Il risveglio
- Come vi sentireste se, un giorno, vi svegliaste in una camera che non è la vostra?
Sono sicura che provereste paura, molta paura.
Aggiungete il fatto che quella sia la camera di un’ospedale, e che voi non ricordiate cosa sia successo e in che modo siate arrivati lì.
A tutto ciò sommate di essere soli e di non riuscire a muovere la parte inferiore del corpo.
Bene, adesso siete pronti per ascoltarmi.
Quando quella mattina mi svegliai, venni quasi accecata dalla luce che proveniva dalla finestra posta davanti al letto sul quale mi trovavo. Un letto che non era il mio, come tutto in quella stanza.
Mi guardai intorno: alla mia destra vi era una sorta di comodino con sopra una bottiglietta d’acqua, dei bicchieri e alcuni dei miei oggetti personali, le uniche cose in quella stanza che riconoscevo essere mie, e accanto a questo una sedia; alla mia destra, invece, vi erano dei macchinari che controllavano il battito, il mio battito cardiaco.
Dal mio braccio sinistro partiva una cannula sottocutanea attaccata a una flebo.
Provai ad alzarmi, ma la parte inferiore del mio corpo, dalla vita in giù, non mi ubbidì: era come avere un macigno che mi impediva di muovermi.
La luce accecante mi fece venire una forte emicrania.
Volevo urlare, ma mi sentivo troppo debole per farlo.
Ero troppo debole per farlo.
Cosa mi era successo?
Perché mi trovavo lì?
La porta della stanza si aprì, e da essa entrarono i miei genitori accompagnati da un uomo sulla cinquantina con un camice bianco, attaccato al quale vi era un cartellino con su scritto un nome che supposi essere il suo.
“Ben svegliata” esordì l’uomo avvicinandosi al mio letto, mentre i miei genitori lo seguivano.
Cercai di chiedere spiegazioni, ma mia madre mi interruppe
“Non ti sforzare” mi disse sorridendo mentre mi teneva la mano, sforzandosi di apparire meno tesa di quanto non lo fosse in realtà
“La luce…” riuscii a dire con un filo di voce.
Mio padre capii, andò verso la finestra e abbassò la serranda, impedendo così alla luce di entrare nella stanza
Sorrisi per ringraziarlo, non riuscendo a farlo a parole.
“Ti dava fastidio?” mi chiese il medico
“Assolutamente no, l’ho chiesto perché non avevo niente di meglio da fare” avrei voluto rispondere, ma anche mettendoci tutta la buona volontà di questo mondo sapevo che non ne sarei stata capace; mi limitai ad annuire.
Poi lui colpì con un martelletto prima il mio ginocchio sinistro e poi quello destro, ma non ebbi nessuna reazione.
I miei genitori si scambiarono uno sguardo preoccupato, mente il medico segnava qualcosa su una cartella
“È normale, si è appena risvegliata: dobbiamo darle il tempo di riprendersi”
Riprendermi da cosa?
Sentii la gola partirmi a fuoco: avevo un urgente bisogno di bere.
“Acqua” pronunciai, e mia madre mi aiutò a bere dopo aver versato dell’acqua in uno dei bicchieri di plastica che si trovavano sul comodino.
Il liquido spense, almeno in parte, il fuoco che si era accesso all’interno della mia gola, ma non riuscì ad eliminarlo del tutto: era come se non bevessi da giorni.
Volevo che qualcuno mi spiegasse il motivo per il quale mi trovavo in quella maledetta stanza e che mi dicesse cosa fosse successo.
Poi, d’un tratto, giunse alla mia mente un rapido flash: mi trovavo su una barella e tremavo, mentre delle persone -suppongo fossero dei medici- mi trasportavano fuori da un’ambulanza.
In quel momento ero semicoscente, anche se stavo soffrendo tantissimo per via del dolore che provavo.
Arrivò un altro flash, più breve del primo: i medici stavano trasportando, correndo, la barella in sala operatoria
“Bianca Gualti, sedici anni, incidente stradale, codice rosso” dicevano. Incidente stradale.
Quelle ultime parole ebbero come il potere di farmi uscire da quella sorta di stato confusionale nel quale mi trovavo: era notte, aveva appena smesso di piovere e stavo ritornando a casa.
L’ultima cosa che ricordo di quella notte, tralasciando il mio arrivo in ospedale, sono i fari di un’automobile che si avvicina sempre più alla vettura sulla quale viaggiavo, dopo che questa era finita sulla corsia opposta; poi, il vuoto.
Avevo avuto un incidente e mi avevano portata in ospedale. Adesso che avevo messo i tasselli al loro posto, mi era tutto un po’ più chiaro.
Ma su quella macchina non ero da sola, ne ero certa: con me c’era Leonardo, che si era offerto di darmi un passaggio
“Giuro che quando prenderò la patente ti darò tutti i passaggi che vuoi” ricordo di avergli detto; non ricordo quando, ma so con certezza di averlo fatto.
Avevamo fatto un incidente e ero in ospedale; ma lui dov’era?
“Dov’è Leo?” dire quelle poche parole mi provocò del dolore molto forte, come se qualcuno avesse conficcato delle lame nel mio debole corpo.
Nessuno mi rispose.
Il medico mi accennò un debole sorriso
“Al diavolo i sorrisi di circostanza. Ditemi dov’è Leo” avrei voluto dire, ma sapevo che non sarei stata in grado di farlo senza provare altro dolore, dolore che non avrei sopportato.
Aspettavo una risposta, ma nessuno parló.
Prima di scoprire cosa sia successo a Leonardo, chi è lui per Bianca?
- Il migliore amico (60%)
- Il fratello (10%)
- Il fidanzato (30%)

08/09/2020 at 10:38
Buongiorno Rossella, vorrei chiederti il permesso di fare degli audio-racconti delle tue storie, posso contattarti tramite e-mail per spiegarti il tutto?
19/07/2020 at 16:55
Bel finale!!! Complimenti! Spero di leggerti presto in un’altra storia
19/07/2020 at 17:30
Grazie mille!
18/07/2020 at 17:12
Il cerchio si è chiuso nel migliore dei modi, sia per la storia che per come è stata scritta.
Siccome sai che non mi piace lasciarti senza fare almeno un appunto 🤣 ti segnalo la scelta dei trattini. Forse mi sbaglio, ma credo che finora non li avessi mai usati. Se è così non conviene cambiare stile in corso d’opera. Se hai iniziato usando esclusivamente la punteggiatura, fallo fine alla fine.
Poi non posso che farti i complimenti ed esortarti a continuare. La stoffa c’è. Curale con dedizione.
Alla prossima storia
18/07/2020 at 19:55
Ciao Gra, grazie per aver continuato a seguire questa storia nonostante non sia stata molto costante nel postare nuovi episodi (mille motivi hanno infierito)…
Grazie anche per i consigli, grazie ai quali sono riuscita (o almeno spero) ad imparare molto.
Alla prossima storia, mia o tua.
16/07/2020 at 07:55
Mi spiace essere arrivata tardi su questa storia.
Ho letto i commenti e i suggerimenti che ti hanno dato e sono d’accordo. Aggiungo che una buona rilettura prima di pubblicare ti evita errori grossolani come per esempio in questo capitolo “ai quelli” invece di “ai quali”. Capita spesso , anche a me, che mi sfuggano delle imprecisioni o errori di battitura, per questo ti consiglio di rileggerti.
In ogni caso hai scritto una bella storia!!! Spero di poter esserci sin dall’inizio alla tua prossima.
Intanto ci vediamo al finale di questa!
20/05/2020 at 12:32
Bentornata. Spero stai reagendo bene a questa brutta storia che ci è capitata.
La tua scrittura diventa sempre più fluida e scorrevole, scegli parole che hanno anche un suono, e questo è importante. Ti consiglio di esercitarti a non dire niente di più di quanto necessario. Al lettore piace immaginare la scena senza che tu lo imbocchi, come se non fosse capace di farlo da solo. Per esempio quando hai detto del cellulare che suona nel giubbotto. Chiaro che lo aveva indosso, dove altrimenti.
E anche la rivelazione fatta dal ragazzo che accusa il cugino. Esercitati a farle capire le cose, senza dirle direttamente.
Ho votato per affrontarlo direttamente. Mi sembra una caratteristica della protagonista.
Se ti va, dai un’occhiata al sito del mio profilo.
Alla prossima
23/05/2020 at 10:30
Ciao, mi sono un po’ fatta atttendere (la scuola online è quasi peggio di quella normale😅), ma spero ne sia valsa la pena.
Ti ringrazio moltissimo per i consigli, spero di riuscire a metterli in pratica dal prossimo capitolo.
Grazie mille per continuare a seguire la storia; alla prossima!
15/04/2020 at 21:01
Un racconto che colpisce ed una protagonista profonda sono il mix perfetto per una storia bella, tutto è perfetto e ho letto con piacere le vicende senza mai annoiarmi.
Davvero complimenti 🙂
-W
16/04/2020 at 10:20
Ciao, mi ha fatto davvero molto piacere leggere il tuo commento!
Sono contenta che la storia ti sia piaciuta; spero continuerai a seguirmi ancora.
A presto!
15/04/2020 at 17:09
Ciao. Ho votato per un messaggio dalla madre. Vicenda difficile per la protagonista. Son proprio curioso di come andrà a finire.
15/04/2020 at 17:40
Ciao, grazie mille per essere passato e aver recuperato i capitoli🙏
Spero che la storia possa continuare a colpirti!
15/04/2020 at 10:05
Sta storia è un capolavoro , continua così ❤️
Ti voglio bene
15/04/2020 at 17:40
La solita esagerata 😂
01/04/2020 at 14:47
Gran bel racconto, mi sta piacendo molto! Mi ha colpito la tragicità della storia e il modo in cui la protagonista reagisce agli eventi, con dolore ma anche con una certa maturità. Lo stile di scrittura anche mi piace molto, sebbene ogni tanto ci siano refusi o un po’ troppi giri di parole per esprimere certi concetti, ma quest’ultimo aspetto è semplicemente un mio gusto personale. L’unico passaggio che non ho apprezzato è quello del dialogo con la psicologa, che ho trovato abbastanza macchinoso, ma ripeto che per il resto il racconto mi piace! Voto anch’io per la madre.
01/04/2020 at 18:23
Ciao Lorenzo, grazie mille per aver speso un po’ del tuo tempo legggendo la mia storia.
Il tuo commento mi ha fatto davvero molto piacere, e sono contenta che i capitoli ti siano piaciuti; per quanto riguarda lo stile, mi sto impegnando per migliorarlo: ho ancora moltissimo da imparare, e ne sono consapevole.
Spero che la storia continui a piacerti!.
25/03/2020 at 22:18
Anche secondo me incontra la madre. Vediamo. 🙂
26/03/2020 at 00:23
Ciao, grazie mille per essere passata.
Vediamo che succederà ☺️
18/03/2020 at 19:32
Incontra la madre e vediamo che succede.
Ciao
16/03/2020 at 11:24
Ho scelto la madre.
Il primo mostro va affrontato adesso e sono sicuro che ce ne saranno altri.
Non male, ma avrei messo più fatti e meno riflessioni.
Spesso devono essere le azioni a dipingere un personaggio
16/03/2020 at 12:12
Ciao, grazie la lettura e il voto.
Mancano ancora quattro capitoli; non sono molti, ma vedrò di inserire più azione.
14/03/2020 at 16:16
Ho dimenticato di dirti che ho scelto la madre proprio perché mi sembra la cosa più difficile da affrontare. Vediamo come te la cavi, se la maggioranza mi seguira
14/03/2020 at 16:14
Bel capitolo. Fin ora ti ho seguito senza commentare. È una bella storia, soprattutto questo capitolo si vede che lo hai sentito parecchio. Troviamo il lato positivo nella tragedia reale che stiamo vivendo: prova a scrivere di getto e poi revisionare con attenzione il tutto, migliorandolo più che puoi.
Aspetto il resto
14/03/2020 at 16:17
Ho dimenticato di dirti che ho scelto la madre proprio perché mi sembra la cosa più difficile da affrontare. Vediamo come te la cavi, se la maggioranza mi seguirà
14/03/2020 at 17:37
Ciao, sono contenta che ti sia piaciuto.
Con questo capitol volevo lanciare il messaggio di non dare nulla per scontato, di pensare che tutto sarà sempre così… spero vivamente di esserci riuscita.
Terrò a mente il tuo consiglio sul scrivere di getto; grazie mille per avermelo dato.
Spero di non farti attendere molto!
23/02/2020 at 16:58
Recuperate i cinque capitoli e inizio a seguirti da adesso
28/02/2020 at 15:33
Grazie per aver recuperato.
Spero che la storia ti piaccia e continuai a interessarti😊
19/02/2020 at 23:31
Nella storia il dolore della protagonista arriva tutto così come anche la confusione iniziale. Ho scelto l’opzione della casa e attendo il seguito.
20/02/2020 at 13:42
Ciao, grazie per aver letto e grazie ancora se continuerai a seguire questo storia.
Spero non di farti aspettare molto😊
16/02/2020 at 22:48
Bella storia seppur molto triste… Ho votato per la casa di Leo anche se è la scelta in minoranza. Seguo! 😊
19/02/2020 at 19:00
Ciao, grazie per essere aver letto.
Sono contenta che ti sia piaciuta😊
09/02/2020 at 11:10
Ciao, bello questo capitolo con la presa di coscienza interiore. Ho votato per il cimitero, così da uscire dalla parità. Ti seguo.
09/02/2020 at 12:36
Ciao, sono felice ti sia piaciuto. Purtroppo non ho potuto postarlo prima, ma spero che l’attesa sia stata ripagata. Ancora grazie per seguirmi.
09/02/2020 at 08:53
Ciao,
ho scelto il cimitero, tanto per restare nel dialogo interiore della ragazza e vedere quanto abbia bisogno di uno psicologo.
Attenzione alle ripetizioni, tieni a portata brower un dizionario dei sinonimi e contrari e quando correggi sostituisci le ripetizioni.
Ad esempio hai usato “tenermi” 3 volte in 4 righe e “qualcosa” 2 volte nella stessa riga.
Vedrai che migliorerà anche la leggibilità.
Altra cosa:
Se un personaggio ha una domanda o la fa attaverso un dialogo o se la fa inconsciamente, tutte e due insieme sta un po’ male. Riga 4 e 5, scegliendo una delle 2 avresti avuto caratteri in più da sfruttare.
Attendo il prossimo capitolo.
09/02/2020 at 12:41
Ciao, ti ringrazio tantissimo per i consigli: cercherò di metterli in pratica (spero di riuscirci😅).
Grazie anche per continuare a seguirmi, nonostante a volte non riesca ad essere molto costante.
09/02/2020 at 19:23
Figurati, io devo ancora finire di scrivere il capitolo 8 del mio racconto ed è passato quasi un mese dall’ultimo.
02/02/2020 at 11:49
Inconsciamente da la colpa a Bianca, proprio perché ritiene che se il figlio non l’avesse accompagnata a casa non avrebbe percorso quella strada, in quel momento. Il momento sbagliato al posto sbagliato. Destino.
23/01/2020 at 17:47
Penso anch’io che sia ancora troppo scossa.
21/01/2020 at 19:04
Ciao,
ho scelto la seconda. È la più logica.
Attenzione a questo:
-Ricordo i fari di un’auto che ci veniva contro la nostra-
Non è proprio bello da leggere, è dialettale, è meglio “che veniva contro la nostra” oppure ancora meglio “che ci veniva contro”
Ancora troppi “non” consecutivi, ma è una questione di esercizio, migliorerai sicuramente.
Aspetto il prossimo capitolo.
22/01/2020 at 18:01
Ciao, grazie mille per avermelo fatto notare.
La frase, in realtà, era “i fari di un’auto che ci veniva contro”, ma in fase di correzione (avevo superato i caratteri disponibili) mi è sfuggito (aggiungerei un “come sempre…😅)
Grazie per essere passato.
15/01/2020 at 11:05
Ciao, mi unisco ad altri per incitarti a continuare a scrivere, e leggere per migliorare il tuo stile, ancora acerbo. Per quanto mi riguarda forse avrai tralasciato qui la parte riguardante l’ipotetico problema fra i genitori, a meno che sia importante per il proseguo della storia. Il capitolo è già carico di dolore e tristezza per la morte di Leo. Ma è solo il mio parere, eh?
Brava, continua così.
13/01/2020 at 16:32
Ti ho mandata in parità. Io mi riservo sempre il mio voto per ultimo in caso di parità, ti consiglio di fare lo stesso.
13/01/2020 at 17:31
Ciao, non preoccuparti della parità: aspetterò qualche giorno prima di scrivere il prossimo capitolo, per vedere se la situazione si sblocchi da sola; in caso contrario, utilizzerò il mio voto per uscire dalla parità.
Grazie per essere passato.
12/01/2020 at 15:43
Ciao, hai usato troppo spesso frasi con la negazione “NON”.
La prossima cinta prova a farle in modo diverso.
Abbiamo appreso che Leonardo è morto, invece di dedicare il prossimo capitolo al momento io l’avrei fatto in questo. È un mio punto di vista, non è una regola.
Attendo il prossimo capitolo.
13/01/2020 at 17:26
Ciao, sono contenta che stia continuando a seguirmi.
Grazie per la segnalazione, cercherò di scrivere il prossimo capitolo in un altro modo.
Grazie per essere passato.
11/01/2020 at 15:53
Io aspetto il tuo libro 🤗
11/01/2020 at 16:23
Eehhhhh😂
04/01/2020 at 00:25
Il medico.
Storia tristissima, a sapere che mi avrebbe annientata non ti avrei letta…. 😉
04/01/2020 at 14:30
Scusami, giuro che il mio intento non fosse annientarti😂
Sono contenta che sia passata; spero che, nonostante la tristezza, continuerai a seguirmi.
01/01/2020 at 12:37
Questa può essere la palestra giusta per allenarti a scrivere, ma devi fare tesoro dei suggerimenti degli altri e lasciare da parte i commenti che sono solo adulatori. Appena puoi leggi qualche testo di tecnica di scrittura creativa, anche se – devo dire – stai gestendo molto bene il narratore in prima persona. Attenta ai refusi, avevi fretta di pubblicare?
11/01/2020 at 14:25
Rossella, scrivi veramente bene, soprattutto in relazione alla tua giovanissima età. Storia commovente, spero in un prosieguo più ottimistico.
01/01/2020 at 00:12
C’è del materiale come si dice… e questo sito può essere una buonissima palestra… avanti 🙂
Lo scoprirà lei, ma in maniera non banale 🙂
01/01/2020 at 01:54
Ciao, buon anno!
Grazie per aver letto la mia storia; ovviamente so di avere ancora tanto da imparare, ma credo che questo possa essere il posto giusto per farlo.
Per quanto riguarda la storia, spero di non deluderti.
A presto.
31/12/2019 at 19:20
Ciao, prima di pubblicare ti consiglio di rileggere più e più volte a caccia di refusi, are esempio c’è buoi al posto di bui.
Capita, non c’è nessun problema.
Un altro consiglio è di leggere qualcosa sulla scrittura creativa.
Attendo il terzo capitolo.
31/12/2019 at 18:18
Ciao Rossella il mio commento ricalca quello di Napo.
Ti faccio i miei auguri e ti do un solo consiglio, anzi due, il primo vale per tutti ma soprattutto per chi vuole scrivere: si deve leggere, è un imperativo, è la scuola più importante e non si può relegare in un angolino di tempo libero; il secondo è di rileggere sempre ad alta voce lo scritto: emergeranno tutte le imperfezioni come delle vere e proprie stonature. Buon anno e al prossimo capitolo🙋 ciao
31/12/2019 at 17:20
Sei la migliore ❤️❤️❤️
30/12/2019 at 15:53
È bello che una ragazza di sedici anni abbia la passione per la scrittura.
Certo lo stile è acerbo anche se il tema è ‘maturo’. Continuare a scrivere può solo farti bene, l’importante è che tu legga tanto.
Comunque l’inizio è promettente.
Auguri a tutto tondo.
30/12/2019 at 16:08
Ciao, mi fa piacere che sia passato.
Ho iniziato a scrivere su TI anche per migliorare il mio stile: so di avere ancora tanto da imparare!
Purtroppo in questo periodo non ho abbastanza tempo per leggere (causa impegni scolastici), ma quando riuscirò a ritagliarmi una spazio lo farò senz’altro.
Spero che continuerai a seguirmi.
A presto.
29/12/2019 at 15:28
L’inizio è interessante e ho scelto Leonardo come migliore amico.
Solo un piccolo appunto: i dialoghi prevedono normalmente l’uso dei caporali («») (ALT+0171 e ALT+0187), che racchiudono il dialogo, o il trattino lungo (—) (ALT+0151) all’inizio del dialogo.
Le virgolette indicano i pensieri.
Non vedo l’ora di leggere il secondo capitolo.
29/12/2019 at 16:07
Ciao, ti ringrazio di essere passato.
Ogni volta che scrivo qualcosa mi riprometto di non utilizzare le virgolette durante i dialoghi, ma ogni volta me ne dimentico!
Comunque grazie per avermelo fatto notare, cercherò di stare più attenta.
Sono contenta che ti sia piaciuto; alla prossima.
28/12/2019 at 15:50
Sedici anni? Caspita, complimenti! Per come scrivi, per l’idea (molto attuale) e l’ambientazione ospedaliera molto realistica (e sono un addetto ai lavori…)
Ti seguirò con curiosità.
Intanto Leo, fidanzato.
28/12/2019 at 16:25
Ciao, grazie per essere passato e grazie per i complimenti (che fanno sempre molto piacere).
Per quanto riguarda l’ambietazione realistica, devo ammettermi di essermi un po’ ispirata alla stanza ospedaliera nella quale mi trovavo a seguito di un’operazione (una semplice appendicite, niente di tanto grave), anche se, ovviamente, anche la fantasia e l’ispirazione hanno fatto il loro gioco.
Grazie se vorrai continuare a seguirmi; spero di non deluderti.
A presto.
28/12/2019 at 15:23
Ciao, un tema,scelto da te, all’ordine del giorno.
Non so se è la cronaca di questi giorni ad ispirarti, a spingerti a raccontarlo, ma mi interessa il punto di vista di un giovane che partecipa al dibattito da una barella, con le sue paure. Noi almeno finora, (facciamo gli scongiuri), mai direttamente coinvolti in certi drammi, ci siamo mai chiesti cosa pensano i protagonisti ( a sedici, vent’anni) di certi fattacci? Ti sei presa una bella gatta da pelare cara Rossella, auguri! 🙋
28/12/2019 at 16:19
Ciao, grazie per aver letto questo Incipit.
Ormai credo si sia capito che le cose semplici non le ami e non facciano per me😅A dirti la verità non sono stata ispirata da nessun episodio recente di cronaca, ma volevo provare a raccontare questi episodi, di cui i “grandi” parlano tanto, dal punto di vista di un giovane (avendo anch’io la stessa età della protagonista)
Per quando riguarda le paure della protagonista mi sono “ispirata”, se così si può dire, a quelle che ho provato io quest’estate durante un ricovero in ospedale (niente di che, solo una semplice operazione per togliere l’appendice)… non saranno mai le stesse, ma ho cercato di riprodurle; spero di esserci riuscita.
Spero che continuerai a seguirmi. Alla prossima.
28/12/2019 at 13:54
La amooo troppo questa storia , non vedo l’ora di continuarla 😍😍
28/12/2019 at 12:57
Che dire… l’inizio non è dei più allegri, eh.
28/12/2019 at 16:11
Ciao, grazie per essere passata.
Si, questo incipit non è il più allegro che si possa trovare su TI, ma non potevo fare altrimenti😅
Spero che, nonosntate la non-allegria, continuerai a seguirmi.
28/12/2019 at 12:10
Ruberò poco tempo: volevo solo chiedere scusa per il titolo, che doveva essere “Sopravvissuta” e non “Sopravvissuto”.
Mi dispiace, ho riletto solo il capito e ho dimenticato di controllare il titolo.
Scusatemi ancora.