L’ALTRA PERSONA
3 anni. Test con lo specialista. Tutto bene.
5 anni. Test con lo specialista. Tutto bene.
6 anni. Test con lo specialista. Tutto bene.
8 anni. Test con lo specialista. Qualche complicazione.
8 anni e mezzo. Prima tac.
9 anni. Risultati rilasciati. Scopro di avere la Reingher.
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Io neanche sapevo, a 9 anni cosa fosse la Reingher. “Hai presente nonno Joe? Quello dell’Alzheimer. Ecco, sei come lui. Ora puoi fare tutto quello che vuoi senza il peso di dovertelo ricordare.”
Mi diedero mille spiegazioni, inventarono mille scuse. Ma io lo avevo capito che di positivo in un ospedale non c’era niente. Magari nell’area materna, dove nascono i bambini, o nella porta d’uscita, dove alla fine di una lunga serie di esami, quello è l’ultimo. Ma quando scopri di avere una malattia talmente rara che ne nascono solo due bambini all’anno, be, allora capisci che sei speciale.
Sì, io ero speciale, lo ero davvero. Ma di sicuro non per la Reingher.
Mi distruggeva sapere che un giorno, della mia infanzia non avrei ricordato niente. Che dei miei genitori sarebbe svanito anche l’ultimo ricordo. Che guardando una foto della mia famiglia mi sarei chiesto “chi sono quelle persone?”.
Non sopportavo di dover dimenticare tutto e per quanto io mi sono sforzato, non sono mai riuscito a ricordarmi niente.
Quando sono cresciuto mi hanno detto che la Reingher era un po’ più grave dell’Alzheimer e non ci voleva un genio per capire che quel UN PO’ significava MOLTO.
Non andai a scuola. Non conobbi altre persone. Ma il mio unico obiettivo era sapere chi era quell’altra persona che in quel 2001 era nato con la mia stessa malattia.
Avevo cercato su Google, avevo chiesto agli infermieri ma quell’altro ragazzo non si era mai sentito.
Un giorno, però, quando avevo 17 anni, un’infermiera entrò nella mia stanza e mi disse che sì, l’altra persona esisteva. “Marcus, è ricoverata in questo ospedale.” mi disse.
Ero contentissimo. Per tutta la vita avevo sognato di incontrare l’altra persona, ed ora ero a un passo dal vederla.
Avrei potuto dirle tutto ciò che avevo provato e sapere che non ero l’unico. Che quello che mi era successo era accaduto anche ad altri e che non ero io il difetto.
L’infermiera mi accompagnò da lei. Era seduta sul letto, la testa china, i capelli castani un po’ disordinati le coprivano la faccia.
Indossava ancora il camicie dell’ospedale. Io non lo portavo più da quando avevo compiuto gli 11 anni. Il braccio era attaccato ad una flebo e i macchinari attorno a lei continuavano a fare dei suoni regolari.
Lei alzò la testa. Ci osservò un momento. Aveva delle macchie su tutta la faccia.
L’infermiera mi chiamò fuori un momento. “Senti, Marcus. La tua Reingher è differente dalla sua. La tua l’abbiamo scoperta prima. La sua solo l’anno scorso. È al quarto stadio, tu al primo. Morirà presto.”
“Quanto presto?”
“Le rimangono tre anni al massimo.”
“Ok. Grazie.”
Come è Julie (la ragazza con la Reingher)?
- Simpatica e solare ma servirà un po' per legare con Marcus. (50%)
- Simpatica e solare e legano subito (50%)
- Scontrosa, ma Marcus riesce a farla aprire (0%)

01/01/2021 at 22:50
Un po’ diverso da come me lo immaginavo ma comunque piacevole 🙂
Brava!
Ci leggiamo alla prossima storia 🙂
Ciao 🙂
02/01/2021 at 21:34
La prossima storia è un po’ più tetra e cupa e anche un po’ deprimente. Comunque vedo se pubblicare subito quella, oppure fare una specie di raccolta di pensieri o qualcosa di simile.
01/01/2021 at 18:13
Scusate per questo capitolo, un po’ frenetico. Comunque ho già in mente un’altra storia. Non vedo l’ora!!
27/12/2020 at 23:02
Salto temporale: i nostri due si reincontrano, sanno di conoscersi anche se non hanno un ricordo e parlano tra di loro; così si viene a sapere cosa è accaduto in questo tempo ed i loro ricordi riaffiorano come fiori che sbocciano dopo un lungo inverno.
Nel finale decideranno cosa fare 🙂
Ciao 🙂
01/01/2021 at 17:44
Bell’idea, se non fosse che Marcus è guarito dalla Reingher, quindi non avrebbe motivo per dimenticarsi tutto. Altre idee?
22/11/2020 at 19:01
Io dico di continuare così.Ed il salto temporale può comunque essere messo a causa della Reinger (o come si scrive…). Semplicemente a fine del nono capitolo, loro si svegliano pensando che sia tutto un sogno. Fin quando, nel decimo capitolo, non si reincontreranno e si riconosceranno 🙂
Così salviamo capra e cavoli ^_^
Per quanto riguarda Eric, non ricordo assolutamente in che punto è comparso, ma proporrei che fosse lui il motivo per cui Julie sia sopravvissuto 🙂
Ciao 🙂
28/11/2020 at 11:09
Ci sta molto… mi sa che userò la tua idea
20/11/2020 at 22:58
Ciao a tutti. Eccomi tornata con un nuovo capitolo. Scusate l’assenza, ma spero davvero di riuscire a continuare questa storia che mi sta piacendo davvero molto.
Mi sono appuntata alcune cose che devo scrivere negli ultimi episodi, per esempio chi è Eric (avete suggerimenti?).
Inoltre mi sono segnata anche il finale che Red aveva in mente, ovvero che lei lo aveva sempre creduto un sogno. Mi piace molto come idea, ma devo comunque trovare un modo per concludere la storia. E’ impensabile il fatto che lei guarisca, dato che ha già rischiato la morte e non è ancora in una bella situazione.
L’unica opzione sembra quella di farli lasciare, ma così non ci sarà un lieto fine, a meno che…
Pensavo piuttosto di spiegare Eric e di farli lasciare nel nono capitolo e poi fare un grande salto temporale a quando loro hanno qualcosa come settant’anni, e di farli rincontrare, entrambi guariti. A distanza di tempo è già più credibile la guarigione.
Avevo l’idea dell’incontro da vecchi già dall’inizio, anche se pensavo di far morire uno dei due. Che dite invece di quest finale?
Gili
07/06/2020 at 00:22
Buongiorno a tutti. Scrivo questo commento per dire alcune cose.
Questa storia mi è piaciuta moltissimo. Scriverla mi ha commosso più volte e mi è piaciuto metterci un po’ di tutti i libri che ho letto fin’ora. Ho cercato di personalizzarla il più possibile e il risultato mi è piaciuto davvero tanto.
Come ho già detto in commenti precedenti, quella che avete letto non è la storia completa, dato che in privato la sto sviluppando, anche se, ovviamente, la trama rimane quella.
E’ uno dei racconti migliori che io abbia scritto e spero vivamente di poterlo pubblicare, un giorno.
Non ho ancora deciso se farlo finire positivamente o in un modo un po’ triste, quindi vi prego, ditemi la vostra opinione, che non so più come andare avanti.
Annuncio già l’uscita di un nuovo libro che sto scrivendo. Si chiama “Dopo la fine del mondo”, ma non dico nient’altro. Lo stile è totalmente diverso rispetto a quello di “nessun ricordo”, ma è una storia che mi piace moltissimo lo stesso. Ogni capitolo è raccontato dal punto di vista di un ragazzo differente, vi può piacere?
In ogni caso, sto ancora scrivendo “Nessun ricordo” e sono tentata di concludere con l’idea di Red Dragon, ovvero che Julie si sveglia, ma ha sempre creduto Marcus un sogno. Inoltre devo spiegare chi è Eric. Diciamo che accetti spunti e consigli (vi prego aiutatemi sono disperata).
Spero che leggerete anche “Dopo la fine del mondo” perchè ci tengo moltissimo e mi sembra una storia intrigante anche quella.
Ero partita con l’idea di chiedervi aiuto per la conclusione della storia e sono arrivata a presentarvi il mio nuovo libro, per cui direi di concludere qui questo commento.
Grazie a tutti per aver seguito la storia e se avete idee per il racconto, scrivetemi (sì, lo so che è la terza volta che lo chiedo).
Grazie mille.
Gili
11/06/2020 at 11:36
Ciao! Mancano tre capitoli alla fine ed io sono per i finali positivi 🙂
Quindi ribadisco la mia idea che lo ha sempre creduto un sogno e sviluppare la questione negli ultimi due capitoli al fine di portalo al finale positivo 🙂
Fornirò nuove idee, man mano che scriverai i capitoli finali. Ricordo anche l’idea dei filmati 🙂
Ciao 🙂
15/06/2020 at 02:58
Ciao, l’idea dei filmati preferirei evitarla, dato che l’hanno già usata in un film, ma magari la inserisco in modo più “contenuto”.
L’idea del sogno mi piace tantissimo! In questi giorni ho provato a scrivere qualcosa, ma non sono riuscita, per cui uscirà fra un po’.
Per quanto riguarda la storia nuova occuperò almeno due libri, dato che i capitoli non sono poi così lunghi, ma è impossibile unirli.
Gili
11/06/2020 at 11:37
Dimenticavo: termina questa storia ed inizia l’altra. Io ci sono 🙂
Ciao 🙂
01/06/2020 at 14:32
Bel colpo di scena! Mi piace.
Facciamo che si ricordi!
E comunque Giusy avrebbe dovuto dirglielo…
PS: occhio ad uniformare i tempi verbali.
01/06/2020 at 20:47
Ciao. Giusy non lo aveva visto perché gli esami li fa una volta al mese e !ei si è svegliata due settimane prima. Voleva dirglielo ma diciamo che soffre di ansia da prestazione… per i tempi verbali hai ragione….
01/06/2020 at 13:06
Lei si ricorda, ma lo ha sempre creduto un sogno! 😀 Vediamo come te la cavi con una simile situazione 🙂
Questo colpo di scena non me lo aspettavo: complimenti! 🙂
Ciao 🙂
01/06/2020 at 20:43
Fantastico! Mi piace questo colpo di scena, provo con questa idea
15/05/2020 at 21:46
Hai realmente 12 anni? Perché da come descrivi le emozioni, i sentimenti che si possono provare in situazioni così complicate. Complimenti.
Ho letto ora d’un fiato tutta la storia perché sono entrata da poco nella community. Mi è piaciuta. Una pecca è che a volte sei troppo sbrigativa, la storia può durare di più a mio parere.
Non ho capito il senso delle varie opzioni che dai quindi voto a caso.
17/05/2020 at 12:49
Ciao, sì, hai ragione, a volte sono un po’ sbrigativa, però ho paura che i dieci episodi non possano bastare. Sappiate comunque che in privato la sto scrivendo molto più lunga e carina. Spero di poterla pubblicare per intera un giorno. Comunque ho sempre avuto la passione della scrittura, ma ultmamente ho letto un libro che praticamente consiste soltanto nella descrizione delle emozioni del protagonista, per cui volevo provare.
19/05/2020 at 08:08
In effetti, i 10 capitoli e le 5000 battute sono un bel limite, ma è giusto così perché sennò ci si perderebbe: scrittori e lettori.
Adesso aspetto di leggere il seguito. Seguo la tua storia
14/05/2020 at 22:59
😀
Ciao 🙂
01/05/2020 at 18:15
Ma come?! Non doveva aiutarlo ad uscire dalla depressione? Lo fa morendo? Così cade ancora di più in depressione!
Di solito i salti temporali così lunghi mi lasciano straniato, ma mi fido di te.
Ciao 🙂
03/05/2020 at 22:44
Ciao, lo so. Non ho ascoltato molto le votazioni e questa idea del salto temporale può uscire bellissima, o orribile. Sppero la prima.Comunque avevo in mente qualcosa che non occuperà più di due o tre episodi, per cui dieci capitoli proprio non li riempio. Pensavo di migliorare questa storia in privato e poi un domani pubblicarla per intera, ovviamente qui su theincipit sarà un po’ meno carina ma spero comunque che vi piaccia.
Gili
03/04/2020 at 21:56
Lui cade in depressione ma lei lo aiuta ad uscirne, ripartendo da zero.
Dovrebbero registrare dei filmati. L’ho visto fare in un film 🙂
Ciao 🙂
04/04/2020 at 20:02
Ciao, bella idea. Dato che sembra che copio “a un metro da te”, forse è meglio se i video li facciano insieme, perchè in quel film li faceva solo lei.
Gili
04/04/2020 at 20:41
Mi sa che se continuo così dovrò fare un secondo libro
29/02/2020 at 13:19
Ciao e complimenti. Questa storia mi piace molto.
Fa riflettere e trovo straordinario che a soli 12 anni, tu riesca a far riflettere i tuoi coetanei e le persone adulte. Brava brava ??
Ho votato per la fuga… per la vita!
01/03/2020 at 19:20
Ciao. Grazie per i complimenti. Spero che ti piacerà come continuerò. Ultimamente non trovo molta ispirazione però proverò comunque a scrivere.
14/02/2020 at 00:27
Continuano a scappare. Se vuoi far sparire Julie lo devi fare alla fine del capitolo ^_^
Poi… perché tra le opzioni c’è una domanda che troncherebbe la storia al terzo/quarto capitolo?
Ciao 🙂
14/02/2020 at 18:35
Perchè vorrei continuare con la vita di lui senza di lei, finchè da vecchi si rivedono e poi… non te lo dico, lo vedrai, in ogni caso, hai ragione dovrei farlo tipo al nono capitolo.
Gili
05/02/2020 at 20:32
Ciao Emma, che dire mi fai quasi commuovere… Coltiva questa passione meravigliosa!
vorrei darti due piccoli consigli. Uno è inerente la storia e riguarda la ragazza che esce per la prima volta dalla stanza dopo anni: un evento straordinario che non si può
consumare con un semplice thè al bar come fosse cosa normale.
Seconda cosa: alimenta la fantasia, approfitta dei voti dei lettori per svilupparla, è un esercizio che vale molto più di un storia già pensata. Brava, ciao?
05/02/2020 at 21:01
Ciao volevo dirti che dato che uscire dalla stanza è una cosa abbastanza illegale per lei, perciò andare al bar vuol dire già tanto, ma apprezzo il consiglio.
Per la fantasia, d’ora in poi, cercherò di usarla di più perchè ho esaurito i capitoli già pronti.
Gili
04/02/2020 at 22:56
Sì, ma deve combattere un po’ prima di ottenerlo. Sono ottimista ma sono anche uno che vuole vedere i protagonisti agire 😀
Ciao 🙂
04/02/2020 at 13:32
Ciao, sono passata dopo averti visto sulla mia storia.
Volevo innanzitutto ringraziarti per i complimenti, molto graditi, e complimentarmi a mia volta.
Per avere dodici anni scrivi molto bene, e, aggiungerei, di temi molto delicati per un’età in cui, in genere, a queste cose non si pensa.
Ho letto questo primo capitolo per curiosità e, anche se non seguirò la storia, ti auguro in bocca al lupo e di proseguirla a modo.
Solo un piccolo appunto: prima di fare correzioni a qualcuno, assicurati controllando sul dizionario che si tratti di un “consiglio” valido 🙂
Te lo dico senza malizia, perché anche a me è capitato di pensare “ma non si dice/scrive così”, e di sbagliare clamorosamente 🙂
Buona fortuna cara.
04/02/2020 at 14:00
Ciao. Grazie mille. Faró più attenzione
27/01/2020 at 01:54
Ciao Gili! Bentornata! Di solito non leggo i Rosa e questo dà tanto l’impressione di finire nello schifo più totale (lei che muore e lui che dimentica tutto). Ma provo a seguirti comunque: vediamo se mi stupisci 🙂
Ciao 🙂
27/01/2020 at 14:29
Ciao ted volevo dirti che comunque nelle domande di fine capitolo cercherò di mettere delle domande un po’ inutili perché la storia già ce l’ho in mente e non è quella che hai detto
27/01/2020 at 19:34
*red
26/01/2020 at 23:08
Ciao Emma,
è’ davvero sorprendente che già a 12 anni riconosci di avere una vera e propria passione per la scrittura…
Ma ancora più sorprendente è la tematica che tocchi attraverso il racconto. La malattia, il dramma, la tua capacità di rapportarti già alla tua età con questi temi è una cosa piuttosto rara.
Sai, molti persone adulte non sanno parlare di malattie. Nemmeno i medici sanno sempre farlo.
Ho apprezzato molto anche la caratterizzazione dei due personaggi! E che riconosci che nella tristezza di una prigione (la malattia) possono avvenire degli incontri miracolosi che rendono la vita bellissima sempre e comunque.
01/02/2020 at 16:04
Ciao. Grazie mille. Diciamo che quando l’anno scorso sono andata a vedere “A un metro da te” sono rimasta molto di stucco. Mi è piaciuto moltissimo. Ma poi settimana scorsa ho visto “Vivere due volte” e ho deciso di unire le due cose. Avevo già iniziato a scrivere qualcosa, quindi il secondo capitolo ce l’ho già pronto. Ciao.
Gili