Alla ricerca del Lume della Ragione

friends will be friends

      L’appuntamento è per questa sera: birra, bruschetta e quattro chiacchiere in compagnia, nulla di più. Stefano è da tre mesi che si prodiga per trovare una data buona per tutti. Arrivo che gli altri sono già al tavolo e mentre mi siedo, ci servono l’aperitivo. I gemelli, Ettore e Teresa, mi hanno tenuto il posto tra di loro. Olivia di ritorno dalle vacanze mi è seduta di fronte. Accanto a lei Giacomo, che non vedo da un po’ perché lavora fuori città e Stefano, l’unico ad abitare ancora in quartiere. Mi guardo intorno. Nel locale è rimasto ben poco di ciò che ricordavo, guardo le facce dei miei amici… anche quelle sono cambiate. Sono passati una decina d’anni dall’ultima volta qui, tutti assieme. Era ora di ritrovarci. Brindisi di rito e ci aggiorniamo sulle nostre vite…

      La prima novità arriva da Stefano… lui e sua moglie aspettano una bimba per la fine dell’anno ed ora sono indaffarati con i preparativi. Lui lavora ancora nella merceria che era dei suoi nonni… cerniere, fili di vari colori, spilli e bottoni, bottoni, bottoni….

      Giacomo è il più piccolo ed il più ombroso del gruppo. Guai a chiamarlo la mattina presto, guai a dirgli che guida male o che è fissato con le cose… è capace di non parlare per due giorni e di cancellarti dai contatti della rubrica anzi… lui non ha una rubrica, lui ricorda tutto… date, numeri, nomi. Ha una memoria straordinaria. La sua vita ha tutto un ordine particolare, insomma… un tipo bizzarro. A parte tutto ciò, lavora in finanza, si è trasferito nella capitale… la cittadina gli era un po’ stretta.

      Olivia, la riccia,… sta tornando alla normalità dopo un brutto incidente in bici. Gira a bordo di una 500 d’epoca e fa la fornaia. Ci racconta della sua strana estate… dell’incidente mentre consegnava il pane; della riabilitazione e delle ferie rilassanti che si è concessa al mare… Strana meta per una che è sempre in movimento, ma forse necessaria per avere un po’ di tranquillità e ricaricare le energie.

      Ettore è amante del bello, dell’arte, del mondo e della fotografia e la sua passione finalmente l’ha trasformata in professione. Ho tappezzato la mia taverna con le sue cartoline perché ad ogni suo viaggio me ne spedisce una.

      Sua sorella Teresa, invece, lavora in uno studio di commercialisti. E’ quella che sentiamo più spesso… soprattutto per la dichiarazione dei redditi. Sono gemelli sì, ma a parte gli occhi neri, non hanno nulla in comune.

      La serata prosegue piacevolmente, si scherza e si ride.

Mentre ripercorriamo i momenti più divertenti della nostra amicizia, Stefano se ne esce con una storia alquanto bizzarra. Per farla breve, ristrutturando casa ha trovato che sotto le assi del pavimento della sala, prima delle scale che portano al piano superiore, è posta una strana pietra. Più che una pietra di un pavimento sembra un coperchio, una botola. «E’ strana da vedere» dice Stefano, «ha una forma molto squadrata e regolare rispetto alle altre pietre che formavano il pavimento originale della casa». Il racconto si fa interessante, soprattutto quando ci dice che gli sembra ci sia scolpita una sigla o dei simboli sopra. Avrebbe voluto già provare a rimuoverla ma sua moglie glielo ha vietato… «cosa vuoi aprire buchi in salotto» gli ha risposto, «finchè sono qua non se ne parla nemmeno»…. Stefano sussurrando ci dice: «non vedo l’ora che nasca mia figlia… così avrò tutto il tempo per sollevare quella grossa pietra dal pavimento!» Fa una breve pausa e scoppia in una grossa risata Noi, lo seguiamo a ruota.

Trascorsa la serata e ci salutiamo come si fa in questi casi, con l’intenzione di vederci presto, di rimanere in contatto.

      Verso metà dicembre mi arriva un messaggio da Stefano «E’ nata Alice, pesa…bla bla… mamma e papà sono felici… bla bla bla…». Sono proprio contento per loro, gli rispondo per congratularmi e per fargli un grosso in bocca al lupo.

Mezz’ora dopo mi arriva un altro suo messaggio: «la pietra nel pavimento… ricordi? ho casa libera per tre giorni. Domani apro». Poi un ultimo messaggio con una citazione di film, come piace fare a lui… «se non ci sei, rimani come sei».

L’indomani siamo tutti davanti a casa di Stefano. «Per fortuna che si era detto abiti comodi per lavorare senza problemi», penso guardando Giacomo in camicia e Teresa scendere dall’auto con le ballerine. Olivia arriva con le brioches appena sfornate. A parte qualche scatolone di pannolini, Stefano ha già sgomberato la sala. Ha steso teli sul pavimento, portato martello e scalpello, una carriola, vanga e piccone, alcune torce elettriche ed una corda. «Non saprei proprio cosa aspettarmi» ci dice dandoci il benvenuto.

Prima di iniziare, Ettore scatta qualche foto «le faremo vedere a tua moglie, Stefano!» dice ridendo. Lasciamo a Stefano l’onore delle prime martellate per rompere il cemento. Dopo un’oretta di lavoro, la pietra si muove e per spostarla definitivamente la lato siamo in tre. Finalmente ci siamo! Ci disponiamo tutti attorno all’apertura e guardando dentro vediamo…

cosa ci sarà sotto la pietra?

  • ... una scatola in legno. (29%)
    29
  • ... una scala a pioli. (71%)
    71
  • ... terra, solo terra. (0%)
    0
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70 Commenti

  • Quasi non ci credevo più! Finalmente il finale!
    Sei riuscito a giostrare bene tutto il racconto, nonostante le lunghe pause che hanno avuto lo spiacevole effetto di non far ricordare tutti i dettagli necessari.
    Nonostante questo, la storia mi è piaciuta e spero di rileggerti in questi lidi con altre storie 🙂

    Ciao 🙂

  • Con un po’ di ritardo concludo la storia.
    Che dire… che bella avventura! Non la storia, quella la giudicate voi… lo scrivere qua è stata una bella avventura, quindi… grazie!
    E’ stata una nuova esperienza, non sempre semplice ma molto arricchente. Graditi i vostri commenti ed i consigli. Mi sono divertito a vedere dove mi facevate andare con le vostre scelte. E’ capitato spesso che una delle tre opzioni la indicassi a caso poco prima di pubblicare il capitolo… mai decisione più sbagliata! Più di qualche volta è stata la strada scelta da voi.

    Mi sono divertito ad inserire una citazione di film per capitolo… per quanto riguarda i titoli dei capitoli, come già scritto, sono titoli di canzoni che richiamano più o meno il racconto.

    Per concludere, come cantano i Semisonic:
    “… every new beginning comes from some other beginning’s end…”
    “… ogni nuovo inizio, arriva dalla fine di qualche altro inizio… “

  • Ciao Travis, stavolta il titolo de davvero indovinato, anche se lo avrei preferito in Italiano?
    Mondo strano e complicato, soluzioni diverse tutte possibili. Voto che seguono le lucciole in fondo le lucciole sembrano essere l:unica realtà inconfutabile, e se vanno in città sarà meglio seguirle se davvero si vuole capire. Bel capitolo, andiamo verso il finale… ? ciao

  • Giacomo: Ricordate i disegni sulla grossa pietra del pavimento di Stefano? Era incisa una…

    E così iniziamo a ricollegare il tutto! Anche perché dopo tutto questo tempo, mi ero scordato un sacco di cose 😀
    Andiamo che questa storia mi ganza parecchio ^_^

    Ciao 🙂

  • Ciao Travis!
    Sono riuscito a recuperarmi tutti i capitoli e la lettura è molto interessante. Mi ricordano molto le storie dei film di avventure di ragazzi, tipo goonies o stand by me, ma con personaggi adulti che cercano la loro gioventù passata.
    Complimenti non vedo l’ora di leggere come finisce

  • Ho iniziato a leggere questo tua storia e devo dire che mi è piaciuta per diversi motivi. Intanto è curiosa la faccenda della pietra e avrei votato anch’io la scala. Ma poi mi piace l’idea degli amici che si ritrovano e per finire il fatto che usi nomi italiani, che permettono di ricordare i personaggi. E poi è scritto bene. Appena ho tempo leggo tutto il resto d’un fiato e passo a votare la opzioni dell’ultimo capitolo. Ciaociao.

  • …le lucciole come un branco di sciacalli sanguinari? Sì e no, sono pur sempre lucciole, come non lasciarsi affascinare. Colgo una metafora in questa scena, è una mia illusione? Certi detti: “lucciole per lanterne…” Hanno un fondamento e le tue lucciole sembrano illusioni vive che stordiscono … Acqua e calore sembrano fare il miracolo, dunque il rimedio a certi mali è sempre a portata di mano. Basta aprire gli occhi. Adesso però bisogna fermarsi e ragionare. Bene, bel capitolo! Al prossimo!?

  • Io direi di fare il punto della situazione perché non credo che sia finita (difatti mancano tre capitoli 😛 ).

    Capitolo interessante; nonostante, di fatto, non succeda niente, mantiene alto il pathos con queste lucciole che ti fanno diventare scemo…

    Ciao 🙂

  • Ciao Travis,
    ancora una volta io tornerei a casa di Stefano. Mi inquieta questo bosco pieno di simboli misteriosi.
    Secondo me sarebbe meglio ritirarsi in un luogo sicuro e discutere, riflettendo su quanto accaduto a Teresa, forse il suo racconto può illuminare la faccenda. ti consiglio di rileggere attentamente prima di pubblicare, i refusi sono sempre in agguato. Buona domenica..

  • Ciao Travis!
    Ho letto e trovo una bella avventura tra amici; compagnia simpatica e anche coraggiosa. Sembra essere la ricerca di qualcosa, che magari riguarda il loro passato; deve essere ricca di simboli, che sinceramente ancora non comprendo. Però mi hai messo curiosità, e dunque aspetto il seguito. Una sola cosa non ho capito, forse anche perché non ho riletto qualche passo: non ho capito chi sia il narratore all’inizio, ed a un certo punto è Teresa che parla in prima persona.
    Complimenti, alla prossima!

    • Ciao Minollo, grazie per essere passato.
      Leggo con piacere le tue considerazioni, era mia intenzione far raccontare l’avventura un po’ a tutti i personaggi… ha iniziato Pietro, poi c’è stato Giacomo, Olivia, Teresa (due capitoli) l’ultimo è stato Ettore e nel prossimo il racconto sarà affidato a Pietro nuovamente… spero non aver creato troppa confusione.
      Pian piano arriveremo a scoprire dove ci portano questi simboli ritrovati nei vari capitoli…

    • Pronti con un piccolo riassunto!
      Sei amici si rivedono dopo lungo tempo e non trovano di meglio da fare che aprire un buco sul pavimento del salotto… qui, una stanza sotterranea gli porterà a ricordare luoghi del loro passato ed a scoprire delle misteriore costruzioni tracciate nel terreno appartenenti al passato di qualcun altro.
      Potrebbe rivelarsi una bella avventura al parco come quelle che affrontavano assieme da piccoli ma… strani insetti luminosi complicano la situazione.
      Ecco qua i primi cinque capitoli…

  • Ciao, Travis.
    io continuerei con il bosco, mi pare più misterioso, e poi sta per nevicare, potrebbero trovarsi in una situazione pericolosa o imprevista e questo potrebbe dare il via a un’altra avventura.
    Hai un bel modo di raccontare, ti consiglierei solo di non utilizzare i tre punti interrogativi, ma è davvero una piccolezza.

    Alla prossima!

  • Complimenti per gli spunti di indagine messi insieme tutti in una volta, da una scala a pioli ad un mondo pieno di mistero come in un videogioco. Io naturalmente andrei subito a vedere il canale, ma anche il resto promette molto. Bravo divertiti,. Ciaoooo

  • Scopriamo dove Giacomo ha già visto l’immagine, è un buon gancio e lasciarlo in sospeso, per poi farlo comparire più avanti, rischierebbe di fargli perdere forza (i capitoli vengono pubblicati a distanza e non sempre resta memoria dei particolari).
    Ciao, Travis.
    Il capitolo scorre liscio come il canale sotterraneo. Mi è piaciuto e mi è piaciuto il rimando a The Truman Show, quasi a voler dire che nulla è come sembra, almeno questa è l’idea che mi sono fatta io; poi, magari, i tuoi personaggi sono solo amanti della pellicola 🙂
    Bene, direi che ci siamo, avanti così.

    Alla prossima!

  • Una scala a pioli, sì.
    Incipit intrigante e ben scritto. La carrellata sui personaggi è esaustiva, ma senza pesare troppo sulla lettura. Mi piace questo inizio. Vediamo come prosegue.
    Ti segnalo un refuso nella frase: “e per spostarla definitivamente la lato” forse era “di” o “al” 😉
    Benvenuto, Travis e alla prossima!

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