I folletti del Lunedì

Dove eravamo rimasti?

"Quello che scoprirai non ti piacerà". Cosa nasconde il parco Parc des Buttes-Chaumont? Abitanti strani e inquietanti (60%)

Lo studio

“Certo ti aiuto io, ma fidati, quello che scoprirai non ti piacerà”.

Lo sbuffo di vapore di una teiera a forma di tartaruga interruppe Desirèe.

“Il the è pronto, ne vuoi un po?”. 

“No grazie. Quindi, cosa esattamente non mi piacerà?”

“Oh, si ecco..” esitò Desiderèe. “Girano molte voci su quel parco, alcune davvero strambe. Non mi ricordo nel dettaglio ma di sopra, nello studio, ho un libro a riguardo”.

Desirèe salì le ripide scale a chiocciola nascoste dietro il frigorifero rosso al centro della stanza.

Il suo gusto in fatto di arredamento lasciava alquanto a desiderare: Milli non aveva mai commentato il fucsia della porta e nemmeno il tappetino verde fosforescente sotto il lavabo in bagno. Ma c’era un stanza che Milli invidiava alla cugina.

Lo studio si trovava tra il piano terra e il primo piano, a quell’altezza ottimale per osservare il paesaggio intorno sentendosi allo stesso tempo inclusi ma anche protetti. 

Era, per gli standard di un folletto, una stanza immensa: piena di libri, fogli sparsi e tazze di te.

L’ambiente era caldo e famigliare: la luce filtrava dalle finestre accarezzando come una coperta ogni oggetto della stanza. 

Milli ne era rapita,  adorava soprattutto la parete sud: angolare e con tre grosse finestre sotto le quali correva un divanetto veramente comodo che seguiva anch’esso la forma del muro.

Era l’unica angolo curato da Desirèe: sotto il divanetto vi erano posizionati infatti i suoi libri preferiti.

Desirèe andò dritta verso quell’angolo, si inginocchiò ed estrasse delicatamente un tomo verde e oro.

Il titolo incuriosì subito Milli. I segreti di Parigi.

“Qui dentro c’è scritto tutto ciò che devi sapere su quel parco: come raggiungerlo, chi lo abita e quando lo devi evitare” disse diligentemente Desirèe.

La strana sensazione di agitazione che Milli aveva provato leggendo il suo compito tornò immediatamente. Desirèe e Milli si spostarono sul tavolino in quercia. Si sedettero e in silenzio iniziarono a scorrere l’indice fino alla sezione parchi. 

“Eccolo lì. Parc des Buttes-Chaumont, pagina 312. Che nome lungo non trovi Milli?”

Milli troppo impaziente per rispondere sfogliò le pagine. “Eccoci, leggo io” disse Milli.

Parc des Buttes-Chaumont è uno dei parchi più affascinanti di Parigi. Fu costruito su una cava di gesso e per questo motivo i suoi pendii sono ripidi e inusuali. Al centro potete trovare un laghetto con un isolotto accessibile da due ponti in legno. L’isola è un territorio sinistro, portate attenzione. Piccoli viottoli si intrecciano senza delineare un vero percorso fino alla cima dove potrete trovare un antico tempio grecoAbitanti e regole variano a seconda dell’orario: Di giorno umani e uccellini popolano le verdi colline, così come i sentieri della dell’isolotto e i due ponti.”

Una nota a margine scritta a matita ricordava inoltre: “Per i folletti conviene usare l’entrata a sud, dove un piccolo sentiero nascosto vi porterà nel cuore del parco. In giugno fate attenzione alle spine delle piante di lamponi. Di giorno è aperto a tutti e non dovrete pagare nessuna tassa. Per le regole dell’isola vedi la sezione notturna”.

La descrizione ufficiale continuava così: “Di notte il parco è chiuso agli umani.Il parco diventa territorio di numerosi animali come gatti e civette. Si dice che il lago sia territorio delle fate che di notte volano sorvegliando i due ponti. Non è consigliato visitare l’isola di notte.”

Anche qui una nota in corsivo specificava “Per i folletti l’entrata è a pagamento: due truffle per entrare, un macarons per passare i ponti. Evitate i sentieri sull’isola e il tempio, degli gnomi hanno bucato l’isolotto da cima a fondo con profonde gallerie per sorvegliarlo.”

“Chi ha scritto queste note?”chiese Milli incuriosita.

“La mia bis-bis-nonna” rispose Desirèe. “Lei si che era una vera avventuriera. Girava in lungo in largo mandando cartoline e consigli. Uno spasso.”

Qualcosa attirò l’attenzione di Desirèe che analizzò meglio la pagina.

“Tocca pure tu Milli, questa pagina è troppo spessa, deve essere una doppia pagina.” Prese il suo fermacarte d’ottone e con delicatezza lo passò nel mezzo. Un rumore appiccicoso rivelò della colla ormai secca.

“Non ci credo, la bis-bis-nonna ha disegnato una mappa. Perfetto! Porta con te il libro e vedrai che non ti succederà nulla di male”.

“Non dimenticarti però di riportamelo, è uno dei miei preferiti”.

Milli non poteva credere alla sua fortuna, tutte quelle informazioni e non era nemmeno mezzogiorno. Nonostante l’inquietante descrizione del parco si sentì un po più sicura e abbracciò più volte la cugina pasticciona.

“Grazie Desirèe, ti prometto che tornerà intatto tra le tue mani”.

Sulla strada del ritorno Milli pensò molto al percorso che avrebbe dovuto intraprendere.

Quando finalmente posò la sua biciclettina e rientrò in casa Milli riprese in mano la sua lista e spuntò sollevata i primi due punti.

Sorrise sicura che gli ultimi tre punti avrebbe potuto affrontarli tranquillamente il pomeriggio, distesa sul suo fiore in pasticceria.

Quale sarà la prima tappa del viaggio di Milli?

  • La pasticceria dietro casa (17%)
    17
  • La chiatta sul Canal Saint Marten (0%)
    0
  • I laboratori di trouffle di Saint-Germain-des-Prés, (83%)
    83
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16 Commenti

  • Ciao roro 🙂 questo racconto alla Mirmo mi piace tanto: è allegro, a tratti tenero, e sembra essere una bella avventura. Il cap.3 è stato il mio preferito fino ad ora. Non sono sicuro sia il mio genere, ma so che per scrivere una fiaba accattivante ci vuole tanta maestria ed abilità nel giocare con gli archetipi e gli stereotipi. Ti seguo con piacere 🙂 a presto!

  • Avevo letto il primo capitolo, ma non avevo voluto commentare per farmi un’idea con il secondo. Adesso posso affermare che questa storia mi piace.
    Per il primo capitolo avevo votato per i bimbi, ma devo dire che questa avventura aux Buttes-Chaumont è stata la scelta migliore, si prospetta tanto mistero e una bella avventura.
    Per questo capitolo voto per gli abitanti strani e inquietanti

  • Ciao! Ho trovato questo primo capitoletto davvero adorabile, non ho avuto nessuna difficoltà ad immaginarmi questa viuzza di Parigi e la magnolia di Milli. Il tuo stile di scrittura è molto piacevole e il piccolo mistero imbastito, per quanto semplice, è simpatico e fa venir voglia di continuare la lettura. Ho votato per mandare Milli in missione dall’altra parte della città. A presto!

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