Sulla montagna

Dove eravamo rimasti?

Si incontrano dopo qualche anno... Nello stesso posto a fare lo stesso lavoro (50%)

Cinque anni dopo

Ivan aveva montato la tenda nello stesso posto di cinque anni prima. Il suo sguardo si spostava continuamente dall’orologio al sentiero eppure nessuno sembrava farsi vivo. Non aveva ricevuto altro che una telefonata veloce in cui la voce di Gabriele diceva “quest’anno ci sarò, ma ora devo andare”. Era stato quello l’unico contatto che avevano avuto dopo l’estate in cui si erano conosciuti. Durante quel lungo lasso di tempo entrambi senza saperlo avevano spesso pensato a quell’assurda e silenziosa amicizia che si era formata in vetta a una montagna.
Prima di accendere il fuoco, Ivan si era aperto una birra e si era seduto sull’erba per godersi quel primo tramonto che aprile la stagione con un retrogusto di delusione.
“Sono arrivato in tempo per l’aperitivo?” aveva urlato una voce alle sue spalle.
La faccia cupa e i vestiti strappati di una volta erano stati sostituiti da una barba folta e diversi tatuaggi distribuiti sul corpo rendendo Gabriele irriconoscibile.
“Cazzo, ragazzetto, non me la ricordavo così tosta questa salita!”
Si erano abbracciati per lungo tempo con addosso i loro sorrisi migliori. Gabriele aveva sentito quel calore che in una notte di incubi e paure gli aveva fatto conoscere l’amore, mentre Ivan si era meravigliato davanti a quel cambiamento.
“Eccoti la birra” gli aveva detto Ivan porgendogli una lattina.
“Alla fine arrivare quassù provoca una grande sensazione di libertà” aveva detto Gabriele “ti devo delle scuse, Ivan, so che mi hai cercato più volte, ma sono stati degli anni assurdi e sono stato scollegato da qualsiasi social… sai mio padre è morto poco dopo quell’estate. Non è stato un colpo durissimo, ma mi sembrava strano tornare a casa e non essere circondato da tutta quella violenza, ma solo dal silenzio in cui ero immerso. Una notte ho fatto un incubo e ho capito che la vita mi stava scivolando dalle mani e, cazzo, dovevo fare qualcosa! Allora ho fatto le valigie e sono partito… mai preso decisione migliore!”
“E com’è andata?”
“Bene, ragazzetto… Ho viaggiato molto, uno spirito libero come si dice ora… adesso vivo altrove ma sono tornato per quest’estate per vederti. Sembrerà la cosa più sdolcinata di sempre, ma non ho mai trovato un’amicizia come la nostra e dovevo fare qualcosa anche se capisco che forse sia troppo tardi”
“Potrei morire di diabete ora che l’hai detto” aveva risposto Ivan “ma ne solo felice…”
“E tu? Cosa mi dici?”
“Ho preso in mano l’attività del nonno che sta peggiorando di salute e mi piace, credo sia il mio posto”
“Lo sapevo, ti si legge in faccia che questa vita ti piace” aveva detto Gabriele sorridendo.
Il tramonto aveva lasciato un cielo sereno e stellato sopra le loro teste.
“Sai cosa mi manca davvero, ragazzo?”
“Certo che lo so” aveva risposto Ivan sorridendo “un bel bagno”
“Allora sì che mi conosci bene”

Per arrivare al laghetto la strada era sempre la stessa: si erano rincorsi come due bambini, dandosi dei colpi in tutto il corpo.
“E comunque credo tu mi abbia salvato la vita”
“Ma dai…”
“Ivan, dico sul serio, non avevo mai parlato con nessuno e non avevo mai sentito il calore di nessuno, poi quella sera sono stato male e a te importava… sto combattendo con i miei demoni ancora oggi, ma è grazie a te se ho fatto un passo avanti e tu sembri così maturo…”
“Anche io ho i miei demoni” l’aveva interrotto Ivan pensando alla madre.
“Lo so, ma li hai messi da parte per qualche settimana quando io stavo male e te ne sono grato… per questo sono tornato, per ringraziarti”
Ivan aveva sorriso.
“Vuoi dirmi che sei diventato un tipo romantico?” aveva aggiunto poi Ivan.
“No, solo riconoscente…” aveva risposto quel ragazzo “ma spesso mi ci avvicino…”
“Chi l’avrebbe mai detto eh?” aveva riso Ivan.
“Non dirmi che vuoi già andare” aveva detto sottovoce Gabriele vedendolo alzarsi.
“Cosa vorresti fare?”
“Dai, rimani qui! Non ho ancora finito di aggiornarti!”
La voce di Gabriele risuonava profonda, come se avesse frenato sulla punta della lingua la notizia più importante di tutte.
“Spara”
“Ora sì che riderai, ma sto frequentando un ragazzo…”
Ivan aveva alzato le sopracciglia con un’espressione sorpresa sul volto.
“Non mi dire! Alla fine quello frocio sei tu!” la voce di Ivan ironica era piena di affetto “dovrei avere paura?”
“Credo lo sia anche tu… sotto sotto… ma tuo nonno mi ha detto che hai una bella ragazza”
“Allora sai già tutto!”
“Sono stato via per tanto tempo, ma ho recuperato in fretta le cose importanti”
I loro corpi nudi erano solleticati da un’aria fresca. Si erano goduti i ricordi della loro prima estate insieme, ridendo come matti. Non erano servite grandi parole o gesti epici per farli riavvicinare. I loro sguardi si erano incrociati ed entrambi avevano sentito il calore dei loro corpi: due anime completamente opposte che erano cresciute eppure erano rimaste vicine.

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64 Commenti

  • Bellissimo finale, giorgiab. Il modo in cui hai trattato i tuoi personaggi è sempre stato dolce e clemente, ma li hai messi davanti a delle evidenze dure e delle emozioni difficili. Da com’è la tua prosa sembra tu voglia molto bene ai tuoi personaggi: è un peccato che questo racconto non abbia avuto più seguito, onestamente.
    Ti faccio i miei complimenti ed auguri per il futuro. Se vuoi continuare a leggere, non dimenticare di passare a trovarmi, ti aspetto :)))) a presto!

  • Bel finale, devo dire che continua a sembrarmi un po’ strano che siano passati anni prima che si rivedessero, però mi è piaciuta l’idea di farli incontrare di nuovo dopo tanto tempo perché questo mostra la profondità del loro legame, molto ben rappresentato in questo finale. Ogni tanto ho notato qualche sbavatura e imprecisione (in questo capitolo per esempio la frase “per godersi quel primo tramonto che aprile la stagione”), però in generale confermo che è un racconto che mi è piaciuto molto, specialmente per come si è sviluppata la storia e per come è evoluto il rapporto tra i due protagonisti!

  • “Era sempre stato un ragazzo solitario, uno di quelli che passano inosservati in una folla e che preferiscono stare in silenzio piuttosto che riempire il vuoto con parole superficiali”: ma stai praticamente parlando di me, come hai fatto? 😀
    A parte gli scherzi, anche questo capitolo mi è piaciuto molto, e ciò che prova Gabriele nei confronti del padre ora è molto chiaro. Solo una frase non ho capito, “Gabriele che si guardava i piedi, pensieroso”: inserita così mi sembra che sia formulata male o che manchi qualche elemento, o forse mi è sfuggito qualcosa a me. Per il resto niente da dire, ottima conclusione di un racconto altrettanto ottimo! Per il finale voto la città, visto che è l’ambientazione opposta a quella di tutto il racconto.

    p.s. Un’ultima osservazione da pignolo: premettendo che l’idea di farli incontrare nuovamente dopo qualche anno mi piace, non è strano che due ragazzi divenuti così amici non si rivedano per tutto questo tempo?

    • La descrizione potrebbe essere anche la mia, non ho avuto grosse difficoltà! 😛
      Per la frase, hai ragione, mi è scappato un “che” di troppo: probabilmente nel rileggere non ci ho fatto caso visto che ho cambiato un po’ di versioni prima di pubblicare il capitolo.
      Ti ringrazio per il feedback e anche per le osservazioni… credo che capirai il perché non si siano rivisti per qualche tempo nell’ultimo capitolo (se non cambio idea prima ahah)

  • Bel colpo di scena, non me l’aspettavo proprio! Solo che non ho capito del tutto la reazione di Gabriele, nel senso che non ho capito bene se si sente in colpa per il fatto di aver desiderato in passato che succedesse qualcosa di male al padre, o per il fatto di non provare pietà e di non sentirsi riavvicinato a lui. Comunque voto per farli incontrare in città dopo qualche mese. Dopo questo distacco mi sembra giusto far passare un po’ di tempo, e nonostante quel “ma” mi incuriosisca, non credo che Ivan andrebbe in ospedale a cercare Gabriele 😀

  • Devo dire che questo racconto mi sta piacendo veramente tanto!
    Di questo capitolo ho apprezzato in particolare l’idea che Ivan non sia più “padrone” incontrastato di quel luogo, ma che Gabriele, con il suo carattere più predominante, possa arrivare a prendere il controllo, per così dire, anche se non intendo in maniera negativa; è un po’ come se questi due personaggi, all’inizio forse un po’ stilizzati, o comunque contrapposti in maniera netta, a ogni capitolo si arricchissero di nuove sfumature che rimescolano le carte in tavola, e penso che sia questo uno dei punti di forza maggiori del racconto, oltre a uno sviluppo coinvolgente della storia.
    Dal momento che hanno già parlato abbastanza e che non penso valga la pena spendere un capitolo intero per dei flashback, voto per la brutta notizia!

  • Ciao giorgiab 🙂 scusa ci ho messo un po’ a leggere. Volevo farti i complimenti: la struttura della storia, fino ad ora, è perfetta. Leggere un po’ della tua bio mi ha anche aiutato.
    I dialoghi sono accesi, hanno un ritmo che fila e che rivela tutte le caratteristiche dei personaggi.
    Ho votato per un’avventura nel bosco: cosa accadrà ora che i due sono quasi amici e che sanno l’uno dell’altro?
    Ti seguo ed aspetto con ansia il prossimo capitolo!

  • Gabriele racconta la sua storia, semplicemente perché il prossimo è il capitolo 5. Tuttavia non è che inizia a narrare punto e basta: sarà Ivan a dir qualcosa (od a far qualcosa) che farà sì che Gabriele improvvisamente inizi a parlare (con sorpresa del ragazzo). Il che cosa ovviamente non lo so 😉

    Ciao 🙂

  • Sembra l’inizio di una bella avventura nella natura, che non risparmierà colpi di scena e sorprese. Due ragazzi molto diversi ma che potranno affrontare molte storie insieme. Per esempio Gabriele nasconde un segreto? E’ pericoloso?

    • L’idea per il protagonista mi è venuta dopo aver visto un film… Hai centrato il punto: Ivan la vede come un’intrusione (ma non è troppo diffidente) mentre l’altro ragazzo è proprio fuori dalla sua comfort zone. Vediamo insieme che succede!

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