L’eredità

Dove eravamo rimasti?

Cosa succederà a Rosemary? Le consegneranno le scarpe rosso cremisi e le diranno cosa fare (50%)

L ‘Appeso

La donna dal viso sfigurato venne a sedersi di fronte a lei. Puntò quelle bianche palle inquietanti nei suoi occhi. Come se in qualche modo potesse vederla anche se Rosemary lo considerava impossibile. Quella che dopo inquadrò come zia Peony, si avvicinò a loro consegnando una scatola alla donna. 

«Slegala! » ordinò a zia Peony. Lei obbedì.

«Apri la scatola Rosemary…» le disse.

Con mani tremanti la ragazza aprì la scatola di legno rosso che aveva davanti. All’interno, avvolte da uno strato di tulle, c’erano le scarpe rosso cremisi come predetto dalla nonna. Alzò lo sguardo con aria interrogativa, non sapendo bene cosa fare. 

« Questa è la tua eredità. Primogenita Reese. Io sono Jeanne, la Papessa» disse la donna.

«Io non capisco. Non so di cosa stiate parlando. Vorrei solo tornare a casa…» si sentiva smarrita.

«Questo non è possibile. La tua vita da oggi cambierà per sempre. Ed è meglio che lo accetti. Tu sei l’Appeso e non hai scelta. Devi servire gli Arcani» rispose duramente.

« Dovete essere impazziti. Tutti quanti! Io sono Rosmary Reese Carter, una semplicissima ragazza come tante. Ho una famiglia e amici che mi amano. Mi sto laureando in letteratura inglese e non so nulla dei vostri folli deliri» urlò disperata.

«Tutto ti verrà svelato. Tutto ti sarà chiaro. Nella scatola troverai un libro. Leggilo. Nel frattempo dovrai indossare le scarpe» disse ferma.

«Io….» non sapeva come uscire da quella situazione.

«Portate la traditrice!» urlò.

Ci fu un trambusto generale, poi una donna venne condotta al cospetto della Papessa. Era una giovane donna bionda dai lineamenti delicati. La Papessa si alzò di scatto. Qualcuno le porse una specie di falce, dal bastone antico e intarsiato. Pronunciò parole incomprensibili facendo roteare l’arma, poi con un taglio netto decapito’ la ragazza. Non ebbe nemmeno il tempo di urlare, la testa rotolò vicino a Rosmary mentre il busto crollava a terra inondando tutto di sangue. Dalle vene del collo il sangue schizzava copioso. Rosemary si piegò in avanti e svuoto’ lo stomaco.

«Sei debole primogenita Reese!» rise Jeanne.

« Voi…voi siete pazzi! Pazzi assassini. » urlò.

«Questo era solo un assaggio di quella che sarà la tua vita d’ ora in avanti. Sarai tu a occuparti di questi traditori. Sei un Arcano Maggiore e questo è il tuo dovere» le intimò.

Rosemary recuperò il coraggio guardando prima la Papessa e poi quella donna barbaramente uccisa. Il corpo però non c’era più. Al suo posto erano comparse cinque lucenti monete d’oro.

«Io non capisco…» era smarrita.

« Era solo una pedina. Nelle mani della Regina di Denari. Tu dovrai ucciderla Rosemary. Prima che lei uccida te. O qualcuno a te caro. E fidati che lo farà. O lei o il suo Re. O qualche altro Arcano Minore» era seria.

« Mia madre…» chiese impaurita.

« Ovviamente anche lei era una primogenita Reese. Avrai modo di capire. Posso solo dirti che non si è tolta la vita» affermò.

La notizia la sconvolse facendo riaffiorare ricordi che credeva persi. Era ai piedi della grande scala di legno e guardava in alto. Il corpo di sua madre ondeggiava inerme sopra di lei. Alle sue spalle vide una figura scura, era un uomo, lo sentiva ridere. Una risata malvagia, corrotta, non umana. L’uomo scese le scale fissandola con brama. Voleva farle del male, lo sapeva. Poi in un attimo qualcuno lo colpì al collo facendo rotolare la testa giù dalle scale fino ai suoi piedi. Rosemary alzò gli occhi e vide nonna Margaret. Aveva un bastone in mano, un bastone con una grossa lama in cima. Una falce. Corse da lei e la strinse forte. Le disse che non era successo nulla che presto avrebbe dimenticato. L’ultima cosa che vide fu una grossa coppa laddove prima si trovava il corpo dell’uomo. 

« Era il Cavaliere di Coppe, Rose» disse zia Peony.

« Esatto cara!Violet, tua madre, era una primogenita Reese. Uccidendovi entrambe avrebbero ottenuto una vittoria schiacciante» spiegò Jeanne.

«Sono confusa. Mi scoppia la testa» rispose Rosemary.

«Avrai modo di capire.La tua eredità è stata consegnata. Indossa le scarpe e comincia il tuo gioco. Ora vai a riposare. Domani parleremo ancora» le disse semplicemente.

Rosemary si alzò, prese le scarpe dalla scatola e le indossò sentendosi improvvisamente meglio. Si sentiva bene, come mai nella sua vita, non capiva perché ma sapeva che era giusto. Così giusto che le faceva male il petto per l’emozione. Camminò verso l’uscita, in mezzo ai suoi parenti i quali si inginocchiarono al suo passaggio.

«Alea iacta est!» urlarono.

Una volta in camera sua, ripose le scarpe rosso cremisi nella scatola e la chiuse a chiave nell’armadio. Lego’ la piccola chiave alla catenina di sua madre. Poi sfinita crollò sul letto.

Durante la notte all’improvviso sentì qualcuno sedersi ai piedi del letto. Con prudenza guardò verso la figura cercando di non fargli capire che era sveglia. Era una figura incappucciata. Con il solito mantello rosso scuro.

«So che sei sveglia Rosemary. Io posso sentirti ora» la voce dell’uomo era profonda.

«Chi sei?» chiese.

«Io sono il Folle» rispose.

Cosa vedremo adesso?

  • Rosemary inizierà la lettura del libro di famiglia (25%)
    25
  • Capiremo di più sulla missione di Rosemary (0%)
    0
  • Chi è il Folle (75%)
    75
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16 Commenti

  • Ciao Roxanne!
    Questa storia sembra davvero molto interessante!
    Tarocchi e carte da gioco mischiati con la nota horror.. oltre che essere una bella idea, sembra che stia anche venendo fuori qualcosa di davvero carino.
    Aspetto con ansia il prossimo capitolo! 🙂

  • Ciao, Roxanne.
    Mi piacciono gli horror, perciò eccomi qua. 🙂
    Il racconto si prospetta interessante, ci sono tutti gli ingredienti per una bella storia.
    Sono contenta che tu abbia adottato le caporali al posto dei segni più e meno, ti segnalo anche l’uso errato dell’apostrofo al posto dell’accento, es. decapitò non decapito’.
    Vorrei segnalarti anche un passaggio poco chiaro nel primo episodio:
    “Si recò nella sua vecchia stanza, tutto immutato come immutata era la casa. Doveva esserci qualche sorta di incantesimo che impediva qualsiasi cambiamento. Sorrise per quel pensiero sciocco mentre scivolava nel sonno. Al suo risveglio vide ch qualcuno le aveva infilato una lettera sotto la porta” manca qualcosa: entra in camera e subito si addormenta? Ci vorrebbe una frase che lasci intendere che si è distesa, magari per riposare, prima di addormentarsi… 🙂
    Detto questo, vorrei aggiungere che sono molto interessata all’uso dei tarocchi, per fini che possono essere anche utili alla scrittura, tu li usi? So di persone che li adoperano proprio per creare le loro storie.
    Per il resto direi che ti seguo e aspetto il nuovo episodio, vai con il macabro e l’orrore 🙂

    Alla prossima!

  • Ciao Roxanne,
    devo davvero farti i complimenti per le premesse solide che hai posto alla base di questo racconto, un giusto equilibrio di contenuto splatter e inquietante. In una parola? Raccapricciante, come dovrebbe essere giustamente una storia dell’orrore.
    Mai saputi leggere i tarocchi (meno che a Sine Requie), ma opto per scoprire una nuova carta: chi è il Folle? Già il fatto che la povera Rosemary sia l’Appeso non promette per nulla bene.
    Alla prossima!

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