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Dove eravamo rimasti?

In che giorno si risveglierà Alberto? Nel futuro: sette mesi dopo, Mercoledì 13 Novembre 2019 (44%)

Mercoledì 13 Novembre 2019

Mercoledì 13 Novembre 2019
Suona una campana.
Alberto si sente scosso da una mano. <<Alberto, in piedi, è entrato il giudice>>
È in un’aula di tribunale. Accanto a sé ha un uomo di mezza età, stempiato, con una toga addosso. Un uomo anonimo. È lui che gli ha parlato, invitandolo ad alzarsi.
Dà un’occhiata veloce al suo iPhone in tasca. Quando legge la data, il cuore salta un colpo. 13 Novembre.
<<Mi scusi, avvocato>> gli dice sussurrando, <<è davvero il 13 Novembre oggi?>>. L’avvocato lo guarda stupito. <<In silenzio>> gli intima in tono severo.
Com’è possibile che sia il 13 Novembre? Cerca di ricordare la mattinata, quella del giorno prima, di una settimana, di un mese fa, ma niente affiora alla sua mente. Possibile che siano trascorsi interi mesi senza che lui se ne sia reso conto?
L’angoscia che prova, però, è destinata ad aumentare drasticamente non appena il giudice apre bocca.
<<Ha inizio il processo 164/2019 nei confronti di Spinelli Alberto…>> il resto delle parole Alberto non le ascolta.
Si porta una mano sulla fronte, chiude gli occhi. Non appena chiude gli occhi, un treno di flash lo investe. Giorno della sua laurea. Papà. Cancro al fegato. Lettera. Mamma. Commissario. Polo. Sangue. Veronica. La Voce.
Il dolore alla tempia riprende a martellarlo con la consueta intensità.
<<Perché sono qui?>> dice ad alta voce.<<L’imputato è pregato di rispettare il silenzio. Avrà tempo e modo di parlare quando interrogato>> lo blocca il giudice. Quando passa a leggere i capi di imputazione, l’angoscia di Alberto diventa incontenibile. <<…per il reato di omicidio preterintenzionale nei confronti della signorina Maggio Veronica. La parola al pubblico ministero>>.

Omicidio preterintenzionale.
Le parole risuonano nella sua testa come un boato. Veronica, la ragazza conosciuta su Tinder. Avevano cenato all’American Bar. Erano andati via, lui voleva portarsela a letto. Lei aveva detto no. L’ultima cosa che ricorda è lei mezza nuda sul sedile della sua auto, che gli dice di no.
<<Signor Spinelli, mi sta ascoltando?>> una voce lo sta chiamando. È il pubblico ministero, è una donna. Ha un aspetto severo, con i suoi occhiali squadrati e il taglio di capelli mascolino. La voce è ferma, neutra ma decisa. Deve averla vista in TV, ha un’aria familiare.
<<Sì>>
<<Conosceva la signorina Maggio Veronica?>>
Ormai non ha più senso mentire.
<<Sì>>
<<Ci può descrivere la natura del vostro rapporto?>>
<<Ci siamo visti una sola volta, non lo definirei un rapporto>>
<<A quando risale la volta in cui vi siete visti?>>
Deve concentrarsi un attimo prima di ricordare la data esatta.
<<16 Aprile…Domenica 16 Aprile>>
Un brivido lo attraversa, come se una forte corrente d’aria fredda fosse entrata nella stanza da una porta che si spalanca all’improvviso.
<<Chiedo alla corte di passare in visione la prova n. 27>>
La donna si avvicina a lui porgendogli una foto. La foto è molto nitida, e lo ritrae in auto, mentre cerca di spogliare Veronica.
<<Un momento>> dice Alberto alzandosi in piedi. <<Come avete questa foto? Questo è l’interno della mia auto, non potete avere una foto del genere!>>
Il pm prosegue ignorando le sue proteste.
<<Osserva.>> Il tono di voce adesso è più piatto, quasi monotono.
<<Sono con lei in auto. Vorrei spogliarla. Lei mi ha provocato per tutta la settimana, capisce? E ora è qui con questa voce spaventata, ma al tempo stesso crudele, e mi dice “Smettila! Sei un bastardo insistente!”. Mi dà uno schiaffo ed esce dalla macchina, capisce?>
<<Senti.>> ora il tono di voce della donna è monotono, neutro, distaccato. Ricorda quasi…
Improvvisamente risuona una melodia dagli altoparlanti sparsi nell’aula. Alberto ormai non fa più caso a quanto sia surreale tutto ciò, a quanto sia assurdo che durante un processo per omicidio venga trasmessa in filo-diffusione una melodia. Dopo un istante la riconosce.
<<È…la Cavalcata delle Valchirie. Era la suoneria del suo telefono>> I ricordi di quella sera appaiono nella sua mente come lampi nella notte. <<La sentivo suonare mentre la inseguivo fuori dall’auto>>
<<Ricorda>>. Alberto trasalisce. Il pm adesso ha un’altra voce. È lei. È la Voce.
<<La tua voce…sei proprio tu?>>
<<Sai già la risposta. Non è questa la domanda che vuoi farmi>>
<<Veronica… L’ho uccisa?>>
<<È questo ciò che vuoi sapere?>>
<<Sì, voglio saperlo. Voglio ricordare>>
Il resto dell’aula è immobile. L’avvocato accanto a lui, il giudice, le guardie, il cancelliere. Sono tutti immobili, sospesi.
<<Vieni con me>>
Lei si avvicina. Lo prende per mano. Lui la segue lungo il corridoio principale dell’aula. Si avviano verso la porta d’uscita. La aprono insieme.

Un bagliore accecante.

Alberto si sveglierà il 16 Aprile 2019. A che ora?

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68 Commenti

  • Come promesso, al decimo capitolo il mio commento. Bravo Giuseppe, complimenti. La storia era intrigante, ben costruita, anche difficile se vogliamo. Perché, ricordiamolo, nonostante il nostro autore avesse più o meno in testa un canovaccio, alla fine siamo stati noi a guidare la struttura del racconto. Magari per lui sarebbe stato sicuramente più semplice seguire i binari che aveva in testa sin dall’inizio.
    Rispondendo al commento di Valentina, non è stato Giuseppe a non avere coraggio nel disegnare un Alberto più “cattivo”, ma voi lettori che avete scelto il finale “redentorio” (dico “voi” perché io ho votato per la “dannazione” mannaggia, ora mi tocca pregarlo in privato per farmi dire cosa aveva in testa per quel ramo del racconto). Questa riflessione mi porta all’unica piccola critica, Giuse’.. l’occasione persa. Nel senso che al nono capitolo ci viene detto che a decidere del suo destino sarà l’anima (o la coscienza) di Alberto. Però a dire il vero, a decidere del suo destino siamo stati noi lettori. Quanto sarebbe stato intrigante sfondare la “quarta parete” e far capire ad Alberto che a decidere per lui c’erano una ventina di accaniti lettori dietro uno schermo (di PC o smartphone)? come avrebbe reagito il povero medico? chi avrebbe maledetto o ringraziato per la sua salvezza o dannazione? Valentina? Lorenzo? quella merdaccia di DarthVader1967 che già lo aveva spedito all’inferno?
    Ma ripeto, non è neanche una critica. Più uno spunto di riflessione su un racconto che mi ha davvero catturato. Bravo ancora Giuse’. Alla prossima ..
    PS: grossi rilievi stilistici o tecnici non me la sento di farteli, anche perché siamo tutti alle prime armi, e si può imparare a scrivere solo sbagliando. Vedo che hai usato un Point of View abbastanza saldo nella testa di Alberto, con poche sbavature, magari andrebbe ancora di più “immerso” nell’anima del protagonista, ma ripeto, andava già bene così..

    • Intanto grazie mille per il lungo commento, apprezzo! La dannazione avrebbe cambiato completamente tutto il tono del racconto, prometto prima o poi di scriverti almeno una bozza di quello che avevo in mente per l’anima dannata di Alberto.
      L’idea di sfondare la quarta parete sarebbe stata molto divertente da scrivere, lo ammetto! Il problema dal mio punto di vista è che mi avrebbe allontanato dal messaggio che ho cercato di trasmettere per tutto il racconto, cioè il percorso di riscoperta di sé stessi, di messa in discussione e di presa di coscienza di ciò che si è.
      Ci vediamo al prossimo racconto!

  • Peccato per questa svolta religiosa data alla storia, mi pare che tu non abbia avuto il coraggio di fare di Alberto un “cattivo” e lo abbia salvato con un calcio d’angolo al 90°. Avevo intuito che non era stato Alberto ad uccidere la ragazza, ma non mi aspettavo una conclusione così poco in line con l’incipit. Ad ogni modo la storia è stata interessante e piacevole, non sempre si è d’accordo con l’autore e le sue scelte, ma questo non toglie nulla al valore dello scritto. Aspetto la tua prossima storia!

    • Grazie del feedback! In realtà la connotazione non è strettamente religiosa, o comunque non riferita ad una religione in particolare, a me piace più definirla filosofica. Ad ogni modo, mi piaceva trasmettere l’idea di come spesso ci si possa sentire in colpa per qualcosa anche senza che questo corrisponda alla verità, e che fare un percorso di conoscenza di sé stessi può avvicinare alla verità. Tornerò con un’altra storia, a presto!

  • Bel finale, anche se onestamente non mi ha fatto impazzire, sarà che il resto del racconto mi è piaciuto così tanto che avevo aspettative molto alte. Comunque è una conclusione degna, mi è piaciuto in particolare anche la circolarità della vicenda, anche se mi aspettavo qualcosa di più amaro. In ogni caso il racconto nel suo complesso è notevole, sia per l’idea sia per la storia e la scrittura, sicuramente leggerò altri tuoi racconti!

  • Devo dire che lo spiegone appesantisce un po’ il racconto, visto che il colpo di scena si intuisce già dal capitolo precedente, però in un racconto come questo, dove le domande sono tante, le risposte sono poche e si ha voglia di sapere quanto più possibile, una spiegazione finale è quasi obbligata. Chissà ora cosa succederà nell’ultimo capitolo, confido che sarà qualcosa che saprà stupirmi!

    • Grazie della fiducia, spero ti piaccia anche il finale! Anch’io non sono un grande fan degli spiegoni, però da lettore mi dà spesso fastidio quando catturi la mia attenzione con misteri e domande, e alla fine lasci cose in sospeso, o peggio ancora dai risposte incoerenti (si, sto parlando anche di Lost…). In questo capitolo ho cercato di dare risposte senza rendere il tutto banale, o pesante. Spero, almeno in parte, di esserci riuscito.

      Comunque grazie del feedback, venerdì sera pubblico il capitolo finale!

  • Avevo votato scrivania sperando si risvegliasse nella stanza del suo terapeuta!
    Ora che Alberto è ufficialmente morto, non mi resta che augurargli la salvezza , giacchè ha vissuto l infanzia dannata e la scelta di fare il medico è già una espiazione.

  • Voto la casa in cui è cresciuto.
    Questo capitolo l’ho divorato e mi ha lasciata con il fiato sospeso.
    Si vede che hai pianificato tutto dall’inizio e sai dove andare a parare.
    Alberto si era giocato la mia empatia quando ha ucciso il suo cane… in questo capitolo, puoi ben immaginare come poco lo sostenga. Trovo comunque interessante una storia dal punto di vista di un possibile villain. Spesso queste personalità deviate e violente, sono a livello letterario, più intriganti.
    Aspetto l’aggiornamento!

    • Mi piace che il racconto susciti emozioni diverse in persone diverse e sono contento ti stia piacendo! Penso apprezzerai particolarmente la scelta finale, dopo il prossimo capitolo.
      Sì, la storia ce l’ho in mente dall’inizio, ho dovuto fare diverse deviazioni nei vari salti temporali in base alle vostre scelte però sì, sapevo dove andare a parare. Spero a questo punto che gli ultimi due capitoli siano all’altezza delle aspettative!

  • Capitolo dopo capitolo, un racconto che mi incolla allo schermo . Ho trovato coerente la descrizione dei tratti di personalità dei personaggi anche se solo accennati, e il ruolo di ciascuno . Penso che questo abbia impedito di cadere nella banalità e di mantenere sempre la trama viva ed originale. Nonostante la brevità il racconto non è mai superficiale, semplicisistico o banale . I salti temporali e mi piacciono tantissimo e trovo la modalità di scrittura fluida .non vedo l’ ora di leggere il prossimo . Se tu dovessi mai scrivere un libro lo comprerei ! 🙂

    • Il padre di Alberto, come del resto lo stesso Alberto, ha una personalità complessa, sfaccettata. È un violento, ha bevuto per tutta la vita, ma è anche un medico, uno con una biblioteca in casa in cui passava tanto tempo a studiare, con Alberto che lo guardava così assorto, senza poterlo disturbare. Un padre capace di amare a modo suo, incapace di dimostrare il suo amore, e vincolato ad una dipendenza che è la sola cosa che riesca a placare il suo disagio nelle relazioni.
      Tutto questo avrei voluto approfondirlo nel racconto, ma non ce n’era il tempo, ho solo potuto tratteggiarlo, per dare ad Alberto il giusto spazio.

      Comunque grazie del feedback. Andiamo nel futuro!

  • Ho recuperato anch’io tutti i capitoli insieme, uno più bello dell’altro! L’idea alla base del racconto non è una novità assoluta, ma il modo in cui la sviluppi è veramente interessante. In particolare mi è piaciuta l’idea della circolarità, di mantenere degli elementi costanti che si ripetono insieme a nuove informazioni che aggiungono man mano tasselli al puzzle. La scrittura poi è ottima, chiara e lineare ma non priva di emozioni e di intensità, specialmente in quest’ultimo capitolo e in quello dove era bambino. Non posso fare altro che continuare a seguire il racconto cercando di indovinare dove vuoi andare a parare 😀

  • Recuperato anche il sesto. In linea con i precedenti come stile. Emozionante la lettera del padre, senza essere eccessivamente invadente o melensa.
    Davvero complimenti ancora. Sarò monotona, ma il tuo racconto è una piacevole scoperta estiva.
    Ci vediamo a capitolo 7!

    PS: nel primo commento non ti avevo scritto un’altra osservazione. Nel capitolo in cui muore il cane mi si è raggelato il sangue, forse per la violenza che Alberto-bambino si trova costretto ad usare. La scena è resa bene, con poche e semplici frasi ad effetto.
    Quello che però mi ha più angosciata è l’eccitazione del protagonista dinnanzi alla morte e al sangue. È forse per questo che ha deciso di diventare un medico?
    Attendo i prossimi sviluppi.

    • Grazie ancora per l’apprezzamento! La tua analisi credo sia vicina alla realtà, la psicologia di Alberto è complessa, fatta di contraddizioni, traumi, amori e difficoltà. I prossimi sviluppi serviranno a tracciare la sua personalità in modo più dettagliato. A stasera, con il settimo capitolo!

  • Complimenti. Ho recuperato tutti e cinque i capitoli. Divorato tutti in un batter di ciglia, come non mi capitava da tempo. Ho sempre provato interesse per le persone “scientifiche” che si avvicinano con successo alla scrittura, mostrando talento, idee e sensibilità umanistica innata.
    Forse perché anche io, ho percorso simile al tuo, e alla soglia dei 29 anni, ho ripreso in mano le idee, decidendo di lanciarmi nella stesura di un racconto su THe iNCIPIT.
    Sono curiosa di come continuerai. Il ritmo è serrato, lo stile asciutto e accattivante. Ci sono tante questioni in sospeso è quasi mi spiace ci siano solo cinque capitoli a disposizione. Io leggerei un libro intero con questa trama!

    • Grazie davvero per queste parole e per l’incoraggiamento, apprezzo molto. Sono contento ti sia piaciuto fino ad ora, è un’esperienza che sta piacendo molto anche a me, devo dire anche oltre le mie aspettative iniziali. Ho appena pubblicato il sesto capitolo, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensi! Grazie ancora!

  • Non vedo l’ora di leggere il quarto capitolo. La storia è interessante, così come l’espediente letterario di ricominciare a raccontare la stessa storia arricchendo la narrazione con particolari nuovi. Ho votato “nel futuro” perché sono curiosa di scoprire cosa accadrà al tuo specializzando.
    Buon lavoro

  • Un capitolo disturbante. Sicuro che un bambino abbia la forza di colpire con una pietra un border collie (che non è un chiquaqua) ed ucciderlo? Il dettaglio è sicuramente funzionale alla storia quindi non è poi neanche così importante capire se sia possibile.
    Ho scelto per andare avanti nel passato, vediamo cosa succede all’Alberto adolescente. Buon lavoro!

    • Grazie del feedback. Nella mia idea, un bambino in uno stato emotivo già carico di rabbia, e che lotta di istinto contro un dolore molto forte può arrivare a tanto, ci vuole tanta forza, o tanta disperazione, e in quel momento Alberto le ha entrambe. Grazie del voto, a questo punto resteremo nel passato, e domani sera vediamo come prosegue!

  • Voglio conoscere Alberto adolescente, per capire come se la cavava con le ragazzine….non dimentichiamo certo Veronica!
    Comunque il riferimento a “piccolo insistente” è sensazionale, identificazione proiettiva da manuale, bravo!

  • Di nuovo per farsi licenziare e prendere un tram sui denti? No, facciamo futuro questa volta.

    Ma poveraccio questo da bimbo…

    Il capitolo mi è piaciuto per come è scritto ma allo stesso tempo è pressocché inutile ai fini della storia (od almeno così mi è sembrato, magari più avanti mi stupisci). Quello precedente no perché alla fine abbiamo la voce che parla e da ad intendere molte cose 🙂

    Ciao 🙂

    • Mi piace l’idea che il mio racconto possa evocare queste sensazioni, vuol dire che qualcosa sto riuscendo a trasmetterla, spero che continui così fino al decimo capitolo!
      A questo punto per il terzo capitolo daremo uno sguardo al passato, visti i voti che sono arrivati. Stasera lo pubblico!

  • Ciao, capitata qui per caso, ne sono rimasta piacevolmente colpita, un giorno della marmotta a sfondo noir? Mi sembra un’idea stuzzicante, così ho deciso di far rivivere al Povero Alberto (ma se è davvero lui la vittima o il carnefice lo scopriremo poi) di nuovo il 17 aprile. Buon lavoro!

    • Grazie dell’incoraggiamento! Il giorno della marmotta è una delle fonti di ispirazione, con la differenza che qui a seconda delle vostre scelte potremo fare diversi salti nel tempo, tra passato, presente e futuro, con un filo conduttore che porterà pian piano a scoprire dettagli sulla vita di Alberto e sulle scelte che lo hanno condotto fino a qui

  • Ciao, confesso che non ho capito molto (come tu hai voluto, naturalmente). Ci vuoi incuriosire, e va bene. Qualcosina da aggiustare nella forma, le virgolette che aprono e chiudono i pensieri: (<< «) e qualche punto esclamativo di troppo. Infine una osservazione: non sono forse tutti un po' troppo incazzati??
    Buon lavoro, e cerchiamo di non farlo morire 'sto ragazzo mi raccomando! Ciao?

    • Intanto grazie dei consigli sulla forma, correggerò dal prossimo episodio. La struttura della trama si andrà svelando pian piano, in ogni episodio si svelerà qualcosa in più di Alberto, del perché di questi salti temporali, e di cos’è successo la sera con quella ragazza conosciuta su Tinder.

      Temo però che nel frattempo Alberto non se la passerà benissimo ? Grazie del feedback, e al prossimo episodio!

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