ORIGINI

Dove eravamo rimasti?

Luca diventerà ambasciatore dei creatori? Sì, anche se dovrà affrontare l'ultima battaglia. (100%)

NON SIAMO SOLI

Luca passò sei giorni sulla nave dei pionieri osservando le meraviglie del futuro che lo attendeva. Aveva scoperto che Mcral dimostrava una trentina di anni ma ne aveva quasi ottanta terrestri e che il suo pianeta d’origine si trovava in un sistema solare di ben ventuno pianeti, di cui solo uno abitabile, posizionato in un braccio della galassia distante quasi mille anni luce dalla terra. I pionieri avevano imparato a viaggiare tra le pieghe dell’universo creando tunnel nel sub spazio dove le leggi della fisica erano stravolte.

Luca era stato due giorni spalla a spalla con Mcral imparando che le differenze culturali e tecnologiche tra loro portavano solo ricchezza. Si era accorto di essere fatto per lo spazio e che la terra con tutti i suoi affanni non gli mancava affatto.

La navetta su cui stavano salendo era molto piccola, senza armi di difesa e dotata di un sistema di rifrazione della luce che l’avrebbe resa invisibile a qualsiasi osservatore sulla terra. Aveva potuto leggere tutto su quel velivolo grazie al sistema di traduzione utilizzato sulla nave dei pionieri.

Trovarono il pilota già ai comandi, Luca si sedette sul sedile di destra e la tuta, uguale a quella indossata da Mcral, si ancorò allo schienale automaticamente. Aveva dovuto imparare a indirizzare al meglio i suoi pensieri perché quel vestito gli permetteva di comunicare senza aprire bocca e chi gli stava vicino poteva sentirlo.

La navetta fu rilasciata poco fuori dall’orbita terrestre, il display curvo davanti a loro mostrava dei simboli e una rotta di discesa verso l’Italia. Quando entrarono nell’atmosfera sobbalzarono un paio di volte, poi il pilota eseguì un’improvvisa manovra e Luca si sentì schiacciare contro lo schienale. Si voltò verso Mcral, non poteva vedere il suo viso a causa del casco, ma lei, con la mente, gli confermò che c’era un problema, gli comunicò di aver perso i contatti con la sua nave. Era una trappola.

Luca tentò di sganciarsi dal sedile ma non ci riusciva e anche Mcral era nella stessa situazione. Sfilarsi la tuta era impossibile perché il comando di apertura era dietro le spalle, al centro.

Altri scossoni, gli venne la nausea e tutto sembrava formicolargli sotto la pelle

.Però aveva le gambe libere e il pilota era a tiro. S’impose di non pensare all’azione che voleva compiere per evitare di farsi sentire dal nemico e, mentre immaginava una nuova vita su una nave spaziale, tirò il primo calcio alla testa del pilota. Poi un secondo e un terzo e quello si accasciò sul pannello comandi.

La navetta iniziò a vibrare, la temperatura all’interno dell’abitacolo a salire; il quadro comandi si accese in tanti, diversi, punti.

Probabilmente stavano bruciando come un meteorite.

Il futuro con Mcral non sarebbe esistito.

«Certo che saremo insieme!» gridò Mcral.

Gli aveva letto il pensiero mentre lavorava freneticamente spostando oggetti invisibili con le mani.

Il pilota sollevò la testa, Luca lo colpì con un calcio al collo scaricando tutta la rabbia che aveva in corpo. La testa si piegò da un lato in modo innaturale.

La pressione sul sedile cessò e fu libero dai blocchi, Mcral scansò il cadavere e si mise ai comandi. Modificò la traiettoria di discesa e le vibrazioni cessarono.

Aprì un canale con la sua fazione, le raccontarono del diversivo dei ribelli che avevano attaccato loro e la nave dei pionieri costringendoli a difendersi. Durante lo scontro la nave dei ribelli era esplosa spargendo detriti in orbita poco distante dalla stazione orbitale terrestre. Le intercettazioni confermavano che dalla terra era stato avvistato uno strano fenomeno luminoso seguito da scie di stelle cadenti sopra l’Europa.

“Perfetto” pensò Luca “adesso siamo veramente nei casini”.

«Andremo avanti comunque.» rispose Mcral concentrata sulla consolle comandi.

Il display diventò una vetrata per volare a vista.

«Il sistema di rifrazione è danneggiato».

Davanti a loro comparve l’Italia nella sua interezza.

«Tenterò di farci assomigliare a un sasso che cade dal cielo».

Luca si ancorò nuovamente al sedile, sul display comparve un rettangolo che mostrava una decina di caccia italiani.

«Devi parlarci tu, non abbiamo difese. Sto aprendo un canale.» Mcral armeggiò sui comandi «Vai!».

«Ehm… Attenzione, sono Luca Arzi e questo è un velivolo sperimentale in avaria. Necessito di assistenza per un atterraggio in emergenza».

«Negativo. Non avete alcun problema.» gracchiò qualcuno «Prendete formazione al centro o sarete attaccati».

Mcral corresse la rotta, Luca si tolse il casco.

«Puoi farci vedere dall’esterno?».

Mcral sfiorò una parte della consolle e un rettangolo di carlinga divenne trasparente accanto a Luca che accennò un saluto al pilota del caccia che avevano sulla destra.

«Ho un riscontro visivo, sono come noi!» annunciò il pilota alla formazione.

«Certo, sono italiano anch’io.» mostrò il pollice in su «Ho un messaggio importante per il mondo e la nostra nazione sarà la prima a sapere da dove veniamo realmente».

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82 Commenti

  • Come ti hanno già detto un finale un po’ affrettato, ma penso che su questa piattaforma sia meglio arrivare alla fine piuttosto che lasciare una storia incompleta, in fondo siamo qui anche per divertirci e questo fa parte del gioco.
    Comunque al di là della fretta il finale mi è piaciuto, è aperto ma comunque conclusivo e non ti fa sentire la necessità di un seguito, inoltre la battaglia finale pur essendo un po’ striminzita funziona piuttosto bene. Alla prossima storia allora!

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    • Buon giorno, tutto bene grazie.
      Sono impegnato nell’emergenza Covid-19 in questo periodo e non ho molto tempo per scrivere. Non ho fatto in tempo nemmeno a finire un racconto per Thriller Cafè con scadenza ieri.
      Ancora un po’ di pazienza e arriverà anche il prossimo episodio.

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  • Mi piace l’idea che gli “sperimentatori” abbiano un fine molto concreto come indagare sulle loro stesse origini, anche se c’è da dire che l’interferenza della fazione nemica ha di per sé compromesso la riuscita di questo esperimento che quindi potrebbe non avere molto senso portare avanti in segretezza… Comunque dai lo spiegone si è fatto attendere ma devo dire che l’ho apprezzato. Per il prossimo capitolo voto un qualche tipo di arma!

  • La fazione alleata la facciamo comparire nel capitolo 9, intanto la base è stata colpita da qualcosa 🙂

    C’è una cosa che non ho capito: ma interferire nell’esperimento non ne causa automaticamente il fallimento, visto quello che si erano proposti gli sperimentatori? A parte questo, molto interessante (e dannatamente devastante!).

    Ciao 🙂

    • Grazie per aver letto anche questo capitolo.
      Infatti quel nerd di Luca chiarisce subito il concetto di esperimento fallito, ma Mcral non è della stessa idea.
      Questi personaggi che si ribellano alla trama… Che barba!
      Devastante è che devo per forza terminare la storia al decimo capitolo, io andrei avanti ancora per un po’.

  • Direi che una cattura potrebbe far luce sui misteriosi nemici. Non sono un grande fan delle “guerre nel futuro” visto che questo concetto ci ha regalato serie e film non proprio esaltanti (a parte Terminator, dai) ma spero che avrai qualcosa di buono da raccontare sul tema, anche perchè i viaggi nel tempo sono sempre affascinanti. A presto!

  • Evviva, un po’ di azione.
    Cosa difficilissima da scrivere, tanto che io ho imparato a saltarla con esiti che lasciano a desiderare.

    Vedo una progressione di misteri che ingigantiscono la curiosità, però alla fine dovranno avere una spiegazione verosimile, a meno che tu non voglia scrivere qualcosa del tipo di Lost. In tal caso ti abbandonerei subito.

    Alcune note

    “Luca seguì il gesto e notò i tre esseri con una tuta simile a quella della ragazza.”
    Se hanno la tuta simile a quella della ragazza, come mai il narratore li chiama esseri e non soldati o persone?

    “Li avevano trovati.”
    Lo trovo astratto. Sarà che detesto il narratore onnisciente, ma secondo me avresti fatto meglio a descrivere la scena e lasciare al lettore il capire che sono stati trovati. Lo so, hai usato 4995 caratteri e sei stato costretto a comprimere, ma lì è talmente astratto che potevi continuare con “li avevano trovati, ma lei se ne liberò”.

    “Mcral s’incamminò verso l’interno del bosco, Luca la bloccò prendendola per un braccio.
    «Chi sei?».
    La soldatessa inspirò profondamente.”
    Ormai è una coprotagonista, non la puoi più chiamare con un sinonimo.

    Ho votato: Ci prova ma viene interrotta

    • Grazie per i consigli!
      Effettivamente tendo sempre a superare il limite e poi, in revisione, a tagliare ciò che mi sembra superfluo.
      Lost? Cos’è Lost? Sì e no ho visto la prima stagione e non mi piaceva.
      L’azione non è difficile da scrivere, bisogna prenderci la mano e usare solo un punto di vista.

  • Può sembrare presto per le spiegazioni, però… le storie hanno solo dieci capitoli, quindi a meno che l’identità di Mcral non sia proprio il più grande mistero in questa faccenda direi che almeno un piccolo chiarimento si può avere, senza raccontare tutta la verità. Mi fa un po’ strano poi che Luca di fronte al mondo congelato pensi solo alla quantità di energia che serve, ma è comunque un personaggio abbastanza bizzarro anche lui!

  • Luca sembra un po’ troppo ingenuo se pensa che otterrà notorietà da questa storia, se ha mai visto un film con una trama simile dovrebbe sapere cosa succede a chi ha a che fare con governi e fuggitivi strambi 😛 Però mi piace che sia mosso dalla fama di notorietà. Per il prossimo capitolo voto per gli inseguitori!

    • Grazie per aver letto e commentato, in effetti mi sono lasciato un po’ prendere dall’entusiasmo per questa nuova scoperta e non ho passato il giusto tempo per revisionare il testo come faccio solitamente nei concorsi, equivale a circa una decina di revisioni prima di quella definitiva.
      Il secondo episodio presterò più attenzione perché so fare di meglio.
      Grazie ancora.

  • Ciao e benvenuto! La tua storia ha un inizio piuttosto classico, ma mi incuriosisce che al posto di un incontro con un personaggio evidentemente alieno qui abbiamo una militare probabilmente impegnata in qualche esperimento o forse non del tutto umana, un elemento che aiuta il lettore a fare ipotesi invece di orientarsi subito sulle risposte più scontate. Per il prossimo capitolo anche se il richiamo dell’avventura si fa sentire credo che la cosa più sensata da fare con una persona ferita e sconosciuta sia portarla in ospedale, anche se non penso ci arriverà 🙂

    • Grazie per aver commentato,
      di solito metto i personaggi subito in una situazione di azione, ma qui dovevo in qualche creare una sorta di prologo che rompesse la normale routine di un personaggio preciso.
      Cosa accadrà lo vedremo più avanti, lascerò qualche altro giorno per le votazioni e poi scriverò il secondo capitolo.

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