Yoko
Yoko teneva la bocca aperta mentre si passava la matita nera intorno all’occhio.
Lo specchio alonato e spaccato a metà rifletteva un immagine doppia della sua bellezza meticcia, i suoi tratti orientali appena accennati e i capelli scurissimi.
Per un brevissimo periodo di tempo, intorno ai vent’anni, la carriera da modella le aveva fatto l’occhiolino e spalancato le sue porte sfavillanti, ma poi aveva deciso che una come lei poteva ambire ad una carriera diversa.
Avvicinò il viso allo specchio reggendosi sulle punte, mettendo in tiro i suoi glutei ancora nitidamente scolpiti dalle lunghe sessioni di jogging a Central Park. Ricordava ancora il profumo dell’autunno inoltrato, i colori accesi degli alberi che tendevano al rossastro-marrone, lo screpitìo delle foglie sotto le sue sneakers.
La leggera sfumatura di blu che qualche giorno prima era comparsa sulle sue guance ora iniziava ad allargarsi fin sotto gli occhi. Il virus aveva inesorabilmente colpito anche lei, fagocitando il flebile lume di speranza che la sosteneva nell’andare avanti.
Fin da bambina, anche nei momenti più bui non aveva mai perso il sorriso. Quante ne aveva passate. Sebbene non avesse compiuto ancora trentanni la vita aveva riservato per lei un trattamento speciale. Ma nonostante tutto non si era mai arresa, nemmeno l’epidemia mondiale e l’escalation di violenza che ne era scaturita avevano scalfito la sua forza d’animo e aveva affrontato tutto con il suo trascinante ottimismo e con la forza di una leonessa.
Ma ora?
Due colpi veloci alla porta la fecero sobbalzare distogliendola dai suoi ricordi.
Rogerio scuoteva nervosamente la maniglia, sollevando una fitta nube di polvere, non arrendendosi al fatto che la porta fossa chiusa a chiave. Ariel sedeva accanto a lui scodinzolando tranquilla.
Immersa nei suoi pensieri la ragazza non aveva minimamente notato lo zampettìo del Labrador né i passi veloci di suo fratello minore.
«Che c’è?»
«Cazzo Yoko, fammi entrare» rispose lui con foga.
La voce di Rogerio nella sua rabbia tradì una senso di estrema inquietudine.
«Un attimo!» disse lei.
Con un gesto rapido spremette con forza il tubetto di fondotinta fino a farne uscire l’ultima piccola porzione di crema rimasta. Si spalmò velocemente con l’indice un po’ di trucco finché la pelle non ritornò di un colore uniforme.
Non poteva far vedere a suo fratello l’inequivocabile segno della sua imminente dipartita. Lui che era così fragile e immaturo non avrebbe mai accettato la scomparsa della sua sorella maggiore, avrebbe sicuramente fatto qualche cazzata.
«Cos’è successo?» chiese Yoko fissando la porta graffiata attraverso lo specchio.
«Bruno! Il suo corpo è riemerso sulla riva del fiume. L’hanno massacrato!» rispose Rog battendo il pugno sul legno imbarcato della porta.
Gli occhi di Yoko brillarono e un brivido freddo le attraversò la schiena, non ebbe il coraggio di chiedere nient’altro.
«E’ aperto in due, tutte i suoi organi sono esplosi come se avesse ingoiato una bomba!» aggiunse il ragazzo facendo a meno della sua, seppur poca, sensibilità.
Yoko si portò una mano alla bocca, mentre tratteneva a fatica un conato di vomito. Non era stato l’Incubo Blu ad ucciderlo, almeno non secondo il normale decorso del virus.
La malattia attaccava la cute, nel giro di poco tempo la pelle diventata via via sempre più bluastra poi di colpo il cuore cessava di battere.
Osservò nel riflesso la sua espressione spaventata alienandosi per un attimo da se stessa. Poi una lacrima le rigò il viso.
Bruno.
Le aveva raccontato di essere un chirurgo, partito a piedi da uno sperduto paesino del centro italia si era insediato da tempo all’esterno della “Bolla” aiutando chiunque ne avesse bisogno. Era stato lui che li aveva accolti, protetti e dato speranza col suo buffo modo di fare, il suo grande naso a patata e le battute che non facevano ridere. Qualche mese prima aveva salvato Rogerio da un infezione tetanica. Era l’unico medico rimasto in paese o almeno l’unico che metteva a disposizione il suo bagaglio d’esperienza per aiutare gli altri.
Ma soprattutto era il loro unico appiglio in quel mondo ormai al collasso.
Ma ora anche lui non c’era più.
No, nonostante fosse ormai una prassi giornaliera, non ci si abitua mai alla morte.
Inoltre era solo questione di giorni , se non ore, e poi sarebbe toccato anche a lei.
Cosa fa Yoko?
- Si precipita sul luogo del ritrovamento del cadavere per un ultimo saluto alla salma (33%)
- Fa altre domande su Bruno, tacendo sui sintomi della malattia (17%)
- Avvisa Rogerio della comparsa dei sintomi del virus (50%)

12/01/2021 at 19:29
L’uomo è solo nell’universo ma fino a che continuerà a chiamare la speranza che qualcuno risponda c’è sempre, dai su, un po’ di ottimismo. Ottimo lavoro, ti aspetto.🙋
12/01/2021 at 20:46
Ciao fenderman, ti dirò di più, le probabilità che l’uomo sia solo nell’universo sono molto più basse rispetto a quelle che qualcuno ci risponda. Quindi l’ottimismo non deve mancare. Grazie mille. Alla prossima.
12/01/2021 at 08:40
Ciao, DavideBerna.
Sono arrivata in fondo a questo racconto con la stessa sensazione che, a volte, ho alla fine di un bel film di fantascienza: con la sensazione di non aver capito proprio tutto. In genere lo riguardo a distanza di tempo e i tasselli vanno al loro posto.
Comunque, la storia mi è piaciuta, l’idea è originale e meritava un po’ di pubblico in più. Se posso darti un suggerimento: cerca di interagire di più sulla piattaforma, leggi e commenta gli altri autori in modo che loro possano conoscerti, leggerti e apprezzarti.
Non mi resta che salutarti e aspettarti con un nuovo racconto.
Alla prossima!
12/01/2021 at 13:52
Ciao keziarica, grazie ancora per tutti i tuoi commenti e suggerimenti. Sono davvero felice che ti sia piaciuto. Hai proprio ragione sul fatto di interagire maggiormente nel sito. Ho iniziato il racconto a gennaio poi sono stato oltre dieci mesi fermo, li ho perso un po’ di contatto con la community. Vedremo se mi verrà in mente un altro racconto, speriamo. Ciao a presto
03/01/2021 at 12:30
Si fiderà deve farlo
Sei alla fine dopo un percorso che è stato piacevole seguire: ben costruito e ben guidato.
Ti segnalo soltanto: “Dopo avergli iniettato una potente dose di sedativo finalmente si addormentò”. Sembra che ad addormentarsi sia Hans.
E poi: “Anche Yoko lasciò che l’emozione travolgesse il suo corpo”, non mi sembra perfetta.
Aspetto la fine, grazie alla prossima🙋
03/01/2021 at 17:51
Ciao fenderman, grazie di nuovo per il commento. Si in effetti avrei potuto scrivere in maniera migliore le frasi che hai citato. Grazie ancora per le correzioni. Ci vediamo in fondo.
03/01/2021 at 09:00
Immagino che l’uomo alle due spalle abbia fatto la fine dell’altro inserviente…
visto che siamo alla fine, direi che accetta l’aiuto di Hans.
A parte la mancanza di riferimento all’opzione votata, non ho appunto da fare. Il capitolo scorre bene, proprio come gli altri, raccontare l’azione è decisamente nelle tue corde.
Non ci resta che leggere come andrà a finire.
Alla prossima!
03/01/2021 at 12:19
Ciao keziarica, grazie ancora una volta per il tuo commento. Forse non sono riuscito a rendere bene la scena ma l’uomo che arriva alle spalle di Yoko è proprio Hans. Manca poco, ci vediamo all’ultimo capitolo!
29/12/2020 at 10:41
Scena ansiogena, ritmo, fisicità, presa. Benissimo.
Ti segnalo: “L’inserviente lo aprì con un cigolio sommesso.” Non mi sembra perfetta.
Non è detto come la ragazza viene buttata a terra… Dopo che ha chiesto al tipo di spogliarsi e aver sognato il viaggio sembra quasi che accetti il sesso e sia solo colpita dalla violenza del gesto. E poi quel “secco” che al lettore meno attento può suggerire che Yoko sia un maschietto😊 Scusa ho certo criticato troppo ma l’ho fatto perché la storia mi piace, solo per quello. Ciao, alla prossima
01/01/2021 at 15:00
Ciao fenderman, non farti problemi per le critiche, sono al mio primo racconto e sono qua proprio per migliorare. Quindi le correzioni e i suggerimenti mi fanno solo bene. Nella parte dove Yoko dice al tipo di spogliarsi forse dovevo specificare che lo fa per rubargli la tuta visto che al momento è nuda. E’ che spesso quando vado a preparare il capitolo finisco con 7/8000 caratteri e nel tagliare capita che qualcosa si perde. Per il resto sono davvero felice che il racconto ti piaccia.
Ciao e grazie per il commento.
28/12/2020 at 17:54
Affronta l’uomo armata di bisturi.
Ciao, Andrea.
Un capitolo pieno d’azione che mi ha trasmesso anche angoscia, è un buon segno.
Mi è piaciuta l’immagine del corridoio che si fa buio al loro passaggio e li segue, bella.
Ti faccio notare qualche refuso:
“«No.» rispose secco.” credo che a parlare sia Yoko, quindi: secca.
“Yoko poteva sentiva la trachea…” un poteva di troppo, figlio probabilmente di una correzione.
“di un razzo e dall’oblo…” manca l’accento sulla O. 😉
Detto questo, ripeto: un bel capitolo aspetto quello nuovo.
Alla prossima!
29/12/2020 at 10:09
Ciao keziarica, grazie ancora per le tue parole e per la segnalazione dei refusi.
È un peccato non si possano correggere i vari errori.
Alla prossima!
25/12/2020 at 19:16
Ciao, siamo qui a supplicarti di far vincere i buoni che il clima nella vita vera è ormai insopportabile.
“a qualche metro di profondità da loro” io avrei scritto. ” in profondità, a qualche metro da loro”.
Ti ribadisco il mio apprezzamento e spero che !i accontenterai. 🙋ciao
25/12/2020 at 19:53
Ciao fenderman, grazie mille per il commento, non manca molto alla fine, stiamo a vedere…Buon Natale! 😊
22/12/2020 at 07:59
Minaccia L’inserviente e si fa portare da Rog.
Bello questo capitolo, Davideberna. Mi è piaciuto molto il passaggio dove racconti la nuotata, bravo.
Ci sono, a parer mio, due avverbi di troppo (violentemente e impudicamente), ma poco male.
Aspetto il nuovo episodio.
Alla prossima!
p.s. Buone Feste.
22/12/2020 at 23:56
Grazie mille Keziarica e buone feste anche a te!😉
15/12/2020 at 09:11
Si dirigono insieme alla Bolla.
Ciao, Davideberna.
Ho notato di nuovo il refuso di John/Jhon. Potresti a fine stesura fare un controllo con la funzione “cerca” del tuo programma di scrittura in modo da individuare l’errore… 😉.
Il racconto scorre, siamo pronti per l’irruzione nella Bolla. Vediamo come te la cavi.
Alla prossima!
16/12/2020 at 08:58
Ciao Keziarica, stavolta ci sono stato attento e dovrei aver scritto sempre John. Grazie ancora per i commenti, alla prossima.
16/12/2020 at 09:50
Hai ragione, scusa. Mi sono fatta ingannare dal refuso contenuto nel box “dove eravamo rimasti”. 🙂
09/12/2020 at 11:08
La Yoko che intendo io, difficilmente di vergognerebbe della sua nudità davanti a John.
Ciao, davideberna,
il nome Yoko mi aveva fatto intuire qualcosa riguardo il possibile coinvolgimento di Lennon, ma mi aspettavo qualcos’altro… hai avuto un’idea originale. Ora, però, non capisco: sono loro oppure no? I tempi non combaciano… sono personaggi che hanno seguito le stesse impronte dei predecessori? Chissà… non resta che continuare la lettura. Occhio al nome che un po’ è John e un po’ è Jhon. 😉
Ho votato per il tentativo di raggiungere la ragazza senza successo, siamo a metà, nulla è ancora perduto, ma non può essere così semplice.
Mi piacciono le storie che coinvolgono i musicisti, ne ho scritte due qui, perciò ti seguo ancor più volentieri.
Alla prossima!
09/12/2020 at 16:07
Ciao Keziarica, intanto grazie mille per i tuoi puntuali commenti e per l’interesse con cui segui il mio racconto.
Allora diciamo che John Lennon e Yoko Ono sono come il concetto da cui nascono i miei protagonisti, non sono loro né fisicamente né caratterialmente. Però hanno un qualcosa di spiritualmente simile oltre gli stessi nomi. Diciamo che è una specie di tributo.
Per quanto riguarda la H di John, nella fretta di caricare il nuovo capitolo non mi sono accorto subito dell’errore e quando mi sono accorto era ormai troppo tardi.
Alla prossima!
07/12/2020 at 11:58
Direi che qualcosa la distrae…
Ciao, sono passata a rendere la cortesia 😉.
Per restare con i paragoni, a me il tuo di racconto ha fatto tornare in mente LA CITTÀ E LA CITTÀ di China Miéville. A parte l’uso di alcuni verbi come “scagliarsi” e “gettarsi” riferiti all’atto lanciarsi in strada e forse, un recusino, nel primo capitolo, direi che il racconto funziona e mi incuriosisce sapere di più sulla società che circonda i protagonisti. Vorrri sapere anche che fine ha fatto il fratello con Ariel, perciò seguo e aspetto il nuovo episodio.
Alla prossima!
07/12/2020 at 17:16
Grazie mille, non conosco il libro ma andrò a leggerlo sicuramente. Alla prossima.
05/12/2020 at 17:41
Mi è piaciuto questo racconto però io preferirei che yoko non si buttasse
06/12/2020 at 21:53
Grazie, stiamo a vedere…
19/02/2020 at 23:14
Interessante l’idea di una nuova peste che non risparmia nessuno. Così come è interessante il carattere forte della protagonista che non si arrende per amore del fratello. La lascerei scappare via per stuzzicare ancora di più la curiosità. Ti seguo
06/12/2020 at 21:52
Grazie di cuore!
16/02/2020 at 22:32
Visto che si sta nascondendo da altre persone voto per calmare il vecchio, chissà mai che le torna utile… Scorre bene ed è un piacere leggere gli episodi. Alla prossima! 🤗
06/12/2020 at 21:52
Grazie mille, finalmente dopo tanto tempo ho aggiunto il nuovo episodio!
03/02/2020 at 16:54
Era tentata dal votare “cerca di calmare il vecchio” e magari capire qualcosa in più sul significato enigmatico della sua frase, ma credo che la sua preoccupazione principale sia quella di trovare Rogerio; voto, quindi, per “fugge via”.
Al prossimo capitolo.
06/12/2020 at 21:50
Ciao, grazie per il tuo voto.
02/02/2020 at 23:24
…Alla fine vorrà capirci qualcosa… cercherà di parlarci.
🙋
16/01/2020 at 22:57
Secondo capitolo davvero azzeccato; azzeccato se volevi trasmettere ansia e disperazione. In quel mondaccio che vai raccontando spero esistano ancora dei valori da difendere. Tu sei bravo e il tuo potenziale è alto, non ti arrendere, ti seguo! ciao 🙋
17/01/2020 at 19:56
Ciao, intanto grazie mille per i complimenti. Sì esatto, la mia idea è quella di trasmettere la sensazione di un mondo sul punto del collasso dove rimangono davvero pochi i valori importanti. Ma tra i pochi ma qualcuno resisterà!
11/01/2020 at 22:32
Ciao, ho appena finito di leggere il tuo incipit.
Questo capitolo è molto intrigante e la trama mi piace molto; ti seguirò.
Voto affinché Yoko faccia altre domande su Bruno, tacendo al fratello i sintomi della sua malattia: siamo ancora al primo capitolo, quindi qualche informazione in più ci sta.
Al prossimo capitolo.
11/01/2020 at 23:52
Ciao, sono contento che ti piaccia!
11/01/2020 at 00:04
Mi intriga… episodio ricco di descrizioni e dettagli. Ti seguo!
11/01/2020 at 23:51
Grazie mille!