L’allunaggio

La notizia shock

La storia comincia verso la fine di Luglio del 2019. Tutto il mondo ha appena celebrato il cinquantesimo anniversario dell’allunaggio, ricordando le figure degli eroici astronauti e le parole di Neil Armstrong “Questo è un piccolo passo per l’uomo, un gigantesco balzo per l’umanità”.

Immancabilmente, a latere di questa festa globale, riprendono le voci di sospetto di chi nega lo sbarco, con motivazioni di costi troppo alti o di limiti tecnologici invalicabili. Sono appunto voci, la mainstream le derubrica a controinformazione, a gioco infantile di chi viene catturato dall’eterno fascino della dietrologia, della cospirazione, della verità nascosta.

Quando però nessuno se lo aspetta, una breaking news lacera l’etere, imprevedibile, mai sognata neppure dal più ipnotizzato dei complottisti. Lo speaker dell’agenzia spaziale americana la recita in diretta tv con la più spontanea naturalezza: “La NASA ha deciso di mettere l’ultima parola sulla querelle intorno al presunto allunaggio del Luglio 1969. Si è trattato in effetti di una messa in scena. Per le foto ed i filmati sono stati riciclati materiali relativi ad una missione segreta su Saturno di dieci anni prima.”

Apriti cielo.

Il movimento complottista esulta e in brevissimo tempo si compatta in una associazione sovranazionale, ma deve fare i conti con questa vittoria imprevista. Subito si creano infatti le prime correnti. I duri e puri, diffidenti quasi per una questione d’onore, arrivano ad osservare che sullo sfondo delle foto “non si notano anelli”. Quindi non è Saturno. “Tra qualche tempo ci direte che non è vero nulla, che si trattava magari di una missione segretissima su Mercurio di trent’anni prima?”.

Sulla base di questo dubbio cercano un’intesa con il drappello ancor più estremista, che teme una “congiura tra tutti gli orditori di trame occulte, volta ad avviarne una che, enorme, funga da contenitore di tutte”
Nello studio del presidente la tensione si affetta col coltello. Il capo passa in rassegna con lo sguardo tutto il suo stato maggiore, con cui dovrà scegliere la strategia da adottare presso la stampa e l’opinione pubblica mondiale.
“Allora Dick”- si rivolge al segretario di stato- “cosa sappiamo del capo della NASA? Voglio il suo curriculum, le sue imprese, i suoi errori, le sue debolezze. Tutto quanto ci può aiutare per screditarlo.”
“Ho già visto il suo curriculum” – risponde Dick evasivo..
“Quindi?” lo incalza il presidente- “Qualche precedente?”
“Si, ma tutti legati al passato – puntualizza Ash, assistente del segretario”
Il boss si stringe nelle spalle: ”Non ci interessano…. Voglio un lavoro più approfondito, utilizziamo qualsiasi appiglio possibile.. per esempio”- guardando assorto il soffitto- “quando decollano c’è sempre tanto fumo bianco..”

“E’ vero” – fa subito da contrappunto James Jackson, che non nasconde la soddisfazione di aver contrappuntato per primo tra i membri del gabinetto- “anche delle fiamme… è sicuramente pericoloso…”

“Avviamo una analisi dei fumi di scarico dei missili” – rilancia Greg Carter, che subito afferra la genialità della pista lanciata- “Il tema dell’inquinamento è sentitissimo in tutto il mondo, basterà questo per screditare la NASA intera!”

Il Presidente guardò Dick con aria trionfante , ma anche interrogativa. Si fidava ciecamente del suo segretario, che spesso lo aveva cavato d’impaccio negli incontri ufficiali più disparati in mezzo mondo.

“Che ne pensi Dick?”

Il segretario non ci mette molto ad esprimere i suoi dubbi: “non possiamo screditare la NASA, che dipende dal governo. Il nostro obbiettivo è il suo responsabile operativo”.

“Ottima osservazione Dick”- osserva il Boss-” al diavolo l’inquinamento. E comunque per il prossimo lancio posso trasferire voi due a Houston” -e guarda serio James e Greg -” con l’incarico supersegreto di propellente per l’accensione dei motori. Non siete inquinanti, non lasciate tracce di nessun genere, né quando state zitti né tantomeno quando parlate. Che ne pensate”

“Sono onorato”- interviene James, sottile come una velina-.

“Ardi dal desiderio di ardere?”- lo incalza il Presidente.

“Si, è mio ardire ardere, ma qualcuno osa ordire trame contro la patria”

“Anche questo è vero”- ammette il Numero Uno-” Dick, sospendi il trasferimento di questi due esseri combustibili, avvia piuttosto una indagine sulle condizioni di salute psicofisica in cui versavo quando li ho assunti. Interroga il cuoco, il personal trainer di palazzo, mia moglie, quest’ultima non appena rientra dallo shopping a Roma. Avvia una indagine su come stavo quando l’ho sposata…”

“Bene, Presidente”- risponde Dick, sfinge imperscrutabile-.

“Ma soprattutto”- continua il capo-” metti a punto una strategia per la conferenza stampa che voglio indire domani. Vedi tu come impostarla, voglio chiarire tutto utilizzando uno stile fumoso, voglio difendermi attaccando, voglio fare melina per guadagnare tempo; voglio reinvestire il tempo guadagnato in cose utili per il paese, voglio scoprire che la mia rielezione è una cosa utile per il paese…”

come si comporterà il presidente in conferenza stampa?

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47 Commenti

  • E la serenità, in fondo, ha mille facce. Ad ognuno di noi trovare la più adatta.

    Wow, Minollo, davvero bella come frase di chiusura, i miei applausi!
    E che colpi di scena ci aspettavamo, un rapimento, un complotto, eppure con il finale più semplice e meno scontato di tutti ci hai stupiti! I miei complimenti, Minollo.
    Non fermarti qui, mi aspetto di leggere altro di tuo!
    A presto.

  • Non conoscevo la vicenda di questo giornalista, e il fatto che sei riuscito a collegarla a un evento del tutto fantasioso mi è piaciuto molto! La sorpresa finale poi non me l’aspettavo, una situazione abbastanza grottesca e improbabile che però è perfettamente in linea con lo stile sopra le righe di tutto il racconto. Che altro dire, nonostante qualche sbavatura qui e là secondo me è un racconto riuscito, divertente e in cui ho trovato spunti di riflessione su diversi temi, per cui ti faccio i miei complimenti. A presto!

    • Ciao Lorenzo!
      Grazie per la simpatia con cui hai seguito il racconto, sono molto contento ti sia piaciuto! Un po’ pazzo in effetti, ma quel fatto di 50 anni fa mi ha sempre affascinato, parlo proprio della disputa tra i due giornalisti.
      Grazie ancora e ci sentiamo sul Gran Tour!
      Ciao!

  • Quindi era tutto preparato, tutto costruito per arrivare a far incontrare Tito Stagno e il presidente… beh, non me l’aspettavo, eppure è una trovata già sperimentata da altri. Bravo, non fai lasciato trapelare nulla.
    Caro Minollo, direi che hai fatto un bel lavoro con questo racconto, pensi di cominciarne un altro?
    Per ora ti saluto e sarò lieta di incontrarti.

    Alla prossima!

    • Ciao Keziarica!
      Sono contento ti sia piaciuto il racconto, grazie ancora per tutte le tue osservazioni! Sto pensando ad un altro racconto, a settembre ci proverò, credo dello stesso genere anche se un po’ diverso. Grazie ancora, spero di leggere di te presto: questa settimana leggerò la prima di Gock intanto…
      Ciao!

  • “Sulla sinistra dal nulla color della pece prende forma un corridoio…” molto evocativa questa frase, avrei chiuso “dal nulla color pece” in un inciso, ma la trovo davvero ben congegnata.
    Ciao Minollo,
    siamo in dirittura d’arrivo e non posso che complimentarmi per la costruzione della trama, ogni pezzo va pian piano al suo posto e tutto, alla fine, tornerà. Sono curiosa di leggere il finale e voto perché parli uno dei presenti.
    Staremo a vedere 🙂
    Intanto, ti auguro una buona giornata e buona scrittura.

    Alla prossima!

  • Io direi di sentire il vecchio!
    Wow, Minollo, che colpo di scena. Quando ho letto presidente russo e moglie nella stessa frase ho temuto che al presidente americano venisse un infarto ahahah
    Bellissimo capitolo di transizione, sono proprio curiosa di conoscere la fine di questo complotto!
    Ci vediamo al decimo!

  • Ciao Keziarica!
    Ti confesso che sto rileggendo Grotesque prima di passare all’ultimo capitolo! È vero, stava meglio Stati Uniti che non l’acronimo, nella foga di accorciare… quello andava lasciato così. Grazie del tuo sostegno fino a qui, per un esordiente è molto bello. Soprattutto visto il seguito che hai saputo raccogliere attorno al tuo lavoro.
    Ci vediamo su Grotesque!

  • Ciao Minollo,
    e se non fosse un ascensore? Io voto per quello.
    Benissimo, sempre pieno di spunti e dialoghi esilaranti. Questo capitolo mette curiosità e la curiosità di scoprire quel che accade dopo è uno dei perni su cui ruota la narrativa… bravo.
    Ora aspetto di conoscere i voti e spero di riuscire a farmi raccontare da te cos’è il vano entro cui è stato spinto il presidente.
    Avrei scritto Stati Uniti D’America, più pomposo e adatto a un presidente, rispetto a semplice acronimo USA, ma sono dettagli. 🙂

    alla prossima!

  • Ciao Minollo,
    qualcosa non funziona con il caricamento delle percentuali dei voti che finiscono, inesorabilmente, nel riassunto iniziale.
    A parte questo, davvero carino questo episodio, lo sfogo del presidente per il viaggio è godibile e mi ha fatto ridere. Ora sono curiosa di conoscere la destinazione misteriosa e di misterioso vorrei incontrare anche un nuovo personaggio.
    Ancora bravo.

    Alla prossima!

  • Ciao Keziarica!
    Hai ragione, c’è una coppia di virgolette di troppo! Per il resto uso il trattino all’inizio ed alla fine di una frase che indica chi ha appena parlato e magari come, con quale stato d’animo.
    Grazie, hai davvero l’occhio allenato.
    Buon week end a te!

  • Ciao Minollo,
    eccomi e scusa il ritardo, ultimamente sono un po’ presa 🙂
    Ho trovato il capitolo carino e anche divertente, però non ho capito l’uso delle virgolette e del trattino… ti segnalo anche un paio di virgolette di troppo nella frasse. “Sì…” – risponde esitante”.
    Per il resto non ho nulla da obiettare, la storia fila liscia, anche se siamo in dirittura d’arrivo e la storia va conclusa. L’idea di mangiare tutti i libri è davvero esilarante, il vecchio genitore strampalato ci sta proprio bene.
    Voto per l’emissario italiano e ti auguro un buon weekend.

    Alla prossima!

  • Ciao Lorenzo!
    Grazie per aver letto il racconto e per le tue considerazioni, utilissime per riflettere sul lavoro svolto sin qua. Forse ti dico un’eresia, ma non ho visto Scary Movie, pur piacendomi il genere: una lacuna che a questo punto devo colmare! Per il presidente inizialmente mi sono ispirato al Rufus T. Firefly de “La guerra lampo dei fratelli Marx”. Adoro Groucho! L’evolversi della trama mi ha poi aiutato a definirlo meglio.
    Sono contento ti stia incuriosendo, anche perché trovo tu scriva molto bene e sia attento a delineare proprio gli aspetti legati alle peculiarità dei personaggi.
    Grazie ancora ciao!

  • Devo ammettere che all’inizio questo racconto non mi aveva convinto del tutto, nonostante l’idea alla base mi sia sembrata fin da subito originale e interessante, però proseguendo il tuo stile di umorismo mi ha catturato sempre di più!
    Il presidente per certi versi mi ricorda quello di Scary Movie (personaggio che ho sempre adorato), anche se andando avanti assume sfumature che lo rendono sempre più tridimensionale e sfaccettato. Mi piacciono molto anche i dialoghi quasi non-sense, in particolare quelli delle interviste, e in generale la storia si sta facendo sempre più avvincente. Tuttavia ho l’impressione che manchi un po’ di cura nella scrittura, ogni tanto noto qualche sbavatura e ci sono passaggi che sembrano un po’ buttati lì o che risultano essere un po’ contorti, ma si tratta di dettagli.
    Per il prossimo capitolo voto il presidente!

    P.s. Questo racconto mi ha fatto ricordare di un film di qualche anno fa, “Moonwalkers”, che parla di un agente della CIA che, qualche mese prima della missione Apollo 11, viene inviato nel Regno Unito con l’incarico di trovare Stanley Kubrick e convincerlo a filmare un finto allunaggio nel caso la missione spaziale non dovesse andare a buon fine. Se non l’hai visto te lo consiglio, è molto divertente e ben fatto!

  • Ciao Keziarica!
    Grazie per la lettura e per le considerazioni. Devo dire che non sono affatto contento del quarto episodio; è rimasto, per così dire, inesploso. Volevo inserire nel quinto il contatto della BBC ma gli ho dedicato solo poche righe: in effetti avrebbe meritato di più. La parola ubbioso esiste, è una persona piena di ubbie, ossia di preconcetti e paure infondate, che generano sospetti.
    Grazie, alla prossima!

  • Parleranno del ruolo della BBC. Le inchieste giornalistiche hanno un peso enorme, potrebbe starci.
    Ciao, Minollo.
    La scrittura rimane fluida, anche se questi ultimi due capitoli paiono un po’ allungati, non so come spiegarlo meglio. Ho notato qualche sbavatura, ma poca roba: un ubbiosi (senza D nel capitolo precedente), per esempio.
    Avrei marcato lo stacco tra la scena del presidente con la first lady e quella alla BBC, ma avrai avuto le tue ragioni.
    Bello il cameo del first dog 🙂

    Alla prossima!

  • Ciao Minollo,
    ho trovato il tuo incipit carino e spiritoso. La scrittura è asciutta e scorrevole, non ho molto da eccepire a parte qualche puntino di sospensione mancante o eccessivo e un’eufonica di troppo, per il resto: complimenti. Seguo e voto che il capo della Nasa risponderà per le rime.

    Alla prossima!

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