Dove eravamo rimasti?
Cortocircuito
Dicembre 1942
Stanza bianca. Completamente bianca.
Pareti, soffitto, pavimento, tavolo al centro, due sedie. Tutto bianco.
«Sembra l’ufficio di Dio» disse Peter, poco prima di scoppiare in una risata a tre fasi, esattamente in quest’ordine: stridula, malefica, strozzata in gola. Il Direttore del manicomio di Zwiefalten non rispose.
«Lei assomiglia a Dio» proseguì allora il ragazzo. Dal tono usato, sembrava avesse appena avuto la rivelazione del secolo.
«Come ti trovi qui, Peter?»
«Aaaaaah… ma quindi parla anche lei? Allora non è Dio – disse Peter piegando le labbra verso il basso in maniera esagerata, innaturale – perché Dio non parla, lei questo lo sa! Dio non si abbassa all’uso del linguaggio umano, Dio comunica attraverso il cuore, i sentimenti…». Si fermò un attimo prima di riprendere, alzando gli occhi per imitare chi cerca le parole giuste col pensiero. «… le vibrazioni! Come le api! Lei conosce la danza delle api signor Direttore?»
«No Peter, mi piacerebbe che me la raccontassi, questa danza delle api. Ma prima mi piacerebbe sapere come ti senti» rispose l’uomo seduto di fronte al ragazzo con un sorriso di circostanza, di quelli che alleni ogni giorno, costantemente, perché la tua vita e il tuo lavoro te lo impongono quotidianamente e devi sempre farti trovare pronto.
Zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz
Zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz
Zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz
«Guardi signor Direttore, son un’ape!»
In quell’istante il Direttore si alzò dalla sedia, lentamente, e uscì dalla stanza senza dire una sola parola.
Nel frattempo, Peter vagava per la stanza seguendo il perimetro della stanza un po’ in senso orario, un po’ antiorario, le braccia aperte ad imitare le ali di un’ape e la bocca a riprodurne il ronzio. Sembrava non essersi accorto dell’uscita di scena del Direttore, almeno fino a quando la pesante porta di metallo non produsse il classico suono di chiusura ermetica, attirando la sua attenzione. Fu a quel punto che si bloccò di colpo e le sue labbra rimasero leggermente spalancate, il ronzio dell’ape bruscamente interrotto.
«ORA A CHI LA RACCONTO LA DANZA DELLE API?!!»
L’urlo uscì dalle labbra di Peter come la seconda fase della sua risata di inizio colloquio (chi di voi se la ricorda???).
Stridulo.
Poi, un cortocircuito, logico e fisico: il corpo ciondolante, la bocca in continuo movimento, a ripetere le stesse frasi all’infinito come un disco rotto…
“Le api comunicano danzando…” “La danza è un bellissimo modo di comunicare…” “Le api comunicano danzando…” “Una danza circolare oppure a forma di otto…” “Le api comunicano danz…” ACQUA GELATA!
Peter si immobilizzò, scioccato e completamente fradicio. In pochi secondi gli montò dentro una rabbia incontenibile ma l’uomo di fronte a lui, con un enorme secchio in mano, rimase impassibile; non si mosse nemmeno quando Peter partì alla carica, nella sua direzione, probabilmente con l’intenzione di ucciderlo. Due enormi uomini lo bloccarono appena prima che lui riuscisse a travolgere il corpo del Direttore ma, poco prima di essere gettato a terra e preso ripetutamente a calci, riuscì a regalare uno sputo alla faccia dell’uomo che l’aveva ridotto a uno straccio bagnato e inerme.
Ora Peter è a terra, il corpo volutamente immobile; muoverlo anche solo di un millimetro avrebbe significato un dolore atroce. Però, la bocca era cosciente e ne uscì una litania apparentemente senza fine, la voce flebile ma costante.
“Le api comunicano danzando…” “La danza è un bellissimo modo di comunicare…” “Le api comunicano danzando…” “Una danza circolare oppure a forma di otto…“
Da dove riprenderà la storia lo scoprirete nel prossimo episodio. Una decisione che prenderò in base a chi proseguirà la narrazione: a voi!
- Mamma di Peter (0%)
- Peter (0%)
- Narratore (0%)

09/09/2019 at 16:13
Ciao!
Inizio a seguire questa storia dal secondo episodio… e devo dire che è stata una bella scoperta!
Lo stile mette un po’ di angoscia, ma d’altra parte, è l’unico che può far percepire il caos che il protagonista ha nella sua mente. Ho votato per una terza linea temporale, sono curioso di vedere che piega prenderà questa storia!
12/09/2019 at 13:30
Grazie Antonio, mi fa piacere che tu abbia apprezzato a di essere riuscito a trasmettere l’angoscia di cui l’animo del protagonista è evidentemente intrisa… vedremo cosa capiterà nel terzo episodio! A presto 🙂
23/08/2019 at 17:00
Ciao, vorrei sapere del buio, cos’è e cosa lo genera.
Delirio febbrile? Droga? Pazzia? Un semplice Incubo?
Ci hai messi in aspettativa, la palla è a te. Illuminaci?!
Ciao?
04/09/2019 at 15:22
Ci ho messo un po’, ma sono riuscito a pubblicare il secondo episodio 🙂 Buona lettura e grazie per il commento! Attendo un tuo feedback anche sul secondo episodio! 🙂