Dove eravamo rimasti?
Rimangono nella città del futuro
Così Anacleto disse ai due ragazzi: “Il segreto della mia giovinezza è che un gruppo di biologi marini ha trovato un gene da una medusa piccolissima che appena diventa adulta, ritorna nel suo stato larvale”.
Pietro sorpreso disse: “Allora sei immortale?”
Anacleto: “No, a meno che uno mi ammazzi, ma molti di noi sono diventati resistentissimi ad ogni malattia ed alle scorie nucleari, quindi siamo ben addestrati a vivere in luoghi molto inquinati”.
Guardando fuori dalle finestre si accorsero che c’erano tanti altri alberghi che volavano come quello che erano dentro.
Pietro: “Mi piacerebbe rimanere qui per sempre”.
Anacleto: “Dentro l’hotel o in questa città?”
Pietro: “In questa città, tanto faccio subito a manipolare la tecnologia, mi adatto subito all’ambiente, se tornassi indietro, farò la stessa fine di un uomo che ritornando nella mia arretrata città, è diventato un solitario senza famiglia”.
Anacleto: “Come ti capisco, meglio che rimani in questo posto per sempre, magari pure a te impianteranno il gene dell’eterna giovinezza, ma non ti illudere di poter essere immortale”
Pietro: “Cosa?”
Anacleto: “Non credere che se ti fai inserire quel gene, potrai accoltellarti da solo o buttarti da questa altezza”. Indicando dal finestrino i palazzi che stavano sotto.
Pietro: “Non ti preoccupare, sono pronto”
Anacleto: “Chiedi al tuo amico se pure lui vorrebbe questo”
Roberto: “S’, pure io voglio diventare immortale”
Anacleto: “Non si diventa immortali, ma solo eternamente giovani. Ci sono tanti creduloni che dopo essersi fatti impiantare questo gene, si sono subito scontrati contro dei tir o dei treni e sono morti ugualmente”.
Roberto: “Come si fa ad essere immortali?”
Anacleto: “Per questo, ci sono i social, una volta registrato, le intelligenze artificiali studiano come sei da quello che scrivi e da come cmmenti e dopo morto prenderanno il tuo posto”
Pietro: “Tu hai amici morti che ti scrivi ancora?”
Anacleto: “Sì, ma ormai sono intelligenze artificiali che scrivono e rispondono al posto di persone che sono morte”
Roberto: “Quindi, una volta morti, le intelligenze artificiali prenderanno il tuo posto?”
Anacleto: “Solo virtualmente, il corpo muore ovviamente”
Pietro guardava dal finestrino che c’erano tanti spot pubblicitari come ologrammi nel cielo, ma senza troppi suoni per non disturbare al quiete pubblica, ognuno poteva decidere tra i tanti, quale guardare. Era un modo per vendere prodotti.
Decisero di rimanere per sempre in quella città, ma non in quell’albergo, dovevano cercarsi una casa, attraverso un annucnio pubblicitario ed ecco che le intelligenze artificiali ti leggevano il cervello e ti davano i consigli su quale casa poter abitare. esistevano pure case gratuite, di cui uno ci viveva senza pagare niente. Non pagavi affitto, non pagavi bollette e e se volevi qualcosa, te lo portavano alcuni robot che non prendeevano soldi. Di edifici gratuiti erano tutti finiti, ma Pietro aveva solo due monete da un Euro e Roberto aveva solo una banconota da dieci Euro. Fortuna per loro, che avevano in tasca soldi molto rari per i collezionisti, che non vedevano l’ora di prendere oggetti antichi in cambio di qualcosa. Anacleto li mise sulla strada, ma evitò di aiutarli troppo, perché se la dovevano vedere da soli, quindi chiamò un taxi volante con il suo braccialetto che azionò il solito celulare virtuale e salutandoli se ne andò via. Dovevano vedersela da soli. I due giovani andarono alla reception e parlarono con una receptionsit fantasma che disse a loro di poter contattare qualcuno che era al caso loro. Venne un uomo vestito in abiti eleganti, ma sempre di plastica riciclata e si presentò con il nome fi Giuseppe e voleva aiutarli a trovare casa. Appena Pietro mostrò le sue due Euro con quelle due monete da uno, ma molto rare, sgranò gli occhi, ed anche per Roberto, che gli mostrò una banconota da 10. Molto rara per lui, li fece teletrasportare ognuno in due case diverse, tanto con quella somma, non potevano pagargli più niente. Erano stati fortunati. All’interno delle case, ovviamente Pietro nella sua nuova casa e Roberto nella sua, si sentivano delle voci metalliche che erano le intelligenze artificiali, che spiegavano a loro come dovevano comunicare e che potevano semolicemente chiedere a comandi vocali e loro ubbifivano come delle segretarie o maggiordomi virtuali. Questo è il futuro, la vita facile e circondati da robot ed intelligenze artificiali. Ovviamente i soldi non esistevano più e potevano prendersi quello che li serviva, solo la casa era proprietà privata, nessuno più aveva un’automobile personale, perchè si condivideva tutto, tranne le case. Non si aveva più bisogno di lavorare, perchè non esistevano i soldi, ma ognuno aveva degli hobby personali e tutti erano diventati artisti o personaggi famosi, chi più chi meno.
04/10/2019 at 23:39
Carino. La parte delle intelligenze artificiali che prendono il tuo posto, mi fa un po’ impressione.
Credo di essere l’unico lettore di questa storia e ti ravvivo i miei complimenti e ci leggiamo alla prossima storia 🙂
Ciao 🙂
27/09/2019 at 18:31
Per il decimo ed ultimo capitolo, mi aspettavo una domanda diversa 😉
Altre novità 🙂
Ciao 🙂
26/09/2019 at 23:42
Li fa da guida turistica e poi li fa sistare in un albergo gratuito dove possono sostare per poche settimane.
Il prossimo è il capitolo 9, penultimo capitolo della storia 😉
Ciao 🙂
25/09/2019 at 23:45
Bello! Non ho capito la cosa della cella frigorifera, ma bello. Per il proseguio, dunque, vediamo. Mi piacciono tutti e tre, Tiro a caso… roll… roll… In una metropoli ipertecnologica!
Ciao 🙂
23/09/2019 at 23:41
Certo, li fanno indossare delle mute subacquee e li portano ad esplorare meglio i fondali del fiume. Lì troveranno una qualche sorpresa? 😉
Ciao 🙂
22/09/2019 at 22:15
Salutarono la vedova anziana e si misero alla ricerca delle loro biciclette.
Molto carino e particolare questo posto: loro sono con i televisori e gli smartphone mentre qui siamo nel 1500… in alcuni punti continua a sembrarmi Truman Show 😉
Un consiglio: aspetta almeno un paio di giorni tra il mio voto e la pubblicazione del capitolo successivo, forse così anche qualcun’altro fa in tempo a leggere e votare. Altro consiglio: fatti un giro, leggi e commenta le storie che ti piacciono, così gli altri si accorgono che ci sei e, magari, vengono a leggere 🙂
Ciao 🙂
21/09/2019 at 22:46
Alle montagne! 😀
Refusi a parte, sei riuscito a trasmettere l’adrenalina di Pietro 🙂
Ciao 🙂
19/09/2019 at 22:05
Nel suo garage! Mi sembra l’opzione più bella!
In certi punti il racconto mi ricorda The Truman Show…
Sono curioso di sapere la sorpresa 🙂
Ora difetti: a parte un “avitato” invece di “abitato”, il problema più grosso di questo capitolo è che è tutto descrittivo, con poca emozione che trapela dalle righe. Dovresti descrivere un po’ più gli stati d’animo, oltre a quelli di Pietro (a meno che ciò non sia voluto) ed usare qualche discorso diretto un po’ più spesso.
Per il resto, avanti così ^_^
Ciao 🙂
19/09/2019 at 00:07
Metto la prima che è la più neutra. Voglio vedere cosa ti inventi 😀
È ripetuto un po’ troppo spesso che lui vuole vedere cosa c’è oltre ed i soliti refusi (lettere che saltano). Per il resto, avanti così ^_^
Ciao 🙂
15/09/2019 at 12:55
Uhm… voglio che vada in giro con Gianni, quindi riesce ad andare oltre, scopre che c’è qualcos’altro ma i contadini del posto lo riportano da sua madre e suo padre 😀
C’è qualche refuso nella storia (ad esempio, lubro al posto di libro) ma tanto li faccio anch’io. Sono incuriosito e ti seguo! 😀
Ciao 🙂
15/09/2019 at 14:59
Colpa mia, scrivo di getto, dovrei scrivere più lentamente e poi rileggere quello che ho scritto. Aspetterò di avere dei voti per poi proseguire la storia.