Fratture multiple

Dove eravamo rimasti?

La sera del party, Jason e Nora discutono in terrazza, da chi vengono interrotti? Tanya (80%)

Vigliacco

«Allora, di cosa vuoi parlare oggi?»

Le sedute con Greg Arberg iniziavano tutte allo stesso modo ma, ogni volta, Jason ricordava un particolare diverso. Discorsi. Persone. Avvenimenti di quella sera maledetta. 

«Credo mi faccia bene, venire qui, parlare con qualcuno, ripetere le stesse cose. Sto iniziando a ricordare.» raccontò Jason, «Stava andando tutto bene, finché mi sono accorto che Nora non c’era e sono salito a cercarla e l’ho trovata col cameriere. Abbiamo litigato, come al solito, finché non è arrivata Tanya.»

*

«Ehi, ragazzi, tutto bene?» aveva domandato col suo fare calmo che a Nora dava sui nervi, «Di sotto iniziano a chiedersi che fine avete fatto.»

«Jason sta facendo lo stronzo.» aveva riferito Nora.

«Ah, lo stronzo sarei io?» lui aveva alzato la voce, «Puoi negarlo quanto vuoi, ma ti ho visto. Ammetti quello che è successo. Ammettilo e torniamo di sotto.»

«Io non ammetto un bel niente.» aveva sbuffato Nora, «Tu sei pazzo.»

«Si è baciata con un cameriere del catering.» aveva riferito Jason a Tanya.

«Stavamo solo parlando.» aveva ripetuto Nora per l’ennesima volta.

Jason aveva tirato fuori l’anello dalla tasca interna della giacca, avrebbe voluto farle la proposta davanti a tutti, dopo un brindisi.

Nora e Tanya si erano guardate senza dire niente.

«Ammettilo.» aveva sibilato a denti stretti, «Dimmi la verità per una buona volta.»

«Non c’è stato alcun bacio.» aveva replicato lei sprezzante, «Hai bevuto e te lo sei immaginato.»

«Certo, come mi sono immaginato il resto della mia vita insieme a te.»

Jason aveva aperto la scatola di pelle scamosciata lentamente, in modo che Nora potesse vedere bene il diamante, valutare i carati e quanto doveva essere costato, poi l’aveva lanciato dal terrazzo.

Nora l’aveva fissato per un tempo che sembrava infinito, poi, senza dire una parola, era scesa al piano di sotto.

Jason e Tanya l’avevano seguita, anche loro in silenzio, per ritrovarla con l’ennesimo calice di champagne in mano.

«Lo sapevo che eri solo un vigliacco, proprio come tuo padre.» aveva detto Nora dopo aver mandato giù il contenuto del flute in un colpo solo, «Stai già cercando delle scuse per abbandonarci, come hai fatto con Kylie.»

Jason l’aveva schiaffeggiata, Nora era caduta a terra, tutti si erano voltati nella loro direzione.

«Non… non era mia intenzione.» aveva mormorato Jason tendendo la mano verso Nora.

«Non mi toccare.»

«Tesoro, non fare così.» aveva detto Jason, ma Nora continuava a ignorarlo. Aveva tirato fuori uno specchio minuscolo dalla borsetta, «Dio, ho un aspetto orribile. Tanya, accompagnami in bagno.»

*

«Nora è salita al piano superiore e Tanya l’ha seguita senza fiatare.» raccontò a Greg.

«Forse non dovresti parlare con me, ma con la polizia.» gli fece notare lo psicologo.

«Mi dispiace di aver tirato fuori la storia di Kylie, so che non c’entra niente. Non sarebbe venuta alla festa se non le avessi telefonato, quella sera.»

*

La sua ex diceva la verità, Jason l’aveva chiamata, dopo la discussione con Nora.

«Come sta Mia?»

«Mia sta bene.» aveva risposto Kylie dopo un attimo di incertezza, «Tu, invece? Stai bene?»

«Nora è incinta.»

«Cosa?»

«Non l’avevamo programmato.»

L’idea di avere un figlio suo lo terrorizzava, un figlio con il DNA di sua madre, o, peggio, con il DNA di Nora.

«Mi sento in trappola.» aveva confessato.

Mentre lo raccontava a Greg, capì come anche Nora doveva essersi sentita in trappola; le sue continue evasioni dalla realtà, dalla loro vita insieme, sarebbero dovute finire. Forse il cameriere rappresentava il suo ultimo colpo di testa, prima di mettere la testa a posto.

«Ho sbagliato a voltarvi le spalle.» aveva detto a Kylie, «Ma l’ho fatto per voi. Per te e per Mia. Nora ci avrebbe reso la vita impossibile.»

Questa parte decise di non raccontarla allo psicologo. Non avrebbe dovuto dire quelle cose a Kylie, probabilmente le aveva dato nuovamente false speranze. Lei non lo capiva, ma lasciarla era stata la cosa migliore che potesse fare, per tutti.

«Kylie ti manca?» gli domandò Greg riportandolo al presente.

«A volte.» ammise Jason, «Nora mi tradiva.» confessò, «E io l’ho sempre perdonata.»

Era sempre stata la sua più grande debolezza, non poter vivere senza di lei.

Ora avrebbe dovuto farlo. 

«Pensavi che con un figlio in arrivo sarebbe stato diverso?»

«Lo speravo.» ammise lui.

La verità era che non sapeva che tipo di madre – che tipo di moglie – sarebbe stata Nora, ma ormai non aveva importanza. La sua vita non sarebbe andata nella direzione in cui aveva sperato, la sua futura moglie e suo figlio erano morti, lui era sospettato di averli uccisi. Non poteva andare peggio di così.

«Faccio un sogno.» raccontò Jason, «Un sogno ricorrente… da quando ero ragazzo. Sono nella mia vecchia casa, fuori imperversa un temporale, apro una porta. Di solito, a questo punto mi sveglio e non riesco a vedere cosa si nasconde dietro quella porta. Ora, invece, credo di averlo capito. Me lo sono ricordato.»

Si era ricordato anche un’altra cosa. Chi aveva ucciso Nora.

Cosa fa Jason ora che ricorda gli avvenimenti della serata?

  • Non dice niente a nessuno (0%)
    0
  • Affronta l’assassino di Nora da solo (20%)
    20
  • Chiama il detective Joe Mancini (80%)
    80
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61 Commenti

  • Episodio dopo episodio mantieni sempre la coerenza dello stile di scrittura e la padronanza dello sviluppo della trama. Brava.
    Non mi piacciono invece le opzioni che hai scelto stavolta, l’entrata in scena del pittore francese o della madre di Jason non mi sembra credibile.

  • Dunque Giuli, l’altra volta non ho votato Greg perché la volta prima mi avevi detto di averlo messo solo per me e non volevo importelo di nuovo, ( mi dispiace tu abbia dovuto riscrivere tutto) ma stavolta voto Greg che si interessa al caso. Mi sono fatta un’idea con questo episodio, vedremo se avrò ragione. Comunque bravissima, come sempre.

  • Io sposterei l’attenzione su Dustin!
    Molto bello questo capitolo, ogni scena è davvero ben data. Mi sono fatta un’idea.
    Ieri ho visto un film, Effetti collaterali, con Greg! Era proprio lui, pure a fare lo stesso mestiere, più o meno. Se non lo hai visto vedilo!!

  • Greeeegggggg!!!!!
    Beh, avrei detto ricordi di Nora e d’infanzia, credo sarebbero entrambi elementi utili, ma ho votato frammenti del party, perché ho come l’impressione che si debba cominciare dalla fine. Sono molto felice dell’entrata in scena di Greg, lo avrai intuito….

  • Ehi, che velocità! Allora domani scrivo anch’io il secondo episodio.
    Piacevole da leggere, efficace, coinvolgente. Come sempre non c’è nessuna sbavatura nei tuoi scritti.
    Pensando al tuo gusto per le ambientazioni nordamericane (cosa che peraltro a te calza bene come a nessun altro) vorrei fare entrare in scena un detective privato.

  • Giuliiiii brava brava brava che sei arrivata e che hai pubblicato questo giallo interessantissimo. Mi sono fatta già un’idea strampalata di come potrebbero essere andate le cose ma non te ne parlo… sia mai che io abbia ragione ahahahah; ma dov’è Greg? Il mio Greg???? Comunque mi piacciono i personaggi e mi piace che lui sia mezzo rotto ma indagato… Nora sarà morta? mah… per ora preferisco ascoltare un dialogo tra lui e l’amico d’infanzia, magari si rivelano dettagli utili….

  • Potenza di Alessandra, sei tornata anche tu. È bellissimo ritrovarti qui, come ai vecchi tempi, e in splendida forma. La tua scrittura è sempre nitida, tagliente, ti trascina subito sulla scena che descrivi. È, come sempre, uno stile chiaro ed efficace il tuo, leggibilità altissima. Brava Giulia.
    Ovviamente ti seguo. Voto per Kylie, visto che già l’hai introdotta in questo primo episodio.

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