Quel che rimane

Una generosa missiva

“Giuvino’! Giovanotto!”

La prossima ‘cliente’ è bassina, grassoccia, con guance flaccide e un incarnato giallo cerume. Voce e alito sono da fumatrice incallita e il tono da ingiustificata urgenza.

“Si accomodi: il tempo di riavviare il sistema e sono da lei!”

La sedia davanti alla mia scrivania accoglie il suo gigantesco sedere con uno scricchiolio di apprensione. Le rivolgo una seconda occhiata: in effetti è un po’ più grossa di quanto avevo inizialmente stimato, sarà sui cento chili, quasi tutti concentrati nella metà inferiore.

“Avete fatto?” insiste dopo un attimo con vocina petulante.

“Quasi…”

Si sporge di lato, con il malcelato proposito di verificare se la stia prendendo per i fondelli.

Basta un’occhiataccia per farla desistere.

“Scusate…” dice ritraendo il faccione con uno scatto. Il movimento è scomposto e la sua sedia emette un nuovo gemito di sofferenza.

Sul monitor, intanto, ricompare la schermata di Windows.

Provo a muovere il cursore col mouse, ma la freccetta non dà segni di vita.

“Un momentino ancora e siamo pronti…”

Stavolta annuisce e pare acquietarsi sul serio.

Ma è uno stato di calma apparente.

Pochi attimi ed è nuovamente preda di quella sua agitazione nervosa: tuffa le mani nella borsa, tira fuori una busta da lettere, la poggia sulla scrivania e la spinge nella mia direzione.

“Ecco qua!”

Sollevo la busta a mezz’aria e la interrogo con un sopracciglio inarcato.

“E questa che è?”

“Guardate dentro Ispetto’!” mi sprona eccitata.

“A parte che non sono Ispettore ma Sovrintendente…”

“Va buo’, è uguale!”

Rinuncio a spiegarle la differenza, spingo indietro la lingua di carta della busta e do una rapida occhiata al contenuto.

“Ma che…”

“Ispetto’ so’ ventimila euro! Li avete mai visti ventimila euro tutti insieme?”

Sfilo la mazzetta di banconote dalla busta: biglietti da cinquecento, un patrimonio in contanti tenuto insieme da una fascetta di carta lucida.

“Dove li ha presi?”

Ancor prima che possa articolare una risposta realizzo che potrebbe trattarsi di uno scherzo.

Da quando sono stato assegnato all’Ufficio Denunce i miei colleghi me ne combinano di tutti i colori. Beninteso, niente di cattivo gusto, benché molti di essi, più o meno consapevolmente, facciano il gioco del nuovo Dirigente, il Dottor Caramanno, deciso a fare della mia persona l’oggetto della sua trasversale vendetta contro De Cimma, reo di averne sedotto la moglie ai tempi in cui gli facevo da autista. Chiaramente Caramanno non ha mai creduto che io fossi completamente all’oscuro di quel che combinava De Cimma in quel condominio al numero 36 di via Bernardino Martirano. E mi duole ammettere che su questo ha assolutamente ragione, dacché De Cimma, in quelle occasioni, non mi risparmiava alcun dettaglio di quei suoi incontri passionali… alla facciazza del cornutone.

“Ispettore-e!”

La vocina arrochita della signora grassoccia mi riconsegna con fastidio al presente.

“Sono tanti soldi: li teneva nel materasso?” tento di recuperare con una battuta.

La donna ridacchia.

“Ispetto’ me li hanno spediti per posta! Guardate la lettera: ci sta il mio nome sopra alla busta: Carmela Gargiulo!”

L’idea di uno scherzo non mi ha ancora abbandonato del tutto.

Sfilo una banconota dalla mazzetta e la studio per qualche secondo in controluce: non c’è dubbio, è autentica.

“Allora?”

“Sono banconote vere…”

“E avete visto il nome sulla busta?”

Faccio di sì con la testa; lei, intanto, torna a infilare quelle sue dita da wurstel nella borsa e, dopo aver rovistato per un po’, tira fuori una carta d’identità tutta stropicciata.

“Leggete, Ispetto’: Carmela Gargiulo! Sono io: guardate la foto!”

La foto in questione è scolorita e benché la donna ritratta abbia qualche chilo in meno e qualche dente in più è abbastanza evidente che si tratti della stessa persona che ho davanti.

“Sì, lo vedo che è lei!”

“E lo possiamo scrivere da qualche parte?”

“Mi perdoni, ma che dovremmo scrivere?”

“Che Carmela Gargiulo,” spiega lei con simulata pazienza “domiciliata a vico Tarallo 38, ha ricevuto per posta ventimila euro che non ha chiesto a nessuno e che non ha rubato a nessuno… insomma, sapite vuje comme avite scrivere: facite vuje l’Ispettore, mica io!”

“Sovrintendente!”

“Chello che è! E’ sulamente pe’ stà tranquilli, che poi tra qualche anno se qualcuno dice qualcosa io ci posso dire che c’ho la ‘carta della polizia che dice che non me li sono arrubbati questi soldi ma che mi sono arrivati con la posta ordinata…”

“Ordinaria!” la correggo con tolleranza calante.

“Chello che è!”

“Signora, non so se le è chiaro, chiunque le abbia mandato quei soldi non ha commesso alcun reato e nemmeno lei se è per questo!”

“Quindi non devo fare niente?”

“Niente, anche se la cosa, ammetto, è curiosa; facciamo così, mi lasci il suo numero: nel frattempo sento il mio Dirigente e nel caso la ricontatto…”

“Grazie Ispetto’, siete davvero una brava persona… ma che vi devo qualcosa?”

“Qualcosa cosa?”

“Qualcosa di soldi…”

Non riesco a rimanere serio.

“Mi spiace, ma proprio non ho il resto per quelle, facciamo la prossima volta, eh?”

Nel prossimo episodio, il Dottor Caramanno:

  • Considera la questione degna di un approfondimento e affida il caso a Emanuele (31%)
    31
  • Considera la questione degna di un approfondimento ma affida ad altri il compito di indagare (31%)
    31
  • Non considera la questione degna di un approfondimento (38%)
    38
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154 Commenti

  • Uffa, il sito non mi manda neanche più le notifiche dei capitoli pubblicati! Fortuna che ho pensato di venire a farci un giro. Bello, Lou, peccato per il poveretto tradito dalla moglie.
    L’unica cosa che forse è migliorabile è il condensato di spiegazioni ad Angela, ma come al solito sono gli inconvenienti del format. La chiusa è splendida.
    Se riesco a indagare e scoprirne le coordinate, mi compro il tuo romanzo: son molto curiosa di leggerti in un formato confortevole 🙂
    Ciao

  • Non ho letto molto gialli, nè qui su The Incipit nè in generale, e non credo che la pubblicazione a episodi sia l’ideale per questo tipo di racconto, ciononostante sono riuscito a seguirti fino alla fine e sono contento di averlo fatto. Anche non conoscere i tuoi personaggi e i tuoi racconti precedenti non è stato un problema, sei riuscito a presentare tutto il contesto e a mettere in piedi una bella indagine in pochissimo spazio, quindi complimenti. Spero continuerai così. A presto!

  • Confidare nella fortuna non è il caso. Molti voteranno per la trappola, ma per i miei gusti fa troppo Montalbano. Teniamo d’occhio i sospetti.
    Ottimo episodio, come sempre. Ho solo avuto il dubbio all’inizio su chi stesse parlando, all’inizio del discorso al posto tuo avrei dichiarato chi parlava per primo e chi era l’interlocutore.

  • Direi di sentire il nipote. Mancano appena due capitoli alla fine eppure sei riuscito a inserire una parentesi apparentemente superflua come quella della cameriera senza che sembri spazio sprecato alla narrazione, anzi, e forse la parte che mi è piaciuta di più del capitolo. Si vede che sai bene quello che fai e in che direzione vai. A presto!

  • Io sentirei il nipote, d’altronde siamo quasi alla fine è da qualche parte bisogna pure andare a parare.
    Ciao Lou,
    ottimo capitolo, ma con te è pratica usuale. Sei un artigiano del personaggio tondo, che in un giallo ci sta sempre bene.
    Ci si rivede al nono… nel caso tardassi a pubblicarlo, ti faccio gli auguri per le feste a venire.
    Alla prossima!

  • E no, mo voglio sapere tutto sul passato del Cavaliere.
    Ti sei fatto attendere, ma ne è valsa la pena. Bravissimo.
    Ora devo aspettare l’anno nuovo per leggere il nono episodio?

    P.S.: hai visto? è tornata Alessandra a movimentare il sito (e mi ha estorto la promessa di scrivere un nuovo racconto)

  • Ciao Lou, direi sull’origine della fortuna del cavaliere.
    Siamo sotto Natale e ho deciso, come ai vecchi tempi, di raccontare una storia a bivi qui su the incipit, un modo per ricordare quei momenti di un tempo. Se ti va passa. ( lo so che non hai nemmeno il tempo di leggerti da solo, figuriamoci leggere gli altri, perciò se non verrai capirò) baciiii al prossimo episodio

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