Dove eravamo rimasti?
CAVIE DA LABORATORIO
«Ti sei mai chiesto da dove vieni?» Mcral ignorò il cibo nel piatto concentrandosi sul pane.
«Chi non se lo chiede?».
«Beh, non sei di questo pianeta».
«La storia racconta cose diverse.» Luca indicò la bottiglia di vino «Vuoi?».
«Non posso bere quella roba.» Mcral si versò dell’acqua «La vostra storia non comprende l’inizio ed è voluto, fa parte dell’esperimento.» addentò un pezzo di pane.
«Mi stai raccontando una bugia perché ho scoperto la tua base segreta.» Luca non credeva a quella storia.
Mcral proseguì «Il pianeta su cui vivi è parte di un esperimento in corso da moltissimo tempo. Il mio popolo voleva conoscere le sue origini e come si è evoluto, perciò, dopo aver conquistato lo spazio, gli scienziati pensarono di ricreare la vita su un pianeta vergine e studiarne l’evoluzione».
Luca quasi si strozzò col pane.
«Il pianeta che voi chiamate Terra era perfetto, molto simile al nostro non ospitava vita senziente, a parte degli animali di grosse dimensioni che abbiamo dovuto eliminare.» Mcral appoggiò il dorso della mano sul tavolo e dal suo palmo scaturì un’immagine «Questo è il giorno in cui è stata seminata la vita e questi sono i pionieri dell’esperimento che depositano le prime spore nell’acqua».
«Quindi sarei uno di voi?».
«Sì, il tuo DNA è molto simile al mio».
Mcral si alzò in piedi «Andiamo nel bosco, ti mostrerò chi siamo».
«Devo togliermi di dosso questa roba.» indicò l’abbigliamento per correre «Nel frattempo puoi farti una doccia, se vuoi».
Mcral non rispose, recuperò il suo casco da dietro il divano e si fermò accanto alla porta d’ingresso «Fai in fretta».
Luca entrò in camera, prese i jeans neri e la felpa grigia che erano abbandonati su una sedia in un angolo accanto all’armadio, si cambiò e in meno di due minuti indossò anche il suo giubbotto in pelle preferito.
Uscirono e Luca serrò a chiave la porta.
Mcral indossò il casco, lo prese per mano, chiuse la visiera e il tempo si fermò nuovamente.
«È così che ci spostiamo per non farci vedere».
Tornarono nel bosco e mentre attraversavano il mondo congelato, Luca, capì la verità su quella magia.
Mcral si fermò davanti all’albero spezzato, aprì la visiera, e il mondo riprese a muoversi come prima.
«Non fermi il tempo, diventi solo molto veloce».
«Esatto».
«Ma io non indosso la tuta».
«Ognuno di noi può estendere la singolarità a individui od oggetti, basta afferrarli.» intanto, con un particolare movimento delle mani sul terreno, Mcral aprì l’ingresso della base.
Luca si aspettò un ascensore e invece c’erano dei semplici gradini che sparivano in profondità, illuminati da un chiarore diffuso dalle pareti.
Arrivarono in una grande sala vuota e per un attimo restò deluso, ma appena Mcral appoggiò la mano destra in un punto preciso di una delle pareti, tutto cambiò e lo stanzone si riempì di cose mai viste.
Un tavolo enorme emerse dal pavimento e mostrava immagini di vita prese chissà dove, sulla parete di fronte vide la terra nella sua interezza dove, ogni tanto, apparivano dei puntini rossi con delle scritte in caratteri incomprensibili. Su quella a destra si erano aperte delle nicchie che contenevano oggetti simili ad armi e una tuta identica a quella di Mcral.
«Ci state osservando e studiando da millenni e non avete fatto nulla per evitare le guerre mondiali, la sofferenza e le ingiustizie?» Luca stava gridando dalla rabbia.
«È vietato interferire con l’esperimento».
«Cazzo! Qui c’è gente che crede in un dio, che si ammazza per la religione e voi state a guardare?».
«È vero, ma le religioni non le avete create voi».
«Ah, no?».
«Nel tempo è nata una fazione contraria all’esperimento che ha scoperto il pianeta prescelto e ha interferito scendendo sulla superficie facendovi credere nella presenza di un essere superiore.» Mcral digitò dei comandi sul piano del tavolo.
«Da quanto siete in guerra?».
«Da secoli, come li chiamate voi, c’è una lotta tra chi vuole scoprire come ci siamo evoluti e chi invece vuole tenerlo nascosto. Avete ricevuto degli aiuti che vi hanno fatto crescere troppo in fretta e siete quasi pronti per la conquista dello spazio, ma i miei nemici vogliono portarvi all’autodistruzione e annullare l’esperimento».
«L’esperimento ormai è compromesso, perché non ci dite la verità?».
«Non siete pronti per incontrarci, mi dispiace».
«Allora che ci faccio qui?».
«Non ricordi? Ti ho visto nel mio futuro».
«Ah, viaggiate anche nel tempo?».
«No, ma abbiamo sviluppato la capacità di vederlo. Il nostro cervello ha assunto delle potenzialità particolari, grazie anche a queste tute, e ho avuto dei flash in questi giorni dove ti ho visto al mio fianco.» Mcral ingrandì una porzione della terra sullo schermo «E ho capito che lo sanno anche loro, vi difendiamo dai Makrtek da posti come questo».
Improvvisamente il pavimento sussultò.
«Sono arrivati.» Mcral prese alcune delle armi accanto alla tuta «Dobbiamo uscire.» digitò qualcosa sul tavolo e la stanza tornò vuota.
Cos’è successo fuori?
- La zona della base è stata colpita da una qualche tipo di arma. (43%)
- Sono tornati i nemici e li cattureranno. (43%)
- La fazione di Mcral è atterrata per aiutarla. (14%)

09/08/2020 at 18:40
Davvero una bella storia , anche questo ultimo capitolo mi è piaciuto, dinamico e scorrevole come sempre. E un messaggio da portare al mondo . Bravo Cristiano.
….a quando una nuova storia??
06/08/2020 at 15:28
Come ti hanno già detto un finale un po’ affrettato, ma penso che su questa piattaforma sia meglio arrivare alla fine piuttosto che lasciare una storia incompleta, in fondo siamo qui anche per divertirci e questo fa parte del gioco.
Comunque al di là della fretta il finale mi è piaciuto, è aperto ma comunque conclusivo e non ti fa sentire la necessità di un seguito, inoltre la battaglia finale pur essendo un po’ striminzita funziona piuttosto bene. Alla prossima storia allora!
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