La Battaglia di Aricia

Dove eravamo rimasti?

Gran finale: chi troveranno gli Aricini nella tenda di Arronte? Nessuno, sembra purtroppo un'imboscata (50%)

Giusto e sbagliato

Cristina entrò per prima nella tenda, tenendo alto il suo bastone sacerdotale. I bracieri erano tutti accesi, ma stranamente l’ambiente era vuoto. D’improvviso, la tenda si distaccò dal terreno e volò in aria mentre, di fronte a loro, Arronte si materializzò con i suoi uomini. Le guardie aricine a terra, tramortite dalla potente magia etrusca.

“Bene, bene, bene…” il capo degli Etruschi mostrava il solito ghigno arrogante. “Vi ringrazio per essere accorsi nella mia dimora.”

“Tutto per salvare il nostro popolo” rispose serena Cristina.

“Domani all’alba Aricia sarà polvere, come mai esistita. È tempo di portare a termine il tuo compito, mio fedele adepto.” Arronte si girò verso Paolo che, staccandosi dal gruppo, si inginocchiò ai piedi del suo vero sovrano.

“Maledetto” esclamò Claudia. “Come hai potuto mentirci per tutti questi anni? Credevamo in te.”

“Non è stato facile, Claudia” il giovane sembrava sicuro di sé, ma la sua mano tremava leggermente. Forse non tutto è perduto, pensò Cristina. Forse c’è ancora del buono in lui.

“Il nostro buon Paolo…Strappato ai genitori per diventare un trovatello fra le fila Aricine. Triste storia…” Arronte lo guardò con fare superiore mentre scuoteva il capo. “Ti sei comportato bene, però. Avrai quanto promesso.”

“Dov’è mia sorella, Arronte? Voglio vedere Lavinia il prima possibile.”

“A tempo debito, mio caro ragazzo.” Il ghigno del generale trasformò il viso del mago in una maschera di rabbia. Paolo mosse in aria le mani quando, ancora una volta, le sue azioni furono interrotte da un boato fortissimo.

L’accampamento etrusco si risvegliò a quel suono terribile proveniente dalla montagna. Era come se la terra stesse gridando, un urlo di vendetta contro chi osava profanare i luoghi sacri al popolo Aricino. Due costoni della montagna si staccarono e precipitarono proprio verso l’accampamento Etrusco. I soldati più a ridosso della frana cercarono di fuggire in ogni direzione, presi dal terrore, ma vennero schiacciati dai massi in caduta libera. Gruppi di uomini Aricini spuntarono dalla foresta, lanciandosi verso i soldati troppo intontiti e spaventati per reagire prontamente.

“Serrate i ranghi, dannazione.” Finalmente il ghigno di Arronte era scomparso. “Non eri a conoscenza di questo attacco?” chiese strattonando Paolo per il colletto.

“Ah scusami, non abbiamo pensato di avvisare” fece Cristina con il suo primo vero sorriso di gioia da tempo immemore.

“Nessuno vi salverà in tempo però, sacerdotessa.” Arronte prese la spada, la rese fiammeggiante con la magia e si avvicinò verso di loro.

“Siamo tutti pronti a morire per il nostro popolo” Cristina si inginocchiò come tutti gli altri. Guardò in alto. Nel cielo blu scorreva qualche nuvoletta, che si perdeva verso il mare. Tutto scorre, sorrise ancora la giovane, mentre la spada bruciante calava su di lei con forza.

Il tempo si fermò. La spada era rimasta sospesa in aria, a un palmo dalla giovane. Uno scudo fortissimo di energia fu eretto da Paolo, a protezione di tutto il gruppo. 

“Cosa fate. Presto, uccidetelo” ringhiò il comandante ai maghi. La potenza magica di Paolo era incredibile: riusciva a riflettere così tanti colpi magici mentre manteneva lo scudo alzato. Diversi etruschi caddero al suolo con gli attacchi del mago, ma la sua resistenza calò rapidamente. Un colpo alla gamba e le difese crollarono.

“Finalmente sei mia, pagherai per ciò che hai fatto” Arronte sferrò un altro colpo devastante. Il sangue bagnò le ginocchia di Cristina, che teneva la testa abbassata, pronta alla fine. Come mai non provo dolore, è già finita? Riaperti gli occhi, vide ciò che non si aspettava. 

Paolo si era materializzato davanti a lei, la lama di fuoco che lo passava da parte a parte.

“Maledetto, perché ti sei mezzo in mezzo?” Arronte era furibondo.

“Perché non mi ridarai mai la mia Lavinia. Sei un mostro e quelli come te non fanno regali…” Il mago si accasciò fra le braccia di Cristina, mentre Arronte si guardava intorno. Gli Aricini erano ormai addosso al gruppo.

“Dobbiamo fuggire signore” urlò il comandante in seconda. “Lo vedo idiota. Aricini, tornerò a prendervi presto” e si voltò per fuggire come il codardo che era sempre stato.

“Inseguiamoli, presto la spada” fece Gianluca con impeto.

“No, va bene così” rispose gentile Cristina. Era concentrata sugli ultimi istanti di Paolo, più che sulla battaglia che scorreva intorno a sé.

“Mi dispiace per ciò che ho fatto” un rivolo di sangue scese dalla bocca del mago. “Ho sbagliato tutto nella vita e vi ho tradito. L’unica vera famiglia che abbia mai avuto…”

“Hai fatto ciò che sentivi giusto per difendere tua sorella. Ci hai salvati tutti oggi” Cristina lisciò i capelli del giovane mentre il suo cuore batteva gli ultimi colpi.

“Una sola promessa, Cristina.”

“Tutto ciò che vuoi.”

“Trova mia sorella Lavinia, e portala a casa. Qui ad Aricia, dove io appartengo.”

“Lo farò, te lo prometto” sorrise rassicurante la sacerdotessa, mentre il volto di Paolo risplendeva di una luce divina.

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49 Commenti

  • Un finale aperto! Chissà se hai intenzione di fare un seguito, prima o poi 🙂

    Giudizio finale sulla storia: molto bella, ben costruita, con qualche incongruenza dovuta alle varie scelte (ma tanto succede dappertutto) 🙂

    Mi complimento e ci leggiamo alla prossima storia 🙂

    Ciao 🙂

    • Ciao Red,
      Grazie mille per aver seguito dall’inizio alla fine, soprattutto per aver pazientato nelle varie attese fra i diversi episodi. Grazie per i complimenti, sono super felice di essere arrivato fino alla fine!

      Complimenti per le altre storie che stai facendo, anche di generi diversi. Ci leggiamo alla prossima 🙂

      Rick

  • Ciao
    come accennato nei commenti del mio racconto, eccomi qui.
    Ho letto tutti i capitoli che sono risultati scorrevoli, qualche refuso qua e là ma nulla di preoccupante. Ho notato che non hai utilizzato praticamente mai i 5000 caratteri a disposizione. Posso chiederti il perché? Io faccio una gran fatica a rientrarci! Ogni volta devo tagliare perché scrivo davvero troppo….
    Scelgo Arronte e attendo l’ultimo capitolo.
    A presto,
    Ilaria

    • Grande Red grazie per aver letto anche questo episodio! Essì per Dante era giunta l’ora, ma ha fatto del suo meglio per respingere gli Etruschi.
      Vediamo come Cristina ascolterà dei e uomini e al prossimo episodio!

      P.S. Ancora complimenti per il finale dell’Androide, aspetto la prossima storia con impazienza!

  • Sempre più avvincente, Dante sarebbe stato l’eroe perfetto e forse proprio per questo un colpo di scena così apre a molteplici possibilità.
    Personalmente, non contemplo la fuga come opzione: Vincere o Morire!!!!!!!!!! (chiaramente in questo contesto eh!!! =P )
    Daje Aricì!!!!

  • Ciao Riccardo! Ho recuperato il racconto solo ora e ti devo fare i complimenti per come la trama stia scorrendo fluida e per l’eccezionale capacità di formulare opzioni sempre interessanti. Mai una volta ho avuto l’impressione che la scelta non avesse un impatto decisivo sul prosieguo della storia.
    Ti seguo e attendo il prossimo capitolo, a presto 😀

  • Decisione importante e sono dannatamente indeciso perché tutte e tre mi piacciono un mondo. Mi piacerebbe votare Gianluca come spia Etrusca ma sarebbe scontato, Claudia l’ho vista troppo poco e per questo potrebbe essere la giusta scelta, ma il fatto che Paolo sospetti di Pietro mi gasa di più 😉

    Ciao 🙂

  • Io voto di prepararsi all’assedio: il campo aperto mi sembra un suicidio ed il lasciare il campo agli avversari rischia di ripercuotersi malamente. Tuttavia ricordiamoci che abbiamo anche maghi in questo assedio, sia da una parte che dall’altra. Non saranno topi in trappola ma non sarà nemmeno facile.

    Ciao 🙂

  • Figata pazzesca questa storia! Meno male che sei venuto a trovarmi, altrimenti ti avrei trovato dopo Natale! 😀

    Io voto La candida sacerdotessa Cristina perché è qualcosa di diverso dal solito Mago e Guerriero. E poi adoro la Terza Via ^_^

    Ciao 🙂

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