Tutto per una gallina

Il sensuale animale

Era una fredda mattina di febbraio. Almerino riuscì a fatica a tirare fuori dal letto le sue stanche membra. Beata gioventù! 

Con gli occhi ancora chiusi andò in bagno, concentrandosi con tutto se stesso per centrare la tazza: chi l’avrebbe sentita Iole, altrimenti! Si portò al lavandino, cercando a tentoni la manopola dell’acqua fredda. Diavolo, come sei ghiacciata!

Mentre si asciugava, il canto del gallo gli riempì le orecchie. Stordita d’una bestia, non capisce mai quando è ora di smetterla! Di gran carriera, si affacció alla finestra del bagno, che dava sul cortile: “Cesare! Taci, pennuto rincoglionito! Non vedi che l’alba è passata?!”

“Almerino, finiscila!” risuonò la voce dell’imponente moglie “lo sai che, come ogni giorno, Cesare canterà quando gli pare e piace! È inutile imprecare!”
Quella vacca grassa, si facesse una volta gli affari suoi! “Prima o poi ti butto nel forno, maledetto animale!”

“Stattene zitto e preparati, che oggi devi andare a comprare qualche gallina da Toni!” urlò Iole dalla camera.
“Ma se quello cerca ogni volta di fregarmi!” rispose lui, uscendo dal bagno.

“Muoviti: prima vai, prima ritorni! Qui c’è molto da fare!”
Non ci tengo a rivederti presto, grossa, pelosa scrofa.

Nonostante odiasse andare da quell’imbroglione, Almerino salì sulla sua Ape e si diresse all’allevamento: gli bastava allontanarsi per un po’ da Iole, la despota.
Per strada, il contadino giurò a se stesso che non si sarebbe fatto prendere per il naso: voleva dimostrare a sua moglie che non era uno sprovveduto: Toni non l’avrebbe spuntata.
Quanto ci vuole per arrivare? Del resto, a più di quaranta all’ora questa carriola non va.
Che voglia di un taglio di vino rosso… un buon Merlot è quel che ci vuole, a quest’ora della mattina. Ma quella foca obesa con cui ho la sfiga di vivere inizia a rompere le palle al primo canto di quello stordito di Cesare. “Non penserai di bere vino alle sei di mattina come gli alcolisti?!” Potrei anche sbattermene, ma proprio non ho voglia di sentire la sua voce fastidiosa più del necessario. Ah, se mio padre fosse vivo! Mi darebbe del rammollito… e avrebbe ragione.
Finalmente sono arrivato. Era ora!
Almerino scese dall’Ape, con la stessa espressione entusiasta di quando andava a spalare la merda delle sue mucche, chiedendosi se vedere la brutta faccia di Toni valesse un paio di galline ovaiole in più. Meglio il muso ipocrita di quell’imbroglione o il ringhio di Iole?
La risposta gli parve ovvia. Con un sospiro, si avvicinò alla porta e bussò.
“Almerino!” esclamò l’odiato allevatore “qual buon vento ti porta qui?”
Da uno che tira su pollame per vivere cosa posso volere, brutto imbecille? 

“Qualche gallina, se non ti dispiace. Però belle grosse e giovani stavolta, non come le ultime!” asserí Almerino con tono polemico.

“Ti mostro subito le migliori” fece Toni con un sorriso tanto largo quanto finto.
Soffocati, ipocrita.
Giunsero nel cortile, dove i pennuti scorrazzavano liberi.
L’allevatore condusse Almerino a un piccolo recinto, come fosse un’area riservata, all’interno del quale ne razzolava una decina. E che sono, uccelli VIP?

“Questa è decisamente la più sana!” disse Toni con orgoglio, indicandone una.
D’improvviso, lo sguardo del contadino incontrò quello della gallina. Non sapeva spiegare cosa stesse succedendo, ma il cuore iniziò a battergli all’impazzata. Non ho mai visto nulla di così bello. Non sapeva se l’avesse stregato più la forma perfetta della cresta rosso vivo o il lucido piumaggio marrone. Che portamento, poi! Nessun’altra aveva la stessa morbida sensualità nella camminata!

“Voglio lei!” disse, senza indugio.
“Ottima scelta!” fece Toni, fregandosi le mani “Lei e quali altre?”
“Solo lei!” Penserò dopo a cosa raccontare a Iole.
“Benissimo, sono venti euro!”
Una gallina di questa razza non vale cosí tanto… ma per lei pagherei qualsiasi cifra.
“Affare fatto!”

Almerino era emozionato come un ragazzino, mentre caricava la gabbia sulla sua Ape verde. Gli tremavano le mani mentre metteva in moto. Cosa mi sta succedendo? Non credo di aver mai provato emozioni simili. Non so descrivere cosa sento nel petto mentre guardo il musetto di questa adorabile bestiolina! Magari sono matto, ma… credo che sia amore a prima vista!
Povero contadino! Era innamorato pazzo!
(O forse pazzo e basta?). Ma chi glielo faceva fare di tornare subito da Iole?
Potrei portarla a fare un giro, e parlare con lei, conoscerla meglio. Come potrei chiamarla?

Sua madre aveva sempre detto di non dare nomi alle galline: “Poi ti ci affezioni troppo e non hai il coraggio di farci il brodo!”.

Ma Brigida (ebbene sì, cosí fu battezzato infine il sensuale animale) era diversa. Lei meritava un nome. Lei era speciale.
Almerino non aveva più tempo, mancavano pochi minuti al suo arrivo a destinazione. Che fare?

Già, che fare?

  • Fermarsi in osteria a bere un taglio (calice) di Merlot per festeggiare (67%)
    67
  • Tornare a casa e dedicarsi a costruire un giaciglio adeguato all'amata (0%)
    0
  • Portare Brigida a fare una passeggiata romantica (33%)
    33
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100 Commenti

  • Un giovane di bell’aspetto: non ci starebbe male una seconda infatuazione, della moglie questa volta;-)
    Ciao, Carlotta, bentornata.

    La storia, nonostante sia passato un po’ dei tempo, me la ricordo bene. Mi hai fatto penare, con il povero Almerino in ansia per la sua amata. Ora vediamo come prosegue 🙂

    ti segnalo un refuso minuscolo nella frase: “Ti avevo chiesto di portarmi tra stupidi pennuti…” forse intendevi “tre”?

    Alla prossima!

  • Bentornata! Ritardo scusato, anche io so bene che quello della quarantena non è un periodo così prolifico per la scrittura come si potrebbe pensare 😛 Comunque, siccome ho apprezzato la parentesi sul passato focoso di Iole e Almerino, penso che introdurre un bel giovanotto nella storia che magari attiri l’attenzione di Iole potrebbe essere un modo per far risvegliare la passione di Almerino… non so se sia questa la tua idea, ma sarebbe divertente 😀

  • Ho votato il giovane figo, perché in questa commedia manca una presenza piccante che può metter zizzania nella coppia.
    Capitolo fresco e divertente, con dialoghi realistici nella loro semplicità (del resto Iole e Almerino non sono due premi Nobel). Il ritmo è sferzante e vivace. Ritengo che i 5000 caratteri di TI ben si adattino a questo genere di racconto umoristico.
    Brava Carlotta e ben tornata.

  • Ciao a tutti!
    Spero che valga ancora il proverbio “meglio tardi che mai”. Sono stati mesi tosti, in cui non mi sono sentita in vena di ridere, per cui il racconto comico non lo sentivo molto nelle mie corde. Ho la speranza che ci sia ancora qualcuno che si ricorda di me. Grazie a tutti quelli che leggeranno, confido nella vostra comprensione.
    Carlotta

  • Terrà Almerino sulla graticola… per averlo intorno che pende dalle sue labbra, per una volta! Alla fine della lotta mi sarei quasi aspettata un bacio appassionato ? Si riappacificheranno mai, questi due?
    Sono tornata in questi giorni di clausura forzata, vedo che non sei andata molto avanti, mi mancava solo quest’ultimo capitolo. Spero tu stia bene!

  • Ciao, sono stata un po’ distratta ultimamente, anche a causa della scarsa frequentazione di questo sito che mi sembra stia languendo… ma leggerti è sempre un piacere. Le scenette – molto teatrali è vero – sono gustose e ben descritte, sembra proprio di vederli muoversi sul palcoscenico i tuoi personaggi. Ho votato per tenere Almerino sulle spine ancora un po’… la sua passione ovaiola dovrà aspettare ancora.
    P.S. se hai voglia passa a trovarmi a Villa Mafalda, il mio racconto giallo

  • Ciao, eccomi qui. Finora molto divertente e c’è ritmo; non solo: il personaggio di Almerino è molto genuino nel suo essere disastrato e disastroso e romantico e un po’ fuori di testa. Iole non ha tutti i torti. Direi che nasconde la presenza di Brigida.

  • Ciao Carlotta,
    ebbene, si è tornati a casa. La furia della povera moglie ci sta tutta, in fondo questo marito è proprio un disastro. Non avrei aggiunto il passaggio in osteria, non fornisce indizi o spunti per il proseguo della storia, ma mi rendo conto che occorre creare un po’ di attesa. Ho dovuto fare più tentativi, sia per leggere che per votare. Ho paura che questo sito ci stia abbandonando…
    Speriamo di sbagliare.
    Per il momento ti saluto e, se non ci sentissimo prima, ti auguro Buone Feste!!
    p.s. nasconderà la presenza di Brigida.

  • Poverino, non aveva calcolato che arrivare brillo a casa avrebbe solo peggiorato la sua situazione. Lo scontro ha un sapore di teatro di marionette, molto adatto ai personaggi. Ti stai migliorando ancora Carlotta, brava, ti seguo e sentiamo cosa si inventa Iole a proposito di Brigida!
    P.s. ho iniziato una nuova storia se hai tempo e voglia fammi sapere che ne pensi, ciao. alla prossima?

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