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Dove eravamo rimasti?

Che farà Giovanni? Aggredirà Anna e lei verrà salvata da Frate Alberto (100%)

Non commettere atti impuri

Giovanni guardava, coperto da un mantello, Anna . Lei era a carponi intenta a pulire. L’uomo del volto sfigurato le si avvicinò furtivamente, un passo alla volta fino ad essere a pochi palmi da lei. Accortasi della presenza dell’estraneo Anna si girò di scatto e lanciò un urlo. Giovanni le si avvicinò, le posò le mani sulle spalle e le sua presa si fece sempre più aggressiva. ” Perché urlate, non dovete avere paura” disse Giovanni. Anna usò tutta la sua forza per liberarsi dalla presa del bruto, lanciò un uovo urlo e Giovanni, diventato rosso dalla rabbia, la spinse facendola cadere per terra , si tolse il mantello che lo copriva e mostrò il suo volto orribilmente sfigurato dalla ferite riportate in battaglia. Messosi sopra di lei iniziò a dire con voce incollerita ” questo volto vi disgusta? su parlate, vi disgusta si o no? “. La giovane aveva le lacrime agli occhi. Giovanni continuò con il suo proferire: ” farvi vedere nuda al lago non vi dispiace, ora invece…” il suo parlare si interruppe con un violento rumore. Frate Alberto, sentite le urla, era rientrato nella taverna e aveva con colpito alla schiena con uno sgabello Giovanni. Il sant’uomo si avvicinò immediatamente alla giovane per prestarle soccorso aiutandola a rialzarsi, Giovanni invece, ripresosi dal colpo ricevuto, si allontanò. Anna continuava a piangere e Frate Alberto, con un misto di paternalismo e di fare impacciato, provò a consolarla.

La notizia di quanto accaduto all’osteria giunse pure a Cosimo che si recò immediatamente da Anna. La trovò distesa sul letto ancora provata da quegli infausti eventi. Cosimo si sedette sul bordo del letto e non sapendo come comportarsi in una siffatta situazione, iniziò a pronunciare frasi di circostanza il cui tono lasciava insoddisfatto lo stesso Cosimo.  Anna gli prese la mano, lo guardo negli occhi e disse : ” il parlare di cose terrene non rientra tra le vostre doti, la vostra presenza è la cosa che più conta”.

Giovanni era stato umiliato e ora la sua rabbia era incontenibile, ricordava quella degli iracondi che si dibattevano nelle melmose acque dello Stige come descritto da Maestro Dante. Eppure in precedenza era stato un  fabbro apprezzato da tutti, ma allora il suo viso era integro e non ancora oggetto della maldicenza popolare. Giovanni fu vittima di due elementi : della guerra e della sfortuna. Della guerra perché, inesperto dell’uso della armi, fu chiamato al fronte e della sfortuna perchè il cannone che stava caricando assieme ad altri soldati, esplose probabilmente a causa di un difetto.I suoi compagni perirono mentre lui rimase orribilmente sfigurato e ora quelle cicatrici erano divenute simbolo di emarginazione, di disgusto e di scherno. Anna era meravigliosa, il suo corpo nudo rimembrava come un sogno nella sua mente ma era per lui inavvicinabile. Quel volto sfigurato era un muro impenetrabile tra lui e qualsiasi piacere carnale. Quindi che fare? abbattere quel muro non era possibile, allora forse non restava che vendicarsi di quel mondo che lo guardava con disprezzo. ” La vendetta è il piacere abietto di una mente abietta ” scriveva il poeta latino Giovenale. Tale massima ben si addiceva alle intenzioni di Giovanni.

Il giorno seguente ai fatti dell’osteria, Giovanni si recò presso le stanze di Padre Paolo l’inquisitore. Quest’ultimo era nel suo studio intento a leggere e  inizialmente risultò particolarmente infastidito dalla vista di Giovanni e non esitò ad intimargli di andarsene ma costui disse : ” padre io mi ritrovo con codesto volto sfigurato perché impegnato in prima linea a difendere le nostre cristiane terre dai francesi alleati degli infedeli, io sono ridotto così per aver lottato per la Santa Romana Chiesa”. Queste parole piene di retorica seccarono ancora di più Padre Paolo che disse : ” le tue disavventure non sono un mio problema ma…” a questo punto Giovanni prese coraggio, interruppe l’inquisitore e disse : ” ho da parlarvi di qualcosa che potrebbe essere un problema anche per voi”. Padre Paolo lo guardò incuriosito e calmatosi gli disse di parlare . Giovanni così disse : ” della giovane arrivata al seguito degli ispettori del duca voglio parlare : l’ho vista più volte nei pressi del lago completamente ignuda a volte in compagnia di altri, incurante dello sguardo altrui, anzi al lago, come all’osteria invita tutti a osservare le sue forme. Nessuno sa chi realmente sia e da dove venga e sulla schiena, sotto la spalla destra, ha uno strano segno che non vidi mai in nessun uomo cristiano e mi è stato detto che lei fu presente nella città di… poco prima che ci fossero casi di peste”. A differenza delle precedenti, queste parole accesero l’interesse di Padre Paolo.

Che farà Padre Paolo?

  • Caccerà in malo modo Giovani (0%)
    0
  • Non prenderà provvedimenti (0%)
    0
  • Prenderà provvedimenti (100%)
    100
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14 Commenti

  • Ciao Ma Re 🙂 sono molto intrigato dal mistero dietro questa giovane, sebbene non ho ancora nessuna idea, per cui suggerisco venga arrestata per poterne sapere un po’ di più.
    Posso invitarti a spendere qualche minuto in più per rivedere la sintassi e l’ortografia?
    Nessuno ti corre dietro ed è un peccato rovinare una storia così carina per qualche refuso!
    A presto 🙂 ciao!

  • La storia continua a piacermi, mi piace particolarmente la scelta dello stile linguistico che rispecchia l’antichità della storia. Mi sembra di leggere uno di quegli antichi manoscritti scritti da monaci e preti.
    Lo studente è interessato agli studi di Cosimo

  • Ehy Ma Re 🙂 davvero intriganti questi due capitoli: c’è una bella schiera di personaggi evocativi e leggermente stereotipati che non vedo l’ora di conoscere meglio; davvero un bel ritmo, battente e allegro, ma non sono troppo convinto dai dialoghi. Continua a provare e sperimentare, hai uno stile con del potenziale 🙂 ti seguo con piacere, la storia sta diventando sempre più interessante, ed ho votato per uno studentello ubriaco da opporre al nostro protagonista!

  • Mi piace lo stile d’altri tempi che hai utilizzato, si adatta molto bene con l’ambientazione del racconto. Ti faccio notare solo qualche svista (“rendini”, “nè” al posto di “né” e un “si” senza accento), ma immagino sia solo distrazione, per il resto non ho altri appunti da farti. Voto per far unire Anna al gruppo!

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