tono che usa quando vuole farsi perdonare. Come ha fatto ad addormentarsi? Mentre si lava e sceglie cosa indossare per la serata, ha una strana sensazione che lo accompagna nei suoi movimenti. Probabilmente è ancora assonnato, sente la mente appannata, come se stesse ancora dormendo e quello fosse un sogno lucido. Guardando tra le magliette, gli cade l’occhio sulla sua Sweet Years, una t-shirt bianca con un grosso cuore rosso al centro. Curioso, potrebbe somigliare ad una chiazza di sangue. Nell’istante in cui la tocca, ha un flash così accecante da fargli perdere l’equilibrio. Davanti agli occhi ha una polo Ralph Lauren completamente sporca di sangue. Nelle orecchie una melodia, la Cavalcata delle Valchirie.
Sente bussare. La polo insanguinata e la melodia sono scomparse. Tra le mani di nuovo la Sweet Years. Alla porta c’è sua madre:<<Alberto, mangi qui con me stasera?>> <<No, esco>>. Si infila la maglia, un jeans strappato, ed esce di casa. Sulla soglia della porta sente una voce chiamarlo:<<Osserva, Alberto, osserva e senti>>. Si gira di scatto: <<Che hai detto, mà?>>. Non c’è sua madre, non c’è nessuno. Eppure la voce suonava familiare, una voce già sentita. Deve esserselo immaginato. Perplesso, esce di casa e si incammina a passo svelto verso il Blockbuster. Quando arriva, Myriam è scura in volto. <<Stronzo!>>, gli dice con tono velenoso. Myriam è così, è capace di passare in pochi minuti da un disprezzo cieco ad un’allegria immotivata. Ad Alberto piace, ma non quando è in serate come questa. Mentre scelgono un film per la serata da Luca, lei gli tiene il muso, rifiuta ogni approccio. <<Sei proprio insistente! Lasciami in pace!>>. Alberto sente di nuovo una fitta di dolore alle tempie. Myriam si gira verso di lui, ma ha un’altra voce. Quella Voce. <<Ora capisci cosa è successo?>> gli dice con tono piatto, neutro, del tutto dissincrono rispetto al tono squillante di Myriam. <<Te lo ricordi, adesso?>>. Il dolore diventa più forte, al punto da costringerlo a chiudere gli occhi. Nell’istante in cui chiude gli occhi, ha un altro flash accecante. È in macchina, seduto sul sedile posteriore. Accanto ha una ragazza, anzi, una donna. Ha almeno 30 anni, è bellissima, ed è mezza nuda. Anche lui ha la stessa età, molto più vecchio di com’è adesso. La donna lo sta guardando negli occhi, e gli sta parlando con tono spaventato ma al tempo stesso crudele. Cosa lei dica, però, non riesce a capirlo, poiché nel momento in cui apre la bocca, è la voce di Myriam a uscire, a riportarlo alla realtà, tra gli stand a cercare il DVD di Donnie Darko. <<Allora? Tutto ok? Andiamo che ci aspettano>>.
Il resto della serata prosegue da Luca, suo fraterno amico diciottenne; con lui c’è Vanessa, la sua tipa. Alberto beve per tutta la sera. Bevono tutti, è una serata ad alto tasso alcolico, favorita dal fatto che i genitori di Luca sono fuori per il weekend, ma Alberto beve più di tutti. Prima il flash di quel sangue sulla polo, poi la Voce, poi quella ragazza in macchina. Troppe cose senza una spiegazione. E Myriam per tutta la sera fa la scema con Luca, per ripicca contro di lui. La confusione si mescola alla rabbia, la paura si mescola alla tensione. È così poco lucido che, quando lo rimettono in macchina per riaccompagnare lui e Myriam a casa, a stento riesce a camminare. Una sensazione di torpore che, tuttavia, è destinata ad essere interrotta bruscamente. La Fiesta di Luca perde aderenza sull’asfalto. Forse una grossa buca, forse un animale, forse gli scarsi riflessi dovuti all’alcol. Sulla corsia opposta, l’autobus 27 barrato notturno non riesce a sterzare in tempo. L’impatto è terrificante.

Alberto riapre gli occhi. Myriam è accanto a lui. Un fiotto di sangue esce dalle sue labbra immobili. È morta. Lui è ancora vivo, dolorante, con una gamba contorta in modo innaturale. E mentre guarda il corpo ormai esanime della sua ragazza, un brivido lo scuote. Il cuore batte forte. Il dolore alla gamba destra sembra non esistere per quello che è un lunghissimo istante, e lo investe pienamente solo in un secondo momento.

<<Osserva, Alberto, osserva e senti>>. La Voce. <<Osserva e dimmi cosa senti>>
<<Io sento… eccitazione>>.

Suona una campana.

In che giorno si risveglierà Alberto?

  • Nel futuro: Lunedì 24 Aprile 2019 (44%)
    44
  • Nel presente: Lunedì 17 Aprile 2019 (22%)
    22
  • Nel passato: il giorno della sua laurea, martedì 7 Ottobre 2014 (33%)
    33
Loading ... Loading ...
Categorie

Lascia un commento

68 Commenti

  • Come promesso, al decimo capitolo il mio commento. Bravo Giuseppe, complimenti. La storia era intrigante, ben costruita, anche difficile se vogliamo. Perché, ricordiamolo, nonostante il nostro autore avesse più o meno in testa un canovaccio, alla fine siamo stati noi a guidare la struttura del racconto. Magari per lui sarebbe stato sicuramente più semplice seguire i binari che aveva in testa sin dall’inizio.
    Rispondendo al commento di Valentina, non è stato Giuseppe a non avere coraggio nel disegnare un Alberto più “cattivo”, ma voi lettori che avete scelto il finale “redentorio” (dico “voi” perché io ho votato per la “dannazione” mannaggia, ora mi tocca pregarlo in privato per farmi dire cosa aveva in testa per quel ramo del racconto). Questa riflessione mi porta all’unica piccola critica, Giuse’.. l’occasione persa. Nel senso che al nono capitolo ci viene detto che a decidere del suo destino sarà l’anima (o la coscienza) di Alberto. Però a dire il vero, a decidere del suo destino siamo stati noi lettori. Quanto sarebbe stato intrigante sfondare la “quarta parete” e far capire ad Alberto che a decidere per lui c’erano una ventina di accaniti lettori dietro uno schermo (di PC o smartphone)? come avrebbe reagito il povero medico? chi avrebbe maledetto o ringraziato per la sua salvezza o dannazione? Valentina? Lorenzo? quella merdaccia di DarthVader1967 che già lo aveva spedito all’inferno?
    Ma ripeto, non è neanche una critica. Più uno spunto di riflessione su un racconto che mi ha davvero catturato. Bravo ancora Giuse’. Alla prossima ..
    PS: grossi rilievi stilistici o tecnici non me la sento di farteli, anche perché siamo tutti alle prime armi, e si può imparare a scrivere solo sbagliando. Vedo che hai usato un Point of View abbastanza saldo nella testa di Alberto, con poche sbavature, magari andrebbe ancora di più “immerso” nell’anima del protagonista, ma ripeto, andava già bene così..

    • Intanto grazie mille per il lungo commento, apprezzo! La dannazione avrebbe cambiato completamente tutto il tono del racconto, prometto prima o poi di scriverti almeno una bozza di quello che avevo in mente per l’anima dannata di Alberto.
      L’idea di sfondare la quarta parete sarebbe stata molto divertente da scrivere, lo ammetto! Il problema dal mio punto di vista è che mi avrebbe allontanato dal messaggio che ho cercato di trasmettere per tutto il racconto, cioè il percorso di riscoperta di sé stessi, di messa in discussione e di presa di coscienza di ciò che si è.
      Ci vediamo al prossimo racconto!

  • Peccato per questa svolta religiosa data alla storia, mi pare che tu non abbia avuto il coraggio di fare di Alberto un “cattivo” e lo abbia salvato con un calcio d’angolo al 90°. Avevo intuito che non era stato Alberto ad uccidere la ragazza, ma non mi aspettavo una conclusione così poco in line con l’incipit. Ad ogni modo la storia è stata interessante e piacevole, non sempre si è d’accordo con l’autore e le sue scelte, ma questo non toglie nulla al valore dello scritto. Aspetto la tua prossima storia!

    • Grazie del feedback! In realtà la connotazione non è strettamente religiosa, o comunque non riferita ad una religione in particolare, a me piace più definirla filosofica. Ad ogni modo, mi piaceva trasmettere l’idea di come spesso ci si possa sentire in colpa per qualcosa anche senza che questo corrisponda alla verità, e che fare un percorso di conoscenza di sé stessi può avvicinare alla verità. Tornerò con un’altra storia, a presto!

  • Bel finale, anche se onestamente non mi ha fatto impazzire, sarà che il resto del racconto mi è piaciuto così tanto che avevo aspettative molto alte. Comunque è una conclusione degna, mi è piaciuto in particolare anche la circolarità della vicenda, anche se mi aspettavo qualcosa di più amaro. In ogni caso il racconto nel suo complesso è notevole, sia per l’idea sia per la storia e la scrittura, sicuramente leggerò altri tuoi racconti!

  • Devo dire che lo spiegone appesantisce un po’ il racconto, visto che il colpo di scena si intuisce già dal capitolo precedente, però in un racconto come questo, dove le domande sono tante, le risposte sono poche e si ha voglia di sapere quanto più possibile, una spiegazione finale è quasi obbligata. Chissà ora cosa succederà nell’ultimo capitolo, confido che sarà qualcosa che saprà stupirmi!

    • Grazie della fiducia, spero ti piaccia anche il finale! Anch’io non sono un grande fan degli spiegoni, però da lettore mi dà spesso fastidio quando catturi la mia attenzione con misteri e domande, e alla fine lasci cose in sospeso, o peggio ancora dai risposte incoerenti (si, sto parlando anche di Lost…). In questo capitolo ho cercato di dare risposte senza rendere il tutto banale, o pesante. Spero, almeno in parte, di esserci riuscito.

      Comunque grazie del feedback, venerdì sera pubblico il capitolo finale!

  • Avevo votato scrivania sperando si risvegliasse nella stanza del suo terapeuta!
    Ora che Alberto è ufficialmente morto, non mi resta che augurargli la salvezza , giacchè ha vissuto l infanzia dannata e la scelta di fare il medico è già una espiazione.

  • Voto la casa in cui è cresciuto.
    Questo capitolo l’ho divorato e mi ha lasciata con il fiato sospeso.
    Si vede che hai pianificato tutto dall’inizio e sai dove andare a parare.
    Alberto si era giocato la mia empatia quando ha ucciso il suo cane… in questo capitolo, puoi ben immaginare come poco lo sostenga. Trovo comunque interessante una storia dal punto di vista di un possibile villain. Spesso queste personalità deviate e violente, sono a livello letterario, più intriganti.
    Aspetto l’aggiornamento!

    • Mi piace che il racconto susciti emozioni diverse in persone diverse e sono contento ti stia piacendo! Penso apprezzerai particolarmente la scelta finale, dopo il prossimo capitolo.
      Sì, la storia ce l’ho in mente dall’inizio, ho dovuto fare diverse deviazioni nei vari salti temporali in base alle vostre scelte però sì, sapevo dove andare a parare. Spero a questo punto che gli ultimi due capitoli siano all’altezza delle aspettative!

  • Capitolo dopo capitolo, un racconto che mi incolla allo schermo . Ho trovato coerente la descrizione dei tratti di personalità dei personaggi anche se solo accennati, e il ruolo di ciascuno . Penso che questo abbia impedito di cadere nella banalità e di mantenere sempre la trama viva ed originale. Nonostante la brevità il racconto non è mai superficiale, semplicisistico o banale . I salti temporali e mi piacciono tantissimo e trovo la modalità di scrittura fluida .non vedo l’ ora di leggere il prossimo . Se tu dovessi mai scrivere un libro lo comprerei ! 🙂

    • Il padre di Alberto, come del resto lo stesso Alberto, ha una personalità complessa, sfaccettata. È un violento, ha bevuto per tutta la vita, ma è anche un medico, uno con una biblioteca in casa in cui passava tanto tempo a studiare, con Alberto che lo guardava così assorto, senza poterlo disturbare. Un padre capace di amare a modo suo, incapace di dimostrare il suo amore, e vincolato ad una dipendenza che è la sola cosa che riesca a placare il suo disagio nelle relazioni.
      Tutto questo avrei voluto approfondirlo nel racconto, ma non ce n’era il tempo, ho solo potuto tratteggiarlo, per dare ad Alberto il giusto spazio.

      Comunque grazie del feedback. Andiamo nel futuro!

  • Ho recuperato anch’io tutti i capitoli insieme, uno più bello dell’altro! L’idea alla base del racconto non è una novità assoluta, ma il modo in cui la sviluppi è veramente interessante. In particolare mi è piaciuta l’idea della circolarità, di mantenere degli elementi costanti che si ripetono insieme a nuove informazioni che aggiungono man mano tasselli al puzzle. La scrittura poi è ottima, chiara e lineare ma non priva di emozioni e di intensità, specialmente in quest’ultimo capitolo e in quello dove era bambino. Non posso fare altro che continuare a seguire il racconto cercando di indovinare dove vuoi andare a parare 😀

  • Recuperato anche il sesto. In linea con i precedenti come stile. Emozionante la lettera del padre, senza essere eccessivamente invadente o melensa.
    Davvero complimenti ancora. Sarò monotona, ma il tuo racconto è una piacevole scoperta estiva.
    Ci vediamo a capitolo 7!

    PS: nel primo commento non ti avevo scritto un’altra osservazione. Nel capitolo in cui muore il cane mi si è raggelato il sangue, forse per la violenza che Alberto-bambino si trova costretto ad usare. La scena è resa bene, con poche e semplici frasi ad effetto.
    Quello che però mi ha più angosciata è l’eccitazione del protagonista dinnanzi alla morte e al sangue. È forse per questo che ha deciso di diventare un medico?
    Attendo i prossimi sviluppi.

    • Grazie ancora per l’apprezzamento! La tua analisi credo sia vicina alla realtà, la psicologia di Alberto è complessa, fatta di contraddizioni, traumi, amori e difficoltà. I prossimi sviluppi serviranno a tracciare la sua personalità in modo più dettagliato. A stasera, con il settimo capitolo!

  • Complimenti. Ho recuperato tutti e cinque i capitoli. Divorato tutti in un batter di ciglia, come non mi capitava da tempo. Ho sempre provato interesse per le persone “scientifiche” che si avvicinano con successo alla scrittura, mostrando talento, idee e sensibilità umanistica innata.
    Forse perché anche io, ho percorso simile al tuo, e alla soglia dei 29 anni, ho ripreso in mano le idee, decidendo di lanciarmi nella stesura di un racconto su THe iNCIPIT.
    Sono curiosa di come continuerai. Il ritmo è serrato, lo stile asciutto e accattivante. Ci sono tante questioni in sospeso è quasi mi spiace ci siano solo cinque capitoli a disposizione. Io leggerei un libro intero con questa trama!

    • Grazie davvero per queste parole e per l’incoraggiamento, apprezzo molto. Sono contento ti sia piaciuto fino ad ora, è un’esperienza che sta piacendo molto anche a me, devo dire anche oltre le mie aspettative iniziali. Ho appena pubblicato il sesto capitolo, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi! Grazie ancora!

  • Io voto di nuovo presente.
    Ha ragione ad essere terrorizzato ma più che dalla voce, dai frammenti di ricordo che continuano a comparirgli di qua e di là. Ho l’impressione che sia intrappolato in un ciclo temporale a causa di qualcosa che ha fatto 😉

    Ciao 🙂
    PS: Domenica parto. Ci leggiamo al mio ritorno. Buone Vacanze 🙂

  • Eccitazione? Come eccitazione? Ma che razza di pensieri a questo quindicenne son passati per la testa? Non voglio saperlo…
    Torniamo al presente? Di nuovo prendere il tram sui denti? Perché no, stavolta potrebbe cambiar qualcosa 😉

    Ciao 🙂
    PS: ‘sto racconto coi salti temporali è una ficata!

  • Non vedo l’ora di leggere il quarto capitolo. La storia è interessante, così come l’espediente letterario di ricominciare a raccontare la stessa storia arricchendo la narrazione con particolari nuovi. Ho votato “nel futuro” perché sono curiosa di scoprire cosa accadrà al tuo specializzando.
    Buon lavoro

  • Un capitolo disturbante. Sicuro che un bambino abbia la forza di colpire con una pietra un border collie (che non è un chiquaqua) ed ucciderlo? Il dettaglio è sicuramente funzionale alla storia quindi non è poi neanche così importante capire se sia possibile.
    Ho scelto per andare avanti nel passato, vediamo cosa succede all’Alberto adolescente. Buon lavoro!

    • Grazie del feedback. Nella mia idea, un bambino in uno stato emotivo già carico di rabbia, e che lotta di istinto contro un dolore molto forte può arrivare a tanto, ci vuole tanta forza, o tanta disperazione, e in quel momento Alberto le ha entrambe. Grazie del voto, a questo punto resteremo nel passato, e domani sera vediamo come prosegue!

  • Voglio conoscere Alberto adolescente, per capire come se la cavava con le ragazzine….non dimentichiamo certo Veronica!
    Comunque il riferimento a “piccolo insistente” è sensazionale, identificazione proiettiva da manuale, bravo!

  • Di nuovo per farsi licenziare e prendere un tram sui denti? No, facciamo futuro questa volta.

    Ma poveraccio questo da bimbo…

    Il capitolo mi è piaciuto per come è scritto ma allo stesso tempo è pressocché inutile ai fini della storia (od almeno così mi è sembrato, magari più avanti mi stupisci). Quello precedente no perché alla fine abbiamo la voce che parla e da ad intendere molte cose 🙂

    Ciao 🙂

    • Mi piace l’idea che il mio racconto possa evocare queste sensazioni, vuol dire che qualcosa sto riuscendo a trasmetterla, spero che continui così fino al decimo capitolo!
      A questo punto per il terzo capitolo daremo uno sguardo al passato, visti i voti che sono arrivati. Stasera lo pubblico!

  • Ciao, capitata qui per caso, ne sono rimasta piacevolmente colpita, un giorno della marmotta a sfondo noir? Mi sembra un’idea stuzzicante, così ho deciso di far rivivere al Povero Alberto (ma se è davvero lui la vittima o il carnefice lo scopriremo poi) di nuovo il 17 aprile. Buon lavoro!

    • Grazie dell’incoraggiamento! Il giorno della marmotta è una delle fonti di ispirazione, con la differenza che qui a seconda delle vostre scelte potremo fare diversi salti nel tempo, tra passato, presente e futuro, con un filo conduttore che porterà pian piano a scoprire dettagli sulla vita di Alberto e sulle scelte che lo hanno condotto fino a qui

  • 24 anni prima.
    Ciao, ho appena recuperato i due capitoli e la storia mi incuriosisce molto.
    Tanto per essere pignoli ti segnalo un “dimostrandogli” che sarebbe dovuto essere un “dimostrandole”, ma sicuramente lo avrai già notato (non ne usciremo mai!”)
    Aspetto il tuo 3 capitolo.

  • Ciao, confesso che non ho capito molto (come tu hai voluto, naturalmente). Ci vuoi incuriosire, e va bene. Qualcosina da aggiustare nella forma, le virgolette che aprono e chiudono i pensieri: (<< «) e qualche punto esclamativo di troppo. Infine una osservazione: non sono forse tutti un po' troppo incazzati??
    Buon lavoro, e cerchiamo di non farlo morire 'sto ragazzo mi raccomando! Ciao?

    • Intanto grazie dei consigli sulla forma, correggerò dal prossimo episodio. La struttura della trama si andrà svelando pian piano, in ogni episodio si svelerà qualcosa in più di Alberto, del perché di questi salti temporali, e di cos’è successo la sera con quella ragazza conosciuta su Tinder.

      Temo però che nel frattempo Alberto non se la passerà benissimo ? Grazie del feedback, e al prossimo episodio!

  • Questo sito usa i cookies per migliorare l'esperienza utente. Cliccando su Accetto acconsenti all'utilizzo di cookie tecnici e obbligatori e all'invio di statistiche anonime sull'uso del sito maggiori informazioni

    Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

    Chiudi