Dove eravamo rimasti?
L’ARRIVO DELLA FORESTA
I Maghi Oscuri provarono ad annullare l’energia della Barriera scagliandovi contro fasci energetici che venivano deviati dal muro di aura blu che la formava e rispediti ai mittenti. Era chiaro che la sola energia dei maghi non bastava per annichilire la barriera eretta dai Rael, ma colpo dopo colpo questa cominciava a perdere forza e intensità, scolorendo a vista d’occhio verso un blu più chiaro.
All’interno, i Rael, continuavano ad irrorarla di energia, mentre i Tael si preparavano a fronteggiare una valanga brulicante di esseri brutali e corrotti, privi del controllo delle proprie anime.
Nel frastuono infernale che questi esseri producevano, tra gutturali e rabbiosi urli di Orchi, ringhi famelici di sfortunati Jorm-Tuk e i comandi dei generali Oscuri che coordinavano l’attacco dalle retrovie; in mezzo a questa cacofonia di terrore, morte e distruzione, giunsero da lontano echi di suoni ancestrali di rabbia e dolore. In lontananza, le cime degli altissimi sempreverdi secolari della Foresta delle Fate presero a scrollare energicamente, per poi partorire impetuosi stormi di uccelli che in un fruscio di foglie e cinguettii si librarono nel cielo pennellandolo di scie nere, mentre dal cuore della Foresta giungevano lamenti di bestie selvatiche e il sole si copriva di tetre nuvole come in presagio di una calamità naturale.
Poi si sentirono anche i richiami dei Jorm-Tuk; non i versi rabbiosi di quelli corrotti dagli Oscuri, ma quelli autentici, nobili, delle belve leggendarie che dimoravano nella Foresta e che, chiamate dai Rael, adesso giungevano correndo in massa in loro aiuto, rispondendo a quella chiamata con i loro versi, promesse solenni di aiuto e vendetta.
Intanto, l’esercito aveva fatto largo a un essere oscuro, una forma demonica avvolta da fiamme nere inestinguibili. Si affiancarono ad esso il sovrano degli Orchi: Tumundu Urcas, in groppa a un enorme Jorm-Tuk dal fitto pelo nero e con occhi rossi e spenti, che ringhiava mostrando mostruose zanne incrostate di sangue; e il Sovrano-Profeta degli Oscuri: Ferin Zebul, un uomo alto e dalla pelle grigia e liscia, avvolto in una lunga tunica blu scuro, a cavallo di uno stallone purosangue che sbuffava denso vapore dalle froge e scalciava impaziente, pronto alla carica. L’Esercito Oscuro alle spalle dei tre rimase in posizione di attacco, organizzato in file alternate di Oscuri e Orchi con archi tesi e asce innalzate.
L’essere degli Oscuri alzò una mano al cielo. Le fiamme che lo avvolgevano scivolarono via dal suo corpo, raccogliendosi in una enorme sfera che in aria si deformò in una parabola e ricadde a picco sulla barriera, che ne venne avvolta completamente, per poi esserne risucchiata. L’essere quindi convogliò l’insieme delle due auree in un’unica, grigia, bolla di energia che poi scagliò con una violenta spinta in avanti del braccio contro l’intero Tempio e i Taelin che lo difendevano. A quel punto ci fu un’esplosione immane e un boato lacerò il cielo, sovrastando gli urli sempre più vicini delle creature della Foresta delle Fate. Tutto crollò, tutto e tutti. Un polverone denso si estese in tutta l’area inghiottendo ogni cosa per poi sospingersi nel cielo, oscurandolo totalmente. Ci fu qualche attimo di inquietante silenzio tombale scandito da lontani gridi, pianti, lamenti agonizzanti. Anche i richiami dei Jorm-Tuk erano cessati, sostituti da suoni simili a latrati di paura. Ma questo fu solo per qualche minuto, solo per un po’, allorché il polverone si diradò nell’aria e la Piazza del Tempio fu di nuovo visibile; ma adesso, laddove una volta vi era il tempio, c’era solo una montagna fumante di detriti e Raelin agonizzanti, immersi nel loro sangue impastato di polvere.
Otto luminosi corpuscoli di bianca luce accecante schizzarono fuori dai resti del Tempio e rimasero immobili nel cielo per una manciata di secondi, per poi schizzare via come comete negli angoli più remoti e disparati dell’orizzonte, lasciandosi dietro scie di luce dorata venate di riverberi splendenti. Gli urli dei Jorm-Tuk della Foresta divennero acuti, insopportabilmente sofferenti e soprattutto vicini, tutt’intorno all’esercito Oscuro, i cui Jorm-Tuk corrotti rispondevano con ringhi rabbiosi e profondi. Oltre alle grida delle creature vi erano anche grida umane, perlopiù stonati suoni monosillabi ma anche parole che via via diventavano sempre più comprensibili alle orecchie di chi percepiva il loro avvicinamento costante.
Erano parole antiche, Elfiche, pronunciate da coloro che vivevano insieme alle creature selvagge della Foresta: gli Elfi dei boschi, parenti più prossimi dei Rael, esseri selvaggi e non civilizzati, ma ugualmente nobili e valorosi e pervasi adesso da un ottenebrante e ardente sentimento di guerra e rivalsa. Il loro richiamo di guerra avvolse l’intera piazza del Tempio, pervadendo ogni strada e vicolo della Capitale, mentre un vento crescente sollevava nuvoli di polvere. L’essere Oscuro fece un ghigno, mentre i suoi sottoposti si preparavano alla battaglia.
Cosa succederà in seguito alla battaglia del prossimo capitolo?
- Saranno gli Assari Breton sopravvissuti alla Foresta delle Fate a ricreare un impero, con la promessa di una vendetta contro Talael (0%)
- Sopravvivrà il Sovrano degli Oscuri, dopo che l'essere Oscuro da lui creato verrà annientato a un passo dal sapere dov'è il nono frammento (100%)
- Gli Oscuri verranno disintegrati tutti. Si salverà solo Il Sovrano degli Orchi. L'eroe crescerà in un periodo di momentanea pace. (0%)

23/10/2020 at 00:18
Giovane Jorm-Tuk 😉
Ciao 🙂
23/10/2020 at 07:32
Daje, ciao
22/10/2020 at 20:52
7***Giunti a questo punto, la storia è gravida di incertezze, supposizioni e leggende, raccontate da padre a figlio generazione dopo generazione. I punti essenziali, il filo conduttore che tiene legate tutte queste leggende, è rimasto comunque più o meno invariato.
Ciò che è necessario sapere infatti, è che quell’ultimo frammento terreno di Volontà Divina cadde a picco nel fitto, verde, paradisiaco cuore della Foresta delle Fate, dopo aver tracciato una scia luminosa nel cielo oscurato dai stormi di corvi.
E per anni nessuno seppe la sua esatta ubicazione.
Nella foresta c’era un villaggio antico, fondato e eretto Ere addietro da creature altrettanto antiche e pure. Questo Villaggio portava il nome di Oak. A fondarlo furono gli Elfi dei Boschi, i cosiddetti Ratek, ( da non confondere con i Ratok loro cugini abbastanza differenti nella fisionomia, sebbene ugualmente buoni d’animo ), che dagli albori della Prima Era, all’inizio assoluto del tempo da noi conosciuto popolavano il continente, insieme alle altre creature native.
Quando i Ratek si stanziarono più a Nord, trovarono i Tael e i Rael, e con loro fondarono i Regni di Taelel. Nei decenni iniziali della prima Era, sebbene viggesse la pace assoluta e lo scambio culturale e mercantile tra i popoli, i Sovrani Ulfrid primo e Uriel terzo proibirono l’incrocio tra le razze, per una mera questione di preservanza della purezza. Tuttavia, le differenze tra i Rael e i Tael erano davvero pochissime. Le due specie avevano in comune gran parte del loro corredo genetico. Fisicamente erano molto simili, entrambi alti, slanciati e muscolosi, dalla carnagione lattea, i lineamenti del volto delicati, gli occhi azzurri e folte chiome bionde. La differenza era nel fatto che i Rael fossero abili maghi, capaci di modellare come argilla la loro energia pura rigeneratrice e protettiva. I Tael erano abili guerrieri e ancor più abili fabbri, esperti inoltre di pietre e metalli preziosi. Discorso diverso valeva invece per i Ratek e i Ratok. I primi, i cosidetti: Elfi dei Boschi, erano creature smilze e agili, caratterizzate da una carnagione rosea, orecchie appuntite e capelli castani. Erano formidabili nelle arti dell’arcieria e della furtività. Vivevano nelle foreste, in capanne di fango e paglia ed erano senza dubbio gli esseri più onorevoli di tutto il continente, altruisti e onesti. I secondi, cugini carnali dei Ratek, chiamati Ratuk, erano ugualmente smilzi e agili ma dalla carnagione più scura, tendente al marrone, ed erano furbi e più propensi alla furtività e all’ingegno che alle arti combattive. Essendo creature più arcane, più propense alla vita selvaggia che a quella civilizzata, costruirono villaggi e città nel cuore della Foresta, dove vissero in pace con i Jorm-Tuk, i Ratok, e i Tael e i Rael che si erano stanziati nella zona meridionale di Talael.
Il regno di Talael era forte e unificato, e vedeva il nodo principale della sua coesione nella fusione dei credi dei popoli, che non differivano di tanto tra loro, se non dai nomi e il numero della divinità che veneravano.
E fu proprio su questo intreccio politico, religioso ed economico che, nel 100-1E, i successori dei Re di Rael e Tael: Ulfric secondo, detto: l’intransigente, e Uriel quarto, sciolsero il divieto di incrocio tra razze, con una legge che permetteva a uomini e donne di entrambe le razze di accoppiarsi liberamente con chi volessero.
I Ratek adoravano praticamente le stesse divinità dei Rael, mentre i Tael veneravano quattro divinità diverse, provenienti secondo loro dal Nord estremo del continente, di preciso dalla vetta del Monte Niveo, montagna altissima facente parte degli Altipiani di Nan, che contornava le valli del Nord di splendide vette innevate.
Le splendide e maestose città, nonché i villaggi Nordici, i palazzi, le dimore, le scuole, erano aperte a tutti e condividevano sapere e cultura. Nel cinquecento della prima Era, il villaggio di Oak diede i Natali a un bambino di razza Tael, che fu chiamato Jonas.
Le gesta eroiche, il carisma che lo fece circondare di grandi alleati, l’incredibile forza di fronteggiare quella che sarebbe stata la Guerra decisiva tra il Nord e Cassadia, la smisurata volontà di ricostruire un Regno semi-distrutto dagli Oscuri e il suo Tempio delle Divinità, la sua enorme abilità di guerriero, l’aver eretto la Gilda degli Eroi e l’aver f0ndato L’ordine degli Eroi per prevenire ed eventualmente fronteggiare nuovi attacchi nemici: tutte queste onorevoli imprese della sua vita valsero a Jonas l’appellativo di Irbran ( Dal Taelelico Nordico antico: Eroe )
Questo bambino era figlio di un taglialegna di nome Talek, che insieme a sua moglie Skarlatta viveva una vita umile e sana fatta di lavoro e dedizione alla propria famiglia e alle proprie genti, come era consuetudine tra le genti del Nord l’altruismo e il bene comune.
Quando gli eserciti Oscuri attaccarono Talalel, Irbran aveva dieci anni, e si stava allenando nella Foresta con due suoi amici, per diventare un abile guerriero di Razza Nordica.
Quando giunsero gli eserciti, alcuni soldati catturarono lui e i suoi due amici, Bjorn e Ulric, che vennero sgozzati barbaramente, mentre per lui, che oppose resistenza fino all’ultimo, puntando coraggiosamente la sua spada di legno da allenamento contro i soldati, ebbero in serbo un altro trattamento. Irbran venne preso per la gola da uno dei soldati, e tra le risa degli altri – divertiti e per niente fieri della coraggiosa resistenza del ragazzo – venne gettato in un burrone.
Irbran si salvò per miracolo, e invece di sfracellarsi sul fondo di rocce appuntite del burrone, cadde in un cunicolo della parete rocciosa e finì dentro una caverna sotterranea.
13/10/2020 at 23:19
Non si chiama forse Irbarn di Talael, la storia? 😉
Ciao 🙂
13/10/2020 at 23:35
Sì, infatti ci sarebbe comunque lui di mezzo in ognuna delle tre possibilità. Nel senso, per dirti: il frammento finisce tra le mani di un gigante che ha adottato Irbran e lo ha cresciuto, e in punto di morte glielo regalerà.. Però la verità è che ho pensato anche io fin dall’inizio alla prima opzione. ?
Al prossimo!
06/10/2020 at 22:20
Sopravvivrà il Sovrano degli Oscuri, dopo che l’essere Oscuro da lui creato verrà annientato a un passo dal sapere dov’è il nono frammento.
Voto questo perché mi incuriosisce 🙂
Ciao 🙂
06/10/2020 at 23:28
Sì, proprio questo avevo in mente! Grande!
04/10/2020 at 12:38
Giungeranno in aiuto tutte le creature della foresta, richiamate dall’energia diffusa nel cielo da Eron.
Questa più che di una fiaba ha la struttura di un Fantasy. Ma per il resto è bellissimo! 😀
Ovviamente ti seguo 🙂
Ciao 🙂
04/10/2020 at 14:22
Ciao Dragon, aspettavo proprio te, sapendo che sei un amante del Fantasy come me!
Sì, volevo specificarlo in un commento, che il genere ” Fiaba “è stato voluto, nonostante la struttura sia ” Fantasy “, in quanto ho in mente di dare al tutto un’atmosfera generale ” Fiabesca ” da adesso in poi che narrerò la vita di Irbran.
Come sempre sei il benvenuto qui, mi fa piacere che ti sia piaciuta e spero di continuare a entusiasmarti con questa storia. Accetto ben volentieri consigli e correzioni!
03/10/2020 at 15:15
Ciao! Mi è piaciuta molto la tua narrazione, mi ha tenuta incollata allo schermo. Sarei curiosa di vedere un risvolto importante della battaglia, che avrebbe ancora un esito incerto, percjò ho votato sull’aiuto delle altre creature. Complimenti, alla prossima.
16/10/2020 at 23:12
Ciao, perdonami se ti rispondo solo adesso ma prima il tuo commento non appariva sotto la storia ( non ho idea del perché, ma già mi è capitato di trovare commenti sotto capitoli precedenti che prima non mi apparivano.) comunque, a breve dovrò pubblicare il prossimo, continua a seguirmi se vuoi. Non ti deluderò!
17/10/2020 at 00:11
A questo so rispondere io: succede quando un commento va in moderazione per una qualche parola che il sistema automatico trova dubbia. In questo caso penso sia il “perciò” scritto con j al posto di i.
Ciao 🙂
17/10/2020 at 07:31
Ah, buono a sapersi, grazie Red!
A proposito, ho visto il tuo sito di racconti: veramente veramente bello, vorrei crearne uno anche io, ma non credo di sapere come si fa? che programma hai usato?
17/10/2020 at 11:12
WordPress su Altervista. Se vedi la sezione “Chi Sono” c’è scritto cosa ho usato 🙂
Ciao 🙂
17/10/2020 at 13:14
Perfetto. Andrò a vedere lì allora. Grazie mille.
Ciao caro
02/10/2020 at 21:43
Refusi: Instante= Istante
Degli Splendenti= Dei Splendenti
02/10/2020 at 21:40
1***Questi popoli, prima dell’unificazione, erano costituiti da Nordici Taelin esiliati dai loro sovrani a causa dell’insofferenza che provavano nei confronti dei Raelin e del loro Regno che piano piano si andava unificando con quello di Talia per mezzo di pacifiche condivisioni culturali e commerciali. L’intima e non così tanto celata ostilità che questa nicchia della popolazione dei Tael serbava nei confronti dei Raelin, unita al desiderio di controllare l’intero Nord e preservare il culto delle proprie divinità, li portò a insorgere contro i sovrani di quell’epoca: Ulfrid primo e Uriel terzo; e ad essere cacciati per sempre dal Nord. Vagabondarono per anni nelle terre centrali, dove si scontrarono con i maghi oscuri ( chiamati “gli oscuri” ) dell’Isola Nera, che decenni prima erano approdati nel continente occupando le terre centrali e sottomettendo le bestie e le creature native di quelle terre con l’oscuro potere del controllo della mente e dell’anima, grazie al quale inducevano gli orchi, i troll, i Jorm-tuk e i draghi a compiere azioni riprovevoli e malvage.
Lo stesso fecero con i popoli erranti del Nord, che vennero soggiogati a loro insaputa fino ad essere totalmente controllati dagli Oscuri, che nel corso dei secoli si servirono della forza bruta e dell’abilità dei Nordici nelle arti della forgia e dell’estrazione mineraria per arricchirsi commerciando metalli e pietre preziose con i popoli del Sud, commerci che si intensificarono ed infittirono sempre più facendoli prosperare e dando vita a grandi città ed immense regioni, ciascuna controllata da un sovrano, per comodità organizzativa e logistica, e tutte facenti parte di un unico Regno con a capo un imperatore.
Naque così un grande e ricco Regno: Eurial, comprendente le regioni di Cassadia, Talindia( piccola regione a sud ovest di Cassadia ) e l’Isola Nera, governato dai Zebul, potente quanto antica dinastia di Oscuri dagli enormi poteri malefici. Nel contempo, col passare degli anni, quelli che una volta appartenevano alla razza Taelin divennero generazione dopo generazione popoli di grassi e subdoli persuasori, abili commercianti e ricchi aristocratici che, ormai totalmente sotto il controllo degli oscuri, presero il nome di Breton.
2*** I Jorm-Tuk sono le creature native del continente occidentale, insieme a Orchi, Troll, Elfi, Nordici, e Oscuri; sono creature selvagge e libere dal controllo degli Oscuri. Queste si riverseranno in massa dalla foresta delle fate alla città di Ratosh e in tutto il regno di Talalel, in seguito all’azione dei maghi Raeilin che durante l’assalto degli oscuri si protessero con una barriera di energia pura e inviarono la stessa energia nella foresta delle fate, dove tutti gli esseri che vi dimoravano si rivoltarono ai breton che avevano invaso la foresta per raggiungere Taelel, massacrandoli.
3***Queste nove divinità non dimoravano ovviamente fisicamente in questo tempio, bensì vi erano dei frammenti della loro volontà nelle gigantesche, alte e possenti colonne di marmo di Eria che sorreggevano il tempio, mentre si diceva che il tempio stesso racchiudesse la volontà del creatore, sulla quale si ergevano gli esseri di Talalel, sorretti dalle divinità ( colonne ).
4*** Nonostante l’unificazione dei due Regni, i Raelin e i Nordici mantennero i loro sovrani, ognuno con la propria famiglia e il proprio esercito. Entrambi vivevano nell’immenso tempio di Ratal edificato a Ratosh. Era un enorme parlazzo reale costituito da altissime torri di marmo e vetro e da numerosissime stanze, e si ergeva sul tempio nel quale riposavano le nove divinità: 5 dei Raelin e 4 dei Nordici Taelin, che facevano la volontà di un unico totale creatore.
5*** Antica, ricca e potentissima dinastia Breton che regna su Cassadia, sotto il controllo degli Oscuri, che insidiano le loro menti con magia nera mascherata da consigli e profezie, facendo prendere loro tutte le decisioni ( belliche, economiche, politiche ). Sono ricchi, arroganti e spocchiosi, pensano di essere potenti grazie all’oro e ai possedimenti, sono protagonisti di infamie di ogni genere, tra famiglie della stessa casata, tra casate diverse, tra classi sociali differenti. Ma in realtà non sono altro che marionette nelle mani degli Oscuri.
29/09/2020 at 18:48
Ciao, Luca!
29/09/2020 at 18:48
Mi piace l’inizio di questa fiaba, ho votato per la razza nordica
29/09/2020 at 19:31
Bene, continua a seguirmi se vuoi! Non ti deluderò.
29/09/2020 at 20:04
Aspetto il secondo episodio, ciao
29/09/2020 at 16:04
*** I breton sono i popoli che occupano la regione di Cassadia, nella parte centrale del continente. Sono esseri dall’animo volubile e facilmente corruttibili, discendenti dagli antichi Nordici che nei tempi antichi rifiutarono l’alleanza con i Raelin e la loro volontà benevola. Inizialmente popolo nomade, migrarono in seguito verso l’attuale Regno di Cassadia, che all’epoca era una terra incontaminata popolata da bestie leggendarie, draghi e orchi. Si scontrarono con i maghi oscuri nativi dell’isola nera che erano arrivati nella regione e che imponevano il loro controllo sugli orchi facendogli compiere azioni malvagie. Avendo accumulato molte ricchezze durante i loro spostamenti nei quali avevano razziato e derubato, ottennero una alleanza con i maghi neri e l’appoggio dell’isola nera, cosi che diedero vita al ricco regno di Cassadia. Crebbero, per secoli; le loro città divennero smisuratamente ricche e vaste, ma erano inconsapevoli del lento e graduale controllo che nel frattempo i maghi oscuri stavano attuando sulle loro menti. Popoli ricchi, senza un Dio e senza una identità, mediocri in tutte le arti, contavano solo su una spiccata abilità commerciale e di persuasione. Nonostante pensassero di aver sottomesso gli oscuri al loro giogo tramite assegnazioni territoriali, oro e matrimoni, ben presto saranno proprio loro ad essere sottomessi agli oscuri e alla loro fede. Le loro anime verranno corrotte, le loro dinastie maledette, e ben presto, prima che possano muovere guerra contro Talael, il loro stesso Regno sprofonderà nei tetri abissi della volontà oscura, divenendo maledetto e corrotto. In seguito i loro popoli attaccheranno il Nord.