FRANCIS
Francis aveva l’abitudine di fumare una sigaretta dopo l’altra mentre portava la macchina. Fosse stato solo quello il problema, a nessuno avrebbe importato nulla di che, se non forse ai poveri interni in pelle della sua Camaro, che se avessero potuto parlare gli avrebbero detto di smetterla di riempirli di cenere e fumo e bruciature di cicca. Ma il guaio grosso, e forse ciò che scatenò l’incubo, fu che a Francis non piaceva solo fumare in macchina, a Francis piaceva anche vedere video musicali e di ogni altro genere: da i video di Dragon Ball su youtube a quelli delle nuove uscite su PlayStation 4, fino ad arrivare ai vecchi GamePlay di SilentHill 2 su Xbox, sul suo nuovo fiammante tablet posizionato accuratamente in un supporto apposito sul cruscotto.
Sul sedile del passeggero, su cui non portava più nessuno da tempo, v’era poggiato un pacchetto di chips aperto ma ancora pieno, dal quale a ogni curva uscivano le patatine che poi Francis raccoglieva ( da sopra il sedile, ma anche dal tappetino ) e sgranocchiava, mentre commentava ad alta voce qualche video di Youtuber strampalati o trailer di serie tv che non gli andavano a genio.
« Ma guarda te dove mi hanno spedito questi! » Disse a Carl: l’amico immaginario con cui parlava quando era solo in macchina e doveva affrontare lunghi viaggi. Da Roma a quel rudere di paese nel Frusinate erano poco più di quaranta minuti, molti di meno che se avesse provato a guidare da casa sua fino al centro in una giornata da bollino nero, ma comunque sempre tanti, per lui che era abituato alla comodità del suo ufficio.
Quando il capo dell’agenzia b.r.a.v.o. gli aveva affidato l’incarico, lui comunque aveva accettato senza far trasparire, o almeno credeva, la gran voglia che aveva di prendere quel grosso montone con i baffi a calci nelle palle. Almeno però lo mandava da solo e non con qualche stupido novellino. Di certo non ringraziava il capo per questo, ma se stesso e tutti i casi che aveva risolto brillantemente in quegli anni. Così aveva preso la sua giacca incerata e l’aveva posta con cura sui sedili dietro: quella giornata non prometteva bene, il cielo era grigio e carico di nuvole, ed era partito.
Il caso era strano e insolito, e lui la notte scorsa aveva sognato di essere in una fabbrica a lavorare su una linea che impacchettava gatti neri.
« Ma tu ti rendi conto? » diceva a Carl « Gatti neri! Gatti neri! Da non crederci! Dovevano capitare proprio a me i maledetti gatti neri della sfiga, prima di un caso! »
Come aveva previsto, cominciò a piovere a dirotto. Francis accese i tergicristalli e insieme a questi un’altra sigaretta. Il tablet riproduceva i video di youtube in riproduzione casuale.
« Adesso dove diavolo è andato a cacciarsi l’accendino!? Tu per caso l’hai visto? » Ma Carl non era tanto loquace quel pomeriggio, così Francis decise che l’avrebbe cercato da solo.
Con la Marlboro spenta tra i denti e un’espressione tra l’arrabbiato e il buffo, Francis cominciò a frugare tra il cambio, sotto i sedili, ovunque. Dimenticandosi completamente della strada e del fatto che stesse piovendo a catinelle. Pensò che fosse più probabile che l’accendino fosse caduto lì, sotto il sedile di Carl, visto che le tasche di quei maledetti pantaloni da trecentocinquanta euro erano così esageratamente larghe. Così si abbassò ancora di più per cercare ed eccolo! Trovato!
Il suono di un clacson lasciato a suonare ininterrottamente lo destò dalla soddisfazione di quella vittoria, e Francis scattò subito a guardare la strada. Dopodiché sterzò bruscamente e con i suoi riflessi riuscì ad evitare l’auto sulla corsia opposta, dove lui era finito. L’auto sfrecciò di fianco alla sua con il clacson ancora sparato a tavoletta e le bestemmie e gli auguri di morte e malattie varie, che riusciva quasi a sentire con tutti i finestrini chiusi, da parte del conducente. La camaro ebbe una buona tenuta e con facilità Francis riuscì a non finire fuori strada, facendo tuttavia un respiro di sollievo.
« Basta, cazzo! Concentrazione adesso! »
La strada ora era deserta, la pioggia cadeva sempre più fitta.
Francis imprecò. « Maledetta pioggia! »
I vetri cominciavano ad appannarsi, accese l’aria calda e la mise al massimo per spannarli. Poi guardò per qualche istante il tablet. Youtube aveva aperto un video intitolato: Dolce Casa. C’erano un uomo e una donna che disquisivano e sorseggiavano del tè, seduti su un tavolo in giardino. Francis riportò lo sguardo sulla strada. Un qualcosa di astratto andava formandosi via via davanti a lui, man mano che avanzava.
Quando vide che quella figura astratta era una donna completamente nuda in mezzo alla strada e proprio davanti a lui, Francis, che ora andava molto più veloce di prima ( ad occhio e croce sui novanta ) sterzò così bruscamente per evitarla, che stavolta non riuscì a rimettersi in carreggiata e finì fuori strada dentro un fosso…
Cosa ne sarà di Francis?
- Si risveglia in una villa (100%)
- Si risveglia in un bosco (0%)
- E' morto (0%)

17/03/2020 at 20:58
Mi rincuora che Francis non sia pazzo … o sì?
Alla prossima storia
Ciaoooo
19/03/2020 at 08:16
No, no. Cioè, proprio tanto non riporta, è esaurito e depresso a causa della perdita di sua moglie. Ma è tutto fuorché pazzo! Ciao cara alla prossima! ?
10/03/2020 at 20:31
Io dico che è stato lui. Proprio bene bene non sta! ?
10/03/2020 at 22:52
Uhmm… E sbagliii ???
06/03/2020 at 16:20
Tra sogno e realtà questo episodio Ma quei messaggi? Avranno un perché, giusto?
alla prossima !
06/03/2020 at 22:41
Tutto ha un perché in questa storia, ogni singola parola, in questo capitolo c’è una parola che fa capire la verità, è una parola sola, se la trovi sei grande ??
07/03/2020 at 02:52
“Dolce casa”
07/03/2020 at 02:54
oppure “ La caparra”
07/03/2020 at 17:20
No sei fuori strada! 😀 non posso dirtelo senno te svelo la trama! Continua a cercare! E’ una parola che stona con tutto il resto 😀 😀 😀
03/03/2020 at 23:20
Episodio interessante. Ma dimmi ( e non lo diciamo a nessuno) ma lui è morto?
Shhh
03/03/2020 at 23:46
??? Sai che ci avevo pensato? Ma no, era troppo scontato cosi… Troppo facile! No, dietro c’è qualcosa di inimmaginabile! ???
29/02/2020 at 13:41
Uhmm… perché ritornare al capanno? perché ripetere la scena?
Non ti manca la fantasia, andiamo avanti con la storia. Voto per la visione del gatto, curiosa di leggere il prossimo episodio. Ciao
29/02/2020 at 15:33
Si infatti è stato un errore farlo tornare al capanno potevo fargli incontrare un altro essere da un’altra parte ma in quel momento non ci ho pensato ?
Ciao al prossimo?
26/02/2020 at 18:41
Fin da piccolina mi sono piaciuti gli horror e tu sei bravo bravo bravo ?
Continua così
26/02/2020 at 19:42
Grazie mille di cuore! 🙂 Al prossimo 😀
22/02/2020 at 21:29
Ciao, ci sono le premesse per una storia coinvolgente, bello il ritmo e l’ironia irrinunciabile in questo genere.
Ti seguirò e voto l’ospedale, ciao ?
22/02/2020 at 22:01
Ciao, al prossimo
21/02/2020 at 18:57
Te lo dico subito! Non accetterei mai un passaggio da Francis né tantomeno le sue patatine ?. Scherzi a parte, mi piace questo primo episodio. Hai descritto molto bene il protagonista e sei stato bravo nell’incuriosire il lettore. Ti seguo
21/02/2020 at 19:47
Ciao, sono contento che questo primo episodio abbia avuto l’effetto sperato!?
Ciao al prossimo ?