Dove eravamo rimasti?
Arrivederci
“Se mi arrestano, mi gioco la carta della vecchia attrice famosa”, stabilì Caterina, mai così ribelle.
«Cat, devi sapere una cosa.» le disse Gabbo mentre scendevano al pianterreno.
«Ti ascolto.»
«Circa questa mia malattia, mi sono informato: la morte arriva con un attacco fulminante quanto doloroso.»
«Stiamo facendo una sciocchezza.» Pentita d’aver lasciato la stanza con le strumentazioni medicali, fece per schiacciare la risalita.
«No, aspetta. Prima che arrivassi qui, ho chiesto a Electra una dose di Onirix. Un farmaco per andarsene serenamente.»
Cat sentì in gola il tonfo del magone, ma era l’ascensore.
«Mi assopirò e a un certo punto…»
«Ho capito.» tagliò corto, di poco sollevata.
«Per questo, Electra ci lascia andare: non ha nessuna cura per me, oggi, e non dovrà preoccuparsi di attenuare le mie sofferenze.»
Si avviarono lungo il viale del parco.
«Quello che volevo dirti», continuò Gabbo, «è che durerò meno delle sette ore garantite dal chip.»
Cat si bloccò. Gabbo si girò verso un pesco: «Come sa essere rosa la vita quando stai per lasciarla…» disse, attirando l’attenzione sulle gemme dei rami più vicini.
«E quante margherite… Ti sono sempre piaciute le margherite, no?» Cat gli fece notare il prato.
«Benny le amava. Tu, la magnolia?» Le indicò un unico albero maestoso, con i fiori bianchi sul punto di aprirsi in tutta la loro grazia. Cat annuì senza parole.
Ripartirono in silenzio, accompagnati dal lieve cigolio del transforbed.
«Destra.» impartì Electra.
Cat notò l’aria beata, ma stanca, di Gabbo. «Preferisci riposare qui?»
«No.» disse piano, ma deciso. «Quattro mesi… Il mondo sarà cambiato tantissimo là fuori.»
Cat gli sorrise e proseguì dietro a Electra. Notò delle panchine vuote.
«E non voglio gli altri.» continuò inaspettatamente Gabbo.
«Gli altri?»
Esitò: il farmaco stava facendo effetto. «Amici conosciuti qui. Li ho già salutati, non voglio rubino il nostro tempo.»
Quel “nostro” ben scandito commosse Cat, che celò da brava attrice le lacrime in bilico. «Eccoci al cancello.» disse complice a Electra.
La videro armeggiare con i sensori per garantire loro un’uscita senza allarmi.
«Quando sarà il momento», li avvertì, «una nostra squadra effettuerà il recupero ovunque siate.»
«Chiaro.» rispose per entrambi Cat, ricordandosi di tutti gli optionals del transforbed: ossigeno, coperte termiche e rilevatore di posizione.
«Arrivederci, Gabriele.» lo salutò per l’ultima volta Electra, infondendo umanità nel commiato, mentre lui varcava la soglia con l’amica.
Di propria iniziativa Cat svoltò a sinistra: in periferia avrebbero dato meno nell’occhio.
«Sembriamo un sidecar alieno.» scherzò, facendolo ridere. “È ancora lucido”, se ne compiacque guidandolo lungo un murales, alla fine del quale gli fece notare un disegno recente; oltre, i nuovi cantieri della zona industriale; e in mezzo, il campanile di una chiesa, lì dal 1800. Gabbo annuiva in silenzio.
“Dovrei portarlo a casa mia?” si preoccupò Cat. Lo spiò in viso: era contento. Guardò allora le ombre che si allungavano sull’asfalto. “Aspettiamo almeno il tramonto”, si autoconvinse.
Le ultime case basse, con i loro pannelli solari dai riflessi arancioni, e sarebbe iniziata la campagna. Un gatto randagio tagliò loro la strada, Cat lo seguì con gli occhi infilarsi in un cortile privato. “Sharon”, si ricordò della foto della gatta nella tasca del bomber, e sentì di affrontare il distacco meno sola. Quanto a Gabbo: la passeggiata lo aveva cullato, ma non dormiva. «L’infinito…», lo sentì bisbigliare preso da un sogno a occhi aperti. Guardò anche lei la verde pianura che si estendeva dinnanzi. Pensò alla morte, che ancora rimaneva un mistero. “Dove andrà, Gabbo?” si chiese, mentre nuove lacrime salivano a tremolarle sulle ciglia. «Che facciamo, adesso?» lo interpellò, lasciandone cadere un paio.
Gabbo non disse nulla, ma sollevando stancamente una mano afferrò la sua per stringergliela con la forza rimastagli e dedicarle un sorriso lievissimo ma sufficiente a leggervi la sua ultima volontà: «Camminiamo insieme senza meta.» dichiarò Cat, sguardo all’orizzonte, accogliendola.
E così si avviarono, mano nella mano, verso la palla infuocata del sole che stava calando: lei in alto e lui supino più in basso, con i cuori sospesi nel cielo rosato e la speranza di vivere l’uno nei ricordi dell’altra in eterno.
***
UN MESE DOPO
«Gabbo! Qui ti sei cacciato!?» Caterina si piegò a stanarlo dal cespuglio. «Non c’è d’aver paura: è solo un ologramma.» lo acquietò prendendolo in braccio e mostrandogli l’immagine che il gettone aveva fatto apparire sul piedistallo tombale. «Gabbo, ti presento Gabbo.» disse carezzando il pelo fulvo e fissando l’amico, che sorrideva come da ragazzo. «Spero non ti spiaccia, che gli ho dato il tuo nome.» gli disse, ripensando alle linguette delle lattine staccate insieme per scegliere la lettera dell’alfabeto con cui battezzare le gatte. «Un bel micetto, stavolta.» Strofinò la guancia al musino e sfiorando l’ologramma: «Arrivederci, Gabbo.» lo salutò, riprendendo a camminare.
29/03/2021 at 10:19
Ciao Tinarica
Una storia d’amore raccontata con grande dolcezza, e mai banale, fino all’ultimo capitolo.
Complimenti.
29/03/2021 at 10:38
Ciao Louise, ne sono contenta. Grazie per averla seguita fino alla fine e per i complimenti.
Un saluto.
29/03/2021 at 07:53
Ciao Tinarica
Siamo arrivati al finale di questo cammino tra i ricordi. Poetico il momento in cui i due se ne vanno verso il tramonto, mi è piaciuto che hai lasciato concludere il cammino terreno di Gabbo in maniera dolce…Anche se il suo cammino in qualche modo continuerà, non si sa dove, ma sicuramente nei ricordi di lei. È molto bello anche l’epilogo…lei non è completamente sola, ha un gatto di nome Gabbo… magari è davvero lui 😁… chissà. ..e riprende a camminare
29/03/2021 at 10:47
Ciao Gatto Maroni, grazie per aver seguito fino in fondo e con attenzione. Sono contenta ti piaccia il finale, dolce appunto, benché per forza triste. Forse per il tuo nome, che ti piace anche l’epilogo? 😀 A parte gli scherzi, ho pensato fosse il suo modo di consolarsi e non restare sola (anche con le gatte precedenti)… Pure è rosso, magari è Gabbo davvero, come dici! A seconda di ciò in cui si crede :). Hai notato anche che ho voluto chiudere con il “camminare” che, oltre a essere il tema di fondo della storia, è anche l’espressione usata da Gabbo per continuare a vivere nei momenti di difficoltà. Non so se scriverò presto un’altra storia qui, ma nel caso conto di ritrovarti. Un saluto.
27/03/2021 at 11:59
Ciao Tinarica. E dunque hai scelto la dolce eutanasia volontaria, come morire e dare un arrivederci. Non è da sottovalutare il fatto che scegliendo il momento si possa dare un sereno ultimo saluto a tutto ciò che ci è più caro. Elegante e leggera, a tratti poetica la tua prosa è un gradevole modo per arricchirsi facendo una cosa piacevole. Grazie. Mi è piaciuto, anche io lo faccio spesso, l’inserimento del titolo nel testo di questo ultimo capitolo. Lo faccio anche io spesso perché per me significa che non si va a caso e che anche se la storia è una nave manovrata anche dai lettori, c’è un progetto, un’idea di fondo che si è riusciti ad onorare. In quanto a te non so se hai visto il film “Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa- con Sordi e Manfredi? Il finale è un coro di indigeni che canta “NInì nun-ce lascià!…” DUNQUE MI RACCOMANDO Ciao.
27/03/2021 at 12:19
Ciao fenderman, ti ringrazio. Sì è come dici tu, c’è un progetto di fondo e sono soddisfatta del risultato. E anche se ci si lascia ispirare dalle opzioni, arricchendoci grazie agli spunti suggeriti e alle scoperte fatte nell’approfondire alcune tematiche necessarie a dare coerenza al tutto, non si va a caso. Altrimenti mi sarei persa qualcosa per strada. Poi è questione di come si è come scrittori, penso: io devo avere una mia necessità di comunicazione, il progetto in testa, per iniziare a scrivere una nuova storia. Perciò non so se ci sarò presto qui, ma ti ringrazio per la citazione del film come invito a restare. Vedremo… Dovrò intanto recuperare film e libri vari, grazie anche per questi spunti. Un saluto, arrivo presto a continuare il tuo racconto.
27/03/2021 at 10:21
Bello questo finale! Non avevo dubbi., come tutto il tuo racconto e lo stile di scrittura .
“Arrivederci” e quindi non è un addio…( neanche per Electra).
“…e la speranza di vivere l’uno nei ricordi dell’altro in eterno.”
Le persone care , anche se non ci sono più, rimangono vive nei nostri ricordi!
Brava Tinarica! Ciao , arrivederci al prossimo racconto.
27/03/2021 at 11:44
Ciao Annamaria, grazie, mi fa piacere che ti sia piaciuto fino in fondo. Sì ho voluto chiudere con almeno della speranza, dato l’inevitabile saluto a Gabbo. E come dici, ho scritto dei ricordi perché al di là di ciò in cui si crede, dopo la morte rimangono sicuramente vivi quelli. A conferma di ciò, mi è piaciuto chiudere anche nell’epilogo “un mese dopo” con un piccolo ricordo di loro a scegliere i nomi delle gatte con le lattine. Non so se scriverò presto qui, perché scrivo innanzitutto per una mia necessità oltre che per divertimento. Se troverò un buono spunto, sarò felice di ritrovarti tra i miei lettori. Buona giornata.
27/03/2021 at 09:40
Ciao, Tinarica.
Eccoci giunti alla fine anche di questo racconto. Un finale poetico e malinconico, chiuso però da una nota allegra di colore fulvo 🙂
Hai realizzato un bel racconto, fai bene a ritenerti soddisfatta. Hai sempre avuto ottime qualità da scrittrice, mi ricordo del primo racconto tuo che lessi qui e già allora mi dissi che avevi una buona penna. Sai dosare i tempi, cosa che io so fare un po’ meno, hai dimestichezza con la narrazione dei sentimenti e lo fai con cura, ma senza diventare pesante. Brava, Tinarica, non posso che farti i complimenti.
Forse c’è un refuso nella frase: “Gabbo! Qui ti sei cacciato!?” ma è una cosa talmente piccola che ti segnalo giusto per scrupolo 🙂
Che altro dirti? Aspetto un tuo nuovo racconto.
Alla prossima!
27/03/2021 at 11:31
Ciao keziarica, ti ringrazio perché mi confermi la bontà di questo mio racconto con i suoi vari dettagli a cui come scrittrice tengo molto. Sono migliorata rispetto ai primi due scritti qui, e insieme al mio terzo sul gatto lo ritengo il più bello. Riguardo alla segnalazione: se intendi il “Qui” invece di un “Dove”, ti dico che è voluto (è implicito che abbia chiamato prima il micio con “Dove sei?” e io attacco quando lo trova finalmente ed è come dicesse “Ma proprio qui dentro ti dovevi mettere?”). Se invece c’è una lettera in più o in meno mi dovresti specificare dove perché continuo a rileggere ma il mio cervello rimuove e non vede 😁. Grazie come sempre per l’attenzione con cui leggi e ancora per i complimenti. Buona giornata.
27/03/2021 at 21:05
Ora ho capito. Scusa: non avevo inteso 🙂.
Bravissima, meriti ogni complimento.
27/03/2021 at 21:20
Grazie, tu sei proprio carina ❤
26/03/2021 at 20:56
Cat e Gabbo, già mi mancate!
Così ho concluso la mia storia. Ne sono soddisfatta e spero sia piaciuta anche a voi che mi avete seguito dall’inizio e che possa piacere a chi la leggerà in seguito.
Se apprezzate il mio stile di scrittura, vi invito a scoprire il mio romanzo “Gocce di rugiada in un mare di noia”, edito da Planet Book, con cui sono arrivata seconda al concorso letterario nazionale “Autori Italiani 2019”.
Non so ancora se scriverò a breve un altro racconto su The Incipit, di solito faccio passare del tempo… Nel caso, arrivederci.
25/03/2021 at 14:41
Ciao, Tinarica.
Scusa, ti ho letta in pausa a lavoro e mi pareva di aver commentato, invece… no. Sono stordita!
Voto per il finale+2 mese dopo. Quindici anni mi sembrano troppi, cisto che anche Cat è comunque anziana.
Sagace la robot, ma anche lumina non scherza, ho apprezzato lo scambio di battute acculturate, aspetto di capire come se ne andrà Gabbo, certo meglio che in una struttura su un letto.
Bene, aspetto il finale è perdona la svista 🙂.
Alla prossima!
25/03/2021 at 15:56
Ma figurati, grazie a te! Te l’ho ricordato perché a volte a me non arrivano le notifiche mail dei vostri commenti e magari non ti era arrivata sulla pubblicazione del nono. Visto che seguivi volentieri, anche :). Ti ringrazio per quanto dici, spero di non deluderti nel finale. A presto.
24/03/2021 at 17:30
Ciao Tinaprica,
è vero mi era sfuggito questo capitolo, scusa. Comunque sarebbe stato un peccato perderlo , mi piaciuto molto. Ho votato per un mese dopo. Non so cosa aspettarmi. Un miracolo forse?
24/03/2021 at 17:45
Ciao Anna Genna, ti ringrazio per averlo recuperato e sono contenta che ti sia piaciuto. Non dico nulla sul finale, ma spero tanto di non deluderti! A presto, un saluto.
24/03/2021 at 14:22
Ciao Tinarica
Ho votato finale +1 mese dopo. Spero davvero che riescano ad uscire, almeno per sentire l’ultima volta come si sta fuori… e poi sono curiosa di sapere come Cat avrà vissuto il distacco dal suo grande amore Gabbo
24/03/2021 at 15:04
Ciao Gatto Maroni, grazie per aver partecipato fino a qui. Ho messo quelle due opzioni al semplice finale appunto perché immaginavo potesse interessare a qualcuno sapere del “dopo”. Per me anche non necessario, ma vedo che prevale il +1 mese 😊… Saprò dire. Ti aspetto per la fine, ciao.
23/03/2021 at 11:01
Ciao Tinarica, che dire di questo capitolo…
Bello e commovente gIà lo immaginavo come sarebbe stato questo incontro..
Ma c,è sempre la sorpresa finale.Brava come sempre!!
Scelgo: FINALE , comunque sia sarà bello.
Al prossimo
23/03/2021 at 11:55
Eh sì, se non sorprendo qua e là, non sono io :)! Ciao Annamaria, se ti ho fatto commuovere significa che il capitolo mi è riuscito bene, quindi ti ringrazio. Anche per i complimenti e il tuo voto. Vedremo come finirà… Grazie per la fiducia!
23/03/2021 at 10:32
Ciao Tinarica, quanto può essere triste e dolce il congedo. Per quanti sarà stato così? la frase che più mi ha colpito è «Si sta bene fuori?» perché è se vogliamo totalmente scontata però ogni malato prima o poi la pronuncia davanti a chi lo viene a trovare. un’espressione che esprime tutta la voglia di vivere che resta a chi non si rassegna a lasciare senza aver rivisto almeno una volta la primavera. Mesto e leggero congedo che prelude spero ad una fuga con successo. ciao, al finale.
23/03/2021 at 11:49
Ciao fenderman, sai che mi ha emozionato questo commento? Ti ringrazio, mi fai capire che sono riuscita nel mio intento con questo capitolo. Spero di concludere bene, ti aspetto per il finale.
23/03/2021 at 09:31
Buongiorno Tinarica
Malinconico quasi triste questo episodio.
I loro sentimenti così come la loro tacita intesa sono resi bene.
Finali più un mese dopo
23/03/2021 at 11:43
Ciao Louise, ti ringrazio. Sì non poteva che essere anche triste, mi fa piacere abbia reso bene intesa e sentimenti. Ti aspetto per la fine.
18/03/2021 at 22:01
Ciao Tinarica,
Ma il pennello che le ha messo in testa Gabbo allora è lo stesso che si è messa ora per andare a trovarlo?
Brava, molto bello anche questo ricordo. Ho scelto la frase di Ippocrate “camminare”, perché è in tema col titolo di questo racconto. A presto!
18/03/2021 at 22:14
Ciao, Gatto Maroni. Esattamente quel pennello :). Anche se si sono visti in altri anni, mi piace l’idea che lei abbia avuto il primo pensiero per il loro incontro, nel sapere che la morte di lui è vicina, e semplicemente ho trovato più di effetto dirvi come era andato solo ora che lo rivede. Spero sia chiaro cosa intendo. Grazie per i complimenti e per il voto. Al prossimo!
18/03/2021 at 17:08
Ciao Tinarica,
bello anche questo capitolo( come sempre).Hai descritto in modo chiaro (curando con attenzione i dettagli , senza lasciare nulla al caso) la scena dell’incontro.
La citazione che scelgo è la seconda e mi sembra più adatta.
Il percorso che ognuno fa nella vita,non sempre può essere facile; comunque vada e quale sia la meta, ci sarà sempre qualcosa da superare… l’importante andare avanti!
Non capisco cosa intendi tu per DISATTIVARE… Lo scopriremo?!
Al prossimo.
18/03/2021 at 17:19
Ciao Annamaria, grazie, sono contenta che la storia e il mio modo di scriverla ti piacciano. Concordo, l’importante è andare avanti anche quando si va indietro con i ricordi. Spero di superare bene lo scoglio del nono capitolo : ). A presto.
18/03/2021 at 13:04
Ciao Tinarica
I dialoghi scorrono bene e sono credibili.
Condivido il piccolo appunto di Kesiarica e, aggiungo, che non ho capito subito come ha fatto a raccogliere la chioma con un pennello 😀 ci sono tanti tipi di pennelli…
Voto la frase di Tolkien
18/03/2021 at 13:33
Ciao Louise, ti ringrazio! Vado ad aggiungere “lei” nel mio file per maggiore chiarezza. Beh io ho fatto l’artistico e ti assicuro di aver visto le chiome più indisciplinate (tranne le mie) stare a posto con un pennello fine e medio-lungo… Non ho specificato perché pensavo fosse un immaginario comune e anche perché mi dite che metto tanti dettagli :). Grazie, al prossimo.
p.s: qui un link a cui vedere un esempio di acconciatura con pennello 🙂 https://www.alamy.it/fotos-immagini/chignon.html (la seconda foto)
18/03/2021 at 09:44
Ah, dimenticavo: grazie per aver incluso il negozio di dischi 🙂
18/03/2021 at 10:47
Ah sì, il negozio di dischi mi è sembrata una “chicca” doverosa nei confronti dei vostri bei suggerimenti, ho citato i dischi e non altri spunti perché siete state in due a suggerirlo. Poi mi piace immaginare i lettori farsi i loro film autonomi su quel negozio come loro punto di ritrovo. Grazie ancora, ciao!
25/03/2021 at 14:07
Ciao Keziarica! Visto che hai sempre seguito, aspetto il tuo commento sul capitolo 9 e poi procedo con l’opzione preferita per il finale 🙂 Grazie, un saluto.
18/03/2021 at 09:42
Ciao, Tinarica.
Ho apprezzato la semplicità con cui hai raccontato l’incontro, semplicità che cela un’accurata ricercatezza, perché so che nulla è lasciato al caso e l’effetto sortito è frutto di un lavoro ben fatto. Sei brava a suscitare emozioni, a fare in modo che chi legge possa immedesimarsi nei personaggi senza sforzo. Complimenti, che sembra banale, ma rende l’idea (avrei potuto scrivere brava, ma sarebbe risultato ripetitivo 😉 ).
Giusto per trovare un neo (e ti assicuro che di nei nel tuo scritto non se ne trovano facilmente), ti faccio un appunto sulla frase: “Dovresti cambiarle il gancio.» le consigliò mentre si riappuntava con attenzione la spilla al giubbotto.” Qui, secondo me, ci stava un soggetto. “le consigliò, mentre LEI si riappuntava…” perché così parrebbe essere Gabbo a riappuntarsi la spilla; ma è una mia idea e potrei sbagliarmi, non è cosa rara, anzi 🙂
Alla prossima!
DISATTIVARE.
18/03/2021 at 10:29
Ciao Keziarica, io ti dico soltanto un grande “grazie”, sia per i complimenti che per la delicatezza con cui poni le tue osservazioni. Riguardo al “lei”: sai che stavo inserendolo proprio per il motivo che hai evidenziato? Quando ancora la mia prima frase era addirittura “le consigliò mentre riappuntava con attenzione la spilla al giubbotto.” senza nemmeno il “si” riappuntava. Poi per una mia fissa di “non ripetizioni” ho aggiunto almeno il “si” ma ho sacrificato il più chiaro “lei si” perché nella battuta dopo dico: «Ah, ma non stai disegnando il paesaggio.» notò invece lei, (notò invece lei e lei prima mi stonava… no? Che pensi?). E mi sono detta: senza lei e senza si, uno può pensare che sia Gabbo a rimettere a lei la spilla. Mentre come ho poi scritto “le consigliò mentre si riappuntava con attenzione la spilla al giubbotto.” ho pensato fosse già chiaro che sia lei quella che se la rimette visto che è sua ed è felice di averla ritrovata. Non so se ho spiegato le mie paranoie mentali nell’abolire “lei”. Ma visto che anche tu segnali il dubbio sul soggetto lo andrò a inserire nel file, se più corretto. Grazie, ti auguro una buona giornata.
18/03/2021 at 14:44
PS.: Considerato tutto il mio papiro paranoico nella risposta precedente, che ne pensi invece di questa correzione per non dire “lei” due volte che mi disturba un pochino? 🙂
***
«Dovresti cambiarle il gancio.» le consigliò mentre la osservava riappuntarsi con attenzione la spilla al giubbotto.
«Ah, ma non stai disegnando il paesaggio.» notò invece lei, sbirciandogli l’album su cui riconobbe Lamù schizzata a matita.
***
Altrimenti mi adeguerò ad aggiungere “lei” alla frase qui pubblicata. Grazie per la pazienza 🙂
18/03/2021 at 17:27
Sì, mi piace: spiega senza essere ripetitivo.
Sono felice di poter essere d’aiuto ogni tanto, specie con chi lo è sempre per me. 🙂
Sto cercando di migliorare e di notare gli errori (tantissimi) che commetto ogni volta, specialmente rileggendo vecchi scritti e, ultimamente, cerco di far notare anche agli altri quel che non mi torna. Anche se smentita imparo qualcosa ed è sempre cosa buona 🙂
18/03/2021 at 18:22
Bene, grazie! Sì concordo, si impara sempre. Un abbraccio!
18/03/2021 at 00:26
Riprogrammare, rimettersi in gioco ricominciando senza guardare indietro. È la legge del progresso, è molto di moda oggi. Se è quella giusta chiedilo ai tuoi figli, se verranno a salutarti quando te ne andrai. Se invece non verranno, pazienza, almeno ci avrai provato, e avrai dato un senso alla tua vita. Grazie Tinarica, ciao🙋🌻
18/03/2021 at 00:37
Caspita, fenderman, che rapidità! 🙂 Grazie a te, anche per le riflessioni che accompagnano i tuoi commenti. A presto, buonanotte.
15/03/2021 at 14:20
Ciao Tinarica
In questo capitolo ricordi più malinconici forse perché suscitati dal luogo in cui si trova . Brava come sempre.
Aspetto il prossimo ricordo. Ho scelto punto panoramico
15/03/2021 at 14:59
Ciao Gatto Maroni, ti ringrazio. Sì il luogo influenza certamente. Poi nella vita ci sono momenti più allegri e altri più tristi, è buono avere qualcuno accanto “nella buona e cattiva sorte” e immagino Cat sia stata vicina a Gabbo soprattutto nei primi momenti del dramma con la compagna Benedetta. Ciao, a presto.
14/03/2021 at 17:58
ciao Tinarica,
mi piace, questo legame tra i protagonisti: esserci sempre, ritrovarsi ogni tanto, non perdersi mai.
una lunga linea temporale a volte evidente, a volte sotterranea, non visibile, ma quanto mai viva. Brava. Non si immaginare un luogo dove possano essersi incontrati per la prima volta, forse ad un concerto rock?
14/03/2021 at 18:50
Ciao Anna Genna, ti ringrazio, sono contenta che ti piaccia questo loro legame e che tu ne abbia colto le varie sfumature. Grazie anche per il suggerimento: vedo che per ora prevale il negozio di dischi nei commenti, tu parli comunque di concerto… Musica, insomma. Vedremo cosa verrà fuori. Grazie, al prossimo.
24/03/2021 at 15:12
Ciao Anna Genna, pubblico in fretta e spero sia questo il motivo per cui non hai più partecipato alle scelte. Sarei contenta di ritrovarti per il finale. Un saluto.
14/03/2021 at 09:38
Buongiorno Tinarica
Ho letto due volte l’episodio perché alla prima lettura mi ero un po’ persa.
Cosa c’è tra loro due Cat e Gabbo? Affinità elettiva? Un amore rimasto allo stato quasi larvale, che il calore della memoria risveglia ad ogni momento?
Negozio di dischi…
PS un piccolo refuso, assolutamente trascurabile 🙂 “una partente stretta”
14/03/2021 at 10:48
Ciao Louise, ti ringrazio per il suggerimento e molto per il refuso segnalato. Sul loro rapporto, lascio a tua interpretazione. Mi dispiace che ti sia persa… Sarà il mio stile di scrittura particolare o il tipo di racconto che non ti prende del tutto. Ti aspetto comunque per il seguito, sperando sia più immediato. Grazie, buona domenica.
13/03/2021 at 15:35
Tinarica,
certo non ti piace vincere facile…
In questo capitolo parli di futuro, nessuno può sapere come sarà, si può solo immaginare…
Il tuo racconto è un misto di fantascienza, originalità e poesia ed è la parte che più mi piace: bello il capodanno immaginato così come l’hai raccontato tu.
C’è voglia ancora di cose semplici, di ritrovarsi insieme e la gioia di fare qualcosa per donare a qualcuno.
Scelgo punto panoramico.
Ciao al prossimo capitolo.
13/03/2021 at 16:00
Ciao Annamaria, grazie, hai colto perfettamente. Mi fa piacere che venga apprezzato il mio modo di mischiare i generi e se ci hai trovato anche la poesia non posso che essere soddisfatta. Sì io per prima desidero un futuro più genuino del nostro presente, ho voluto accennarlo dando più spazio alle atmosfere che alle descrizioni precise, sono contenta abbia prevalso il capodanno dandomi la possibilità di immaginarlo più “intimo”, con il suo nuovo rituale. Al prossimo, grazie per il tuo voto.
13/03/2021 at 08:45
Si sono conosciuti in un negozio di dischi, di quelli vecchio stile, con un sacco di vinili e cd. Lei cercava il disco di un autore sconosciuto e lui le è venuto in soccorso nel far capire al venditore di quale disco si trattava.
Ciao, Tinarica.
Anche questo episodio è riuscito proprio bene, ogni particolare aggiunge qualcosa alla storia, ci fai conoscere i personaggi un po’ alla volta, e riesci a creare attesa per l’episodio successivo. Molto bene.
Se posso, giusto per non fare solo complimenti, ti segnalo una piccolezza nella frase: «Buongiorno, sono Sophie. In che cosa posso esserle utile?» l’accolse cordiale. Si intuisce il soggetto, ma, a mio parere, andava esplicitato. Hai scritto che Caterina va alla reception, ma bisogna aspettare la frase successiva per capire chi c’è ad accoglierla. Ma è una mia idea 😉
Buon weekend e alla prossima!
13/03/2021 at 12:24
Ciao keziarica! Mi piace molto lo spunto che mi hai suggerito, anche perché io non sono esperta di dischi e questa potrebbe essere un’occasione per approfondire anche per me. Vedremo in base ai voti, magari potrò legare più spunti che mi state dando, tutti validi. Sono contenta di aver lasciato un’opzione libera perché davvero mi serve un’ispirazione che non ho su come e dove e io ne ho messe giusto due non dico a caso, ma in mancanza di meglio :D. Grazie come sempre per i complimenti e l’attenzione che dai a ogni dettaglio. Continua a farlo, al di là che sia un’opinione personale o di gusto, perché per me è sempre un modo per migliorarsi come autori. Nel caso che segnali qui, ti posso dire che è voluto: all’inizio anche io pensavo di esplicitare chi fosse a parlare, nonostante di mio ami anche spiazzare il lettore; poi mi sono detta: “receptionist” è ridondante, che fosse una donna/ragazza lo si capisce già dal nome femminile, che fosse una umanoide ho pensato di farlo scoprire a voi insieme a Caterina che, pur sapendolo, si stupisce lo stesso per quanto Sophie sia realistica come donna. Perciò qui per me aveva un senso, salvo poi dover risparmiare caratteri dato che ho chiuso a 5000 esatti senza più spazio nemmeno per le virgole. Ma ecco, non è per questo motivo, che tutti sappiamo essere un vincolo ma non è mai una scusante :). Ripeto, continua a segnalare perché mi è utile verificare i vari particolari della mia scrittura. Ciao, buona giornata.
13/03/2021 at 00:45
Da un fioraio, quelli di una volta per strada, con fiori sulla rastrelliera a gradini, Lei sceglie un fiore e lui fa lo stesso, poi una coccinella passa dalla mano di lui a quella di lei…. ok mi sto allargando. Bravissima mi riporti alla mente l’emozione de “L’amore al tempo del colera” e non posso che ringraziarti. Ciaooo
13/03/2021 at 11:56
Ciao fenderman, ti ringrazio, mi ha emozionato questo commento. Bello spunto, il fioraio. Mi segno anche il riferimento letterario :). Al prossimo.
11/03/2021 at 21:12
Tutto bello!!
13/03/2021 at 11:49
Ciao Paolo, grazie, che piacere ritrovarti qui! Ti aspetto al prossimo.
24/03/2021 at 15:14
Ciao Paolo, spero di ritrovarti per un commento finale 😊 Un saluto.
10/03/2021 at 19:59
Ciao Tinarica, questo capitolo mi è piaciuto più di tutti finora… forse perché hai raccontato di un ricordo ambientato negli anni 90… mi hai fatto venire tanta nostalgia 😁. Voto capodanno. Ciao, al prossimo
10/03/2021 at 21:31
Ciao Gatto Maroni, ti ringrazio. Devo dire che sono molto soddisfatta anch’io di questo capitolo, ancor più nel ricevere commenti positivi come il tuo. Tanta nostalgia sì, almeno ho trovato un modo per viaggiare nel tempo :). Grazie che mi segui pure tu. Vedremo se vincerà l’opzione che hai votato… Al prossimo.
10/03/2021 at 07:55
Ciao, Tinarica.
Hai trovato davvero un bel modo di raccontare questa storia d’amore attraverso gli anni. Mi piace perché racconta il passato (facendo riferimento a fatti e persone che tutti conosciamo), ma resta ancorata a un futuro che ancora non è arrivato e ci racconti tu, con la tua fantasia.
Voto per la caduta dal palco, opzione troppo originale per passare inosservata.
Brava, ma non c’è bisogno di dirtelo 🙂
Alla prossima!
10/03/2021 at 15:27
Ciao keziarica, ti ringrazio per questo commento, mi fa molto piacere. Mi sento soddisfatta per ora del racconto e ricevere complimenti come i tuoi mi dà sicurezza per proseguire. Sì della caduta avevo fatto un accenno nel primo capitolo: per me poteva rimanere così, ma mi sono chiesta se per caso a qualcuno fosse rimasta la curiosità di approfondire quell’episodio. Vedremo in base ai voti :). Grazie, a presto.
09/03/2021 at 18:17
Ciao Tinarica
Il capitolo scorre bene anche se, devo confessare, non amo molto l’inclusioni di tanti “nomi” e riferimenti così specifici a persone e eventi. Ho provato a rileggere il testo partendo direttamente dal secondo paragrafo e filava liscio, tranquillamente. Mi rendo conto però che sono scelte di stile 🙂
Capodanno.
09/03/2021 at 20:45
Ciao Louise, ti ringrazio per il commento e l’appunto sui dettagli. Sì è stile, ma anche mia voglia di ricordare esattamente quella partita. Vedrò se citarne meno nei prossimi, comunque mi fa piacere che sia scorrevole nel suo complesso. Grazie per il tuo voto, al prossimo.
09/03/2021 at 18:11
Amore e nostalgia, canzoni e calcio stellare, tutto fiorisce e palpita quando c’è di mezzo la memoria della gioventù. La giovinezza riscalda i cuori di chi non più giovane è ormai, si direbbe, e probabilmente è vero. Vedremo se rincontrarsi ancora sarà altrettanto emozionante, di solito non succede… brava. Voto funerale, a una certa età spesso è quella l’occasione immancabile dei rincontri. 😉
09/03/2021 at 20:37
Ciao fenderman, ti ringrazio per questo commento “poetico”, mi sembra ti sia piaciuto il ricordo evocato. Ogni capitolo è una sfida diversa, spero di continuare a emozionare. Grazie per il tuo voto (non lo visualizzo ancora ma credo che si aggiornerà presto), al prossimo.
10/03/2021 at 13:43
Ciao fenderman, sicuro di aver poi votato? Perché ancora oggi non vedo la preferenza su “funerale”. Grazie ancora per il tuo commento.
09/03/2021 at 17:04
Ciao Tinarica,
una sorpresa tira l’altra…in ogni capitolo sorprendi , non dai niente per scontato e questo è il bello!
Ottima scelta per quanto riguarda l’anno e i vari riferimenti che hai scelto: semifinale dei mondiali con i gol di Baggio…karaoke ,le canzoni …e per concludere con la ” Serenata rap” che Gabbo ha dedicato a Cat.
Per il prossimo capitolo ho scelto la seconda opzione .
Brava , al prossimo .
09/03/2021 at 17:16
Ciao, Annamaria! Grazie, mi fa molto piacere essere riuscita a sorprendere e sono contenta che il mio impegno per dare coerenza al tutto si noti e sia apprezzato. Poi per me è bello ricordare epoche passate inventando situazioni non da me vissute, ma con la reale nostalgia che ho per certe annate con i loro protagonisti. Così come mi piace immaginare il nostro futuro, raccontando il presente dei personaggi del racconto. Capodanno, dici… Vedremo.
08/03/2021 at 08:27
Ciao Tinarica, bello anche questo capitolo. Sei riuscita ad infilarci il ricordo di come è andata con Riccardo, soddisfacendo la curiosità di molti, pur mantenendo focalizzata l’attenzione sulla sorpresa legata alla scommessa, la scelta più votata.. Non vedo l’ora di sapere in cosa consiste questa scommessa… Ciao, al prossimo!
08/03/2021 at 12:02
Grazie, Gatto Maroni, mi fa piacere che sia riuscito bene questo capitolo per me “problematico”. Spero di non toppare con il prossimo, vista l’aspettativa su questa benedetta scommessa :D. Ho visto che hai votato per “fotografia”, per ora è in vantaggio però la canzone. Non facile comunque… A presto.
07/03/2021 at 19:14
Ciao Tinarica
Bene anche questo capitolo.
Ti confesso che nella lettura online a volte mi perdo con i salti temporali.
Per “vedere la foresta e non solo gli alberi”, alla fine dovrò rileggere tutto il racconto 😊
Canzone
07/03/2021 at 19:24
Ciao Louise, ti ringrazio. Sì penso di avere uno stile di scrittura che si adatta di più a una lettura continuata che a episodi. Mi piace scrivere intrecci non lineari e quindi capisco che in singoli episodi si possa far più fatica a comprendere il tutto. Spero di chiudere comunque il cerchio e che torni tutto a una ri-lettura. Al prossimo.
07/03/2021 at 09:59
Bello anche questo capitolo ! Ben dosati tutti i particolari che tu usi per descrivere ‘ le immagini’ del racconto e i sentimenti dei protagonisti .
Dopo l’indecisione iniziale , scelgo canzone ( complice Sanremo) , ma soprattutto perché penso che sia adatta come sorpresa capace di commuovere Caterina più che un semplice accessorio : un omaggio fatto a una donna
” speciale” come Cate.
Ciao al prossimo.
07/03/2021 at 12:00
Ciao Annamaria, grazie. Mi fa piacere tu colga questi dettagli per me importanti in un racconto. Se poi piacciono, sono proprio contenta. Grazie anche per il voto: sì, come dici tu, una canzone può evocare più di un’immagine o un oggetto. Vedremo se resterà l’opzione preferita, intanto inizio a mette in moto i pensieri verso questa direzione. A presto.
07/03/2021 at 08:46
Ciao, Tinarica.
Devo dire che, subito, non avevo capito che si trattasse di Gabbo leggendo Gabriele. Poi ho collegato, almeno spero.
Le cose divengono via via più interessanti, l’intreccio è ben costruito e aggiunge un tassello a ogni capitolo. Brava..
Voto la canzone 🎵 e vediamo che cosa racconta. 🙂
Alla prossima!
07/03/2021 at 11:54
Ciao keziarica, grazie per questo commento. Mi fa piacere quanto dici sul tassello che si aggiunge, perché è una cosa a cui presto molta attenzione per rendere non superfluo ogni capitolo e ricordo. Sì Gabbo è il soprannome di Gabriele. Qui ho voluto introdurre lui come personaggio anziano che ricorda e, come per Caterina o Cat, uso ora il nome completo ora il soprannome non tanto per distinguere giovani/vecchi ma a seconda se sia il loro punto di vista o scena che si svolge tra i due o più neutro che porta avanti la narrazione. Non so se chiaro e nemmeno me lo hai chiesto, ma Cat e Gabbo sono più confidenziali rispetto ai nomi completi. Vedo che sta prevalendo la canzone :), al solito non ho proprio idea di quale e quindi ben vengano suggerimenti. Al prossimo.
07/03/2021 at 01:11
Ciao Tinarica, che bello scrivere d’amore, e anche leggerti. Siamo in clima Sanremese e voto canzone, complimenti davvero. Ciao alla prossima.
07/03/2021 at 01:50
Ciao fenderman, grazie, mi fa piacere ricevere questo commento. Sì Sanremo mi ha ispirato nella scelta dell’opzione, vedremo se altri la voteranno. Grazie, al prossimo.
06/03/2021 at 18:58
brava, mi piace come scrivi
06/03/2021 at 19:16
Ciao Giulia, grazie, mi fa piacere che apprezzi. Al prossimo, buona serata.
24/03/2021 at 15:16
Ciao Giulia, pubblico in fretta e spero sia questo il motivo per cui non hai più partecipato alle scelte. Sarei contenta di ritrovarti per il finale. Un saluto.
03/03/2021 at 15:17
Ciao Tinarica
Mi è piaciuto l’episodio.
I dialoghi sono credibili, le contraddizioni – ti voglio non ti voglio – mostrate bene.
Ho votato anch’io sorpresa legata a una scommessa.
03/03/2021 at 15:46
Ciao Louise, grazie per il voto e il commento, sono contenta che la situazione sia risultata credibile. Spero di non deludere con il prossimo, che mi sta dando da pensare parecchio :). A presto.
03/03/2021 at 14:43
Ciao Tinarica, complimenti sempre brava coi salti temporali. Mi è piaciuto l’aggancio tra sposa vista dalla Cat del presente e il suo ricordo a quando era lei vestita da sposa. Quel che succede in questo capitolo tra i due protagonisti, mi ha un po’ spiazzato… forse mi immaginavo un diverso tipo di intimità, più a livello sentimentale.. (ma infatti io avevo votato per il litigio).. ora ero indecisa su cosa scegliere. Ho votato sorpresa legata a scommessa… anche se in realtà la curiosità di sapere se effettivamente Cat si sia sposata o meno mi è rimasta…
03/03/2021 at 16:00
Ciao Gatto Maroni, grazie per i complimenti e il tuo voto, sono contenta sia piaciuto l’aggancio che fa partire il ricordo (anche perché è la parte che ho faticato di più a scrivere di tutto il capitolo :D). Capisco lo spiazzamento, ma ho dovuto mixare le due preferenze in parità. Comunque sia, ci sta che tu abbia pensato a una differente intimità, anche se tutto sommato rimane di base un forte legame “sentimentale” come dici, più che fisico. Vedo che siete diversi ad avere la curiosità sull’esito dell’imminente matrimonio tra Caterina e Riccardo, perciò vedrò di trovare un’ispirazione che possa focalizzarsi sulla scommessa (che va per la maggiore) ma che dia spazio ancora alla situazione sentimentale appena raccontata e la chiarisca. Anche se mi complica la vita, sono contenta di avervi chiesto cosa vorreste sapere perché come autrice magari tendo a lasciare sottintesi e invece alcune volte il lettore ha voglia di approfondire. Grazie, a presto.
03/03/2021 at 13:13
ciao Tinarica,
ho votato per la scommessa, mi sembra la scelta che offre migliori risvolti.
Sono curiosa di sapere come finiranno le nozze con Riccardo. io non lo sposerei.
03/03/2021 at 14:33
Ciao Anna Genna, grazie per il tuo voto e il tuo commento. Non sei la sola con questa curiosità, vedrò allora di parlarne cercando di considerare anche lo spunto della scommessa che per ora va per la maggiore. Spero di non incasinarmi perché non ho per niente le idee chiare :). Al prossimo.
02/03/2021 at 14:28
Bene un bel mix in questo capitolo!
A questo punto della storia mi interessa sapere più del passato. Scelgo la terza opzione e sono curiosa di sapere se Caterina ha seguito il consiglio dell’amico.
Penso che, comunque, abbia avuto qualche dubbio e riflettuto sui sentimenti nei confronti del futuro marito…e che alla fine lo abbia piantato sull’altare prima del sì! Ah ah. Ah. Ciao alla prossima. 😀
02/03/2021 at 14:52
Grazie, Annamaria! Sono contenta di aver lasciato una opzione più libera, così scopro alcuni dettagli che vorreste capire meglio al di là di alcuni punti per me importanti che sicuramente toccherò prima del finale. Vedrò come accontentarti e quando… Una nuova sfida ;). Al prossimo.
02/03/2021 at 11:56
Ciao, Tinarica.
Che gran figlio di… questo Riccardo!
Devo rinnovarti i complimenti: i dialoghi sono spigliati e risultano efficaci, i sentimenti dei due protagonisti emergono con discrezione, senza forzature, Ottimo lavoro. Se proprio devo trovare il classico pelo nell’uovo, non mi è piaciuta l’immagine degli occhi a mezza luna che mi fanno venire in mente gli occhioni socchiusi dei Manga, ma è una piccolezza che, probabilmente, ho notato solo io.
Voto per la sorpresa legata alla scommessa. Sono curiosissima!
Alla prossima!
02/03/2021 at 12:35
Ciao keziarica! E io rinnovo i ringraziamenti 🙂 Mi danno sicurezza i commenti positivi su ciò che più conta per me, quando decido di scrivere una storia; ti dico solo che io per “mezzaluna” intendo l’utensile da cucina e l’ho qui usato sia per dire che piega gli occhi sia per dire che diventano più grigi rispetto al suo colore più azzurro e sia per l’idea del “tagliente” visto che è arrabbiata; ma se hai pensato al Manga allora capisco lo stridore perché non è proprio coerente con il mood generale :D. Poco male, come dici, quindi sono contenta :). Non ho le idee chiare per nessuna opzione, perciò mi farò volentieri ispirare dai vostri voti. Al prossimo (tuo magari).
02/03/2021 at 11:36
Belle le storie dove i sentimenti guidano i destini delle persone, ben venga questo tuo racconto. Ottima fattura, tempi giusti, personaggi credibili. ti seguo con piacere.
Voto per la sorpresa.
02/03/2021 at 12:24
Ciao fenderman, mi fa piacere che segui con piacere e ti ringrazio molto per i commenti positivi e per il tuo voto. Spero di continuare bene, al prossimo.
25/02/2021 at 20:50
Ciao Tinarica, mi è piaciuto molto il momento dell’abbraccio tra i due, bellissimo il modo in cui l’hai descritto, facendo percepire l’intensità di quell’attimo e il bellissimo sentimento di vera amicizia che li lega. Secondo me ora ci vuole un po’ di pepe…. un bel litigio 😆
25/02/2021 at 21:01
Ciao Gatto Maroni, mi fa piacere che sia stato apprezzato il mio sforzo di condensare tanti momenti ed emozioni diverse in un unico abbraccio. Ancora più significativo per il momento storico in cui è ambientato. Grazie per il voto, sono consapevole che tra il quarto e il quinto capitolo ci voglia una qualche scossa… Per ora brancolo nel buio qualunque sia la preferenza, ben vengano suggerimenti. Al prossimo, buona serata.
25/02/2021 at 16:26
Ciao Tinarica, bello anche questo capitolo, e come sempre mi piace lo stile con cui scrivi.
Ciò che mi ha colpito di più, è il fatto come tu abbia voluto dare un messaggio di speranza . Nella vita ci possono essere momenti difficili, tristi, dove ognuno di noi ha perso persone care…ma, nonostante tutto , importante: lasciarsi tutto alle spalle e ricominciare a vivere , riprendere il cammino e soprattutto, non perdere quel po’ di speranza che ci rimane! Speriamo veramente che in” quel giorno “(quello che hai scelto tu? E perché no )noi potremo finalmente “festeggiare “la liberazione dal covid 19 .
25/02/2021 at 17:00
Ciao Annamaria, grazie per il tuo commento. Sono felice quando i lettori condividono i sentimenti che esprimo con i miei scritti. Non è certo una commedia, ma sono contenta sia passato il messaggio di speranza, di base al racconto. Vorrei un futuro migliore :). Arrivederci al prossimo capitolo, nel frattempo, ben vengano suggerimenti in merito all’opzione votata.
25/02/2021 at 16:06
Ciao, Tinarica.
A parte la frase: “Perché nella vita accadevano cose meravigliose e terribili in qualunque momento e bisognava trovare sempre la forza di andare avanti.” che, a parere mio, poteva essere omessa, perché è un’incursione del narratore nel testo, il capitolo fila benissimo. Ogni parola è al suo posto e sei riuscita a trasmettere una gioia che non è ancora conosciuta, ma a cui tutti aneliamo. Se sarà il 9 marzo o no non lo so, ma spero sia così come lo hai raccontato.
Voto per il litigio.
Alla prossima!
25/02/2021 at 16:51
Ciao keziarica, grazie per l’attenzione con cui segui e l’osservazione fatta sul passaggio citato: io la intendevo come la spiegazione del perché lei preferisca l’espressione di Gabbo, ma se è suonato troppo “manzoniano” cercherò di non far trapelare di nuovo il mio parere personale dato che stilisticamente non è voluto :). Perciò grazie, appunto. Mi fa inoltre molto piacere che tu abbia colto la cura che ho messo nello scrivere in particolare questo capitolo: ho dovuto, come ben sai, condensare molto, ma questo mi ha aiutato a dire l’essenziale, scegliendo le parole in modo preciso senza (credo) rinunciare all’aspetto emozionale. Mi fa piacere inoltre che condivida la stessa speranza per il giorno in cui finalmente ci lasceremo il covid alle spalle. Al prossimo.
25/02/2021 at 14:52
“Un pellegrinaggio non è un pellegrinaggio se non c’è il cammino” era il mantra con cui lei intendeva onorare fino in fondo il percorso insieme… ok, ci sta, però bisogna avere anche una destinazione 😊
Intimità.
Ciao
PS ho notato parecchie cifre e date in questo episodio, a mio avviso appesantiscono un po’ il testo.
25/02/2021 at 15:16
Ciao Louise, grazie per aver votato e per il commento e il PS, cercherò di tenerne conto. La destinazione c’è, ma essendo un racconto strutturato come un viaggio non lineare tra i ricordi, bisogna pazientare e aspettare i capitoli finali. D’altronde, conta il cammino come nella vita. Sarà mia cura fare il possibile per rendere piacevole il viaggio :). Grazie, spero di ritrovarti al prossimo passo.
27/02/2021 at 10:36
ritroviamoci da me, se credi…
21/02/2021 at 19:10
ciao,
anch’io all’inizio ho faticato un po’ tra sguardi al passato e salti al futuro. Ma sei brava, mi piace l’ombra di nostalgia che aleggia sul racconto. Le birre… quante sono? Devi essere un’esperta. alla prossima.
21/02/2021 at 19:21
Ciao Anna Genna, grazie, mi fa piacere che ti stia piacendo nonostante i salti temporali spiazzanti. No, non sono assolutamente esperta di birra, ma scrivere serve anche a colmare le lacune. Al prossimo, buona serata.
21/02/2021 at 09:30
Buongiorno Tinarica
Non ho mai letto niente di tuo fino a oggi, devo dire che i due capitoli mi sono piaciuti.
Dietro le tue parole mi sembra di intuire una acuta osservatrice.
i salti temporali possono, a prima vista, “disturbare” la lettura, però, con un po’ di attenzione non si perde il filo.
Prima del 2020 (solo dopo mi sono accorta della parità!)
21/02/2021 at 10:48
Buongiorno Louise, ti ringrazio per aver scelto di seguire il racconto e per “acuta osservatrice”. Non ti preoccupare per la parità, se non si sblocca saprò inventarmi qualcosa. I salti temporali ci saranno ancora, spero si riesca a seguire sempre il filo. Al prossimo, buona domenica.
20/02/2021 at 12:09
“Birra e saccottini” ovvero birra e nostalgia …( nostalgia, nostalgia canaglia… 😊) e chi non ha nostalgia del passato?…Mi piace lo stile con cui scrivi i tuoi racconti e questo è ben strutturato , mi piace questo”viaggio” tra passato, futuro/ presente , tra i ricordi di Cate.
Comunque vada avanti il racconto è bello perché si tratta di un’amicizia che dura nel tempo.Brava! Ciao alla prossima.
20/02/2021 at 12:15
Pure il tuo commento mi piace molto! Hai colto proprio il senso del racconto. Spero solo di trovare situazioni interessanti per altri ricordi. Poi si capirà l’obiettivo di Caterina, per ora mi fa piacere se qualcuno cammina insieme a lei e prova nostalgia. Nostalgia positiva, dai. Grazie Annamaria, ti aspetto al prossimo.
20/02/2021 at 08:23
Po’…
20/02/2021 at 08:23
Dopo il 2020, possibilmente con la pandemia alle spalle.
Ciao, Tinarica.
Ora capisco le perplessità che i lettori hanno espresso per la mia storia: subito, i salti temporali mi hanno un po spiazzato; poi, però, tutto ha trovato una collocazione e il capitolo è risultato chiaro come il sole. Hai fatto un ottimo lavoro di ricostruzione, brava.
Chissà cosa succederà ai due, ho come l’impressione che il loro rapporto subirà qualche scossone. Staremo a vedere.
Per ora, non mi resta che farti i complimenti.
Alla prossima!
20/02/2021 at 09:11
Ciao keziarica, ti ringrazio. Spiazzare è abbastanza nel mio stile, l’importante che poi si capisca e mi fa piacere se ti sei ritrovata. In realtà non so affatto cosa far succedere di preciso per ora, sicuramente mi dovrò inventare un senso nel citare un anno particolare dopo o prima del 2020 (ti posso dire in quei casi no pandemia!), mentre per il 2020 si sa benissimo il contesto ed avrei uno spunto. Ma appunto solo uno spunto da cui partire, che probabilmente terrò anche in altre epoche scelte. Non so, resto curiosa del periodo che prevarrà. Al prossimo!
18/02/2021 at 14:15
Se non ho capito male ci troviamo nel futuro e questa signora, Cat, già mi sta simpatica, perché ha già una certa età ma è tecnologica e al passo coi tempi, mi sembra, trovandosi anche perfettamente a suo agio…. Questo è il primo cspitolo e ovviamente ancora non si intuisce nulla di dove vada a parare la vicenda, ma sono curiosa di scoprirlo. Già ti conosco Tinarica, le tue storie sono sempre avvincenti e particolari e sai interrompere i vari capitoli con la giusta suspense. . Vediamo se anche questa mi appassionerà come le precedenti!
18/02/2021 at 22:41
Ciao Gatto Maroni! Ti ringrazio per aver scelto di seguirmi anche in questa avventura tra passato e futuro/presente di Cat. Spero di non deludere le aspettative! A presto.
17/02/2021 at 17:51
Ciao Tinarica, che bel ritorno. Mi piace che da alcuni dettagli si capisce molto del contesto, tuttavia ci sono dei momenti in cui il linguaggio ricercato e la sovrabbondanza di aggettivi spezza il ritmo.
Ad esempio:”Il **trambusto** delle gazze in giardino la **ridestò**, così Caterina riaprì il pugno e avvicinò l’atro palmo per spegnere il dispositivo con il suo **vistoso pulsare**”
“un paio di polacchini **marroni dalla suola di gomma riciclata**, poté contare sull’ausilio dell’esoscheletro **robotizzato color avorio**”
Sicuramente sono scelte volute ma appesantiscono.
aspetto il secondo episodio
17/02/2021 at 18:46
Ciao ilGallo, ti ringrazio per aver letto e soprattutto per le indicazioni su come migliorare. Spero di non ricascarci nei prossimi e risultare meno pesante in certi punti, tuttavia è voluto il fatto di specificare i dettagli: fosse un altro tipo di contesto sarei la prima ad ometterli, anche per mio stile di scrittura, cioè di solito privilegio dialoghi e azioni piuttosto che descrizioni minuziose e non sempre necessarie. Credo qui di doverle mettere ogni tanto per distinguere le varie epoche e, se forse in questo primo capitolo non è esplicitato quale sia il senso di dire ad esempio che le scarpe hanno una suola riciclata, spero di aver modo di farvi capire meglio che tipo di futuro mi immagino (che poi è il presente della Caterina ottantenne). Per il “color avorio” dell’esoscheletro invece ti do ragione che sia superfluo, ma mi piaceva in questo caso dare l’idea anche cromatica di come vada in giro abbigliata la signora 🙂 Detto ciò, se è risultato eccessivo, colgo lo spunto per cercare di centrare entrambi gli obiettivi: necessità di ambientazione “storica” e necessità di leggerezza nella lettura. Grazie, al prossimo.
18/02/2021 at 11:35
Il fatto è che si sente che quelle descrizioni sono state aggiunte volutamente. Come in tutti i teatri che si rispettano, quando si vede una pistola, si sa che prima o poi sparerà. Resta da capire se questa pistola, nel nostro caso le descrizioni, sia funzionale al racconto.
Sono ancora più curioso di leggere i prossimi capitoli.
18/02/2021 at 11:56
Sì esatto. Spero di riuscire a gestire il racconto secondo l’idea che ho in mente e a non lasciare pistole cariche in giro 🙂 A presto!
24/03/2021 at 15:18
Ciao ilGallo, ti aspetto per un commento finale ☺. Un saluto.
17/02/2021 at 11:53
Forte la tipa (sciativa a parte) 80 anni col bomber ! Beh…data l’ora (pomerggio) …io al posto suo andrei in pasticceria. Ciao Tinarica. Sono curiosa di sapere come continua il racconto
17/02/2021 at 12:48
Ciao Annamaria, sono felice che ti piaccia la tipa e che tu sia curiosa del seguito. Grazie per il tuo voto, a presto! Buona giornata :*
17/02/2021 at 08:19
Ciao, Tinarica!
Che piacere ritrovarti su TI! Benissimo, un bel racconto nuovo fiammante, futuro (per noi -presente per Cat) e passato che si mescolano: mi aspetto un intreccio intrigante e ben strutturato come tu sai fare 🙂. Pochi particolari ben piazzati raccontano chi è la protagonista, il suo stato d’animo e quel che la circonda. Brava, ma da te non posso che aspettarmi le cose fatte per bene.
Alla prossima!
Birreria
17/02/2021 at 12:46
Ciao keziarica, ti ringrazio molto! Spero di non deludere le aspettative ;). Alla prossima!
16/02/2021 at 18:15
buonasera Tinarica,
brava, mi piace la vecchietta, secondo me va in pasticceria. A volte un dolcino risveglia i morti. Il tuo racconto è scritto molto bene e lo seguirò. alla prossima.
16/02/2021 at 19:45
Buonasera, Anna Genna. Ti ringrazio per il complimento e mi fa piacere che hai deciso di seguire la storia. Mi piace “un dolcino risveglia i morti” :), può essere forse d’ispirazione… Chissà, non so ancora come userò l’opzione vincente tra le tre. Al prossimo.
16/02/2021 at 17:54
la vecchia signora la vedo bene in pasticceria. La storia esordisce con un atmosfera malinconica. Vedremo che genere d’amore ci vuoi raccontare… per adesso dico solo bene, brava. Aspetto.. Ciaoooo
16/02/2021 at 19:39
Ciao fenderman, ti ringrazio. Credo sarà più malinconica di una storia romantica “classica”, spero di riuscire a intrattenervi e a emozionarvi in ogni caso. Al prossimo!
16/02/2021 at 17:35
ciao! interessante racconto, voto la birreria
16/02/2021 at 19:33
Ciao Giulia, grazie per aver iniziato questo mio racconto e aver votato. Spero di mantenere vivo l’interesse :). Al prossimo, buona serata!
16/02/2021 at 17:08
Ciao Tinarica! Ho votato per la pasticceria ma ero molto combattuta, anche la birreria mi sembrava un’ottima opzione per un bel viaggio nei ricordi…forse un primo incontro fra Cat e Gabbo?
Alla prossima!
16/02/2021 at 19:31
Ciao NorahEmme, grazie per aver iniziato questo mio racconto e aver votato. Non so ancora se farò riferimento al primo incontro, ma potrebbe starci. Al prossimo, buona serata!
10/03/2021 at 17:30
Ciao NorahEmme, in attesa di leggere il finale del tuo racconto, ti rinnovo l’invito a seguire la mia storia che avevi iniziato. Sempre che ti piaccia, naturalmente 😊. Tieni solo presente che non faccio passare tanto tempo tra una pubblicazione e l’altra, se vorrai riprendere la lettura e interagire con le opzioni da votare. Spero di ritrovarti. Grazie, un saluto.