Dove eravamo rimasti?
ASSUNTINA
Rimase qualche secondo a fissare la lettera, non poteva crederci.
Francis Morganti era lì quando Carla, sua moglie, aveva esalato l’ultimo respiro.
« Io ero lì, ti ho tenuto la mano stretta nella mia, ti ho accarezzato la fronte e baciato la guancia. Ero lì ogni notte… dormivo su quella sedia scomoda, con sulle ginocchia una rivista aperta su uno scoop sul Principe d’Inghilterra. E ora mi vuoi far credere che sei lì? Perché mi fai questo? »
« Io… beh io credo di non essere più sicuro di voler andare in questo paese di zoticoni. No, no. Non mi interessa del caso, che si fottano! »
Si accese una sigaretta, inspirò a fondo. Quando espirò, il fumo formò una fitta nuvoletta davanti alla sua faccia. La nuvoletta improvvisamente cambiò forma, divenendo un volto femminile.
Francis non si scompose minimamente, anzi la restò a fissare.
« So chi sei… »
disse alla nuvoletta di fumo
« Ti ho vista sulle pagine del dossier, che vuoi? »
Attese una risposta che non arrivò. Il volto nel fumo lo osservava.
« Beh tanto comunque non ci vengo più a trovarti. Mi sono stranito! »
La nuvola di fumo cambiò forma, assumendo le sembianze di un altro volto: quello di Carla.
« Nemmeno se te lo chiedo io? »
Stavolta Francis si agitò ma si ricompose immediatamente. Non se ne era accorto ma la sigaretta gli si stava consumando in bocca. Presto la brace sarebbe arrivata al filtro, bruciandogli le labbra, e facendo imprecare Francis.
« No, con te è diverso lo sai. Se sei tu a chiedermelo vengo! »
Buttò la sigaretta, si sistemò la camicia pulita. Quella impregnata di sangue e organi l’aveva buttata per terra.
« Va bè dai, ma prima devo indagare su ciò che è successo in quel capanno! »
Il viso di sua moglie sorrise, poi sparì, la nuvoletta di fumo svanì.
« Lei non mi ha ancora dimenticato, è Carl? Lei non mi dimenticherà mai! »
Gli fece molto piacere rivedere Carla, sebbene gli fosse apparsa in una nuvola di fumo di sigaretta. A proposito, se ne accese un’altra. Poi si diresse risoluto al capanno.
Una volta arrivato lì, trovò le gambe in un angolo, sembrava pulsassero.
« Questa la metto su Youtube! Sai quante visualizzazioni! Può essere che alla fine smetto pure di lavorare per i soldi che faccio!»
« E tu Carl starai in un angoletto buio a guardarmi mentre bevo champagne, tiro coca, e due sventole bionde mi lavorano l’attrezzo! E’ quello che ti meriti per avermi abbandonato! »
Francis estrasse il suo Android, poi lo rimise in tasca.
« No, sto coso è vecchio, meglio con il tablet nuovo! »
Allora estrasse il tablet dall’altra tasca. Era grigio metallizzato, fino e piatto, lo schermo era incredibile, la risoluzione delle foto assurda. Accese la fotocamera e la puntò verso le gambe attaccate al bacino.
« OOOh CCAZZOOO! »
Il cuore gli arrivò alla gola. Nell’obiettivo della fotocamera era comparso un volto insanguinato con le orbite vuote.
« Ferma stia indietro! Polizia! Non faccia un altro passo! »
La donna di prima nel capannone si era rigenerata. Da quelle gambe era spuntato un nuovo tronco e una faccia nuova: la faccia di quella del video su Youtube.
« Ho detto, stia ferma! »
crak crak crak crak crak
La donna avanzava verso di lui, ad ogni passo si sentiva rumore di ossa frantumate. Sorrise, aveva delle zanne insanguinate al posto dei denti.
« Lei non mi lascia altra scelta… »
Francis sparò.
Sprash!
Il proiettile le trapassò il cranio, proprio sulla fronte, uscendo dalla nuca e conficcandosi nel legno macilento della capanna.
La donna però rimase in piedi, con la testa buttata all’indietro per la potenza dello sparo a bruciapelo.
Crraaak!
Rialzò la testa e guardò Francis. Sorrideva ancora.
« Oh Signore Iddio! »
Sbam! Sbam! Sbam! Sbam!
Le scaricò il caricatore addosso. La donna-mostro, diventata un ammasso di carne bucherellata fumante, si accasciò al suolo come una pila di panni ammucchiati su una sedia.
« E che cazzo era ora! »
Si inginocchiò vicino al corpo, cercò i documenti nelle tasche dei pantaloni della donna-mostro. Estrasse invece qualcos’altro: un foglio ripiegato.
benvenuto a Fonte benvenuto a Fonte benvenuto a Fonte
« Ho capito! Ci vado! »
Francis uscì dal capanno e proseguì per la stradina nel bosco.
Una volta arrivato avrebbe chiamato qualcuno per togliere la sua povera camaro da lì, poi si sarebbe fatto una bella doccia, e poi sarebbe andato dal maresciallo per parlare del caso.
La stradina sbucò sotto la cava del paese, dove più giù c’erano le case popolari. Francis continuò a piedi lungo la strada principale.
Passavano tante macchine ma nessuno che gli desse un passaggio, stronzi bifolchi.
Più avanti la strada aveva due biforcazioni, una continuava al di sotto del paese, ricongiungendosi poi con la statale, l’altra attraversava il paese. Francis entrò nel villaggio, come lo chiamava lui. Passò davanti al Pallazzetto, poi davanti al bar, fino a che non raggiunse l’Hotel Le Rose.
« Finalmente sono arrivato! »
Entrò dentro. Era squallido ma tenuto bene. Alla reception c’era un’anziana signora che riempiva un piattino di latte per il suo gatto.
« Salve, sono Assuntina… »
Assuntina ha avuto una visione dell'arrivo di Francis. Dove l'ha avuta questa visione?
- Gliel'ha detto il suo gatto. (50%)
- In un bicchiere di Amaro del Capo. (50%)
- In una tazza di cappuccino. (0%)

17/03/2020 at 20:58
Mi rincuora che Francis non sia pazzo … o sì?
Alla prossima storia
Ciaoooo
19/03/2020 at 08:16
No, no. Cioè, proprio tanto non riporta, è esaurito e depresso a causa della perdita di sua moglie. Ma è tutto fuorché pazzo! Ciao cara alla prossima! ?
10/03/2020 at 20:31
Io dico che è stato lui. Proprio bene bene non sta! ?
10/03/2020 at 22:52
Uhmm… E sbagliii ???
06/03/2020 at 16:20
Tra sogno e realtà questo episodio Ma quei messaggi? Avranno un perché, giusto?
alla prossima !
06/03/2020 at 22:41
Tutto ha un perché in questa storia, ogni singola parola, in questo capitolo c’è una parola che fa capire la verità, è una parola sola, se la trovi sei grande ??
07/03/2020 at 02:52
“Dolce casa”
07/03/2020 at 02:54
oppure “ La caparra”
07/03/2020 at 17:20
No sei fuori strada! 😀 non posso dirtelo senno te svelo la trama! Continua a cercare! E’ una parola che stona con tutto il resto 😀 😀 😀
03/03/2020 at 23:20
Episodio interessante. Ma dimmi ( e non lo diciamo a nessuno) ma lui è morto?
Shhh
03/03/2020 at 23:46
??? Sai che ci avevo pensato? Ma no, era troppo scontato cosi… Troppo facile! No, dietro c’è qualcosa di inimmaginabile! ???
29/02/2020 at 13:41
Uhmm… perché ritornare al capanno? perché ripetere la scena?
Non ti manca la fantasia, andiamo avanti con la storia. Voto per la visione del gatto, curiosa di leggere il prossimo episodio. Ciao
29/02/2020 at 15:33
Si infatti è stato un errore farlo tornare al capanno potevo fargli incontrare un altro essere da un’altra parte ma in quel momento non ci ho pensato ?
Ciao al prossimo?
26/02/2020 at 18:41
Fin da piccolina mi sono piaciuti gli horror e tu sei bravo bravo bravo ?
Continua così
26/02/2020 at 19:42
Grazie mille di cuore! 🙂 Al prossimo 😀
22/02/2020 at 21:29
Ciao, ci sono le premesse per una storia coinvolgente, bello il ritmo e l’ironia irrinunciabile in questo genere.
Ti seguirò e voto l’ospedale, ciao ?
22/02/2020 at 22:01
Ciao, al prossimo
21/02/2020 at 18:57
Te lo dico subito! Non accetterei mai un passaggio da Francis né tantomeno le sue patatine ?. Scherzi a parte, mi piace questo primo episodio. Hai descritto molto bene il protagonista e sei stato bravo nell’incuriosire il lettore. Ti seguo
21/02/2020 at 19:47
Ciao, sono contento che questo primo episodio abbia avuto l’effetto sperato!?
Ciao al prossimo ?