Dove eravamo rimasti?
Il processo
Non aveva chiuso occhio quella notte. Sapeva di andare incontro alla morte.
Il giorno prima, era stato avvisato del processo, gli erano stati consegnati la copia dell’atto d’accusa e l’ordinanza di cattura.
Erano da poco spuntati i primi raggi del sole, quando Alexandre venne allontanato dalla sua cella. Attraverso una scala ripida e oscura, scortato da due soldati armati, raggiunse il primo piano del Palazzo di Giustizia. Seguendo la galleria Saint Louis, fu introdotto in un’anticamera e perquisito.
Nella stanza c’erano altri detenuti: chi piangeva, chi pregava, chi malediceva Dio, la Francia, la Rivoluzione.
Quando, alle nove in punto, un gruppo di circa dieci uomini fu introdotto nella Sala della Libertà, la stanza sembrò alleggerirsi. Con loro se ne andarono anche gli ultimi pianti e Alexandre rimase solo in un’inquietante attesa.
Un’ora dopo, fu il suo turno.
La Sala lo accolse vasta, quasi priva di arredi e luminosa.
Fu fatto salire su un’ampia gradinata e affiancato da due soldati.
La solita folla di curiosi si prendeva gioco degli imputati. E tra loro gli sembrò di riconoscere una figura.
Diane lo guardava, ma sembrava non vederlo. I suoi occhi erano persi nel ricordo di qualcosa lontano. Erano passati tanti anni. Era cambiata; anche lui era diverso.
Non era più il giovane che aveva conosciuto. I suoi capelli bruni mostravano qualche traccia argentea e le sue labbra non ridevano più di quel sorriso che l’aveva ammaliata anni prima.
Nei loro mantelli neri, con cappelli a piume e coccarde tricolori, entrarono i giudici. Sul seggio dell’Accusatore Pubblico, Antoine Delval, sostituto di Fouquier. Ai loro posti i giurati.
Per ordine del Presidente, subito dopo, furono introdotti i testimoni dell’Accusa: quattro uomini che Alexandre ricordava di aver intravisto a qualche assemblea, ma di cui non conosceva neanche i nomi.
Ai giurati fu fatto prestare giuramento e l’imputato venne interpellato riguardo la sua identità.
«Sono Alexandre Louis François Saint-Laurent; ho 33 anni e svolgo la professione di avvocato» rispose con voce ferma.
«Fate attenzione a ciò che sta per essere letto» ordinò il Presidente «Cittadino cancelliere, procedete con la lettura dell’atto di accusa»
«ATTO D’ACCUSA: Antoine Quentin Fouquier, Accusatore Pubblico del Tribunale Rivoluzionario, stabilito a Parigi con decreto del 10 Marzo 1793, anno II della Repubblica, senza alcun ricorso del Tribunale di Cassazione, in virtù del potere a lui attribuito dall’art.2 di un altro decreto della Convenzione del 5 Aprile seguente, recante che l’Accusatore Pubblico del detto Tribunale è autorizzato a far arrestare, perseguire e giudicare su denunce delle autorità costituite o dei cittadini, ESPONE che con provvedimento del Comitato di Salute Pubblica della Convenzione Nazionale, Alexandre Louis François Saint-Laurent, avvocato di 33 anni, nato a Jossigny, dimorante a Parigi in Rue Culture, è stato tradotto al Tribunale Rivoluzionario come prevenuto di essersi dichiarato nemico del popolo attraverso complotti, trame e manovre controrivoluzionarie…»
Diane non riuscì più a seguire. Le sembrarono parole vuote, insensate e illusorie. Molte altre volte aveva assistito a simili processi, ma solo in quel momento si rese conto di quanto fossero pure rappresentazioni teatrali per le quali il copione era già stato scritto da un’invisibile mano capace di controllare qualsiasi cosa.
Fu il momento dei testimoni. Uno per volta, presentati dall’Accusatore, dopo aver prestato giuramento di verità, iniziarono le loro deposizioni. E quando, interpellato dal Presidente, Alexandre ne contestò la veridicità, Antoine fu pronto a beffeggiarlo. Toccava a lui esporre i mezzi atti ad avallare l’accusa.
«Negate, dunque, di essere stato un fedele del cittadino Brissot, esponente del Club dei Girondini?»
«No, ma sono stato anche un Giacobino come voi, prima che mi rendessi conto di quanto foste fanatici» ribatté con tono di sfida e sguardo sicuro.
Nella sala si alzò un intenso brusio. Fu chiaro a tutti che, se anche la sentenza non fosse già stata decisa in precedenza, con quelle affermazioni, l’imputato si fosse condannato da solo.
Il Presidente fu costretto a richiamare più volte l’auditorio, prima di riuscire a riportare il silenzio in aula.
Antoine rise soddisfatto e non tentò neanche di dissimularlo. Cercò Diane con lo sguardo: sapeva l’avrebbe trovata lì. E la vide. Pallida in volto, stretta nel suo soprabito scuro, gli occhi sbarrati dal terrore.
Furono udite le conclusioni dell’Accusatore Pubblico, dopodiché fu letta la sentenza.
«Il Tribunale, dopo aver udito l’Accusatore Pubblico sull’applicazione della legge, condanna il suddetto alla pena di morte conformemente agli articoli…»
Il mondo sembrò oscurarsi improvvisamente. Per Alexandre, e per Diane.
«Ordina che, a richiesta e diligenza dell’Accusatore Pubblico, la presente sentenza sia messa in esecuzione nelle 24 ore sulla pubblica piazza du Carrousel; che sia stampata, pubblicata e affissa in tutta la Repubblica e dove ve ne sia bisogno»
Prima dell'esecuzione di Alexandre:
- si farà come vuole Antoine (0%)
- ad Alexandre viene concesso un ultimo desiderio (33%)
- Diane riesce a incontrarlo un'ultima volta (67%)

08/07/2020 at 08:54
*applausi*
Mi dispiace non essere riuscito a commentare il nono capitolo.
Davvero stupendo,brava.
07/07/2020 at 23:07
🙁
Non mi è piaciuto. È vero che, forse, era l’unica cosa plausibile per come si sono svolti i fatti… ma a me le cose plausibili non piacciono… ed i finali negativi nemmeno 🙁
Ciao 🙂
07/07/2020 at 13:20
Gran bel finale! Drammatico ma allo stesso tempo speranzoso, mi è piaciuta molto l’escalation degli eventi e la loro narrazione, complimenti 😀
07/07/2020 at 22:16
ti ringrazio ?
02/07/2020 at 15:36
Anch’io voto per fare i conti con Antoine, anche se non è detto che per Diane finisca bene!
02/07/2020 at 23:28
?♀️ chissà…?
01/07/2020 at 23:45
Antoine. In un modo o nell’altro la storia si deve concludere! Roberspierre è troppo scontato e se stessa è troppo banale 😉
Ottima la descrizione della fuga 🙂
Ciao 🙂
02/07/2020 at 23:27
? effettivamente hai ragione
01/07/2020 at 23:18
Che si liberi d’Antoine!!!!
Ma hai intenzione di fare una seconda parte?
02/07/2020 at 23:25
non credo…
24/06/2020 at 23:21
salva i figli di Alexandre!
Probabilmente dovrebbe pure mollare un calcio negli zebedei ad Antonie, ma la priorità sono i bambini.
Ciao 🙂
24/06/2020 at 12:45
Questo capitolo mi è piaciuto veramente tanto, bello il dialogo tra Diane e Antoine alternato alla descrizione della scena dell’esecuzione, che trasmette molta tensione. Voto per salvare i figli di Alexandre, tra le tre mi sembra la più naturale!
16/06/2020 at 08:20
Un opzione plausibile sarebbe la prigione, perché durante gli anni del Terrore ti mettevano in prigione al minimo cenno di simpatia per il nemico e Diane ha appena dimostrato di essere legata ad un condannato a morte. In ogni caso è la donna del “capo” diciamolo così, quindi la porteranno direttamente da lui.
Spero almeno che riesca a salvare i figli di Alexandre.
Se ti va vienimi a trovare nel mio profilo anch’io ho scritto una storia ambientata a Parigi, mi piacerebbe ricevere un tuo parere.
16/06/2020 at 00:06
Ciao Rachele 🙂 complice la mia poca memoria, ho dovuto rileggere il tutto per riallacciarmi a questo capitolo e… sono davvero estasiato. Scrivi con un linguaggio semplice ma costruisci dialoghi e scene in maniera davvero egregia. Il beat dei capitoli 2-3 in particolare mi piace tanto per il susseguirsi di immagini.
Non saprei che suggerimenti darti, sei bravissima.
La prigione mi sembrava un bel colpo di scena: sei stata magistrale a farci vedere quanto poco valesse una donna agli occhi della comunità francese del sedicesimo secolo e sono sicuro che non abbiamo ancora finito di dimostrare il contrario; per questo ho optato alla fine per un piu tranquillo colloquio con Antoine. Sarebbe bello se la piccola Diane e i suoi fratellini potessero salvarsi in qualche modo (piccola nota personale)…
Continua così 🙂 non dimenticare di passarmi a trovare, ti aspetto! Ciao!
15/06/2020 at 19:22
Da Antonie! Dopo una scenata del genere… non ci sono sufficienti capitoli per allungare il brodo con la prigione 😉
Ciao 🙂
15/06/2020 at 22:17
giusto! ?
10/06/2020 at 16:42
Devo dire che mi aspettavo questa conclusione, anche se per Alexandre non è ancora detta l’ultima parola, però mi è piaciuta comunque la scena anche grazie alla cura molto attenta dei dettagli. Voto per un ultimo incontro con Diane!
10/06/2020 at 08:34
Voto perché Diane lo veda un’ultima volta. Sono un’inguaribile romantica.
Scusami ancora, ma ti faccio un’altra precisazione, perché penso che siamo qui non solo per elogiare, ma anche per aiutare a migliorare. Precedentemente hai usato piazza della rivoluzione come nome dell’attuale piazza della Concordia, ed è perfetto perché visto che il racconto è ambientato negli anni della Rivoluzione francese. Penso che qui avresti dovuto fare lo stesso con la piazza del Carrousel, all’epoca della rivoluzione di chiamava piazza della fraternità o fraternité in francese.
10/06/2020 at 23:36
figurati, siamo qui proprio per scambiare opinioni!
devo dire però di aver preso gran parte delle informazioni storiche dai libri di Mario Mazzucchelli, quindi dobbiamo dire a lui di ricontrollare la topografia della Rivoluzione Francese! :p
16/06/2020 at 08:22
😀
09/06/2020 at 23:35
Facciamo che c’è l’ultimo desiderio di un condannato a morte 😉
Ciao 🙂
03/06/2020 at 07:39
Avevo perso qualche capitolo! Ho recuperato.
La storia si fa sempre più avvincente, mi piace, ora ci vuole un po’ di azione e di adrenalina quindi voto per la fuga.
P.S.: Per una questione di precisione geografica, quando esce dalla Conciergerie nel terzo capitolo è un po’ difficile che si ritrovi a Piazza della Rivoluzione. Molti non lo sanno ovviamente quindi non cambia niente all’economia del tuo racconto, è solo per scrupolo di precisione visto che si tratta di un romanzo storico.
04/06/2020 at 10:25
grazie per la precisazione… devo aver fatto confusione nei miei appunti (che tra l’altro sono di diversi anni fa!).
02/06/2020 at 21:03
Prima di decidere, voglio un excursus sul passato 🙂
Ciao 🙂
04/06/2020 at 10:17
chissà…
30/05/2020 at 19:20
Ciao Rachele. Complimenti per il ritmo del capitolo: si vede che hai problemi di spazio, ma hai armonizzato bene. Sembra frutto di un duro lavoro.
Antoine vuole parlarle dei suoi piani (io introdurrei questo pizzico di mistero), anche se fare finta di niente..
30/05/2020 at 19:20
Non dimenticare di passare a trovarmi 🙂 ciao!
30/05/2020 at 22:20
verissimo… avrei avuto bisogno di un centinaio di caratteri in più! :'(
26/05/2020 at 22:42
Farà finta di niente ma è geloso fracico! E questo Diane lo intuisce.
Io sono preoccupato per i bimbi…
Ciao 🙂
20/05/2020 at 13:13
Mi è piaciuto molto questo misto di pensieri e ricordi, ho trovato molto d’impatto la descrizione dell’esecuzione del re. Voto per andare a parlare con la moglie di Alexandre, tornare subito da lui non mi sembra il caso mentre il confronto con Antoine me lo riserverei per dopo!
20/05/2020 at 08:12
Ahia, ci metti in mano una scelta davvero ardua!
Io credo andrei dalla moglie di Alexandre,per avere un confronto. Non so, onestamente: mi sono chiare le motivazioni e il grosso del suo background, ma non riesco a pensare come farla progredire nel racconto, se non prendendo questa tangente 🙂 ho apprezzato molto la descrizione dei suoi sentimenti contrastanti, complimenti :))) non dimenticare di passare a trovarmi e di lasciare un commento 🙂 a presto!
19/05/2020 at 22:30
andrà a parlare con la moglie di Alexandre! È ancora presto per affrontare Antoine e ha appena lasciato Alexandre e non mi sembra la tipa che torna indietro sui suoi passi, almeno non subito 😉
Ciao 🙂
16/05/2020 at 16:09
Io andrei sui suoi pensieri, magari ci diranno qualcosa di più su questo Antoine. Bel capitolo!
17/05/2020 at 22:27
grazie!
16/05/2020 at 00:54
Ciao Rachele, complimenti per la prosa! Io insisto su Antoine.
17/05/2020 at 22:28
grazie!
14/05/2020 at 23:24
Uhm… uhm… uhm… seguirà il filo dei suoi pensieri e ricordi!
Uhm…
Ciao 🙂
17/05/2020 at 22:28
ok! 🙂
10/05/2020 at 15:47
Sembra interessante! La rivoluzione francese è un momento storico che mi ha sempre affascinato.
17/05/2020 at 22:28
anche a me 😛
09/05/2020 at 00:40
🙂 Ciao cara, benvenuta! Ho votato per Antoine!
08/05/2020 at 16:36
Molto interessante l’ambientazione, ho apprezzato in particolare il passaggio in cui alludi al fatto di proteggere la libertà facendo prigionieri, contraddizione e paradosso di tutte le rivoluzioni, in cui gli oppressi diventano oppressori. Non ho apprezzato molto però la reazione di Diane alla notizia dei prigionieri, nel senso, mi sembra strano che una donna politicamente attiva manifesti fin da subito un dissenso così palese verso la classe dirigente a favore della quale opera. Forse avrei preferito vedere emergere il suo atteggiamento scettico verso la piega che stava prendendo la rivoluzione attraverso piccoli segnali e far crescere progressivamente questo dissenso; ma è comunque solo la mia opinione personale, anche perché non so che piega prenderà la storia 😀
Per il resto mi è piaciuto molto, voto per sapere chi è il prigioniero!
10/05/2020 at 21:11
sei la seconda persona che mi fa notare l’atteggiamento di Diane, quindi dovrò prestarci più attenzione! grazie 😉
07/05/2020 at 14:34
Be’, direi il prigioniero: l’hai introdotto, quindi ha senso spiegarci il perché.
Questo primo capitolo è scritto molto bene, ma la reazione di Diane mi sembra un po’ strana: se è la compagna di Antoine e se è intelligente come sembra, com’è possibile che rimanga sconvolta nello scoprire che ci sono tanti prigionieri? Non dovrebbe essere già al corrente della situazione (tutt’altro che segreta, mi pare)?
07/05/2020 at 22:00
forse non sono riuscita a spiegare bene: non è sconvolta perché scopre che ci sono tutti quei prigionieri. lo sapeva già ovviamente. è sconvolta dalle motivazioni per cui quelle persone erano state imprigionate e dal fatto che non si possa fare nulla per impedirlo.
la cosa è legata al periodo storico in cui la narrazione è ambientata. come ho scritto nella “trama” siamo a Parigi nel 1793: è l’apice degli anni del Terrore di Robespierre.
05/05/2020 at 23:13
Non so se mi piace lo storico, né so se la vicenda prenderà una piega che mi piace o meno, ma visto che ti ho seguito nell’altra storia, provo a seguirti anche adesso 🙂
Ciao 🙂
PS: il prigioniero
07/05/2020 at 22:02
beh, spero di convincerti allora!