Dove eravamo rimasti?
INFERNO
Mentre la polizia con i coroner ispezionavano a fondo la casa, Maurizio e Giorgio, presero un portatile della polizia e lo poggiarono sul cofano di un’auto, c’era anche il commissario di Fonte con loro. Le foto erano state messe tra le prove, come anche i sacchetti sottovuoto contenenti gli occhi. Non tutti erano stati in grado di avvicinarsi e vedere da vicino quei macabri trofei, il commissario, un uomo grande, grosso e rude, nel vederli aveva strabuzzato i suoi di occhi, con un conseguente:<< Ma che cazzo di storia è questa!>>
C’era molta legna al fuoco adesso, e pareva che continuasse a cadervi benzina sopra a fiotti. Prove, indiziati, e una macchia scrostata dal pavimento del cementificio, riconducibile a sperma.
Ma di chi? E fu proprio da qui che partirono le direttive di Giorgio e Maurizio.
<< Mandate una volante a casa di Franco Rude e un’altra al C.I.M. a prelevare il titolare. Prendete un campione di DNA da tutti, anche da Marco Fonte a confrontatelo con quello trovato nella cava. Rintracciate quella tossica del cazzo amica della barista, quella che sta a Parigi, non mi frega un cazzo del come ma fatela tornare qui con il primo aereo disponibile. Andate dalla famiglia, pure. Un’altra cosa, rintracciate la madre di Marco Fonte e scoprite chi è il suo compagno. E cerchiamo di trovare anche quelle gemelle del cazzo. Cercate in ogni angolo in ogni fratta della città!>> Questa era stata la direttiva di Maurizio. Giorgio segnava il tutto sul block notes, la scrittura ordinata e precisa e vari collegamenti, possibili o altri quasi certi, tra gli indizi scritti.
<< Se serve mettete su una task force>> aggiunse Maurizio.
<< Servirà di sicuro, do subito l’ordine >> acconsentì il commissario.
Quello che videro dopo nella pennetta USB segnò il crollo dei nervi di un po’ tutti, a partire dai Detective e dal Commissario che lo videro per primi.
Nella pennetta era contenuta una cartella audio contenente tutte le canzoni scritte e suonate dal gruppo musicale di Marco Fonte: I ‘New Transmission’, e una cartella video contenente un file video.
Tutti e tre con una sigaretta in bocca, e Maurizio e Giorgio che si passavano la fiaschetta tascabile di glen grant, rimasero lì davanti al quel portatile a vedere il video.
C’erano un gruppo di uomini mascherati, tutti con maschere strane, sicuramente artigianali,volti demoniaci e distorti, con le corna, intorno a uno scranno che arrivava al metro e mezzo di altezza, sul quale era poggiato un neonato che piangeva disperato, il resto fu pura follia.
Nel punto in cui quei ‘ maledetti figli di puttana, li ucciderò uno ad uno’, come avrebbe sbraitato in seguito Giorgio, cominciarono a stuprare a turno l’infante, il Detective soprannominato ” il toro” urlò:<< No!!! Cazzo!!!>> Lanciò la fiaschetta contro un albero e si girò dall’altra parte.
<< Oh porca puttana, basta leva questa merda.>> Fu d’accordo anche il commissario.
Ma Maurizio continuò a guardare. << Tornate qui, dobbiamo vederlo fino alla fine ed esaminarlo, può essere che uno di loro si tolga la maschera.>>
<< Maledetti figli di puttana, li ucciderò uno ad uno.>>
Alla fine del video, si avvicinò allo scranno un uomo alto e snello, che con un coltello, e dopo aver pronunciato:” Cammina nelle tenebre, nei giorni d’inverno”, commise l’infanticidio.
Da quel momento fu caos generale e nessuno si riposò più per un bel pezzo, tutti si adoperarono per prelevare i sospettati e portarli in caserma. Dalle foto che stavano insieme agli occhi e alla pennetta la prima cosa chiara da fare fu dirigersi da Franco Rude e dal signor Tassinari.
La pattuglia che irruppe a casa di Franco, trovò il vecchio seduto su una sedia in cucina, con una pistola in mano e mezza scatola cranica spazzata via dal colpo che si era sparato alla tempia. L’altra pattuglia, al C.I.M.,irruppe nella struttura e in seguito nell’ufficio privato del titolare. Il Signor Tassinari giaceva immobile sulla sua sedia, la siringa in mano, contenente, come si verificò dopo, ammoniaca e una grossa quantità di insetticida, che si era sparato nelle vene. Aveva le labbra praticamente blu e la faccia tendente al nero, gli occhi fuori dalle orbite, sulla fronte e sulle tempie vene inverosimilmente gonfie e in alcuni punti letteralmente scoppiate, a lasciare macchie di ecchimosi.
I due Detective tornarono alla centrale, ma Marco era stato rilasciato, e insieme ad Antonio aveva lasciato l’edificio.
Intanto era stata rintracciata la madre, ed erano usciti i risultati dell’esame del DNA prelevato dalla macchia scrostata.
La madre di Marco Fonte si chiamava Maria Pofi, il suo compagno, un carpentiere disoccupato, residente a Roma, quartiere Magliana, si chiamava Valentino Bracchi.
Serviva un riscontro per il DNA della macchia e lo avrebbero cercato in ciascuno dei sospettati, vivi o morti che fossero.
Antonio e Marco erano tornati alle loro case. Quando Marco rientrò però, trovò qualcuno ad attenderlo..
<> gli disse. Marco c'entra qualcosa in tutto questo?
- Indirettamente (100%)
- No (0%)
- Sì (0%)

08/02/2020 at 13:26
🙁
Non mi è piaciuto 🙁
Ciao 🙂
08/02/2020 at 13:40
??? manco a me! Però ci sarà un seguito, non sono riuscito a finirlo, i caratteri a disposizione sono troppo pochi
Ciao?
07/02/2020 at 23:44
Reunion per il gran finale! Tutti al C.I.M.!
Ciao 🙂
08/02/2020 at 08:33
Daje daje ?
07/02/2020 at 17:30
Da quello che so di Marco, non è mai entrato a far parte della setta; che vendeva droga è improbabile ma potrebbe essere un colpo di scena; rimane il testo che… boh! Non vedo cosa potrebbe c’entrare. Tiro a caso tra questi due, va… roll. roll… pari! Il testo!
Ciao 🙂
07/02/2020 at 17:59
Il testo il testo anche io avevo in mente quello
Ciao?
07/02/2020 at 00:03
Praticamente a caso: i genitori di Giulia Ficheroni 🙂
Ciao 🙂
07/02/2020 at 00:31
Uhm, potrebbe essere un bel colpo di scena, e vada per i genitori della tossica dai
Ciao caro?
04/02/2020 at 22:52
In quella stessa casa! Poi magari fuggono per poter dare corpo agli ultimi tre capitoli 😉
La scena della sparatoria è bellissima! Complimenti! 🙂
Ciao 🙂
04/02/2020 at 23:49
Grazie mille?
Ciao?
04/02/2020 at 00:59
Quello mi sa di “esecutore”. Il prossimo è il capitolo 6, quindi bisogna iniziare a far quadrare il cerchio e dirigersi verso il finale: morirà ma dirà qualcosa…
Ciao 🙂
04/02/2020 at 09:01
Yes, non vedo l’ora di finirlo st’horror
Ciao
02/02/2020 at 15:40
Indirettamente. Il fatto che abbiano le sue canzoni, lo mette in mezzo, ma non ce lo vedo ad essere così… schifoso.
Mentre che Franco Rude si sia suicidato sembra fattibile, il nostro Tassinari mi sembra alquanto strano… non è che “lo hanno suicidato”? 😉
Ciao 🙂
02/02/2020 at 19:40
Cavolo volevo arrivarci dopo come colpo di scena che lo hanno suicidato, ma tu come al solito me leggi nel pensiero ?
Esattamente lo hanno suicidato??
Ciao grande?
02/02/2020 at 13:04
<> gli disse
02/02/2020 at 14:07
Il testo tra il maggiore ed il minore non viene visualizzato né nelle domande, né nei commenti. Potresti scriverlo senza, così posso votare? ^_^
Mamma che schifo. Però, chissà perché. mi immaginavo che si sarebbero “fatti” l’infante…
Ciao 🙂
02/02/2020 at 14:37
Gli disse, non voglio più farlo..
Ciao ?
01/02/2020 at 13:40
Le canzoni di Marco Fonte ed un video… delle gemelle! Rivolto ai due poliziotti 😉
Ciao 🙂
PS: non stai andando un po’ troppo veloce? Così voto solo io…
Ciao 🙂
01/02/2020 at 14:04
Sì hai ragione, è che voglio sbrigarmi a finire questo horror che voglio cominciare un fantasy che ho in mente da tempo
Ciao ?
01/02/2020 at 00:19
Tutte e due le cose. So che è macabro ma visti i precedenti… 😉
Ciao 🙂
01/02/2020 at 07:37
Bene bene bene, grande!
Ciao ?
31/01/2020 at 12:36
Prosegui dalla fine del racconto precendente 🙂
Il flashback dell’infanzia dei due poliziotti è stato molto carino 🙂
Ciao 🙂
31/01/2020 at 13:57
Sì è piaciuto anche a me!
Ciao 🙂