Dove eravamo rimasti?
NON È LA FINE DEL MONDO RAGAZZA, MA IO RIESCO A VEDERLA DA QUI
La luce blu illuminò quel luogo devastato e annebbiato che una volta erano stati i sotterranei della caserma, dove c’erano le celle.
Francis alzò lo sguardo al cielo, verso la luce, ma venne abbagliato all’istante e non poté vedere da dove questa proveniva.
Si portò entrambe le mani agli occhi, sicuro che se avesse guardato la luce troppo a lungo avrebbe perso la vista.
Se lo sentiva, ne era sicuro.
Poi la luce si spostò lentamente, come se qualcuno stesse muovendo un enorme faro per mostrargli la strada. E in effetti, quando riuscì di nuovo a vedere attraverso la nebbia, che ora era diventata solo pulviscolo illuminato, poté constatare che tutta la struttura intorno a lui era un cumulo di macerie fumanti, e che davanti a sé c’era la strada principale di Fonte, quella che prendevi passando direttamente dalla prenestina.
ʺ Ma se mi è crollata l’intera caserma addosso, io come ho fatto a sopravvivere? ʺ
Questo pensiero lo continuava a tormentare. Ma adesso era ora di proseguire.
Saltò oltre i cumuli di detriti, scavalcando i blocchi di calcestruzzo, forati e blocchetti disintegrati dall’enorme scossa di terremoto. Corse lungo il viale, le case intorno a lui erano tutte sprangate e le automobili parcheggiate lungo i vialetti erano o distrutte, con tutti i vetri rotti e le carrozzerie abbozzate, o avevano le ruote letteralmente scoppiate.
Corse senza fermarsi mai. Il viale principale confluiva in una stradina stretta di sampietrini che si districava attraverso il suggestivo centro storico, che iniziava da un grosso arco ottocentesco di grosse pietre e calce, con in alto una croce e la statua di una madonna.
Continuò a correre.
« Qui è deserto! Non c’è nessuno! »
La stradina proseguiva su di un piccolo colle, raggiungibile salendo una scalinata larga, alla fine della quale c’era una grossa piazza con al centro un enorme edificio, che sul grosso cancello d’entrata portava una targa in ferro che recava la scritta: ” Suore adoratrici del sangue di Cristo. ”
Francis arrivò alla base della scalinata e si fermò a riprendere fiato. La scalinata era alla sua destra, mentre alla sua sinistra c’era un’altra ampia piazza, con delle panchine e una fontana.
Fu lì, su una di quelle panchine di ferro, che l’agente Francis Morganti si sedette a riprendere fiato. La corsa lo aveva sfiancato.
Mentre prendeva grosse boccate d’aria, seduto a guardare per terra, con le lacrime agli occhi, non si accorse che qualcuno gli si stava avvicinando da terga.
Una mano esile gli toccò la spalla, Francis sussultò e scattò in piedi, accorgendosi solo in quel frangente che Marzia Cangiullo aveva il fiatone e che probabilmente gli era corsa dietro per tutto il tragitto, probabilmente anche chiamandolo.
« Che cosa sta succedendo? » le chiese Francis.
« Sono tutti impazziti! Il maresciallo… gli altri agenti, le persone… tutti impazziti! » Il volto della ragazza era paonazzo.
« Che cosa gli è successo? »
« Non lo so, ma sono come impazziti! Il maresciallo mi ha puntato la pistola contro… » Marzia scoppiò a piangere.
Francis le poggiò una mano sulla spalla.
« Che cosa è successo? » le domandò ancora, quasi supplicandola.
« Ho dovuto… ho dovuto farlo… mi avrebbe sparato lui altrimenti… e le altre persone mi hanno aggredita, ma sono riuscita a scappare… »
« O mio Dio, ma cosa sta succedendo?… »
Il pianto di Marzia era interminabile. Francis la abbracciò e le chiese:« Tu vedi le stesse cose che vedo io? »
Quando lei annui, singhiozzando, al terrore Francis sentì affiancarsi anche un certo velato sollievo.
Marzia, ancora stretta nell’abbraccio di Francis, con la faccia contro il petto di lui, lo guardò negli occhi.
« Dobbiamo andarcene comunque. Sento che sta per tornare! »
« La luce intendi? La luce blu? Hai visto anche quella? »
« Sì, mi sta perseguitando.»
Francis ebbe un ricordo fulmineo, talmente doloroso che lo folgorò.
La luce blu. Non era la prima volta che la vedeva, ora ricordava.
Durante una delle interminabili nottate insonni, passate al capezzale della sua Anna morente, dalla finestra alle sue spalle aveva visto una luce blu rischiarare il cielo, ma era troppo stressato, troppo depresso e imbottito di alcool e xanax per potergli dare importanza. Il giorno in cui lei spirò, lui le teneva ancora la mano calda, con le gote rigate da interminabili lacrime. Anche in quell’occasione, solo un mese dopo aver comprato quella casa così carina ad un prezzo stracciato, da un eccentrico immobiliare milanese con gli occhiali da sole e i capelli laccati, una luce blu fluttuava circolarmente nel cielo formando un cerchio luminoso, ed era puntata proprio verso di lui.
CONTINUA…
17/03/2020 at 20:58
Mi rincuora che Francis non sia pazzo … o sì?
Alla prossima storia
Ciaoooo
19/03/2020 at 08:16
No, no. Cioè, proprio tanto non riporta, è esaurito e depresso a causa della perdita di sua moglie. Ma è tutto fuorché pazzo! Ciao cara alla prossima! ?
10/03/2020 at 20:31
Io dico che è stato lui. Proprio bene bene non sta! ?
10/03/2020 at 22:52
Uhmm… E sbagliii ???
06/03/2020 at 16:20
Tra sogno e realtà questo episodio Ma quei messaggi? Avranno un perché, giusto?
alla prossima !
06/03/2020 at 22:41
Tutto ha un perché in questa storia, ogni singola parola, in questo capitolo c’è una parola che fa capire la verità, è una parola sola, se la trovi sei grande ??
07/03/2020 at 02:52
“Dolce casa”
07/03/2020 at 02:54
oppure “ La caparra”
07/03/2020 at 17:20
No sei fuori strada! 😀 non posso dirtelo senno te svelo la trama! Continua a cercare! E’ una parola che stona con tutto il resto 😀 😀 😀
03/03/2020 at 23:20
Episodio interessante. Ma dimmi ( e non lo diciamo a nessuno) ma lui è morto?
Shhh
03/03/2020 at 23:46
??? Sai che ci avevo pensato? Ma no, era troppo scontato cosi… Troppo facile! No, dietro c’è qualcosa di inimmaginabile! ???
29/02/2020 at 13:41
Uhmm… perché ritornare al capanno? perché ripetere la scena?
Non ti manca la fantasia, andiamo avanti con la storia. Voto per la visione del gatto, curiosa di leggere il prossimo episodio. Ciao
29/02/2020 at 15:33
Si infatti è stato un errore farlo tornare al capanno potevo fargli incontrare un altro essere da un’altra parte ma in quel momento non ci ho pensato ?
Ciao al prossimo?
26/02/2020 at 18:41
Fin da piccolina mi sono piaciuti gli horror e tu sei bravo bravo bravo ?
Continua così
26/02/2020 at 19:42
Grazie mille di cuore! 🙂 Al prossimo 😀
22/02/2020 at 21:29
Ciao, ci sono le premesse per una storia coinvolgente, bello il ritmo e l’ironia irrinunciabile in questo genere.
Ti seguirò e voto l’ospedale, ciao ?
22/02/2020 at 22:01
Ciao, al prossimo
21/02/2020 at 18:57
Te lo dico subito! Non accetterei mai un passaggio da Francis né tantomeno le sue patatine ?. Scherzi a parte, mi piace questo primo episodio. Hai descritto molto bene il protagonista e sei stato bravo nell’incuriosire il lettore. Ti seguo
21/02/2020 at 19:47
Ciao, sono contento che questo primo episodio abbia avuto l’effetto sperato!?
Ciao al prossimo ?