Dove eravamo rimasti?
UNA TORRE CHIAMATA INFERNO
Maurizio Gori, il ” tiratore ”, si guardò intorno prima di tornare a guardare negli occhi la donna. Gloria Tassinari sedeva sulla stessa sedia sulla quale il fratello, il titolare del C.I.M., si era suicidato. Indossava un completo Karl Redfield blu che costava quanto un intero stipendio di un operaio metalmeccanico, e ogni sua movenza era ben ponderata e composta. Era una donna dopotutto piacente, i suoi occhioni blu, identici a quelli del signor Tassinari, erano infossati e contornati da due occhiaie gonfie. Nonostante il suo sguardo fosse un po’ perso, quegli occhi erano di un blu acceso veramente attraente. L’acconciatura dei capelli biondo platino, raccolti tutti in una grossa cipolla dietro la testa, non aiutava però ad esaltare la bellezza del suo viso, e le davano almeno dieci anni di più. Quei capelli, anch’essi di un colore invitante, se sciolti e lasciati cadere sulle spalle avrebbero reso di gran lunga di più la bellezza della donna.
Suo marito invece era di una ventina di anni più vecchio di lei. Magro come un grissino, con il naso arcuato e il mento sporgente, sembrava il personaggio di qualche cartone animato comico. Ma quello era il classico caso di una donna sposata con un uomo ricco, una donna che aveva scelto di sistemarsi per la vita. L’uomo infatti era un ricco banchiere di Viterbo, trasferitosi a Roma negli anni novanta, era diventato direttore di banca in pochissimo tempo, aggiudicandosi, per sé e la sua famiglia, uno stipendio mensile a quattro zeri e un paio di ville al mare. Ladispoli, e un’altra a Riccione, se Maurizio ricordava bene.
Ora, dopo che il banchiere aveva risposto al posto della moglie su quale fosse la loro occupazione, Maurizio lo invitò a sedersi e a rispondere alla domanda più importante:<< Dove sono le gemelle? >> La donna assunse uno sguardo angosciato, guardò il pavimento, mentre il marito scrutò prima lei, poi il detective, da dietro i suoi occhialetti. Poi poggiò la sua mano su quella della moglie. << Non è colpa tua, tesoro.>>
La donna scoppiò a piangere. << Invece sì, è tutta colpa mia! >>
Maurizio sospirò, domandandosi se anche Giorgio fosse alle prese con certi soggetti. << In che senso, ‘ non è tutta colpa sua’, signor Clerici? >>
Il banchiere tolse la mano da sopra quella della donna, e gliela poggiò sulla spalla. La signora Tassinari si calmò dopo qualche altro singhiozzo e fu lei a rispondere. << Elisa e Serena erano due ragazzine taciturne ed estremamente traumatizzate, quando le adottammo >> la donna singhiozzò di nuovo e poi fece un lungo respiro. << Puoi farcela, amore >> la tranquillizzò il marito.
In realtà in quella coppia di amore c’era ben poco, Maurizio aveva davanti agli occhi il classico stereotipo di una coppia di ipocriti, tuttavia sembravano entrambi autenticamente addolorati. << Le portammo prima da una psichiatra, su consiglio anche di mio fratello. La psichiatra, dopo molte sedute inconcludenti, ci consigliò un centro di rieducazione comportamentale. Quando tornarono da lì, mio fratello aveva aggiunto alla struttura una sezione di trattamento comportamentale, così che loro potessero frequentarlo qui, oltre che così grazie a quell’idea lui potesse espandersi ulteriormente ed arricchirsi..ma loro erano cambiate, soprattutto Elisa.>>
<< In che senso cambiate, Signora? E perché soprattutto Elisa? >> la interruppe Maurizio. La donna parve agitarsi di nuovo.
<< Non devi farlo, se non vuoi, cara>> le disse il marito.
Maurizio cominciò ad innervosirsi. << Sì invece, Signore, deve farlo! Mi dica immediatamente tutta la verità e cosa è successo alle gemelle! Lei aveva mai visto quel tizio che avevano conosciuto al centro a Roma? >> Era sempre così quando il tiratore cominciava a far domande: ne faceva una raffica.
<< Va bene..va bene..>> la donna fece un altro respiro, il diaframma le si dilatò sotto i seni prominenti. << Tornarono che erano felici..soprattutto Elisa..ma spesso Elly si chiudeva in se stessa, in una specie di guscio, e ignorava anche la sorella, e questo non lo aveva mai fatto. Inoltre spesso scoppiava in accessi d’ira per le più stupide banalità, altre volte la trovavo chiusa a chiave in bagno che piangeva. Serena disse che aveva conosciuto un ragazzo, lì al centro. Io, in tutto il periodo che frequentarono il centro a Roma, risiedevo qui negli appartamenti del C.I.M., aiutando mio fratello con i registri contabili, ma di lì a poco sarei tornata a Roma da mio marito. Elisa non voleva, quel ragazzo le aveva detto che sarebbe venuto qui a lavorare e a vivere, e lei voleva rimanere qui. >>
<< Quindi sono rimaste qui con suo fratello, al C.I.M.?>>
<< Sì, fino a che non sono scomparse >> la donna scoppiò di nuovo a piangere, il marito la cinse con un braccio e cercò di tranquillizzarla.
<< Non sono scomparse, signora. Suo fratello le ha nascoste.>>
Intanto Giorgio
Maurizio chiama Giorgio, le gemelle potrebbero essere nascoste nel C.I.M., ma Giorgio...
- Ha scoperto una terribile verità da Marco, ora è diretto al C.I.M. (100%)
- Ha scoperto una terribile verità da Marco, ora è a casa Fonte (0%)
- Ha scoperto una terribile verità da Marco, ora è a casa Ficheroni (0%)

08/02/2020 at 13:26
🙁
Non mi è piaciuto 🙁
Ciao 🙂
08/02/2020 at 13:40
??? manco a me! Però ci sarà un seguito, non sono riuscito a finirlo, i caratteri a disposizione sono troppo pochi
Ciao?
07/02/2020 at 23:44
Reunion per il gran finale! Tutti al C.I.M.!
Ciao 🙂
08/02/2020 at 08:33
Daje daje ?
07/02/2020 at 17:30
Da quello che so di Marco, non è mai entrato a far parte della setta; che vendeva droga è improbabile ma potrebbe essere un colpo di scena; rimane il testo che… boh! Non vedo cosa potrebbe c’entrare. Tiro a caso tra questi due, va… roll. roll… pari! Il testo!
Ciao 🙂
07/02/2020 at 17:59
Il testo il testo anche io avevo in mente quello
Ciao?
07/02/2020 at 00:03
Praticamente a caso: i genitori di Giulia Ficheroni 🙂
Ciao 🙂
07/02/2020 at 00:31
Uhm, potrebbe essere un bel colpo di scena, e vada per i genitori della tossica dai
Ciao caro?
04/02/2020 at 22:52
In quella stessa casa! Poi magari fuggono per poter dare corpo agli ultimi tre capitoli 😉
La scena della sparatoria è bellissima! Complimenti! 🙂
Ciao 🙂
04/02/2020 at 23:49
Grazie mille?
Ciao?
04/02/2020 at 00:59
Quello mi sa di “esecutore”. Il prossimo è il capitolo 6, quindi bisogna iniziare a far quadrare il cerchio e dirigersi verso il finale: morirà ma dirà qualcosa…
Ciao 🙂
04/02/2020 at 09:01
Yes, non vedo l’ora di finirlo st’horror
Ciao
02/02/2020 at 15:40
Indirettamente. Il fatto che abbiano le sue canzoni, lo mette in mezzo, ma non ce lo vedo ad essere così… schifoso.
Mentre che Franco Rude si sia suicidato sembra fattibile, il nostro Tassinari mi sembra alquanto strano… non è che “lo hanno suicidato”? 😉
Ciao 🙂
02/02/2020 at 19:40
Cavolo volevo arrivarci dopo come colpo di scena che lo hanno suicidato, ma tu come al solito me leggi nel pensiero ?
Esattamente lo hanno suicidato??
Ciao grande?
02/02/2020 at 13:04
<> gli disse
02/02/2020 at 14:07
Il testo tra il maggiore ed il minore non viene visualizzato né nelle domande, né nei commenti. Potresti scriverlo senza, così posso votare? ^_^
Mamma che schifo. Però, chissà perché. mi immaginavo che si sarebbero “fatti” l’infante…
Ciao 🙂
02/02/2020 at 14:37
Gli disse, non voglio più farlo..
Ciao ?
01/02/2020 at 13:40
Le canzoni di Marco Fonte ed un video… delle gemelle! Rivolto ai due poliziotti 😉
Ciao 🙂
PS: non stai andando un po’ troppo veloce? Così voto solo io…
Ciao 🙂
01/02/2020 at 14:04
Sì hai ragione, è che voglio sbrigarmi a finire questo horror che voglio cominciare un fantasy che ho in mente da tempo
Ciao ?
01/02/2020 at 00:19
Tutte e due le cose. So che è macabro ma visti i precedenti… 😉
Ciao 🙂
01/02/2020 at 07:37
Bene bene bene, grande!
Ciao ?
31/01/2020 at 12:36
Prosegui dalla fine del racconto precendente 🙂
Il flashback dell’infanzia dei due poliziotti è stato molto carino 🙂
Ciao 🙂
31/01/2020 at 13:57
Sì è piaciuto anche a me!
Ciao 🙂