Dove eravamo rimasti?
Onora la madre
Infine, solo un corpo rimase ritto, unico relitto in un mare di cadaveri.
Il morto navigò sul macabro oceano di membra spezzate con passi incredibilmente leggeri per una figura tanto possente, le braccia mollemente stese lungo il corpo.
Sangue nero e denso gli colava dalle mani con la languida lentezza di un miele amaro, mentre s’affacciava sulla soglia della baracca che aveva ospitato la dannata Coorte Arcana.
Scrutò rapidamente lo spazio ristretto con la gelida fissità di un rettile, prima di procedere una volta ripulitosi sdegnosamente i piedi sulle due sagome abbandonate sulla soglia – una imponente, ma ormai svuotata, l’altra tanto contorta, corrosa e sanguinolenta da rendere impossibile il riconoscimento.
Non che ci fossero occhi a cui interessasse riconoscere alcunché in mezzo a quel macello.
Il Nilo piangeva senza occhi, come una femmina cui avessero strappato la prole e il suo ventre violato ribolliva di gorghi singhiozzanti, buttando acqua limacciosa come lacrime sul terreno per tramutare tutto in un fango incoerente.
Gli occhi del vecchio, d’altra parte, erano ormai chiusi.
Un contegno dignitosamente addolorato gli appesantiva il capo, chino su di una spalla. Le rughe più profonde rispetto a prima, la pelle dalla sfumatura bruciata senza tono e ridotta alla consistenza del papiro, le membra rinsecchite e rigide intorno al bastone come i rami di un albero colpito da un fulmine.
“Un altro stupido cerino spento.”
Un filo di vento affilato sibilò quel commento carico di disprezzo, accarezzando appena le orecchie del morto. “Non potei vedere lo sciocco Nimrod spegnersi così, ma già questa è una rivalsa. Egli e i suoi ciechi conversi muoiono, io persisto. E tu domini, figlio mio.”
Un sorriso gli tagliò il bianco volto schizzato di cupo vermiglio a sentirsi elogiato così, ma persino quel freddo piacere giunse smorzato.
La voce amata e riverita arrivava da un chissà dove così remoto, a malapena un sussurro.
La pulsazione risultava impercettibile e fiacca, ben altra cosa rispetto alle vette di terrore agghiacciante instillate dalla sua sola, silente presenza.
La cassa non era lì.
Con un moto d’ira meccanicamente misurato, la creatura fendette l’aria con un braccio tornito. L’esuvia del vecchio Vindor, infine deturpata e dimenticata una volta espletato il proprio compito, finì polverizzata dal colpo e si mescolò alla sabbia nuovamente rabbiosa.
Mulinelli simili ad una muta di cani idrofobi si sollevarono dal suolo, spezzando le catene dell’acqua che li aveva resi fango pur di sfogare la propria inestinguibile sete di rovina. Ad un cenno del mento del padrone e fratello, i segugi si lanciarono fuori da ogni fessura e crepa nel legno ormai eroso, ululando e stridendo.
Un concerto di respiri affannosi li guidava nella notte, loro madre ancestrale e dimenticata, inutile in quel frangente di caccia frenetica e insensata.
Nemmeno il manto d’incarnato blu della genitrice celeste, tanto insultata in quel momento, poteva nascondere le prede allo sguardo glauco del morto, così come la madre di vita incarnata nel fiume non aveva avuto altra scelta se non leccare il sangue versato e insozzarsi con la putredine dei cadaveri.
Nessuna madre poteva competere con la sua, a quel punto.
All’improvviso, un lampo nero squarciò il ventre del firmamento in un’esplosione ultravioletta, percepito solo dalle orbite cerulee del morto in virtù di qualche prodigio infernale.
Individuato.
Che eletto scialbo.
Boccheggiante e riverso su un fianco nella sabbia gelida, gli occhi pieni di lacrime acide, in preda di un incubo.
E dire che si era pure battuto con orgoglio nell’accampamento, per quanto al mostro potesse importare di materie così mortali come l’ardimento o l’onore.
Rispetto a lui, ogni guerriero era poco meno di un bimbo cieco, ottuso, presuntuoso.
Decani come il vecchio e i suoi due accompagnatori, resi refrattari ognuno a modo proprio da anni di spietata preparazione, a stento avevano sopportato il peso dell’arcano che lui rappresentava e avevano infine ceduto.
La potenza del legame che lo univa a ciò che gli era stato strappato e l’odio per esserne stato privato lo rendevano inarrestabile.
Non sarebbe stato un dio, altrimenti.
Il patetico monoteista, né soldato né clerico, non poteva nulla. Anzi, aveva percorso già fin troppi passi.
Cosa fare ora?
Cedere alla delusione per la reiterata stupidità dimostrata dalle altre divinità –testarde e perseveranti nell’affidare il proprio volere a creaturine così fragili ed insignificanti– o concedersi un po’ di sadico divertimento e prolungare la battuta di caccia, giocando con la preda istupidita?
Altrettanto improvvisamente, un altro lampo esplose nell’abisso di cielo e terra con un chiarore tale da accecarlo e strappargli un grido mostruoso dalle viscere.
L’eco del suo dolore riverberò a lungo nel deserto.
In dignitoso silenzio, le madri arcane godettero di quella piccola vendetta.
“Cos’è stato, Aurelio?!”
“Non c’è tempo, Aronne! Forza, non mancherà molto! Devo arrivare a Roma il prima possibile!”
Il tempo è ormai agli sgoccioli e i due ragazzi, nuovamente braccati, devono decidere in fretta.
- Esodo: Aronne e Agostino uniscono le forze e affrontano insieme la traversata del mare di sabbia. (100%)
- Il popolo eletto: Aronne cerca di convincere Agostino a tornare al villaggio. La comunità ebraica Kush lo aiuterà di certo. (0%)
- Le colpe dei padri: Agostino si rende conto di non essere degno e affida ad Aronne il compito, preparandosi ad aprirgli la strada. (0%)

19/06/2021 at 19:26
Ho come l’impressione che questa storia non finirà qui. Non so se sarà questo il luogo dove deciderai di dare forma al tuo seguito, ma sono abbastanza certa che un seguito ci sarà.
Dal basso piedistallo concessomi dal mio gusto personale (che è diverso dalla cortesia) io ti dico che questa storia mi ha sempre affascinata. Hai trascinato il lettore in modo diretto, chiaro ed efficace in quest’ambientazione particolare senza mai annoiare. Sicuramente la tua è una storia complessa, che ha patito più di altre il limite dei cinquantamila caratteri perché avrebbe avuto bisogno di più spazio per dipanarsi, come il filo di una matassa che srotolandosi a terra a un certo punto si scontra col muro (e perdona pure la metafora moscia).
Sarò ignorante – e sicuramente anche polemica – ma io non ho mai disdegnato questo racconto, né il tuo modo di scrivere. È d’obbligo sottolineare che c’è sempre spazio per migliorare, ma non v’è dubbio alcuno che il tuo modo di scrivere abbia lasciato qualcosa in me, visto che sono tornata più volte a recuperare la tua storia. Leggere di certi atti di baldanza – senza che nessuno li abbia richiesti peraltro – mi infastidisce sempre, soprattutto quando mi ricordo che siamo su TheIncipit e non seduti alla scrivania di un editore che ci condurrà diretti in una libreria.
Detto ciò spero di rileggerti presto. Buona scrittura!
11/04/2021 at 20:29
E così, dopo 9 lunghi mesi, si conclude questa storia! Mi ha preso fin dal primissimo capitolo, emozionandomi e trascinandomi in questo mondo tanto antico quanto “arcano” (perdona il pessimo gioco di parole). Ovviamente, quale avido lettore, non posso che dire “Sì ma…e poi?!” Non credere, questa non è una critica; sono genuinamente stupito del finale ed al tempo stesso amareggiato…perchè voglio sapere di più! Mi sembra che ci siano così tante domande insolute, così tante cose ancora da sapere sulla Cohors Arcana e, soprattutto, su questo ultimissimo personaggio introdotto proprio ora, all’ultimo capitolo!
Il mio giudizio finale è positivo, con quella puntina di speranza nel vederti scrivere ancora ed ancora, dato che il tuo racconto mi sarà di conforto in tanti momenti della giornata così come lo sono stati questi capitoli per tutti i mesi passati!
Complimenti ancora, complimentoni davvero!
25/03/2021 at 13:04
In fondo sono un’ottimista, quindi dico finale positivo.
Ho recuperato ben tre capitoli, ma devo dire che se ho trovato i precedenti due “di transizione”, questo qui l’ho apprezzato per le considerazioni che i due ragazzi fanno sulle donne. D’altra parte è facile conquistarsi il mio favore con queste tematiche ehehe. In ogni caso, spero in un finale col botto, positivo o negativo che sia.
A presto!
25/03/2021 at 17:48
Ciao Trix, grazie per essere ritornata e per aver seguito la Coorte Arcana fino ad ora.
Sono una madre disamorata nei confronti di questo povero racconto, lo concluderò al meglio. Ho già preso in mano la sua rielaborazione, mi servirà del tempo e della pratica per trasformarlo in una bella opera fatta di eventi, anziché di transizioni.
Fino al prossimo aggiornamento, linea allo studio.
19/03/2021 at 01:53
Ciao Linea, l’avevo capito che era ispirato da Lex Arcana, sai? Io sono particolarmente interessato a tutte le subcreazioni con storie del mondo alternative, e poi sono un Roman fanboy e quindi non posso che adorare la tua subcreazione.
Però il tuo stile è improponibile. Sarò cattivo ma bilancio la cortesia degli utenti che è pericolosa e distruttiva per il tuo miglioramento tecnico. Perché adesso come adesso tu scrivi, in una parola, male. La tua scrittura è ampollosa, usi sempre descrivi astratti e mai dettagli concreti, la paratassi non è sostenuta con nessuno strumento che la giustifichi e costringi il lettore a rileggere per capire, troppe metafore sono mosce e fanno storcere il naso.
Ti edito solo il primo capitolo. Già dalla prima riga: “un’oasi d’acqua pulita e vigorosamente verde come atto di sfida dei confronti dell’arsura circostante” la frase è spropositatamente lunga senza motivo, la metafora dell’oasi per il fiume, che magari l’hai scelta proprio perché rimanda al deserto, è fuorviante, e quel “vigorosamente verde come atto di sfida nei confronti dell’arsura circostante” era da un pezzo che non leggevo una frase così scritta male; “proporzione angolosa” tu dici di essere una scienziata: proporzione significa un rapporto tra due misurazioni quindi è termine usato improriamente (in una maniera che non giustifica assolutamente la licenza), poi “angolosa” dà un tono infantile che stona col resto; “faceva ridere con la sua bocca grande piena di parole” metafora moscia, molle e agrodolce, brutta; “cervello da ragazzino ormai proiettato nell’età adulta” sembra scritta da uno psicologo del novecento; ricordati che stai scrivendo un fantasy: il cervello per gli antichi è solo una parte del corpo e non la sede della mente; la parola “proiezione”, deriva dalla psicoanalisi che a sua volta l’aveva presa dal disegno, “età adulta” è un’espressione della letteratura psicologica clinica e divulgativa se tu scrivi un fantasy sarebbe meglio evitare parole come le userebbe un uomo moderno, perché stridono con l’atmosfera; immagina nel SdA Tolkien scriva cose come “Galdalf aveva un gran bel cervello anche dopo l’età adulta” (…); poi tu lo puoi anche fare (es. Pratchett che usa uno stile modernista in un fantasy) ma deve essere una scelta cosciente e precisa; “[il vecchio e i due giovani] erano così mal assortite” tre persone non possono essere “male assortite”: sotto che punto di vista? estetico, sociologico, politico, psicologico, …? per quale obiettivo? tu puoi dire che un esercito è “male assortito”, nel senso che non è ben organizzato, o che è composto da soldati presi alla bell’è meglio… ma tre persone non possono essere “male assortite”; uno rileggendo capisce che intendevi che davano una sensazione di provenire da situazioni (sociali, psicologiche) completamente diverse ma dà fastidio e costringe a rileggere; “Nubiano d’aspetto” cioè? io sono appassionato di storia romana e so che i nubiani probabilmente avevano l’aspetto dei moderni libici o marocchini, ma il lettore medio no; meglio scrivere “carnagione color sabbia e capelli corti e ricci” o cose del genere; “ma agghindato come un guerriero tribale dell’Africa nera” cioé? dai per scontato che il lettore abbia i riferimenti hollywoodiani e ti affidi a quelli; si sente proprio l’autore (tu) che dice “avete presente quando in un film vedevate i selvaggi africani, o nei documentari i Masai? Ecco”; dà fastidio; “occhi profondi quanto il cielo stellato” no comment.
Mi fermo qui. Ho scremato tantissime altre cose (praticamente ogni frase è da riscrivere) e ho evitato di farti notare gli errori classici: show don’t tell non pervenuto, aggettivi astratti anziché concreti, spiegoni prima della cose che dopo si dice, e soprattutto la fastidiosissima – in un romanzo fantasy standard – paratassi. Occhio che chi viene alla scrittura dal GdR (gioco GdR anche io) spessissimo scrive male perché pensa che per scrivere anche in maniera passabile non serva studiare, basta solo mettere su righe quello che accade in una sessione. Non è così. Io ho appena pubblicato un episodio per cercare di imitare lo stile secco e senza pretese e “simple stupid” di Martin – un esercizio per rendere l’autore assolutamente trasparente e la lettura fluidissima.
Aspetto la tua prossima storia. Hola!
25/03/2021 at 17:42
Ciao Prodigy!
Mi sarebbe piaciuto affrontare questo discorso prima, anziché scoprire il commento solo dopo una settimana solo perché non è arrivata la notifica!
Ti ringrazio per la revisione esaustiva, ho già in cantiere il prossimo racconto, a partire non dal contenuto, ma da una struttura più ordinata.
Magari siamo masochisti in due, dato che hai ben pensato di farti del male a leggere e fare l’autopsia al cadavere rigonfio che è questo racconto, mentre io godo a vedere la mia subcreatura sezionata con strumenti ben più adatti dei miei. Meglio ancora, mi dici che attendi il nuovo cadavere da sezionare!
In ambito di scrittura creativa, sto ancora imparando a mettere le briglie a parole, immagini, forme che mi fermentano in testa, conducendole con la tecnica anziché facendomi trascinare al prezzo di espormi troppo.
L’interpretazione dal vivo (dato che vengo dalla scrittura al gioco di ruolo e non il contrario, rendendo il mio un peccato originale) mi ha costretta proprio ad aprire la testa e misurare la narrazione, perciò figurati come potevo scrivere prima!
Con ogni commento, critica e rilettura metto il tutore alla spina dorsale sbilenca. Spero di passare dal sostegno all’indipendenza.
Da amatrice del campo letterario, mi fido molto di più dell’opinione altrui che della mia. Sei un critico letterario di professione, per caso?
04/02/2021 at 18:08
Decisamente fantastico, con questo hai reso perfettamente come ormai quella sottile linea tra realtà e magia sia talmente labile da consentire (almeno in questo ucronico Impero Romano) un tale susseguirsi di eventi. Non mi ero lasciato trasportare così tanto dall’emozioni di un personaggio da molto tempo, complimenti davvero sei stata stupendamente brava!
Tuttavia, purtroppo, ora una domanda sorge spontanea: gli occhi del morto si riaprono, sarà finita la caccia di questo “Nemesi”? Spero proprio di vedere come andrà a finire!
08/02/2021 at 00:08
Ciao Gatto! Troppi, troppi complimenti che davvero non mi merito, considerato anche il tempo che ci è voluto a partorire questo settimo capitolo!
Chissà che seguendo la via del morto (Nemesi dici tu? Un po’ alla Resident Evil!) non raggiunga prima una chiusura per questa notte infernale!
Grazie ancora per l’assiduità nella lettura,
fino al prossimo aggiornamento, linea allo studio.
27/12/2020 at 21:45
Rimaniamo con Agostino.
Linea, questo è uno dei capitoli più belli della storia. Bravissim*, mi è piaciuto molto come tu abbia reso i momenti di battaglia contro un nemico quasi immaginario.
A presto!
28/12/2020 at 15:58
Ciao Trix, spero che queste brevi feste siano passate bene!
Grazie davvero per il complimento, temevo di aver tirato fuori qualcosa di troppo metafisico, sono felice che abbia funzionato.
Fino al prossimo aggiornamento, linea allo studio.
27/12/2020 at 11:14
molto coinvolgente la descrizione della tempesta, così tanto da spaventarmi mentre leggevo. bravo. Ma cosa c’è nella cassa?
28/12/2020 at 14:04
Grazie mille, prof! Sapere di aver smosso delle emozioni tumultuose come la paura con le parole è la soddisfazione più grande che potrei mai ricevere come scrittrice, cercherò con tutte le mie forze di proseguire su questa stessa linea.
Per quanto riguarda la cassa…chissà! Spesso l’immaginazione permette di figurarsi quanto di più orribile esista…o non esista!
Fino al prossimo aggiornamento, linea allo studio.
25/12/2020 at 00:36
Mi chiedo cosa potrebbe mai vedere Vindor ormai prossimo alla fine! Sarà atroce, me lo sento, ma forse mi sbaglio? Una cosa che so per certo è che non vedo l’ora di leggere il seguito!
25/12/2020 at 10:25
Ciao Gatto! Buon Natale e grazie per essere passato!
Sarò sincera, Vindor risulta enigmatico persino me, come personaggio. Ogni volta che penso a lui mi immagino un fiume di esperienza che non può essere contenuto in questa storia in particolare e mi commuovo per lui, considerata la trappola per topi in cui lui e i suoi compagni si sono infilati.
Ti faccio ancora tanti auguri e ricordati che qui qualcuno attende di saperne di più sugli eventi della Polaris VII!
Fino al prossimo aggiornamento, linea allo studio.
07/12/2020 at 09:26
Tornerei sul Nubiano!
Mi ero persa un capitolo, ma l’ho recuperato. Sempre più intrigante e complessa la faccenda, e io sempre più curiosa di sapere che c’è in quella cassa!
A presto!
21/12/2020 at 16:58
Ciao Trix! Grazie per la persistenza nella lettura e perdonami per il ritardo nella risposta.
Ogni domanda forse troverà risposta…chissà!
Sarò sincera, in realtà fremo dalla voglia di parlare e dire qualcosa di più, ma THe iNCIPIT è bello proprio perché ti costringe a procedere un passo alla volta.
Fino al prossimo aggiornamento, linea allo studio.
20/11/2020 at 19:15
La prima parte del capitolo mi è piaciuta molto, è scorrevole e i dialoghi sono ben gestiti, mentre la seconda parte mi è sembrata un po’ confusionaria e molto descrittiva, sullo stile dei precedenti capitoli, anche se come sempre suggestiva e interessante.
Voto per Tertius che trova Aurelio Niger, magari lo scontro può iniziare sullo sfondo per poi essere visto da vicino in seguito.
A presto!
20/11/2020 at 19:16
P.s. Grazie per avermi fatto conoscere il verbo tralignare, mi era del tutto nuovo 😀
20/11/2020 at 19:54
Buonasera Lorenzo, felice di ritrovarti tra queste righe!
Il tempo è agli sgoccioli, ma conto che cinque capitoli siano sufficienti per coprire gli eventi di questa notte infernale nonostante la psichedelia dei rituali e l’esoterismo cavalcante.
Ho sempre il timore di spingere sull’acceleratore e finire fuori strada quando lavoro coi dialoghi, ma in questo caso sono proprio stati la mia ancora di salvezza. Meno esoterismo e più sostanza per il prossimo capitolo? Vedremo!
Fino al prossimo aggiornamento -e al prossimo vocabolo d’interesse-, linea allo studio.
19/11/2020 at 10:30
Finalmente mi sono ricordata di metterti il follow, scusa il ritardo ahahah
Voto per “Lo scontro tra la tempesta e la Lamma protettrice. Fin dove si spingono le benedizioni di Aramazd?”
20/11/2020 at 19:47
Ciao J! Vai tranquilla, è sempre un piacere ritrovarti qui, ti offrirò quel famoso caffè per via telematica, a sto punto!
Spero di tenerti incollata fino alla fine!
Fino al prossimo aggiornamento, linea allo studio.
25/10/2020 at 17:08
All’inizio ho fatto un po’ di fatica, hai uno stile abbastanza contorto e a volte non riesco a ricreare bene in mente l’immagine di ciò che sta succedendo, però andando avanti nel capitolo credo che questo diventi quasi un punto di forza, portando il lettore a volere più informazioni proprio perchè rimane confuso! Voto per la fortezza, spero che riesca a contrastare questa grande minaccia!
A presto 😀
27/10/2020 at 10:14
Ciao Andrea!
Effettivamente gli eventi nella mia testa si svolgono sempre in maniera abbastanza contorta e lo stile ne risente, sono anni che provo a migliorare, ma c’è ancora del lavoro da fare.
Insomma, per i momenti al cardiopalmo funziona, per il resto un po’ meno.
Sono aperta ai consigli su come mettere ordine in questo macello…anche se la situazione propende per il macello!
Grazie ancora per la fedeltà nella lettura!
Fino al prossimo aggiornamento, linea allo studio.
23/10/2020 at 10:54
Temperanza.
Un capitolo un po’ di transizione, dove vengono spiegate molte cose in una narrazione fluida e ricercata. Non vedo l’ora di sapere se a cotanto odio sarà possibile opporre una qualche resistenza.
A presto!
25/10/2020 at 10:21
Ciao Trix! Innanzitutto grazie per l’assiduità con la quale continui a leggere, commentare e votare anche dopo un mese di attesa; ora che sono più stabile con il lavoro conto di accorciare i tempi.
Sai che temevo di aver fatto l’esatto contrario e non aver spiegato chissà cosa, ponendo magari un po’ troppo l’accento sulla spaventosità del nuovo arrivato?
Come che sia, apriamo lo scontro…al prossimo aggiornamento, almeno!
Linea allo studio.
21/10/2020 at 14:49
Appena tornata e già con un refuso orribile, accidenti a me.
Nella domanda è “un odio”, senza l’apostrofo.
Scusate.
24/09/2020 at 13:15
Continuo a trovare il tuo stile di scrittura affascinante, sicuramente non è molto immediato però è coinvolgente e la precisione dei contenuti e dei riferimenti riesce a non essere per niente pesante! Interessante poi l’aspetto sovrannaturale del racconto, anche in riferimento alla dimensione leggermente ucronica, sia per l’impero romano ancora in piedi, sia per il fatto che il paganesimo sembra essere la religione dominante. Vediamo che succederà, intanto voto anch’io per guardare negli occhi da morto!
26/09/2020 at 12:06
Salve Lorenzo, è un piacere rivederti su questo racconto! Ero indecisa inizialmente sul genere a cui ascrivere questo racconto in particolare, ma ritenevo che la vena dell’orrore e del mistero fosse predominante sull’ambientazione dalle pretese (poco) storiche!
E poi una punta di sovrannaturale non sta male, dai! Se valgono le predizioni fatte ispezionando viscere di animali o stormi in volo!
Grazie ancora per aver letto e commentato.
Fino al prossimo aggiornamento, linea allo studio
21/09/2020 at 15:48
Ciao! Molto meglio questo capitolo: azione, mistero, una grande minaccia. Per il voto mi accodo all’unanimità 🙂
26/09/2020 at 12:02
Ciao Andrea, grazie per essere passato! Perdona il ritardo nella risposta, ma la settimana non è stata delle più leggere e sono tornata operativa giusto oggi!
Ora che ho infiammato di nuovo la faccenda, cercherò di tenere il falò accesso e divampante!
Fino al prossimo aggiornamento, linea allo studio.
17/09/2020 at 13:40
Che ci fa alla testa di una tempesta?
Fantasy, misto ad horror è quello che sta diventando questo racconto, ma sai cosa? Non mi dispiace affatto! Ancora una volta sei riuscit* a imprimere delle bellissime immagini nella tua scrittura, davvero brav*
A presto!
17/09/2020 at 17:44
Ciao Trix,
com’è che si dice? Il sovrannaturale sta bene su tutto? O era il nero…?
Grazie mille per i complimenti e i pareri, mi aiutano davvero molto a capire come aggiustare qualcosina qua e là per ottenere un buon prodotto.
E poi, chi lo sa? Potrei avere in cantiere un fantasy, dopo aver concluso questo!
Fino al prossimo aggiornamento, linea allo studio.
16/09/2020 at 13:53
Ciao!
Purtroppo ti ho scoperta solo ora, ed ho letto i 3 episodi tutti d’un fiato.
Non ho trovato alcun difetto nella stesura della storia, complimenti!
Ho votato per “Guardiamo attraverso questi…”
A presto!
17/09/2020 at 17:42
Ciao, ben trovato! Non c’è alcun bisogno di scusarsi, mi fa piacere che ti abbia appassionato a tal punto da voler recuperare tutto in una volta e ti ringrazio!
Conto di proseguire su questa linea.
Fino al prossimo aggiornamento, linea allo studio.
15/09/2020 at 15:17
“Cosa ci fa alla testa di una tempesta?”
E’ stata questa la mia scelta, voglio assolutamente saperne di più (anche perché hai chiuso con un climax, mi sembra carino, come minimo, ridarci la possibilità di tirare il fiato :D)
Bel capitolo 🙂
16/09/2020 at 11:32
Ben tornato e grazie, Frost! Mi fa piacere sentirti coinvolto e sulle spine, non ero sicura del risultato che avrei ottenuto (avendo già diverse possibilità in testa e quindi tarpandomi un po’ “l’effetto sorpresa”), ma mi fai capire di aver azzeccato l’atmosfera!
Fino al prossimo aggiornamento, linea allo studio.
14/09/2020 at 12:27
Ciao, ho votato per una panoramica all’esterno del castrum!
Ti dirò, le tue ambientazioni mi hanno ricordato una fusione tra Wilbur Smith e Valerio Massimo Manfredi!
Ho percepito un’atmosfera carica di elettricità statica, in questi due capitoli, e ho l’impressione che presto il fulmine colpirà molto violentemente!
Aspetto il seguito con molto interesse!
14/09/2020 at 15:23
Ciao Frost,
mi hai fatto un complimento enorme, per quanto non possa vantare l’attenzione al dettaglio storico di Manfredi. Conto sulla verosimiglianza, cercando di intrecciare quello che sarebbe potuto essere ad elementi assolutamente assurdi…o almeno ci provo!
Grazie ancora per essere passato, conto di tenere alto lo stato d’allarme!
Fino al prossimo aggiornamento, linea allo studio.
14/09/2020 at 12:20
Osserviamo la reazione di Aurelio Niger e dei tre viaggiatori.
Ciao, ho appena terminato di leggere i due capitoli che avevo perso.
La trama mi piace, e la situazione sembra scorrere bene.
Mi allego al commento di Trix sull’effetto “libro di storia” (probabilmente sarà perché con la testa sono già proiettata verso l’imminente riapertura della scuola ?), ma non per questo il capitolo risulta meno avvincete degli altri.
A presto!
14/09/2020 at 15:10
Ciao Rossella, grazie per essere passata! In bocca al lupo per il rientro, farò in modo che i prossimi capitoli abbiano una maggior naturalezza!
Fino al prossimo aggiornamento, linea allo studio.
09/09/2020 at 16:25
Ciao Linea,
un capitolo un po’ didascalico questo ma non per questo meno interessante. Forse subisce un po’ l’effetto libro di storia ma devo dire che rimane interessante comunque. Non so proprio cosa votare così mi accodo alla maggioranza e dico di vedere che succede fuori dal castrum.
A presto!
12/09/2020 at 10:38
Ciao Trix! Perdonami il ritardo nella risposta, è stata una settimana terrificante e ho ancora il terzo capitolo per le mani. Ti ringrazio ancora per aver letto, spero davvero che tu ti sia goduta la narrazione malgrado l’effetto conferenza!
Più effetto Barbero o più prof di liceo?
Fino al prossimo aggiornamento, linea allo studio.
06/09/2020 at 20:03
Ciao Linea 🙂
dovrò aspettare il prosieguo per collegare l’esposizione di questo capitolo a qualcosa di rilevante per i nostri protagonisti.
Mi piacerebbe ci fosse un imprevisto in viaggio, con questo vento. Cosa starà succedendo fuori dal castrum?
A presto 🙂
06/09/2020 at 20:04
P.S.: grazie per l’esteso commento 🙂 alla prossima!
07/09/2020 at 11:13
Ciao Gianluca,
mi dispiace averti lasciato sulle spine…o forse no! Scherzi a parte, grazie ancora per aver letto e commentato, gli imprevisti si faranno attendere giusto il tempo di un capitolo!
Fino al prossimo aggiornamento, linea allo studio.
09/09/2020 at 13:05
Ps : ho concluso la storia 🙂
06/09/2020 at 16:15
Ciao Linea (perdona l’abbreviazione) 😀
Devo dirti che trovo questo capitolo un po’ troppo pesante, tutte le informazioni che hai dato sarebbero potute essere veicolate meglio attraverso qualche scena di routine o dialoghi invece che con una lunga descrizione.
A parte questo, a livello tecnico scrivi bene e la storia ha molte potenzialità, perciò mi aspetto un terzo capitolo migliore e che ci porti nel vivo della narrazione!
A presto!
06/09/2020 at 17:53
Ciao Andrea, grazie ancora per aver letto e commentato!
Devo essermi fatta fregare dalla foga dello spiegone, ho voluto focalizzarmi molto su Aurelio padre e il suo vissuto personale, anziché disperdere l’attenzione tra diversi legionari e il loro chiacchiericcio sui nuovi arrivati, ma alcuni punti non mi soddisfano pienamente a rileggerli ora.
Ho ancora il prossimo capitolo per inserire uno sguardo più variegato sugli eventi…e gli eventi stessi, ovviamente!
Fino al prossimo aggiornamento, linea allo studio.
01/09/2020 at 14:51
Ciao! Stile molto particolare, quasi difficile da leggere, ma continua così perchè dà un sacco di personalità al tutto. Credo sia dovuto alla sovrabbondanza di aggettivi, che fa risuonare soprattutto le descrizioni in modo poetico.
Mi intriga il mix ambientazione+horror, vediamo cos’hai in serbo 🙂
Voto per tornare da Aronne, alla prossima!
02/09/2020 at 19:33
Grazie mille per il commento! Mi dichiaro colpevole di eccessiva generosità quando si parla di aggettivi, spesso mi viene da descrivere il tutto come se fosse il frame di una pellicola.
Cercherò di farci più attenzione, ma è una cosa che mi porto dietro da parecchio ormai, sto sul filo del rasoio con la scorrevolezza della narrazione.
Fino al prossimo aggiornamento, linea allo studio.
29/08/2020 at 10:55
Incipit particolare, sia per l’ambientazione sia per lo stile di scrittura, molto descrittivo e dal ritmo lento ma scorrevole. Ci sono molti dettagli e la cosa all’inizio mi ha spiazzato un po’, ma mi è piaciuta la precisione con il quale hai descritto l’ambientazione e i personaggi. Unica cosa, occhio alle “d” eufoniche. Voto per seguire Aurelio Niger e i viaggiatori, magari scopriremo più avanti cos’è la Cohors Arcana. A presto!
30/08/2020 at 14:50
Grazie mille per il consiglio, lo terrò a mente e mi fiderò di più del mio orecchio, alcune fricative prima delle vocali effettivamente mi stonavano.
Fino al prossimo aggiornamento, linea allo studio.
28/08/2020 at 12:24
Perché Aronne è stato allontanato?
28/08/2020 at 12:24
Interessante
28/08/2020 at 15:19
Grazie mille! Conto di rispondere a quante più domande possibili.
Dovere di cronaca, dopotutto!
Fino al prossimo aggiornamento, linea allo studio.
28/08/2020 at 11:47
Ciao Linea 🙂
La tua prosa è molto ritmata. Mi chiedo alle volte se tu non abbia addirittura nascosto delle simmetrie al suo interno. Di contro, suona bene ed è quantomeno appropriata.
Vorrei sapere cos’è la Cohors Arcana, ma mi stimola più seguire i tre viaggiatori.
A presto!
28/08/2020 at 15:18
Grazie mille per il commento e il voto! La vera frenesia arriverà più avanti, ma ho voluto comunque dare una spintarella agli eventi per essere certa che l’intera ambientazione prendesse vita: ciò che per ora è nascosto o sembra scontato per i personaggi che vivono la storia salterà fuori in ogni caso con le dovute spiegazioni.
Questa è solo un’introduzione, dopotutto!
Fino al prossimo aggiornamento, linea allo studio.
27/08/2020 at 14:39
La Cohors Arcana cos’è?
Narrazione fluida ed accattivante, un’ambientazione storica molto particolare per un genere altrettanto peculiare, non potrei chiedere di meglio! Continua così, non vedo l’ora di leggere il seguito!
28/08/2020 at 15:21
Grazie mille, conto di tenervi accattivati! Di orrore per ora ce n’è poco, ma siamo appena all’inizio.
Fino al prossimo aggiornamento, linea allo studio.
27/08/2020 at 13:42
La Cohors Arcana cos’è?
Bello questo incipit, LineaAlloStudio. Ho adorato che ci abbia calati perfettamente nell’ambientazione dell’antica Roma con un testo fluido e scorrevole. Sono curiosa di leggere la tua storia!
Ps. Simpatico anche il nick!
28/08/2020 at 15:13
Grazie mille, sono felice che ti abbia suscitato della curiosità! Avevo un po’ di timore ad inserire un’ambientazione marginale come quella di una provincia comunque abbastanza lontana dal cuore pulsante dell’Impero, ma vedrò di mantenermi su questa linea! Alla fine abbiamo appena cominciato.
Fino al prossimo aggiornamento, linea allo studio.