Il Re Tigre

Il Tigrotto

C’era una volta, tanto tempo fa, in un regno lontano lontano, un Re che governava su vaste terre. Questo Re era chiamato La Tigre delle Valli perché era bello e letale come una tigre. Un giorno questo Re sposò una bellissima fanciulla che portava il nome Stella ed era bella proprio come l’astro. Le nozze furono grandi e nove mesi dopo la fanciulla diede alla luce un figlio. Quando La Tigre delle Valli venne a vedere il bambino, rimase di stucco: sua moglie stava allattando un tigrotto!

«E quello chi sarebbe?» chiese il Re esterrefatto.

«Vostro figlio, Sire? Chi altri dovrebbe essere?» rispose Stella.

«Mio… figlio?»

«Sì, Maestà. Cosa c’è che non va?»

«Ti sembro forse un gatto?»

«Ma non è un gatto. È una tigre! E voi non siete forse La Tigre delle Valli?»

A quelle parole il Re non seppe che rispondere.

Ma le voci corrono ed il fatto che la Regina abbia partorito un animale anziché un bambino, lascia adito a dubbi e malelingue. E La Tigre delle Valli iniziò a preoccuparsi di queste voci. Onde evitare problemi, decise di ripudiare la moglie in segreto e diede questo ordine:

«Drogatela. E quando sarà addormentata, spogliatela, legatele suo figlio al petto affinché non lo perda e portatela là dove dimorano solo le tigri. Nella Radura delle Mille Leghe legatela all’Alto Albero, con una corda lunga 100 metri. Lasciatele una brocca d’acqua ed un pane per il primo giorno»

E così fu fatto. La Regina fu deportata là dove dimorano le tigri, nella Radura delle Mille Leghe, legata all’Alto Albero. Ma la ex-Regina si risvegliò invece su un letto. Un grande letto comodo e profumato, in una stanza ammobiliata, simile, ma non uguale, a quella dove aveva sempre dormito. Si risvegliò con indosso un pigiama facilmente apribile sul davanti per poter allattare il suo piccolo che dormiva in una culla facente parte del letto. Un paravento poco più in là aveva uno splendido vestito ed inoltre, nel tavolino sul lato opposto, vi era pronta anche la colazione. Perplessa, Stella raccolse il tigrotto e si guardò intorno, chiedendosi come c’era finita e che fosse quel luogo. Quando si affacciò alla finestra, si rese conto di essere in un palazzo circolare e sotto di lei vi erano centinaia di tigri. Impossibile lasciare il palazzo. La ex-Regina non si perse d’animo. Fece colazione, si lavò nel bagno annesso alla stanza ed indossò il vestito. Tenendo il tigrotto in braccio iniziò a visitare il castello. Era enorme. Costruito su un raggio di 100 metri, intorno ad un albero alto più di 500 metri. Pieno di stanze ad ogni uso e consumo. Con una fontana la cui sommità era una brocca da cui usciva incessante l’acqua. Nelle cucine era pieno di ogni ben di Dio pronto per essere preparato. Ed il forno era a forma di pane.

In tutta la sua visita Stella non incontrò mai nessuno, eppure qualcuno ci doveva essere, visto che ogni volta che le serviva qualcosa, si voltava ed era lì. Qualcuno provvedeva a tutti i suoi bisogni. Persino quando non sapeva dove andare, trovava indicazioni che indicavano i percorsi da seguire per raggiungere dove voleva andare. Poteva andare ovunque, tranne che fuori, in quanto il quantitativo di tigri che passeggiavano subito fuori le mura faceva intendere che sarebbe stato oltremodo pericoloso.

Ma vi era comunque un giardino, un giardino fresco con delle belle piante ed una panca pronta ad accoglierla giusto in tempo per allattare il suo tigrotto. E mentre era lì che lo sentì:

La regina abbandonata il tigrotto crescerà
forte, alto e bello, egli Re diventerà

Stella si guardò intorno per capire da dove venisse quella voce ma nulla apparve ai suoi occhi. Si rilassò: era evidente che, lui o lei che fosse, voleva aiutarla ed un giorno si sarebbe palesato ai suoi occhi. C’era solo da aspettare. Ed intanto il tigrotto poppava che era una bellezza.

Come continua la fiaba?

  • Passa molto tempo ed il tigrotto è diventato un bel "ragazzo" che... (50%)
    50
  • Passa un po' di tempo ed il tigrotto è diventato un bel "bimbetto" che... (33%)
    33
  • Dove l'abbiamo lasciata e la scoperta... (17%)
    17
Loading ... Loading ...
Categorie

Lascia un commento

115 Commenti

  • Eccomi! Dunque, nel complesso ho trovato questa la storia migliore tra quelle che ho letto di te e la conclusione mi è parsa soddisfacente, in linea con il racconto sia nel tono che nell’esito. Però in questo capitolo mi hai dato l’impressione di non aver avuto tutto il tempo necessario per rileggerlo e rifinirlo, c’è qualche leggerezza che non ci sta troppo bene (come il fazzoletto intriso di “qualcosa”) e i tempi verbali ballerini che danno abbastanza fastidio. Comunque sono questioni di forma, basta dargli una sistemata per aggiustare tutto. Secondo me questo è l’ambito che più ti si addice, ti direi di continuare così ma so che già lo farai 😀

    • I tempi verbali disastrati sono dovuti in parte all’orario ed in parte alla riscrittura del capitolo fatta diverse volte. Il qualcosa è una “leggerezza” che ho lasciato perché non avevo il tempo di introdurre l’anestetico che stava usando. Sì, avrei potuto usare la parola “anestetico” (anche se inadatta al contesto) ma non mi è venuto in mente 😛

      Il problema delle fiabe è solo che serve una struttura ed uno sviluppo particolari, altrimenti diventano Fantasy e non fiabe e non sempre ho le idee giuste. Per fortuna una già ce l’ho ed è in corso di sviluppo ma prima torno alla fantascienza 🙂

      Ciao 🙂

  • Rieccomi, Red.
    Un finale davvero “da fiaba” 🙂
    Hai giostrato bene con le opzioni in pareggio, la Tigre delle Valli è in un “limbo” da cui potrà riemergere vivo solo se si pente delle malefatte.
    Una storia graziosa e sempre delicata, adatta a un pubblico di tutte le età, una storia sognante ideale da leggere ai bimbi per accompagnarli nel mondo dei sogni.
    Ciao, ti auguro un ottimo weekend.

  • Ciao Red,
    anche questa storia l’hai portata a casa, bene.
    Una bella fine da fiaba classica, tutti felici e tutti contenti, tranne la Tigre delle Tre Valli, lui non so se sia rimasto così contento dell’epilogo 🙂
    Ora non ci aspetta che una nuova storia, di cosa parlerà? E quale sarà il genere?
    Staremo a vedere.
    Alla prossima!

  • Ok, ragazzi, ho faticato a fare questo episodio: le parti diplomatiche mi vengono sempre male. Alla fine ho optato per il salto scena (sono negato per queste cose). Tuttavia mi è piaciuto come mi è venuto fuori; spero anche a voi 🙂
    Fatemi sapere se il finale vi sembra in linea con una fiaba e se vi sembra che comprenda tutte e tre le opzioni del capitolo precedente (c’è stato un ex-equo tra tutte!).
    Probabilmente farò un’altra fiaba più avanti (la sto già impostando) ma adesso volevo prima fare un racconto fantascientifico 🙂

    Spero di rivedervi anche nell’altra storia 🙂

    Ciao 🙂

  • Non ci hai dato motivo di pensare che la Tigre delle Valli abbia qualche elemento positivo in sè, quindi anche se di per sè la redenzione mi piace voto per punirlo a dovere 🙂 Anche io ho trovato il capitolo un po’ troppo frenetico, specialmente per l’introduzione dei viaggi nel tempo così avanti nella storia, ma effettivamente qui lo spazio è quello che è. Al finale!

  • Ho votato per la Conoscenza: in realtà è l’opzione che mi intriga meno, ma al contempo quella che mi sembra più utile al momento sia per chiudere la storia con semplicità sia per Maros. L’opzione della trappola non mi piaceva più di tanto, ma l’hai gestita bene e la ricomparsa del popolo dei gattoni in questa circostanza funziona molto bene. L’unico appunto che ti farei è l’uso del lei/voi: generalmente ai sovrani ci si rivolge con il voi, non con il lei, mentre non mi sarebbe dispiaciuto che la Tigre mostrasse il suo disprezzo a Maros dandogli del tu, ma questo è gusto mio, non una regola 🙂

  • Scegliendo la porta della conoscenza ti ho portato in parità.? Ma tra manipolare la sequenza temporale e acquisire conoscenza preferisco la seconda.
    Mi permetto, occhi ai tempi verbali. Se ci “vogliono 15 minuti” allora diventa “affinché Maros sia in grado”. Con “fosse” sarebbe dovuto andare “vollero”. Scusa ma la storia è bella, e va trattata bene.?

  • Ciao, la tua storia e ricca di cambiamenti di scena e intrighi. probabilmente la sola definizione di favola è troppo semplicistica, ci troviamo di fronte ad un racconto fantasy e di fantascienza ben armonizzati.
    Per quanto riguarda la domanda io ho scelto la conoscenza certo che questa è la via per il raggiungimento di ogni obiettivo.
    Attendo il prossimo capitolo.

  • Voto per i viaggi temporali (che come potrai notare dal mio ultimo aggiornamento, non mi dispiacciono).
    Originale la trovata di evitare il duello con un escamotage vigliacco dell’avversario.
    I Catlin mi fanno simpatia e spero diventino validi alleati di Maros.
    Hai costruito il capitolo prevalentemente sul dialogo a due, con molti botta e risposta che tengono viva la scena.
    Vediamo cosa succederà nel prossimo episodio.

  • Ho votato per sfidare Maros duello non rendendomi conto che questo avrebbe pareggiato tutte e tre le opzioni, chiedo venia! Ho fatto questa scelta perché mi sembra la giusta via di mezzo tra il parlamentare e l’attaccare immediatamente, la Tigre non mi sembra il tipo da tendere trappole e di sicuro ha un conto in sospeso personale con suo figlio, quindi potrebbe cercare di dimostrare la sua superiorità in questo modo… Anche se sarebbe un peccato non fare uso di tutti gli eserciti schierati!

  • Ciao Red,
    senza volere ti ho mandato in parità le opzioni, scusa. 🙂
    Be’ stai andando bene con la costruzione della storia, sta per arrivare lo scontro finale, ma prima facciamo discutere la Tigre delle Valli con Maros, avrai comunque due capitoli per concludere.
    Ti segnalo il bisticcio di tempi verbali nella frase che segue:
    “madre Stella invece provvedevà a controllare che tutto si svolgesse correttamente ed ad aiutare a mantenere l’ordine e la calma.”
    Sulle eufoniche sai già come la penso, te le ho segnalate più volte, però: ” od un piano B.” non si può leggere 😉 e te lo devo far notare. 🙂
    Alla prossima!

  • Buonasera Red! Alcuni dialoghi trovo siano poco fiabeschi (esempio il termine “piano B” lo vedo incentrato in un contesto più moderno).
    Mentre con il discorso di Maros alle sue truppe sei stato efficace. Un inno da vero condottiero.
    Alcune frasi nel testo erano troppo condite della parola “tigre”… mi sembravano quasi sciogli-lingua. Ma del resto è un racconto sulle tigri. Quindi è normale che la parola torni.
    In generale è stato costruito tutto bene. L’attesa della battaglia è palpabile. Hai fatto un buon lavoro!
    Ci si legge!

  • Bravo Red Dragon. Scusa, arrivo solo ora ma ho letto tutto insieme, perché sono un po’ pigra e non ce la faccio a star dietro a tutti quanti, ma a te ci tenevo visto che tu mi segui, e non mi riusciva di trovarti… con l’età mi si è abbassata la vista!
    Allora storia avvincente, piena di cose straordinarie. Per me un po’ troppe infilate tutte in una storia, ma forse è questo che ne decreta il successo. Personalmente come avrai visto io mi dedico più ai personaggi. Il tuo Maros è un eroe classico, non ne sbaglia una! più da favola che da fantasy direi. Aspetto la grande battaglia, ho votato per l’addestramento perché questa è una fase che mi piace sempre molto nelle guerre epiche, il coinvolgimento della gente comune voglio dire.
    A presto!

    • Ciao! Sì è un eroe classico da fiaba, perché di una fiaba si tratta ^_^
      Se hai avuto modo di leggere altre mie storie, anch’io mi dedico molto ai personaggi (caratteri permettendo) ma in una fiaba è meglio puntare un po’ più sugli stereotipi (anche se qualche piccola modifica mi piace sempre metterla 😉 ) per evitare di perdere il feeling della fiaba e trasformarla in un fantasy. Che è poi la difficoltà di costruire una fiaba: devi mantenere una certa struttura ed un certo tono 😉
      Le cose fantastiche le ficco sempre ovunque, a volte, come dici tu stesso un po’ troppo, ma molto spesso aiutano a definire un mondo 🙂

      Ora passo ad inventarmi il prossimo capitolo e vediamo se riesco a scriverlo stasera o domattina ^_^

      Ciao 🙂

  • Abbiamo appena avuto una “quest”, che mi è piaciuta particolarmente tra l’altro, quindi direi che per adesso basta girovagare in cerca di alleati e oggetti magici e pensiamo alla difesa del popolo. Uno dei capitoli più riusciti a parer mio, è vero che si notano la necessità di stringere i tempi e la difficoltà di raccontare lunghe avventure in poco spazio, ma una storia come questa funziona anche così. Ciao!

  • Ciao Red!
    Sono contenta che hai aggiornato.
    Parto con le mie osservazioni:

    -animali che camminano su due zampe, non mi sembra così strano… lo hai messo in elenco come se fosse una particolarità al pari di “persone con le ali di pipistrello”. Lo struzzo è bipede, per esempio… e potrei citartene altre di creature simili. Ma questa è una piccola incoerenza, decisamente poco grave.

    – non hai perso il tono fiabesco. Anzi, con le prove da superare per Maros, sei rimasto “centrato” all’obiettivo.

    – purtroppo per i pochi caratteri di THe INCIPIT, alcuni passaggi risultano un po’ velocizzati. Anche io ho questo problema. 5000 caratteri non bastano mai.

    – mi hai lasciato la curiosità di capire cosa deve fare ancora il povero Maros.

    A presto! Ci si legge!

  • Rieccomi, Red Dragon. Ho votato per il popolo variegato, viva la varietà e la diversità! 😀
    Una fiaba è un’ottimo palcoscenico nel quale inscenare l’eterno conflitto padri e tigri… ahm, figli.
    Dici che Maros non ha un esercito? E qualche chilata di tigri non sono un buon inizio, per un esercito? 😀 😀
    Vediamo come la magia del nuovo popolo aiuterà Maros a mantenere la pace nel Regno.

    Ciao, ti auguro un sacco di giorni tigrati e coccolosi 😀

  • Visto che la gemma si trova su un picco propenderei per un popolo avicolo, anche perchè sono curioso di vedere una città tra le nuvole. Ti suggerirei per risparmiare qualche carattere di evitare di ripetere tutte le volte Fata/Tutrice, c’è stata quell’incomprensione qualche capitolo fa ma ora non è più necessario specificarlo ogni volta 🙂

  • Per fortuna non c’è stato uno scontro diretto tra Maros e la Tigre delle Valli, altrimenti questo episodio avrebbero perso il tono fiabesco. Ho votato per la gemma come fonte di energia. Per mettere Maros in difficoltà a livello umano. Se ottiene la gemma, ottiene l’aiuto del guerriero invincibile. Però a che prezzo? A scapito del popolo magico? E Maros che cosa farà? Vediamo che succederà nel prossimo episodio. Sperando che rimanga questa opzione.?

  • Ciao Red,
    direi che la gemma porta bel tempo, anche perché l’interno del picco non ho capito dove sia e se fosse fonte di energia non potrebbero vivere senza, di conseguenza…
    Attenzione al colloquiale, che non trovo adatto a una fiaba, soprattutto se si tratta di modi di dire dei nostri giorni 😉
    Alla prossima!

  • Recuperato. Istintivamente avrei detto guerra, ma ho scelto l’invito. Perché l’avrei visto più adatto come seguito. Mi immaginavo una Tigre delle Valli subdola. Che avrebbe cercato di conoscere il nemico per scoprire i punti deboli Maros. Vabbè vediamo che combinerà con questa guerra e come reagirà Maros.

  • Ciao Red,
    be’ mi pare ovvio che muoverà guerra!
    Un capitolo sdolcinato adatto proprio a una fiaba. Ti faccio notare la frase: …sistemandosi i suoi lunghi capelli color del grano. Se usi il riflessivo e sottinteso che i capelli sono i suoi, quindi è una ripetizione. Avrei evitato la descrizione della tunica a canottiera, che fa un po’ cantiere edile, ma per il resto direi bene.
    Alla prossima!

  • Per come la Tigre delle Valli è stata descritta fino ad ora credo che muoverà guerra alla prima occasione! L’introduzione di Graziosa è molto classica, ma il personaggio sembra più simile alle eroine moderne che alle donzelle delle fiabe, anche solo per la consapevolezza dell’effetto che fa sulla gente (e non solo) e questo l’ho molto apprezzato. Anche per questa ragione mi ero fatto l’idea che nascondesse qualche segreto più oscuro, ma il matrimonio combinato è un buon modo per riportare il padre di Maros in scena. Al prossimo capitolo!

  • Prevedo una guerra e comprendo di conseguenza l’atteggiamento sconvolto della madre di Maros.
    Ogni tanto c’è qualche tempo verbale che mi suona sbagliato.
    Ma vabbè, “digiti la prima lettera chi non ha mai lasciato dietro di sé refusi ed errorini”.
    Io penso, come già ti scrissi, che questo genere ti calzi a pennello. Sembra il tuo. Ci sono sicuramente parti da migliorare, frasi da limare, situazioni che vedo poco attinenti al genere fiabesco (come la ragazza che “si concede” a Moros… ma forse sono io che sono una bigottona del 1800, quindi questa critica non so neanche se devi considerarla tale).
    Un’altra cosa… poi giuro che la pianto, ma se non mi interessasse la storia, non sarei così “rompina”, come fanno i parenti di Graziosa (bel nome che hai scelto) a capire della sua “fuitina”? Sicuramente avranno avuto i loro sospetti, forse non vedendola tornare a casa, perché non credo le abbiano fatto una visita ginecologica (poco fiabesco, ma anche le fiabe sono in evoluzione), il test con la macchina della verità o annusato i ferormoni nell’aria che sono cambiati.
    C’è come un buco di trama, forse per mancanza di caratteri.
    Non prendere male queste critiche, non sono un’esperta di fiabe. Anzi, non sono un’esperta di niente (forse solo di cavalli), quindi se sbaglio fammi sapere.
    Ci si legge.

    • Allora, sì è possibile che abbia sbagliato qualche tempo: l’ho scritto all’una di notte e gli errori sono facili a quell’ora 🙂
      Come hanno fatto i genitori a saperlo? Semplice: glielo ha detto! Sospetti, come hai detto tu, già li avevano, quindi la sua confessione è stata presa per vera. Una delle cose che volevo fare di Graziosa (non ho idea se mi entreranno nel resto della fiaba) è che lei non mente, al massimo dice mezze verità. Il fatto che si “conceda” era il suo unico modo per evitare di sposare colui che non l’amava (come ha detto fata/tutrice: “sei disposta a fare una pazzia?”). Avrei potuto forse farlo più fiabesco ma non so. Nelle ultime fiabe italiane, raccolte da Italo Calvino, che ho letto, non sono poche le donne che si concedono per amore (ad intendere che è l’estremo atto d’amore). Ok, ci sono anche molte principesse addormentate che vengono risvegliate dal principe di turno che “se le fa”, ma non mi sembrava il caso…
      In verità nella prima bozza, Maros avrebbe dovuto incontrare un’altra fanciulla che lo rifiutava, prima che Graziosa si innamorasse di lui, ma poi ho preferito la versione attuale, sia perché non mi bastavano i caratteri, sia perché mi sembra più carina questa versione 😉

      E le critiche costruttive aiutano a migliorare, quindi continua a criticare ^_^

      Ciao 🙂
      PS: E se un giorno scriverò qualcosa sui cavalli, mi aspetto un sacco di correzioni da parte tua 😉

  • Ti ritrovo volentieri con una bella storia che mi ha già conquistata, sarà il tono fiabesco che invita a mettersi comodi e ascoltare le avventure di questo ragazzo tigre. Nelle favole tutto può accadere, ma quello che accade è che c’è sempre una storia d’amore, quindi ho votato per Maros che si innamora di una fanciulla umana. Buon lavoro!

  • Aspetterei a parlare di problemi con altri regni, penso sarebbe interessante per vedere come Maros sarà un regnante diverso dal padre ma per il momento darei la priorità ad una bella storia d’amore, quindi voto per la fanciulla umana. Concordo con Caterina quando dice che ti vede migliorato, magari è anche una questione di generi diversi ma mi sembra che al di là dello stile tu abbia imparato a gestire meglio tempi e spazi rispetto alla prima tua storia che ho letto.
    Alla prossima!

  • Voto una donna umana. Trovo interessante l’incontro tra due razze diverse. Soprattutto nel periodo di odio in cui viviamo, penso che noi aspiranti scrittori, quando ne abbiamo l’opportunità, dobbiamo lasciare messaggi positivi nelle nostre storie di fantasia.
    Mescolare mondi e culture differenti è molto più stimolante e coraggioso.
    Detto questo, caro Red, ti trovo migliorato, ma non solo dentro questo racconto. Ti trovo migliorato in generale e molto più a tuo agio (magari sbaglio, è una mia sensazione) in questo genere.
    Rispetto a “La sacerdotessa”, secondo me, hai limato molti difetti.
    Quindi bravo, hai accettato i consigli e hai trovato un filone narrativo adatto al tuo stile (questo non significa che non dovrai sperimentare altro, eh).
    Sono curiosa di leggere il prossimo capitolo.

  • Confermo che lo stile fiabesco ti riesce davvero bene, continua così che questo capitolo è davvero stato un piacere da leggere. L’unico appunto che ti è già stato fatto notare è che la rivelazione sulla tutrice non è molto chiara, ho dovuto leggere nei commenti come stavano le cose altrimenti non lo avrei proprio capito. Per il prossimo voto per gli insetti affamati, che mi sembrano proprio una bella idea. A presto!

  • Voto per l’idea della fonte e del nodo invisibile.
    Ma non ho capito alcune cose. In una risposta ad un commento ricordi che Stella è stata legata all’albero. Lo è ancora? E se la tutrice di Maros è legata al palazzo come ha fatto a ritrovarsi al cospetto della fata? Non ho capito se è un evento del suo passato o presente.
    Comunque, un re che va a consegnare il proprio figlio alla fata che potrebbe levargli il regno non è proprio saggio.? Con questo non voglio dire che non sia una storia bella. Sicuramente ti seguirò per vedere cosa hai in mente. 🙂

    • Allora, la madre è legata al palazzo e Maros alla madre. La tutrice è in realtà la fata (non mi è entrato l’esclamazione del protagonista che avrebbe dovuto farlo capire) che (micro spoiler) lavora contro la Tigre delle Valli (il padre di Maros che ha abbandonato la moglie, là dove dimorano le tigri). Ancora non abbiamo visto suo padre cosa sta facendo e forse non lo vedremo prima del quinto capitolo (ma non si sa mai). Altri dubbi? 🙂

      Ciao 🙂

  • Fonte temprante.
    Secondo me il tuo stile fantasy ti aiuta molto nella fiaba, ci sono le fate, i cattivi un po’ mitologici, ma un po’, a mio parere, svia il racconto. Anche in questo capitolo il dubbio se questa è una storia fantasy mi rimane. Non vuole essere una critica semplicemente una constatazione se volevi uscire da un genere per un’altro, per il resto mi piacione le idee e le invezioni.
    Bravo!

  • Ciao Red,
    oggi passando da qui ho trovato la tua storia alla prima puntata ed ho deciso di votare (tigrotto che diventa ragazzo). Cercherò di fare il possibile per seguirti assiduamente, l’idea mi piace e la fiaba ha un ottimo inizio, se devo trovare una pecca, lo stile lo cambierei un po’, più che semplice e infantile mi sembra prolisso.
    Questo rimane il mio semplice pare, che non sminuisce la tua bella idea.
    Bravo, avanti!

  • E rieccoci qua! Diciamo che in questo momento il titolo “Il re Tigre” è un po’ clickbait, ma per fortuna la tua storia pare non avere molto in comune con un certo film al cinema 😛
    Scherzi a parte l’inizio è promettente, si vede che ti piace muoverti nel fantastico e nelle sue diramazioni e che conosci le “fonti” da cui puoi prendere ispirazione, ma una cosa che non mi convince appieno è che nel tuo stile c’è un’alternanza tra il tono fiabesco che mantieni per la maggior parte della narrazione e qualche incursione di un lessico molto più terra terra, che non capisco se sia voluta o meno. Anche certe descrizioni a volte sono un po’ troppo precise, per esempio non credo che Stella si sarebbe preoccupata di calcolare il raggio del castello in cui si trova o l’altezza dell’albero… comunque si tratta di piccolezze, la lettura è sempre un piacere. Per il proseguo direi che un time skip ad un tigrotto ormai adulto è un espediente classico che funzionerebbe bene, però spero di ritrovarlo comunque felino e non umano. A presto!

    • Le descrizioni terra terra non sono volute, ma è la prima volta che mi cimento in una fiaba su The Incipit e qualche errore me lo posso concedere, dai 😛
      L’altezza dell’albero od il raggio del castello (così come la forma della fontana o quella del forno) servono allo spettatore per far capire dove si trova il castello ed ipotizzare cos’è successo: guarda caso il raggio del castello è proprio la lunghezza della corda con cui l’hanno legata all’Alto Albero, ad esempio 😉

      Ciao 🙂

  • Ciao Red,
    devo ammettere che questo genere mi risulta più congeniale. Lo preferisco ai racconti precedenti. Le ripetizioni te le hanno già segnalate e hai risposto che hai letto delle fiabe e a esse ti sei ispirato. Tieni presente che qui difficilmente ti leggeranno dei bambini. Io alleggerirei un pochino, se te lo dicono tre su tre, forse, dovresti prendere in considerazione il consiglio.
    Voto per il tigrotto cresciuto e diventato un bel ragazzo 🙂
    Alla prossima!

  • Ciao Red,
    l’idea non mi dispiace, voto per il tigrotto che diventa bimbetto 🙂 Voglio farti notare giusto un paio di espressioni che mi suonano un po’ ridondanti: “trovava indicazioni che indicavano i percorsi da seguire per raggiungere dove voleva andare”, “in quanto il quantitativo di tigri”, probabilmente le alleggerirei 😀 A presto!

  • Ciao Red! Questa storia la trovo, già nel suo iNCIPIT, più interessante, per mio gusto personale, del tuo precedente lavoro.
    La trama è originale e intrigante. Insomma, promette bene.
    Ogni tanto fai delle ripetizioni, tipo “indicazioni che indicavano”… che mi appesantiscono un po’ la lettura.
    Detto questo, ti seguo, perché voglio capire come va a finire.

  • Questo sito usa i cookies per migliorare l'esperienza utente. Cliccando su Accetto acconsenti all'utilizzo di cookie tecnici e obbligatori e all'invio di statistiche anonime sull'uso del sito maggiori informazioni

    Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

    Chiudi