Gli ultimi giorni della frontiera

Dove eravamo rimasti?

Kelso è stato ucciso e, con il traditore fuori dai giochi, la banda può finalmente riorganizzarsi. Cosa succederà nel prossimo capitolo? Un dialogo con Colby farà sorgere una terribile consapevolezza. (75%)

La congiura dei cacciatori

C’era qualcosa che non andava. Un piccolo omino, all’interno della mia testa, bussava e urlava, correva come un pazzo, nel tentativo di avvertirmi. Già, ma avvertirmi di cosa?

Kelso era morto la sera prima: Jane gli aveva puntato una pistola alla testa e aveva premuto il grilletto. Avrei dovuto esserne felice, finalmente il nostro traditore aveva avuto quel che si meritava. E allora perché mi sentivo così… male? Nemmeno lo conoscevo così bene, Kelso. Ai miei occhi non era altro che un individuo come tanti, che aveva preso tutte le scelte peggiori e si era ritrovato dal lato sbagliato di un’arma da fuoco.

Cosa c’era di sbagliato, in quel che avevamo… che avevo fatto?

Entrai nella casa e vidi Colby seduto al tavolo, intento a consumare un sigaro e a passare l’olio sui componenti della propria pistola. Alzò leggermente lo sguardo e, con un cenno, mi disse di avvicinarmi e di prendere posto di fronte a lui.

“Sei pallido come un cencio, Flint”, mi disse. “Stai bene? Qualcosa ti turba?”

“Non lo so”, risposi sedendomi. “Continuo a pensare a Kelso.”

“Hai visto morire tante persone, vecchio mio. Cosa avevo Kelso di diverso da tutti loro? Era una spia, un traditore. Ha avuto quel che si meritava.”

“Proprio ieri avevi detto di volerlo tenere in vita, per fargli sputare tutta la verità.”

“Vero, l’ho detto. Poi è arrivata Jane e ha risolto la questione a modo suo. Meglio così. Eviterà di riempirti la testa con strane idee.”

In quel momento, il piccolo ometto nella mia testa prese a strillare più che mai. Quali strane idee? Cosa diamine aveva cercato di dirmi Kelso, prima che Jane lo uccidesse?

I pensieri si accavallavano con ferocia nella mia testa e, prima ancora che riuscissi a sbrogliare la matassa, Colby aveva ripreso a parlare.

“Sai cosa avrebbe cercato di dirti, Kelso? Non fidarti di Colby e degli altri. Avrebbe cercato di scaricare le sue colpe su di noi, senza capire che il nostro tempo, oramai, è giunto al termine.”

Intuii dove il suo discorso stava andando a parare. Non potevo crederci. Non volevo crederci.

“Il mondo non è più un posto per noi, Flint. L’epoca dei fuorilegge ha fatto il suo corso. Ora è giunto il momento, per noi, di farci da parte, e lasciare che l’America diventi un posto civilizzato, governato dalla legge. Capisci cosa voglio dire?”

Colby si infilò una mano nella tasca della giacca e ne estrasse un foglio ripiegato, che fece scivolare sul tavolo verso di me. Mi alzai in piedi e, con mani tremanti, dispiegai il foglio e lessi:

Con il presente documento, dichiaro J. Colby, S. Jane e D. Edgar collaboratori ufficiali del corpo dei Cacciatori di Taglie di Rock Springs, Wyoming, alle dipendenze del Generale M. Garret. Uno sconto di pena verrà applicato ai precedentemente citati collaboratori in cambio della morte e/o consegna dei restanti membri della loro banda: B. Alice, K. Holden, G. Kelso e R. Flint.

Firmato: Marshal W. L. Mills

Lasciai cadere la lettera, sotto lo sguardo penetrante di Colby.

“Tu…”, mormorai. “Tu eri d’accordo con Garret… fin dall’inizio. I cacciatori di taglie a Rock Springs… Jane, Edgar e… tu.”

“Cerca di capire, Flint. Ti scongiuro. Il motivo per cui l’ho fatto…”

“NON ME NE FREGA UN CAZZO DEL MOTIVO PER CUI L’HAI FATTO! ALICE, HOLDEN E KELSO! SONO MORTI PER CAUSA TUA!”

“Flint…”

“NON DIRE FLINT CON QUEL TONO COSì AFFRANTO! QUANDO AVEVATE INTENZIONE DI UCCIDERE ANCHE ME, EH? SENTIAMO!”

“Il tuo nome è in quella lista, Flint, ma c’è un modo per evitare che tu faccia la stessa fine degli altri.”

“Non dire un’altra cazzo di parola, Colby, o giuro che…”

“Sei stato tu il primo ad avere dubbi riguardo Kelso, ricordi? Tu ci hai indirizzati verso di lui.”

“Piantala…”

“Sarà quello che racconteremo a Garret e ai suoi superiori. Anche tu avrai lo stesso sconto di pena. E una volta usciti, ci lasceremo tutto questo alle spalle.”

Strinsi i denti, talmente forte che avrei potuto far sanguinare le gengive, se solo avessi voluto. Colby era il traditore. Edgar, Jane, … lo erano tutti. Fin dall’inizio di questa storia.

Fulmineo, estrassi la pistola e la puntai dritta contro Colby.

“Dammi…”, dissi digrignando i denti. “Dammi solo una valida giustificazione per cui non dovrei ucciderti qui, ora.”

La risposta arrivò: la gelida canna di un’altra pistola mi si appoggiò alla tempia sinistra.

“Perché se tu ammazzi Colby”, disse Jane, “io ammazzo te.”

Rimasi fermo, con l’arma ancora puntata verso colui che credevo essere un grande uomo e che, invece, si era rivelato essere solo un codardo come tanti.

Desistetti e alzai le mani. Edgar arrivò dalla mia destra e mi prese la pistola, che puntò diretta verso di me.

Colby, invece, si alzò in piedi e si avvicinò. Ora eravamo faccia a faccia. Dovetti resistere alla tentazione di tirargli una testata, o anche solo di sputargli.

“Mi dispiace, Flint. Dico davvero.”

Fuori, silenzio. Poi, un rumore in lontananza. Zoccoli. Zoccoli a contatto con la neve e il ghiaccio. Il fiato dei cavalli, gli uomini che poggiavano i piedi a terra. E una voce.

“Colby! Sono Garret! Cos’hai per me?”

I veri traditori sono usciti allo scoperto e i cacciatori di taglie sono infine giunti. Nel prossimo capitolo...

  • Dialogo. (14%)
    14
  • Duello. (71%)
    71
  • Assedio. (14%)
    14
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56 Commenti

  • Ciao Gibbon,
    quindi il nostro eroe, Flint, avrà un’altra possibilità. Sopravvissuto all’esplosione, vaga per il West e trova un ex criminale disposto ad aiutare coloro che vogliono cambiare vita, molto originale e interessante. Non è servito spiegare cosa è capitato a Flint dopo l’esplosione, ha detto tutto questo Parsons. Bene, un bel lavoro, pulito e ben scritto. Complimenti. Tra l’altro questo potrebbe essere considerato un finale aperto a cui dare un seguito… staremo a vedere che cosa deciderai di fare.
    Intanto ti auguro un’ottima giornata e ti saluto.
    Alla prossima!

    • Ciao!
      Ti ringrazio tantissimo, sono contento che la storia e la sua conclusione ti siano piaciute!
      Il finale è decisamente aperto, ma non credo racconterò ancora di Flint (almeno non nel breve termine), lasciando ipotizzare al lettore il suo futuro… ma mai dire mai ?
      Grazie ancora, buona giornata anche a te!
      Ciao! ?

  • Ciao Gibbon.
    direi l’ufficio di uno sceriffo. Flint potrebbe decidere di passare dalla parte della legge, è capitato in qualche occasione. In Francia si è dato il via alla polizia così come la conosciamo, grazie a un criminale incallito.
    Vediamo come va a finire la storia, di certo questo capitolo ha fatto un lavoro egregio, portandoci dritto dritto verso la conclusione, ottima l’idea della dinamite.
    Ho un’unica, minuscola perplessità, ma forse non conta nulla: “Quando percepì lo spostamento d’aria al proprio fianco era ormai troppo tardi: intravide Colby puntargli contro la pistola, poi più nulla” la narrazione in prima persona pone dei limiti. In questa frase si fa riferimento a sensazioni provate da Jane, Flint può solo immaginarle, però.
    Aspetto il finale e ti auguro una buona settimana.
    Alla prossima!

    • Ciao!
      Ti ringrazio come sempre per i complimenti, mi fa piacere che il capitolo ti sia piaciuto ?
      Per quanto riguarda la questione di Jane, hai ragione, ma non è solo un piccolo dettaglio, è proprio un errore piuttosto grossolano: volevo cercare di differenziare un po’ la sua morte da quella di Edgar, avvenuta solo il paragrafo prima, ma così facendo sono uscito dallo schema e ho descritto cose che il narratore non poteva sapere. In ogni caso, grazie per avermelo fatto notare ?
      Buona settimana anche a te!

  • Ciao Gibbon,
    direi dialogo, l’assedio lo vedo male, sono tutti contro uno e parte sono dentro con lui. Il duello non ci sta, Flint è n minoranza.
    Le mie intuizioni su Jane erano corrette, sugli altri qualcosina… ma poi, no, ho pensato che fosse solo lei.
    Ti segnalo un refuso nella frase: “ Cosa avevo Kelso di diverso da tutti loro? ”
    Ho trovato i dialoghi un po’ stereotipati, molto vicini ai film, ne capisco,l’influenza, ma forse era troppo marcata la somiglianza.
    Il testo va benissimo, ho sentito I nitriti dei cavalli e la tensione creaarsi nella stanza.
    Alla prossima!

  • Siamo in un Western: un Duello. Anche l’assedio ci sarebbe stato bene, ma la scena non mi sembra adatta a dirigersi verso questo.

    Se da un lato mi aspettavo che Kelso non era il traditore (sospettavo di Jane per il suo modo di comportarsi con Kelso), non mi aspettavo l’intera banda. Quindi, sì, mi hai sorpreso 🙂

    Vediamo cosa ci propini per l’ultimo capitolo 🙂

    Ciao 🙂

  • Ciao Gibbon,
    lo sparo da parte di Jane mi mette in testa un dubbio, chissà se c’entra qualcosa… mah, staremo a vedere. L’episodio è scorrevole e ci porta dritti dritti verso una svolta che, immagino, avverrà nel prossimo episodio. Siamo quasi in dirittura d’arrivo, qualcosa deve accadere (oltre al ritrovamento di Jane, la morte del traditore e le rivelazioni su Edgar).
    Ti segnalo un refusino nella frase: “Andai davanti la camino acceso” ma è una bazzecola, tanto per essere pignoli 😉
    Alla prossima!
    p.s. proprio in virtù del mio pensiero su Jane e lo sparo, voto per il dialogo e la terribile consapevolezza.

  • Ciao Gibbon,
    avevo intuito che Kelso potesse essere un traditore, e tu lo ha dipinto proprio bene. La svolta è classica, in un racconto di questo tipo, il traditore ci sta sempre, a te creare un proseguo interessante; per il momento hai fatto un buon lavoro 🙂
    Direi che, visti i personaggi, la banda deciderà il da farsi senza interrogarlo, magari per capire quali sono le sue vere intenzioni e poter così arrivare a un epilogo drammatico, magari con l’uccisione o la consegna del traditore a chi di dovere…
    Alla prossima!

  • Jane è sicuramente un personaggio interessante. Sarebbe stato, secondo me, ancora più interessante svelare il suo passato poco alla volta, senza dover interrompere subito l’azione per introdurre la sua esperienza traumatica con lo sposo violento.
    Il dialogo tra Jane e Flint lo trovo invece molto riuscito.
    In generale è un bel capitolo. Sono contenta che Flint stia iniziando a capire e a mettere insieme i pezzi del puzzle.
    Aspetto l’aggiornamento.

    PS: ti segnalo 16 anni. È un errore (che vedo fare da molti). Dovresti scrivere sedici anni.

    • Ciao!
      Sono contento che anche questo capitolo ti sia piaciuto, ci stiamo ormai avvicinando a grandi passi verso il finale 😉
      Sicuramente raccontare del passato di Jane poco alla volta sarebbe stato più divertente e molto più interessante ma, come vedrai, i prossimi capitoli saranno piuttosto pieni, quindi ho preferito dare più spazio al presente che al passato, ma sono dovuto scendere a compromessi per mancanza di spazio 🙁
      Per quanto riguarda quel “16 anni”, invece, di solito scrivo trascrivo sempre i numeri in lettere (a meno che non siano date), ma questo giro mi sono distratto, nemmeno io so perché ho usato le cifre 😀

  • Ciao Gibbon.
    vorrei sapere di più su Kelso e quel che è accaduto prima del suo ritorno.
    Quindi il povero Edgar è andato un po’ fuori di testa con le brutture della guerra, ci sta, e si ricollega benissimo con l’affermazione fatto in precedenza. 😉
    Mi è piaciuto questo capitolo, le descrizioni sono vivide e brillano al sole dell’Ovest, pronte a mostrarci le scene. Bene.
    Ci si vede alla prossima!

  • Niente da dire. Mi sono incantato a leggere il racconto e mi sembrava di essere li. Sostenibile anche la spiegazione per chiarire l’incongruenza tra il trascorso di Edgar e la sua attuale situazione…
    Bravo!

  • Ciao, ho “scoperto” il nuovo racconto solo oggi e così ho recuperato in un solo fiato i capitoli già pubblicati. Confermo la mia già buona opinione sulle tue capacità narrative: sempre molto cinematografico, perfettamente calato nel genere, sia per l’ambientazione, la caratterizzazione dei personaggi, il lessico utilizzato. Sono un po’ perplessa dal ruolo delle donne, sembrano far parte della banda, il che mi fa un po’ strano, visto la non-emancipazione del gentil sesso nel 1899; comunque questa è solo una mia congettura poichè di queste donne non ci hai ancora detto molto, sicuramente più avanti avrò modo di capire meglio. Voto per “silenzio”, sono curiosa di capire come lo gestirai. Buon lavoro!

    • Ciao Valentina, mi fa molto piacere sapere che seguirai anche quest’altro racconto!
      Come sempre, ti ringrazio tanto per i complimenti, mentre la scelta di includere i personaggi femminili nella banda deriva più che altro dalla volontà di creare caratteri e background differenti tra loro e che reputo personalmente più efficaci se attribuiti a personaggi femminili, ma nei prossimi capitoli dovrebbe diventare tutto più chiaro ?

  • Ciao Gibbon,
    ho recuperato i capitoli ed eccomi qua. Bene, il resoconto mi pare in linea con la strada che hai scelto di destinare ai tuoi protagonisti. L’unico appunto che mi sento di farti, ma è proprio una piccola fisima mia, riguarda Edgar e quel che dice di lui Flint a Colby: non è molto sveglio… poi però si scopre che è un medico, tanto tonto non doveva essere… 🙂
    Ho votato la natura, magari un bel giro di ricognizione intorno alla casa. Peccato per la bottiglia…
    Alla prossima!

  • Questo è sicuramente il mio capitolo preferito. Descritto bene, scena cruda, realistica, da vero selvaggio West.
    Unico appunto. Sono una rompina antipatica, ma la mia deformazione professionale mi impone di correggere gli errori scientifici.
    Quando viene cauterizzata la ferita con il coltello rovente, non può formarsi in maniera istantanea la cicatrice (il tessuto fibroso cicatriziale richiede giorni per formarsi).
    Semplicemente hanno “carbonizzato/ustionato” per bloccare l’emorragia.
    Ti chiedo scusa se sono noiosa come poche.
    Detto questo bravissimo.
    Ci si legge.

    • Ciao, sono contento che il capitolo ti sia piaciuto, nonostante questo momento di pausa, che comunque mi è stato molto utile per delineare meglio il narratore della storia.
      Per quanto riguarda la cadenza degli episodi: il terzo capitolo ci ha messo un po’ ad arrivare a causa di alcuni problemi del computer con cui scrivevo in precedenza, ma ora che si è tutto risolto il ritmo di pubblicazione aumenterà (un capitolo ogni 5 o 6 giorni).
      Ciao e grazie mille! 😀

  • Kelso, non ancora ripresosi del tutto, racconterà in modo confuso della propria fuga.

    Bel capitolo: un attimo di pausa ci vuole prima di far salire di nuovo l’adrenalina. Interessante l’idea di Flint (noi siamo fuorilegge e moriremo da fuorilegge. L’unica cosa in cui spero? Una fine col botto). Mi sarebbe piaciuto sapere anche quella di Colby ma, si sa, lo spazio è tiranno 🙂

    Ciao 🙂

    • Ciao Red, sono davvero contento che il capitolo ti sia piaciuto e che questo momento di pausa non ti abbia annoiato, dopotutto mi ha aiutato parecchio a delineare un po’ meglio il personaggio di Flint, anche se pure io avrei voluto raccontare qualcosa in più su Colby, spero di trovare uno spazio per lui nei prossimi capitoli 😉
      Ciao e grazie mille!

  • Eccomi.
    Azione e suspence ben descritti.
    Mi ha fatto solo un po’ sorridere l’espressione “prendere un fucile dal cavallo”, perché mi sono immaginata il povero equide come un contenitore porta-armi.
    Ovviamente avevo capito cosa intendessi… i fucile era legato alla sella, al sottosella o a qualche altra imbracatura dell’animale.
    Tolta questa sciocchezza, davvero bravo.
    Sei dinamico e credibile. Mi sembrava di veder rappresentata la puntata di un film.
    Ci vediamo al prossimo capitolo.

  • Ottimo capitolo, teso e violento al punto giusto. Mi aspettavo che quella casa non riservasse chissà quale accoglienza, ma non pensavo che le cose degenerassero così in fretta, ma va bene così! Ti faccio solo una piccola critica: se tra le opzioni del capitolo precedente ci sono i cadaveri, e ha vinto un’altra opzione (seppure con poco scarto), perché hai messo lo stesso i cadaveri?

    • Ciao!
      Mi fa piacere che il capitolo ti sia piaciuto, devo dire che mi sarebbe piaciuto sviluppare il tutto con più calma, ma rischiavo di non avere abbastanza spazio per sviluppare il seguito del racconto nei prossimi capitoli, quindi ho optato per questa direzione 🙂
      Capisco che inserire i cadaveri, nonostante abbia vinto un’altra opzione, possa sembrare una paraculata (e in parte è così) ma, come hai detto tu, c’era poco scarto tra le due opzioni, quindi ho colto la palla al balzo per inserire i cadaveri più che altro come elemento descrittivo aggiuntivo della crudeltà e della violenza di quel periodo.
      Ho cercato comunque di trattare il tutto rimanendo fedele all’opzione principale, ma capisco perfettamente che questa scelta possa non essere apprezzata, cercherò di non commettere lo stesso errore in futuro 🙂

  • Flint e Colby.
    Ottima la descrizione del capitolo. Sono rimasto stupito (e schifato) dal carro pieno di cadaveri. Certo, buttarli tutti nel pozzo mi sembra azzardato: potrebbe essere l’unica fonte di acqua potabile…
    Ho l’impressione che ci saranno molte altre sorprese: mi sa che son caduti dalla padella nella brace 😉

    Ciao 🙂

    • Ciao!
      Grazie per i complimenti, sono contento che tu abbia avuto quella particolare reazione al carro pieno di cadaveri, ho cercato proprio di mostrare la crudezza e la bestialità di un periodo difficile come l’epoca dei fuorilegge, mi fa piacere esserci riuscito 😀
      Alla questione del pozzo non ci avevo pensato affatto, anzi, ho dato per scontato che Flint e gli altri avrebbero trovato delle scorte di acqua all’interno della casa, ti ringrazio per avermi fatto notare la svista 🙂
      Le sorprese arriveranno, spero siano efficaci e di riuscire a raccontarvi una buona storia 😉

  • Ciao Gibbon,
    bentornato.
    Una banda allo sbando sul finire del secolo, interessante. Queste storie, se scritte bene, mi piacciono molto; sono sicura che non ci farai mancare una bella trama e dei personaggi interessanti.
    Direi che trovano dei cadaveri. Quanti sono i membri della banda rimasti attivi? Intendo: vivi e non ancora catturati?
    Ci si vede alla prossima!

    • Scusami se ti rispondo solo ora, ma negli ultimi giorni ho avuto alcuni problemi con la connessione.
      In ogni caso, bentornata anche a te, sono contento che il genere sia nelle tue corde e spero di riuscire a narrare qualcosa di interessante 😀
      I membri della banda, in totale, sono sette: Colby, Flint, Edgar, Kelso, Jane, Holden e Alice.
      Holden e Alice sono rimasti uccisi durante il colpo a Rock Springs, di cui ancora sappiamo poco. Kelso e Jane sono dispersi, potrebbero essere stati catturati così come potrebbero essere ancora vivi e in fuga. Colby, Flint ed Edgar, i personaggi presenti in questo primo capitolo, sono al momento gli unici che abbiamo incontrato “di persona” e di cui sappiamo qualcosa con certezza.

    • Scusami se ti rispondo solo ora, ma ho avuto un po’ di problemi con la connessione.
      Sono contento che proverai a seguire questa nuova storia, spero possa essere all’altezza delle aspettative 😀
      Devo essere sincero: pur avendo in mente uno schema generale in mente e sapendo quali temi vorrei trattare, nemmeno io so dove la storia andrà a parare. Vorrà dire che la costruiremo tutti insieme capitolo dopo capitolo 🙂

  • Incipit interessante per quello che probabilmente sarà un altro bel racconto! La scrittura come sempre è di buon livello, forse c’è qualche imprecazione di troppo ma capisco che serva a rendere un’atmosfera ben precisa. Belle anche le citazioni a The hateful eight e Le iene, chissà se anche loro rimarranno intrappolati in quella casa ?

    • Scusami se rispondo solo ora, ma ho avuto un po’ di problemi con la connessione.
      Sono contento che proverai a seguire anche questo nuovo racconto, spero possa essere all’altezza delle aspettative 😀
      Rileggendo il capitolo, mi sono accorto anche io di aver esagerato con le imprecazioni, nonostante il loro utilizzo mi sia servito per sottolineare lo stato d’animo dei protagonisti. Cercherò di usarne di meno nei prossimi capitoli.
      The Hateful Eight e Le Iene sono alla base dell’idea del racconto, ma presto la vicende potrebbero prendere una piega ben diversa. A proposito di questo, spero non ti dispiaccia se ho “preso in prestito” (almeno in questi primi capitoli) il mood del tuo primo racconto, ma adoro il tipo di ambientazione e volevo provare a cimentarmici 🙂

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