Io gioco qui... all’Acel Hotel
“Sono Emma e sono morta, direbbe qualcuno.
Ma non io.
Vivo qui, gioco qui, all’Acel Hotel.
Ha cinque piani o forse più, perché cresce, verso l’alto o verso il basso con chi è passato, con chi ancora resta, mentre il grande orologio del tempo senza tempo scandisce la nostra eternità.
Nasconditi, se puoi… ”
Alessio ripose la lettera, trovata in un cassetto della stanza 307, al secondo piano, di quell’hotel abbandonato, trovato un po’ per caso. A chi era rivolto quel messaggio?
“Gente strana da queste parti – sogghignò divertito – non avevo mai letto la lettera di un morto, da morto. Che superalcolici danno da queste parti?” Si alzò, fissando le pareti umide di quella stanza sudicia, ma ancora completamente arredata, come tutte le altre, del resto. Era arrivato da qualche settimana in quella ridente località balneare, sull’Adriatico: così ridente d’estate, che chiusa la stagione, era come chiudere le porte di un ingresso che si sarebbe riaperto solo otto mesi dopo. Otto mesi per nascondersi, otto mesi per creare nuove soluzioni, a quella sua vita fatta ormai di pretesti, inganni e finzioni. L’aveva trovato facilmente, appena lasciato il porto, nella nebbia di quell’ottobre già spento, superato il canale con quel piccolo traghetto che gli ricordava tanto Caronte sullo Stige, dove il condannato era lui, pronto al suo inferno personale Quell’albergo dall’insegna consumata sembrava il luogo perfetto ove nascondersi per qualche mese. Scese lentamente le scale, piene ancora di calcinacci per le pareti crollate, vicino al vano di quell’ascensore ormai inesistente. Camminò più rapido, ascoltando i suoi passi farsi sempre più pesanti, fino a raggiungere la halle, quella grande sala dalle vetrate colorate che dipingevano sul pavimento lugubri ombre di animali fantastici; si fermò, quasi affascinato dal movimento di quelle stesse forme, mosse dai fanali delle auto di passaggio, disegnando assurde vignette fra sagome di leoni, pappagalli e serpenti in continuo casuale movimento, finché il suo sguardo non raggiunse i grandi specchi al centro della sala. Erano molti, tutti a circondare i divani impolverati, i tavolini con ancora i bicchieri appoggiati sopra, e il bancone del bar, sulla destra, con liquori e bibite ancora piene. Fissava i tavolini, Alessio, quasi divertito, ma qualcosa si mosse alle sue spalle, per poi scivolare veloce, di specchio in specchio, come nello scorrere di fotogrammi in una pellicola. Fu un movimento quasi impercettibile, ma era sicuro di averlo notato. Alzò solo allora gli occhi, fissando meglio quegli specchi che, in cuor suo, non avrebbe voluto guardare mentre un sibilo strisciva lungo le cornici ovali, raggiungendolo come corda tesa, avvinghiandogli il collo fino a fargli mancare il respiro; poi, mentre una fiamma si accendeva al loro interno, specchiandosi l’uno nell’altro in infiniti riflessi di frammenti d’oscurità,, una spiaggia si mostrò sulla riva di un mare mosso. Il sibilo si fece vento, scuotendo le vecchie finestre, sollevando carte, facendo tremare i bicchieri e le bottiglie, fischiando fra i calici esposti, tintinnando fra le stoviglie, mentre alcuni spruzzi d’acqua salata lo raggiungevano, inaspettatamente. Alessio indietreggiò di qualche passo ma, circondato da quell’immagine che si faceva pulsante e viva ai suoi occhi, tornò a d avanzare, lento, verso quel mare.
Pochi centimetri da quella superficie apparentemente liscia, mentre l’acqua del mare gli bagnava i capelli lunghi, sulla schiena, obbligandolo a chiudere gli occhi per un attimo, mentre il sale si posava sulla fronte madida di sudore freddo. Poi due occhi, uno sguardo vitreo e una sagoma farsi avanti, catapultandosi verso di lui, bloccata da quella fredda superficie trasparente:
“Devi scappare, non c’è più tempo. O prenderà anche te!” fece quella, che solo allora si mostrò, splendida donna dalle curve sinuose, completamente nuda, coperta solo dai lunghi capelli rossi mossi, fino alle ginocchia, mentre con quelle sue esili mani tentavano un contatto reso impossibile. La sua immagine si moltiplicò in tutti gli specchi, gridando all’unisono, frantumandosi, lentamente, uno ad uno, alla sua sinistra. Fu un gesto d’istinto e la mano di Alessio andò verso di lei, trovando inaspettatamente la sua. La prese, afferrandola, mentre la sua stessa immagine si sgretolava in frammenti fulminei su entrambi i lati. Fu il tempo di un battito di ciglia e mentre l’ultimo specchio distruggeva la sua ultima immagine, lei cadde fra le sue braccia, bagnata di schiuma di mare, profumata di salsedine.
“Chi sei, tu?” le sussurrò lui, sgomento
“Emma…”
Chi è Emma e cosa si nasconde oltre gli specchi?
- Emma e Alessio cercano la fuga, mentre nuovi ospiti si palesano tra le pareti dell'hotel (38%)
- Emma seduce Alessio, raccontando parte del suo passato e cercando la sua complicità (25%)
- Emma è pronta per giocare col nuovo ospite, introducendolo ai misteri dell'hotel (38%)

17/05/2020 at 10:57
Difficile commentare senza essere ripetitivo. Il mio pensiero è comune alla maggior parte dei commenti precedenti. Grande coinvolgimento, soprattutto, mai scontato. La maestria innata in Katia, nella scelta delle parole più appropriate, instilla in me, una sana invidia.
15/05/2020 at 17:48
Riuscire a mantenere la narrazione fluida e priva di intoppi con questo format non dev’essere stato un lavoro per nulla facile.
Bello! Sempre molto variegato nei dettagli di personaggi, luoghi e dialoghi, si riesce a immaginare tutto nella propria mente in maniera spontanea e senza difficoltà.
17/05/2020 at 10:23
Grazie Curtain! È stato molto interessante lavorare per capitoli, ma sicuramente conoscere bene i propri personaggi li sa collocare all’interno di qualsiasi eventualità, perché sono loro che dirigono gli eventi. Fare derivare una trama dai personaggi permette di potersi muovere liberamente ma nella loro coerenza. A presto!
14/05/2020 at 22:42
L’autrice gestisce bene i personaggi di questa storia seducente, che si alternano i ruoli di prigionieri e aguzzini: nella lore amadiaca neppure le entità superumane possono scappare al senso di prigionia intrinseco nella condizione umana. Il lato umano di Aceldama, alleati e avversari porta a empatizzare con loro e a sentirli non cosí distanti nonostante la loro natura ultramondana, operazione non semplice. Il lettore si inoltra tra i meandri di un luogo che pur intrattenendo lo porta a riflettere sull’attaccamento verso il passato e sulla difficoltà/necessità di imparare a lasciarlo andare. Alla prossima!
15/05/2020 at 15:40
Grezie Torquato. L’utilizzo del “fantastico” è dalla sua origine, mezzo privilegiato per traghettare il lettore verso le proprie paure più nascoste attraverso l’inaspettato, l’irrazionale, il non codificabile. A presto!
14/05/2020 at 11:22
“La tua vita non è più vita. Ma la tua morte mi appartiene…. Benvenuti all’ Acel Hotel”.
Complimenti come sempre. Questi personaggi fanno parte di te. Si sente in ogni riga.
14/05/2020 at 11:32
Grazie Sabrina! Ecate, Aceldama, l’hotel, Alessio viaggiano con me da anni, a partire da “Il libro di Aceldama”. Sono dentro di me. Lavoreremo ancora comunque sulla costruzione dei personaggi anche al secondo livello del corso sul romanzo da ottobre prossimo, e già non vedo l’ora di lavorare insieme!
14/05/2020 at 11:16
Ciao Katia, niente da eccepire. I personaggi dei tuoi racconti che tornano interperriti portando mistero e passione. Mi è sempre piaciuto il modo in cui metti insieme le frasi scegliendo le parole appropriate, quasi una prosa. Complimenti ciao
14/05/2020 at 11:26
Grazie Luigi! È stato molto stimolante lavorare coi miei personaggi realizzandone un prequel che ne lasciasse intatte le caratteristiche senza svelare troppo i possibili sviluppi. Il seguito in ‘Gira le lancette. Esprimi un desiderio” ma è già in cantiere molto altro….
10/05/2020 at 09:29
Bellissima tensione, ritmo perfetto. Si può solo aggiungere che è un lavoro inconfondibile nella firma di Katia Amadio. Quando l’arte c’è, è giusto palesarla.
10/05/2020 at 14:28
Grazie Danilo! Felice che ti sia piaciuto! Avanti sempre!
07/05/2020 at 15:59
Bravissima come sempre, Katia. Ho letto anche gli altri episodi… buona le tensione e il ritmo, come ci insegni tu :)))
07/05/2020 at 16:57
Grazie Sabrina. Mi sto divertendo molto a costruire con voi il mio racconto. E la tensione, va giustamente costruita. E calibrata. A presto!
01/05/2020 at 17:42
Impossibile non farsi coinvolgere dal ritmo del racconto. Brava Katia, hai fatto la cosa più saggia: fondere diverse opzioni tra loro. Ma ora, il vero arcano! Come farai che tutti votano per l’accordo? Come sempre c’è una scappatoia: gli accordi possono essere traditi… e i tradimenti meritano vendetta! Al prossimo capitolo, ciao!
01/05/2020 at 20:08
Grazie Fabrizio! Aspetto qualche giorno e poi… vedremo come proseguire in questo vortice misterioso. A presto!
27/04/2020 at 18:48
ciao Katia sei sempre molto convincente. Una piccola richiesta un po più di sangue
Ciao a presto
28/04/2020 at 18:00
E sangue sia…
27/04/2020 at 11:06
Andiamo per le anime maledette, vediamo un po’che piccolo inferno ci porterai nel prossimo capitolo!
27/04/2020 at 10:03
E che horror sia! voto per le anime attendendo gli sviluppi inaspettati.
26/04/2020 at 00:31
Il capitolo merita attenzione. In verità, un po’ mi sono persa tra le pugnalate ed Emma viva/morta/ bho!
Mi sono distratta ?, ho recuperato e continuo a seguirti.
26/04/2020 at 10:27
A breve le pugnalate a Emma troveranno soluzione. Un personaggio molto singolare e affascinante nelle sue oscurità. Felice di averti a seguito. A presto! katia
25/04/2020 at 18:28
Allora come sempre ottimo capitolo, stai prendendo bene la mano e sono contento perché la storia sta partendo alla grande!
Secondo me Alessio cercherà di dominare Emma, vediamo come va!
26/04/2020 at 10:29
Una storia che meriterebbe molto più di 10 capitoli, credimi; ho scritto interi romanzi su Emma, Alessio e Ecate. Ma vedremo come si muoveranno qui dentro… A presto!
21/04/2020 at 15:26
Bell’inizio, ottima la descrizione della location, un po’ meno quella dei personaggi, che sicuramente saranno sviluppati in futuro. Stile molto bello e accattivante, ideale per questo genere, trascina il lettore e lo coinvolge “da dentro”. Concordo con Keziarica: un uso più sobrio degli aggettivi forse aumenterebbe la scorrevolezza del testo, che comunque non risulta dispersivo. Ma qui dipende dai gusti. In fondo, nell’horror, spesso sono proprio gli aggettivi a fare la differenza. Ho votato per la donna misteriosa ed Emma che si incontrano, ma non mi dispiacerebbe nemmeno che Emma seducesse Alessio (opzione del primo episodio), un po’ di sano e raffinato eros non guasta mai. Aspetto il prossimo!
23/04/2020 at 09:22
Grazie Fabrizio! Il prossimo arriva credo entro domani… ho in servo diverse sorprese, fra le righe. Piacere di averti come lettore. A presto! katia
21/04/2020 at 12:38
Eccoci qui col secondo capitolo e diamine, come sempre riesci ad affascinarmi con queste atmosfere decadenti.
Mannaggia lo voglio vedere dal vivo questo hotel!
Come sempre complimenti, e sono curioso di capire perché ad il nostro Alessio non gliene va bene una !
21/04/2020 at 14:59
La storia di Alessio in realtà l’ho portata avanti in tre romanzi che ho pubblicato in questi anni. “Il libro di Aceldama” parla dei genitori di Alessio e del loro incontro con Aceldama. (https://www.teomedia.it/prodotto/il-libro-di-aceldama/) per proseguire nel suo sviluppo con “La strada oltre la nebbia” e l’ultimo “Gira le lancette., esprimi un desiderio” (https://www.teomedia.it/prodotto/gira-le-lancette-esprimi-un-desiderio/)
Per l’albergo, è sempre stato il protagonista fin da “I cieli della luna” (https://www.amazon.it/cieli-della-luna-Katia-Amadio-ebook/dp/B0079Q8CRQ) con la comparsa di personaggi mitologici. Qui, nel racconto che sto proponendo, mi sto divertendo in una sorta di continuazione degli eventi, sviscerando alcune tematiche in modo inatteso. Grazie, intanto! Scrivere è sempre condividere.
Katia
21/04/2020 at 11:37
Ciao, Katia.
quindi Alessio ha trovato un’ospite dell’albergo… una nuova a quanto pare. Vediamo che succede in seguito, ho votato la prima opzione.
Se posso permettermi, usi molti aggettivi, forse un minore utilizzo renderebbe la lettura più scorrevole. È solo la mia opinione, fanne quello che credi. 🙂
Alla prossima!
21/04/2020 at 15:03
Ci sono diverse novità da scoprire all’interno dell’hotel, un luogo che davvero ha saputo stupirmi. Si chiamava Hotel Touring, così l’ho chiamato negli altri miei romanzi, e il suo fascino si sviluppava su cinque piani esattamente da vivere, fuori e dentro. A presto! katia
19/04/2020 at 15:35
Ciaom, Katia.
Bello questo incipit, ci manca un punto qua e una parolina là, ma credo si tratti di errori di battitura.
Mi piacciono gli horror, mi piacciono gli hotel abbandonati e mi piace il mare d’inverno. Direi che gli ingredienti per una storia da seguire ci sono tutti. Voto per gli altri ospiti dell’albergo e seguo.
Alla prossima!
19/04/2020 at 16:18
Grazie mille, l’ho scritto stamane ed era tale l’entusiasmo, che mi è sfuggito certo qualcosa, scusate.A presto!
19/04/2020 at 15:26
Molto bello il primo episodio. La location mi ricorda molto una delle stagioni di American Horror Story e sono sicura che leggeremo una gran bella storia. Mi piace il tuo stile, ti seguirò volentieri.
Ciao
19/04/2020 at 16:22
L’albergo è esistito davvero, vecchio ospite di fantastiche avventure fin dal mio primo romanzo edito “I cieli della luna”, ma qui ho voluto dare spazio a personaggi nuovi, con sviluppi inaspettati anche per me, forse. La progettazione è fatta; sarà un piacere proseguire insieme. katia
19/04/2020 at 14:31
Climax coinvolgente fin dall’inizio!
19/04/2020 at 13:51
Una storia Horror che ha tanti elementi iniziali per iniziare, brava davvero 🙂
-W
19/04/2020 at 16:30
Grazie! Sono molto contenta che ti sia piaciuto, sarà emozionante per me continuare insieme.
19/04/2020 at 11:20
Ciao, non male questo incipit!
Ho sempre apprezzato i racconti incentrati nei vecchi hotel con gli spiriti, per qui seguo più che volentieri!
Ho notato un paio di errori di punteggiatura, causati probabilmente da un istante di distrazione, ma per il resto seguo molto interessato!
19/04/2020 at 16:36
Grazie mille. Felice di avere il tuo parere. Non vedo l’ora di continuare!