COSÌ PARE, MA NON È.
Lo specchio amava fare gli scherzi. Era nel suo DNA. A volte cinico, altre scaltro, raramente sincero, non si metteva mai in gioco. Mentitore seriale e abile illusionista, l’ultima volta l’aveva fatta grossa. Protagonista del nefando inganno era stato Oscar, il micio di Madame Blanchard. Una mattina, la sua corsa zigzagante dietro una pallina da tennis, finì con una frenata brusca davanti al grande specchio dell’ingresso. Inchiodò. Nel vedere la sua immagine riflessa, il gatto inarcò la schiena, arruffò il pelo, il tutto accompagnato da un lieve tremolio della coda rossiccia. Dinanzi a sé un bel leone lo scrutava. Era proprio tale e quale a lui: dal pelo tigrato e una piccola chiazza bianca sul muso, solo che molto più grande e più grosso.
Lo sguardo di Oscar s’infierì. Quel giorno combinò un sacco di guai.
Se ne andò correndo in giardino, compiaciuto di sé. Poi, stanco e un po’ infastidito, con un balzo da cacciatore esperto, superò il muro posteriore, leggero nonostante i suoi sette chili, e uscì in strada. Percorse il viale pavoneggiandosi, a tratti con piccoli movimenti sottilmente minacciosi. Ogni tanto soffiava, e rivolgeva occhiate insolenti verso gli altri gatti allineati sui muri delle villette vicine. Si sentiva bello, forte e invincibile. Esibiva una sprezzante superiorità.
Fino a sera continuò a mettersi in mostra. Calò il buio e la luna spuntò. Lui rimase immobile, con le forti zampe una accanto all’altra e la testa sollevata per guardarla.
All’improvviso, un uccellino volò giù dal ramo di un albero, Oscar scattò dritto in avanti per prenderlo ma lo mancò. Piombò a vuoto sull’asfalto e restò impigliato in una rete, vicino al bidone della spazzatura.
A nulla valsero i suoi gemiti disperati. Vani gli sforzi di rosicchiare le maglie della trappola in cui era caduto. Riuscì a liberarsi solo a notte fonda, in modo inaspettato, con l’aiuto provvidenziale di un topolino di passaggio che faceva volontariato in una Onlus Per la fratellanza degli animali.
Umiliato ma finalmente libero, poté ritornare a casa. Rientrò in cucina passando dal retro, per evitare la vista dello specchio. Senza fretta. Era ancora scosso dallo sgarbo subito e gli occorreva tempo per ammettere di avere sbagliato qualcosa. Infreddolito e affamato fece un breve pit stop alla ciotola dei croccantini vicino al termosifone, e dopo si diresse lentamente in soggiorno.
Salì sul lungo divano dove la vita era sempre stata quieta e sicura. Si leccò il mantello per qualche minuto, si pulì bene le zampe e andò ad acciambellarsi sul cuscino più morbido.
Quando l’indomani lo specchio seppe dell’avventura felina, rise a crepapelle. Anche questa volta era riuscito a dare prova del suo talento di incontrastato prestigiatore. La verità è che si annoiava a morte in quella casa, dunque ogni diversivo era benvenuto.
Nelle due settimane successive, Oscar si era tenuto alla larga dallo specchio. Un’ostilità vigile regnava tra i due.
Un pomeriggio arrivò un corriere con una scatola grande 110 x 75 cm.
La sig.ra Blanchard aprì subito il pacco e tirò fuori una cornice elegante e raffinata con finitura color oro. L’accostò con cura alla parete. La cornice conteneva una stampa del Falso specchio di Magritte. Con l’aiuto del domestico, la signora tirò giù lo specchio e lo spostò sul lato destro della porta d’ingresso. Al suo posto, sulla parete frontale, appese il quadro appena arrivato.
Lo specchio avvertì una minaccia e sussultò.
Da quel giorno, nessuno gli rivolse più la stessa attenzione di prima. Gli ospiti gli lanciavano al massimo un’occhiata rapida, per aggiustare qualche ciocca di capelli o delineare le labbra con il rossetto, prima di venire rapiti dal fascino misterioso di quell’ iride nera circondata da un cielo nuvoloso.
Il grande occhio ipnotico lo sorvegliava giorno e notte, creandogli un enorme disagio. Si sentì perso e confuso.
Tornò in sé, smise di prendere in giro la gente e, da quel momento in avanti, si limitò a restituire, senza giudizi, le immagini riflesse.
Nel prossimo capitolo chi sarà il protagonista?
- - Un soggetto di fantasia (33%)
- - Un oggetto reale, ma non troppo (56%)
- - Un soggetto umano (11%)

18/04/2021 at 13:11
STUPENDO FINALE MI HA FATTO VENIRE LE LACRIME ??????????
BRAVISSIMA
18/04/2021 at 12:52
No vabbè le scarpette di cristallo!!! ????????