ITALIAN HORROR STORY

Dove eravamo rimasti?

Dove sono le gemelle In quella stessa casa (100%)

MEZZOSANGUE

<< Le gemelle cosa? >> Giorgio e Maurizio erano poggiati sulla BMW a fumare una sigaretta. A Giorgio, che nel frattempo aggiornava il suo block notes, la prima cosa che venne in mente fu ” luce ”. 
<< Le gemelle sono la nostra luce. >> Maurizio bevve un lungo sorso dalla sua bottiglietta e si trovò d’accordo con il collega. << Sì, sicuramente era quello che voleva dire >> concordò.
Una decina di minuti dopo che il Tizio: Luca Masi, come gli venne riferito dopo dagli agenti di Fonte, era morto, erano arrivate quattro macchine della polizia. 
Gli agenti, appena arrivati sul luogo, avevano trovato i due Detective lì ad aspettarli, e una volta entrati nell’abitazione avevano trovato il cadavere. Ora stavano rivoltando la casa come un calzino, alla ricerca di una seppur minima prova. Dopo una mezz’ora, un giovane poliziotto aveva trovato una foto e l’aveva portata a Giorgio e Maurizio.
<< Sono le gemelle, e questo era il tizio che avevano conosciuto quando frequentavano il centro di rieducazione comportamentale a Roma. >> Rilevò Maurizio.
Finite le ricerche nella vecchia casa, cominciarono le ricerche nel piccolo giardino. Due pastori tedeschi grossi come Maremmani fiutarono qualcosa e cominciarono a strattonare entrambi il guinzaglio. Il poliziotto che li teneva dovette sforzarsi non poco per farli stare buoni, e alla fine si fece guidare fino al punto da cui i cani avevano fiutato. Quando cominciarono gli scavi, dopo un’oretta venne ritrovato uno scheletro sotto terra. I poliziotti della sezione scientifica lo riesumarono, era uno scheletro di donna, dalla larghezza delle ossa del bacino e dalla calcificazione, venne appurato che quello era uno scheletro di una donna giovane, sulla trentina.
<< Come sta il ragazzo? >> domandò Giorgio al commissario. Il grosso poliziotto guardava perplesso la buca e lo scheletro, si vedeva lontano anni luce che quella gente non era abituata a casi del genere. Come del resto anche per i due Detective era la prima volta. Giorgio, come anche Maurizio, avevano lavorato a strani omicidi, a femminicidi, una volta in un’operazione a San Basilio, un tossico in preda a un attacco di panico aveva cercato di scappare dalla finestra, cercando di aggrapparsi al discendente di una canala, solo che la finestra era al quinto piano, e quando scivolò e cadde, gli schizzi di sangue e materia cerebrale imbrattarono la strada e le loro giacche, dopodiché dai palazzi gli era arrivata una scarica di colpi di arma da fuoco. Un’altro episodio fu invece quando una ragazza madre tossicodipendente aveva scambiato il proprio figlio di undici mesi per un ratto gigante e lo aveva affogato nella vasca.
Un altro agente uscì fuori dall’abitazione e si diresse verso i detective, in mano aveva una bustina delle prove con dentro una decina di cristalli di Metamfetamina, grossi come noci. << Abbiamo trovato anche questi, nel bagno, e tutta una sfilza di tranquillanti >> esordì il ragazzo. 
<< Signori, la signora Tassinari è arrivata, ora è al C.I.M., abbiamo rintracciato anche i genitori di Marco Fonte e quelli della ragazza che sta a Parigi >> disse loro il commissario, mentre si rimetteva il telefono in tasca.
<< Avvisa la centrale, fa mettere una pattuglia all’entrata del paese, lungo la via Prenestina, e un’altra alla strada vecchia, e porta tutta questa gente in centrale >> gli disse Giorgio. << Che facciamo, ci dividiamo? Tu vai al C.I.M, e io interrogo prima questa gente? >> Domandò il Toro al collega Maurizio.
<< E che cazzo, sempre io in mezzo ai pazzi devo andarci? >> gli rispose, stizzito, il tiratore.
<< Per me è uguale, possiamo anche fare il contrario >>
<< No va bene va bene, stai attento.>>
Giorgio richiamò poi il commissario. << Si sa niente di quel profilo instagram? >> L’uomo si grattò una guancia, aveva la barba ispida e grigia. << Nome e Cognome utilizzati sono fittizi, ma sappiamo che il contatto è stato creato qui a ” via della selce ” alle 18 e 34 del 16 gennaio 2018..>>
I due si separarono di nuovo, Giorgio tornava su a Fonte e Maurizio si recava all’istituto.
La sorella del signor Tassinari, una donna alta, snella e piacente, con gli stessi identici occhi infossati del fratello, era stata condotta in centrale insieme a suo marito, mentre la madre di Marco e il compagno, erano in ospedale al capezzale del ragazzo, che ora era in condizioni stabili. Invece i genitori di Giulia Ficheroni rimasero nella propria casa, la figlia aveva detto loro di non potersi prendere permessi lì al ristorante dove lavorava.
La signora Tassinari aveva gli occhi vitrei di chi assume farmaci antidepressivi, Maurizio si ritrovò lì con lei negli uffici del fratello, dopo aver minacciato il guardiano in lutto che non voleva farlo entrare nella struttura. Giorgio tornò in caserma e cominciò l’interrogatorio con la madre di Marco e il suo compagno…

Chi è che nasconde qualcosa?

  • I genitori di Giulia Ficheroni (100%)
    100
  • La signora Tassinari (0%)
    0
  • La madre di Marco (0%)
    0
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23 Commenti

  • Da quello che so di Marco, non è mai entrato a far parte della setta; che vendeva droga è improbabile ma potrebbe essere un colpo di scena; rimane il testo che… boh! Non vedo cosa potrebbe c’entrare. Tiro a caso tra questi due, va… roll. roll… pari! Il testo!

    Ciao 🙂

  • Indirettamente. Il fatto che abbiano le sue canzoni, lo mette in mezzo, ma non ce lo vedo ad essere così… schifoso.

    Mentre che Franco Rude si sia suicidato sembra fattibile, il nostro Tassinari mi sembra alquanto strano… non è che “lo hanno suicidato”? 😉

    Ciao 🙂

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