Dove eravamo rimasti?
LA RESA DEI CONTI
Ci caricarono su una carrozza di ferro scortata da quattro soldati e difesa da un grosso cannone sul tetto. Dentro c’eravamo solo io e Morriss. Lui iniziò a pregare, a bassa voce, molto velocemente e io non capivo, ma non mi interessava molto perché a queste cose non ci credo. Mentre guardavo dalle sbarre il percorso che facevamo Morriss mi disse “Allora é finita, tranquillo almeno sai che le due persone che ami sono al sicuro, io invece raggiungerò la mia famiglia” .
Io non badavo a quello che diceva ma l’ultima frase mi stupii allora gli risposi “Morriss non sapevo che avessi una famiglia”.
“Eh sì un tempo avevo una moglie e una figlia; ero nel terzo reggimento quando ricevetti una lettera con il sigillo militare che diceva che il villaggio dove vivevano era stato raso al suolo e non c’erano sopravissuti” mi rispose lui mostrandomi la fede che teneva nascosta sotto il guanto.
“Mi dispiace tanto” gli dissi io per consolarlo; ” Niente, non potevi saperlo” mi rispose.
Ad un certo punto ci fermammo e ci fecero scendere in una piazza con un plotone di soldati, e Magnus stesso. Ci fecero mettere su una piattaforma, dove dei soldati armati di fucile aspettavano. Ad un certo punto un soldato prese la parola: “Gli imputati Linor Vincis e Morriss Dambrus, colpevoli di crimini di guerra, omicidio di diversi soldati imperiali, tradimento, resistenza all’arresto e responsabili della più grande evasione della storia, sono condannati a morte da sua maestà re Alver Magnus, sentenza da eseguirsi immediatamente!”
Il plotone di esecuzione si mosse: stavano per giustiziarci. Chiusi gli occhi, ero molto spaventato. Ripensai alla mia famiglia, a Don, ai miei amici e infine a Lise, e delle voci nella mia testa sussurrarono “dai Linor, è stata una bella vita dopotutto, te ne puoi anche andare”. Ad un certo punto, gli spari.
Ma non sentii dolore, non sentii nulla, nemmeno il bagnato del sangue sul petto. Per un momento pensai di essere già morto, di non sentire niente per quel motivo. Aprii gli occhi per controllare: non eravamo noi i morti, ma i soldati del plotone! Sul tetto di un edificio lì dietro c’erano Micheal e Lise, con le armi ancora fumanti: ci avevano salvati! Subito dopo, le porte della città si aprirono e l’armata degli angelini caricò nella piazza, guidata da Toro Sentado con i suoi gridi di battaglia tribali. Magnus restò sbigottito da quello spettacolo, e poi scappò dentro il suo palazzo. Noi lo inseguimmo. Ci mettemmo un po’ a trovarli perché l’edificio era un vero e proprio labirinto. Decidemmo di dividerci: io e Lise da una parte, Morriss e Micheal dall’altra. Ad un certo punto ci ritrovammo in una sala che era piena di opere d’arte rubate alle città conquistate; c’erano sculture, dipinti, libri sacri o storici. Poi c’era una rientranza del muro io guardai e mi bloccai . “Linor cos’hai?” mi chiese più volte Lise, poi guardò anche lei ed ebbe la mia stessa reazione. Nella rientranza c’era un ritratto di Alver con accanto mia madre ma la vera cosa che mi sconvolgeva era il titolo sottostante: al re e sua figlia.
“Finalmente l’hai capito nipote” mi disse una voce, io mi voltai di scatto e vidi Magnus, cioè mio nonno con una spada in mano; però poi fece una cosa che non mi sarei mai aspettato, mi tese la mano e disse “Adesso che lo sai non c’è bisogno che continuiamo a combattere tra noi, possiamo essere una famiglia come sarebbe dovuta andare fin dall’inizio”. Io mi misi a riflettere, se Magnus era mio nonno allora perché aveva imprigionato Don, perché voleva uccidere me e Morriss ma soprattutto perché aveva ucciso sua figlia e il suo genero.
Poi mi decisi a rispondergli “No io non voglio diventare come te, non mi siederò mai su un trono a vedere tutto le atrocità che commetti” dissi. Nonno arrossì, non aveva sentito la risposta che desiderava; si lanciò contro di me all’improvviso, io schivai ma non sarei potuto resistere a lungo contro di lui, finché non sentii “Linor, prendi!”, era Morriss che mi lanciava una spada. Dopodiché iniziai a duellare con Magnus, lui sferrava attacchi forti ma molto precisi. Ad un certo punto mentre eravamo sulla terrazza Alver mi disarmò, stava per uccidermi però Don salto da palazzo in costruzione lì vicino e lego una corda di una gru intorno al collo di Magnus. “Volevi essere un monumento? Et voilà” gli disse mio fratello mentre faceva saltare il meccanismo della gru. A quel punto Alver finì impiccato in mezzo alla epiazza e tutti lo videro mentre si dimenava tossendo e infine morì.
Abbracciai mio fratello e dopo un po’ gli altri si unirono a noi . Dopo aver sconfitto le truppe rimaneneti, tutti noi tornammo ad Angeles per festeggiare insieme a Toro Sentado la vittoria. Poi noi tornammo in Europa, io volevo scoprire tutta la storia della mia famiglia perciò cominciai a indagare insieme a Lise mentre gli altri iniziarono la ricostruzione delle loro case a New Florencia.
FINE
16/06/2020 at 10:36
Grazie, sono contento che vi sia piaciuto il finale. Non so se si era capito ma non ho intenzione di fare un sequel
15/06/2020 at 19:19
Finale affrettato come quasi tutti quelli qui su The Incipit (anch’io ci casco) ma comunque piacevole. Complimenti!
Ci leggiamo alla prossima storia 🙂
Ciao 🙂
27/05/2020 at 22:42
Il prossimo è l’ultimo capitolo; voto a caso: Salva Linor e Morriss dalle grinfie di Magnus 🙂
E vediamo come pensi di concludere… o hai intenzione di fare un seguito?
Ciao 🙂
08/05/2020 at 22:58
Fanno evadere Don da Alcatraz: mi sembrano un po’ troppo male in arnese per fermare un esercito, mentre ben agguerriti per escogitare un’evasione! 🙂
Ciao 🙂
30/04/2020 at 13:39
Si lo so però pensavo che non si sarebbe capito comunque grazie del consiglio
?€&@!
28/04/2020 at 23:29
Una Galea Reale! 😀
Ti consiglio di andare a-capo quando cambia il soggetto che parla: ne aumenta la leggibilità.
Ciao 🙂
26/04/2020 at 16:21
Se qualcuno jon vota entro poco metto il prossimo episodio
23/04/2020 at 15:47
Scusate se l’ ho scritto 2 volte ma non mi era entrata la firma
23/04/2020 at 15:40
Si ero a 4881 e avevo paura che se la tiravo per le lunghe non ce la facevo
?€&@!
23/04/2020 at 15:39
Si ero a 4881 e avevo paura che se la tiravo per le lunghe non ce la facevo
22/04/2020 at 23:53
Mongolfiera!
Questo capitolo è stato più sbrigativo rispetto agli altri: problemi di caratteri? 😉
Ciao 🙂
22/04/2020 at 17:26
Mi dispiace forse vi aspettavate il manicomio ma mi sembrava più interessante così spero vi piaccia comunque
?€&@!
12/04/2020 at 03:29
Bene così, mi sta piacendo questa storia. Ho votato manicomio, perché infondo, penso che fuggire da un manicomio, non sia poi così difficile, se ci sono degli amici che vengono a trovarti dall’esterno…
11/04/2020 at 11:31
E andiamo in america! Perché no?
Sta prendendo una piega interessante: mi piace.
Ciao!
[ ]
09/04/2020 at 22:35
Rinchiuderlo in manicomio!
Ciao 🙂
04/04/2020 at 05:46
Salva Lise, perché se va dal fratello, rischia di non fare in tempo, e così non riuscirebbe a salvarlo, a quel punto anche a tornare a salvare Lise non farebbe in tempo, quindi decide di restare lì e salvare Lise, forse per il fratello arriverà uno gli altri in tempo…
02/04/2020 at 17:34
Grazie dei commenti, mi sono serviti, comunque non pensavo che qualcuno avrebbe votato così velocemente e mi è piaciuto cosa hai votato (io ho votato la stessa cosa) Red, posso chiamarti Red vero? Comunque aspettati un episodio al più presto
02/04/2020 at 00:17
Cavolo! Odio queste situazioni! Sicuramente andrà ad aiutare uno dei due… ma quale?
Non vorrei essere nei suoi panni…
Ciao 🙂
29/03/2020 at 16:11
Carro armato!
I problemi che io ho notato in questa scrittura sono principalmente due:
Quasi nessun a-capo anche quando cambia il contesto. Sarebbe stato meglio spezzettare un po’ le righe. Dovresti andare a capo quando cambia il soggetto che parla e quando passa il tempo per far capire che qualcosa è cambiato.
Diverse ripetizioni qua e là: le faccio anch’io e le fanno tanti, ma rileggere aiuta a rimuovere le cose ridondanti.
Ciao 🙂
26/03/2020 at 01:11
Per restare in tema avrei votato “carro a falci” Invece ho votato “carro armato” perché penso sia un elemento anacronistico, però non del passato ma del futuro, e magari sarebbe anche interessante sapere dove e come l’hanno trovato.Ma questo sta all’Autore… 😉
19/03/2020 at 01:58
Ciao The Kigann, A me piace questo incipit forse “un po’ di corsa”, ma dalla prossima, come dice anche Blank potresti scrivere un po’ di più anche sul mondo circostante, per esempio intanto potresti dire se New Florentia ha a che fare con la “vecchia” Firenze, quindi potresti dire cosa ne è rimasto della “vecchia” Firenze, tanto per dire la prima cosa che mi salta in mente, certo poi se il protagonista se ne va da New Florentia non ci sarebbe motivazione di stare a descriverla… Magari in qualche flashback che affiora nella mente di Linor… Ma anche no, poi decidi tu…
“Arciere” anche per me…
spero di leggere presto il seguito questa storia…
Ciao!
17/03/2020 at 18:31
Ciao The Kigann,
Allora, diciamo che l’idea dietro questa storia è molto interessante. Sull’esecuzione qualche piccolo appunto: mi piace questo modo di scrivere giovanile, come se fosse proprio Linor a parlare e pensare, ma occhio a non andare troppo di fretta, concentrati un po’ anche sul mondo, non solo sulla trama, tanto di caratteri da riempire ne hai in abbondanza.
Comunque ho votato “arciere scappato”, e non vedo l’ora di leggere come continuerà questa storia.
Ciao!
[ ]
17/03/2020 at 10:16
Inizio un po’ affrettato, ti consigli di dire meno e suggerire di più, l’idea del nuovo rinascimento è molto interessante, ma sarebbe stato molto bello farla venir fuori dopo. Avresti potuto raccontare un rinascimento con alcuni dettagli fuori posto e tenerti la rivelazione del ritorno della storia per il 3° o il 4° capitolo.
In ogni caso sono curioso di sapere come continua. Spero di leggere presto il secondo capitolo