Alla ricerca del Lume della Ragione

Dove eravamo rimasti?

cosa ci sarà sotto la pietra? ... una scala a pioli. (71%)

closing time

      L’orologio indica le 8.55 e non si vede ancora nessuno, così controllo sul telefono se è arrivata qualche e-mail dall’ufficio. Stefano ha detto di vestirsi comodi quindi oggi niente giacca e cravatta, solo camicia e jeans. Dieci minuti dopo manca solo Pietro che, come la sera al bar, ha i suoi soliti cinque minuti di ritardo. Non si smentisce mai! Glielo faccio notare e con la sua calma mi dice: «non sono in ritardo, ho solo un fuso orario diverso dal tuo».

            La casa di Stefano è abbastanza grande. Con il restauro hanno fatto un buon lavoro; e dire che da bambini evitavamo di passarci davanti perché la casa era abbandonata e ci faceva un certo timore. Nessuna storia strana, ma solo il fatto che avesse le finestre inchiodate con delle assi e un albero che gli cresceva all’interno, era sufficiente perché ne stessimo alla larga. Entriamo e mi manca il fiato! Che disordine… vestitini, un passeggino appena montato, scatole di pannolini. Per fortuna tutto il resto non lo vedo perché è stato coperto con dei teli per ripararlo dalla polvere…

      Come gli avevo raccomandato, Stefano ha già preparato tutto l’occorrente per lavorare, così non perdiamo tempo prezioso. Guardo le incisioni sulla pietra, sono scolpite a mano, si vede qualcosa, ma nulla che al momento si possa interpretare. Secondo i miei calcoli la pietra dovrebbe pesare tra i 30 e i 40 chili, ed in tre non abbiamo grosse difficoltà a sollevarla ed adagiarla su due grossi pezzi di legno appositamente preparati.

      Come un respiro, dall’apertura sul pavimento esce una corrente d’aria fredda. Un odore di chiuso, di umidità e di carta vecchia ci investe… Ci affacciamo, ma dentro è buio e non si vede nulla, così Teresa prende una torcia elettrica, l’accende e la punta verso il basso… vediamo una scala a pioli in legno.

      Avrei preferito scendere io… ma la maggioranza ha indicato Stefano… e così si appresta a mettere i piedi sui primi pioli della scala. Si volta verso di noi, così da aiutarsi con le mani per la discesa. Poco prima di arrivare con metà busto all’altezza del pavimento, si ferma, ci guarda e dopo un profondo inchino ci dice: «…casomai non vi rivedessi… buon pomeriggio buonasera e buonanotteeeee!». Non fa tempo a concludere la frase che in una frazione di secondo si spezzano alcuni pioli della scala sotto suoi i piedi, così precipita verso il basso ed è avvolto da una nuvola di polvere. Ettore è il primo che lo chiama e solo quando si sentono delle risate giungere da tre metri più in basso, si scioglie la tensione. «Guarda che tra tre giorni torna tua moglie con la bimba…» gli dice Teresa… «fatti trovare tutto intero» gli fa eco Olivia, mentre si appresta a portare la scala in metallo alla bocca dell’apertura. L’ultimo a scendere è Pietro e porta con sé una lampada collegata alla corrente di casa, così da illuminare al meglio l’ambiente.

      Ci troviamo ora in un’ampia stanza dalle pareti ed il soffitto in pietra. Sulle pareti sono sistemati ordinatamente dei pali in legno, delle corde in canapa, delle sacche in pelle e degli attrezzi in metallo arrugginito. Mentre Teresa si dirige verso il fondo della stanza ove si trova una grande libreria, suo fratello rimane estasiato nello scoprire che sulla parete alle nostre spalle è presente un’antica mappa. Ci passa un buon quarto d’ora a fotografarla, studiarla per comunicarci alla fine che non sa proprio di che posto si tratti. Mentre ci dice ciò scorgo qualcosa di strano sul pavimento e chiedo a Pietro di puntare meglio la luce. Alternando pietre bianche e nere è stato creato un disegno circolare con delle specie di raggi che partono da un punto interno alla forma. Guardo la figura… sono sicuro di averla già vista. Mentre rifletto, Teresa richiama la nostra attenzione alla libreria, non tanto per i libri inseriti, quanto perché sembra che una parte di essa non abbia il fondo e ci sia qualcosa dietro. «Sssssss» ci dice… e mentre appoggia un indice alle labbra per chiederci di limitare i rumori, accosta l’orecchio alla libreria. Il suo volto si illumina «sento rumore di acqua» canticchia sorpresa. «Sono sicura ci sia una porta nascosta, guardate anche il pavimento, è pieno di strisci in questo punto…» e mentre ci fa notare alcuni segni semicircolari in prossimità della libreria, infila le mani tra i libri per cercare qualcosa, non curante delle numerose ragnatele presenti. Non passa molto che la sua ricerca si interrompe con il ritrovamento di un chiavistello. Con un logico e stridente cigolio la libreria si apre e ci permette di entrare in una nuova stanza.

Sembra una banchina di una stazione della metro, ma invece di una coppia di binari troviamo un canale pieno d’acqua. A destra è chiuso. Si sviluppa tutto a sinistra, entro un tunnel che sembra essere una cavità naturale.

«Ah benon» dice Ettore, «non so nuotare» e così ritorna alla mappa a muro.

Mentre Teresa scruta il canale, mi ritorna in mente dove ho già visto il disegno del pavimento ed Ettore ci chiama perché ha avuto un’idea…

Che si fa?

  • Studiamo il canale con Teresa? (20%)
    20
  • Scopriamo dove Giacomo ha già visto l’immagine? (60%)
    60
  • Raggiungiamo Ettore alla mappa? (20%)
    20
Loading ... Loading ...
Categorie

Lascia un commento

70 Commenti

  • Quasi non ci credevo più! Finalmente il finale!
    Sei riuscito a giostrare bene tutto il racconto, nonostante le lunghe pause che hanno avuto lo spiacevole effetto di non far ricordare tutti i dettagli necessari.
    Nonostante questo, la storia mi è piaciuta e spero di rileggerti in questi lidi con altre storie 🙂

    Ciao 🙂

  • Con un po’ di ritardo concludo la storia.
    Che dire… che bella avventura! Non la storia, quella la giudicate voi… lo scrivere qua è stata una bella avventura, quindi… grazie!
    E’ stata una nuova esperienza, non sempre semplice ma molto arricchente. Graditi i vostri commenti ed i consigli. Mi sono divertito a vedere dove mi facevate andare con le vostre scelte. E’ capitato spesso che una delle tre opzioni la indicassi a caso poco prima di pubblicare il capitolo… mai decisione più sbagliata! Più di qualche volta è stata la strada scelta da voi.

    Mi sono divertito ad inserire una citazione di film per capitolo… per quanto riguarda i titoli dei capitoli, come già scritto, sono titoli di canzoni che richiamano più o meno il racconto.

    Per concludere, come cantano i Semisonic:
    “… every new beginning comes from some other beginning’s end…”
    “… ogni nuovo inizio, arriva dalla fine di qualche altro inizio… “

  • Ciao Travis, stavolta il titolo de davvero indovinato, anche se lo avrei preferito in Italiano?
    Mondo strano e complicato, soluzioni diverse tutte possibili. Voto che seguono le lucciole in fondo le lucciole sembrano essere l:unica realtà inconfutabile, e se vanno in città sarà meglio seguirle se davvero si vuole capire. Bel capitolo, andiamo verso il finale… ? ciao

  • Ciao Travis!
    Sono riuscito a recuperarmi tutti i capitoli e la lettura è molto interessante. Mi ricordano molto le storie dei film di avventure di ragazzi, tipo goonies o stand by me, ma con personaggi adulti che cercano la loro gioventù passata.
    Complimenti non vedo l’ora di leggere come finisce

  • Ho iniziato a leggere questo tua storia e devo dire che mi è piaciuta per diversi motivi. Intanto è curiosa la faccenda della pietra e avrei votato anch’io la scala. Ma poi mi piace l’idea degli amici che si ritrovano e per finire il fatto che usi nomi italiani, che permettono di ricordare i personaggi. E poi è scritto bene. Appena ho tempo leggo tutto il resto d’un fiato e passo a votare la opzioni dell’ultimo capitolo. Ciaociao.

  • …le lucciole come un branco di sciacalli sanguinari? Sì e no, sono pur sempre lucciole, come non lasciarsi affascinare. Colgo una metafora in questa scena, è una mia illusione? Certi detti: “lucciole per lanterne…” Hanno un fondamento e le tue lucciole sembrano illusioni vive che stordiscono … Acqua e calore sembrano fare il miracolo, dunque il rimedio a certi mali è sempre a portata di mano. Basta aprire gli occhi. Adesso però bisogna fermarsi e ragionare. Bene, bel capitolo! Al prossimo!?

  • Ciao Travis,
    ancora una volta io tornerei a casa di Stefano. Mi inquieta questo bosco pieno di simboli misteriosi.
    Secondo me sarebbe meglio ritirarsi in un luogo sicuro e discutere, riflettendo su quanto accaduto a Teresa, forse il suo racconto può illuminare la faccenda. ti consiglio di rileggere attentamente prima di pubblicare, i refusi sono sempre in agguato. Buona domenica..

  • Ciao Travis!
    Ho letto e trovo una bella avventura tra amici; compagnia simpatica e anche coraggiosa. Sembra essere la ricerca di qualcosa, che magari riguarda il loro passato; deve essere ricca di simboli, che sinceramente ancora non comprendo. Però mi hai messo curiosità, e dunque aspetto il seguito. Una sola cosa non ho capito, forse anche perché non ho riletto qualche passo: non ho capito chi sia il narratore all’inizio, ed a un certo punto è Teresa che parla in prima persona.
    Complimenti, alla prossima!

    • Ciao Minollo, grazie per essere passato.
      Leggo con piacere le tue considerazioni, era mia intenzione far raccontare l’avventura un po’ a tutti i personaggi… ha iniziato Pietro, poi c’è stato Giacomo, Olivia, Teresa (due capitoli) l’ultimo è stato Ettore e nel prossimo il racconto sarà affidato a Pietro nuovamente… spero non aver creato troppa confusione.
      Pian piano arriveremo a scoprire dove ci portano questi simboli ritrovati nei vari capitoli…

    • Pronti con un piccolo riassunto!
      Sei amici si rivedono dopo lungo tempo e non trovano di meglio da fare che aprire un buco sul pavimento del salotto… qui, una stanza sotterranea gli porterà a ricordare luoghi del loro passato ed a scoprire delle misteriore costruzioni tracciate nel terreno appartenenti al passato di qualcun altro.
      Potrebbe rivelarsi una bella avventura al parco come quelle che affrontavano assieme da piccoli ma… strani insetti luminosi complicano la situazione.
      Ecco qua i primi cinque capitoli…

  • Ciao, Travis.
    io continuerei con il bosco, mi pare più misterioso, e poi sta per nevicare, potrebbero trovarsi in una situazione pericolosa o imprevista e questo potrebbe dare il via a un’altra avventura.
    Hai un bel modo di raccontare, ti consiglierei solo di non utilizzare i tre punti interrogativi, ma è davvero una piccolezza.

    Alla prossima!

  • Complimenti per gli spunti di indagine messi insieme tutti in una volta, da una scala a pioli ad un mondo pieno di mistero come in un videogioco. Io naturalmente andrei subito a vedere il canale, ma anche il resto promette molto. Bravo divertiti,. Ciaoooo

  • Scopriamo dove Giacomo ha già visto l’immagine, è un buon gancio e lasciarlo in sospeso, per poi farlo comparire più avanti, rischierebbe di fargli perdere forza (i capitoli vengono pubblicati a distanza e non sempre resta memoria dei particolari).
    Ciao, Travis.
    Il capitolo scorre liscio come il canale sotterraneo. Mi è piaciuto e mi è piaciuto il rimando a The Truman Show, quasi a voler dire che nulla è come sembra, almeno questa è l’idea che mi sono fatta io; poi, magari, i tuoi personaggi sono solo amanti della pellicola 🙂
    Bene, direi che ci siamo, avanti così.

    Alla prossima!

  • Una scala a pioli, sì.
    Incipit intrigante e ben scritto. La carrellata sui personaggi è esaustiva, ma senza pesare troppo sulla lettura. Mi piace questo inizio. Vediamo come prosegue.
    Ti segnalo un refuso nella frase: “e per spostarla definitivamente la lato” forse era “di” o “al” 😉
    Benvenuto, Travis e alla prossima!

  • Questo sito usa i cookies per migliorare l'esperienza utente. Cliccando su Accetto acconsenti all'utilizzo di cookie tecnici e obbligatori e all'invio di statistiche anonime sull'uso del sito maggiori informazioni

    Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

    Chiudi