NATAAA....
Impossibile non notarlo, con il suo 1 metro e sessanta, tutti noi seduti al bar del porto, lo guardavamo, lo ammiravamo, lo aspettavamo con ansia all’inizio della giornata. Si andava al bar per quello.
Le sue spalle strette, curve un poco, la sua pancia rotonda cosí innaturalmente bianca per qualcuno che vive le strade di Rodi in piena estate, ma con la dovuta peluria del maschio greco, i suoi pochi capelli fra il bianco e il grigio, spettinati, non considerati, un viso abbronzato o sporco, non siamo mai riusciti a capirlo.
Portava sandali di gomma marroni, questo ricordo, e anche i suoi occhi ricordo; spenti per tutti, accesi per una visione: la sua.
Eccola la sua visione, la sua storia, la sua vita:
“Oggi ho trovato le ruote e il telaio di una vecchia carrozzella per neonati, ed ho finalmente avuto modo di costruire il mezzo adatto per il mio nuovo lavoro.
Sul telaio ho montato uno scatolone in vetro con le cornici in alluminio, una specie di acquario, é ancora in buono stato, si si, mi pare abbastanza stabile.
Per facilitare l’uso giornaliero, operativo, del mio carretto, ho tolto il vetro dalla parte superiore, quella in alto sai, il coperchio insomma e l’ho sostituito con una tavola di legno ad incastro: molto piú facile da aprire e chiudere. Il tutto, ruote e telaio inclusi, misura un metro quadro circa, un metro cubo mi dicono, niente male, dopodomani lo riempiró per la prima volta di frittelle e potró cosí cominciare il mio giro d’affari.
Ci ho pensato su e ho deciso il percorso:
Punto 1 ) Carico il materiale, la mece : 100 frittelle. Per i primi tempi quelle che fa il fornaio mio amico, non perché le sue siano le piú buone in cittá, ma é l’unico che abbia creduto in me e nella mia idea. Ha fiducia e non pretende che lo si paghi in anticipo.
Punto 2 ) Scendo direttamente al porto, e non al porto commerciale come dice mia moglie, cara donna ma per gli affari non ha molto fiuto, no no, scendo fino alla marina delle barche private, dei ricchi, degli IAKTE, come li chiamano gli inglesi. e lí comincio con la vendita.
Punto 3 ) Come attirare la gente? Per questo ho trovato un grido di battaglia, ( e si, perché di battaglia si parla, con tutti quei bar che ci sono laggiú ) ascolta : NATAA…NATAAA…dice tutto e niente allo stesso tempo, non impone ma attira, perché anche se i miei clienti saranno in maggioranza stranieri, turisti, praticamente ho visto che…bah bisognerá provare sul posto!
Punto 4 ) Dalla marina risalgo verso il mercato dove molta gente si ferma per il primo caffé del giorno : NATAAA…NATAAA…
Punto 5 ) Verso mezzogiorno dovrei ormai essere dalle parti del parco, e lí potró concedermi mezz’ora di riposo per far fuori la colazione che mia moglie mi avrá preparato, e controllare l’incasso della mattinata contare le frittelle rimaste, far l’inventario insomma.
Se le vendite saranno state buone, e lo saranno, allora avró tempo fino alle 13:45 per fare un’altro carico dal fornaio e ripartire
Punto 6 ) Il pomeriggio é una grossa incognita per il momento, penso che rifaró il giro all’incontrario.
Mi sono accordato con un’altra panetteria su come reciclare le eventuali rimenenze giornaliere: posso venderle a loro per la metá del prezzo, ( guadagnerei il 10 % ) oppure tenerle e il giorno dopo fare di tutto per rifilarle a qualche turista sempliciotto. Mia moglie insiste perché io le tenga, é chiaro che il guadagno sarebbe enorme, ma la clientela ne potrebbe soffrire, e almeno agli inizi, penso sia piú conveniente perdeci qualcosina ma trattar bene la gente. In fondo loro pagano.
Tutto ieri notte sono rimasto sveglio per fare un piccolo preventivo di quanto guadagneró, e di quali sono le prospettive, il potenziale di questa idea, di questo…….
A cinque Dracme di profitto su ogni articolo, partendo da una base iniziale di centi pezzi, arrivo ad avere : 5 x 100 = 500 Drachme nette per giorno, piú del necessario per vivere, e questo é niente, in alta stagione potró sicuramente aumentare le vendite, e perché no, alzare un pò i prezzi, lo fanno tutti.
Vendere tra i 25o e 300 pezzi, con un guadagno di sette drachme al pezzo, farebbe: 7 x 3 = 21 cioé 2100 Drachme al giorno.
Se faccio una stagione cosí posso permettermi di costruire io un carretto nuovo, e passare questo al mio figliolo piú grande, cosí che insieme potremmo arrivare a raddoppiare l’incasso! Ma te lo immagini Maria? Te lo puoi immaginare? 4000 Drachme al giorno per almeno 90 giorni ( cosí é lunga la stagione ) 4 x 9 = 36, cioé 36000 Dracme, tutte per noi, la nostra vecchiaia, i nostri figli! Ora basta peró, domani comincio il giro, NATAAA…NATAAA…
Sono le sei del mattino, ed io sono giá pronto; ho messo la colazione calda in una busta di plastica che terró appesa sul fianco del carretto. Oggi sará una giornata di sole, cosí ho deciso di non portare con me il celofan anti pioggia che mi sono preparato, mettero invece la giacca bianca da cameriere che mio figlio ha rubato nell’ultimo ristorante dove ha lavorato prima di diventare disoccupato.
come si svilupperá il suo primo giorno in affari ?
- da cosa nasce cosa, (0%)
- i sogni si scontrano con la realtá.. (50%)
- tutto come desiderato tranne.... (50%)

14/03/2021 at 17:30
Ciao
Questo capitolo sembra uscito da un quadro del surrealista Magritte.
Scale che finiscono nel nulla, elementi che ci sono e poi scompaiono, apparentemente sconnessi tra loro… forse un sogno ma anche no…
il protagonista mi ha fatto venire in mente il quadro. “La riproduzione vietata”…
Mondo parallelo
14/03/2021 at 18:08
Grazie Luise, é proprio la mia intenzione, spero di riuscire a non “perdermi”
20/02/2021 at 09:17
Ciao Francesco
Alcune frasi di questo episodio confermano, mia opinione personalissima, il senso di estraneità del narratore/protagonista, lungo i sei capitoli. Ad esempio:
“Eccoci alberi che vogliono a tutti i costi crescere nel giardino sbagliato”
“Le strade che giornalmente si percorrono, sono cambiate, la pioggia stessa ha suoni diversi, non é piú uscire ogni tanto per stuzzicare il mondo, é scappare dal mondo e riposare in paradisi concessi.”
Se permetti, ai tuoi scritti manca organicità. Per usare una metafora culinaria: dovresti mantecare la pasta, prima di servirla ai lettori. Vale a dire, gli ingredienti sono buoni ma, alla fine, non li leghi in modo uniforme, in modo da dare consistenza a quello che scrivi.
…qualcosa di nuovo ma importante.
20/02/2021 at 10:05
Grazie del commento Louise, lo trovo giusto, cosa mi suggerisci ?
28/02/2021 at 10:17
https://www.wikihow.it/Scrivere-una-buona-Storia
just in case!
14/02/2021 at 15:31
…Certo come no, però non aspettarti che qualcuno legga. Provocazione va bene ma non è sufficiente buttare dei mattoni a caso in una buca per costruire una casa. Chiediti perché e per chi scrivi. Hai potenzialità inespresse o forse spinte troppo avanti… chissà? Auguri
14/02/2021 at 16:45
Scrivo cosí, non perché o per chi,
scrivo cosí.
14/02/2021 at 10:17
Ciao Francesco
mi chiedo perché il tuo racconto, che è interessante, non venga letto.
Se credi, prova a leggere e commentare anche i racconti degli altri, se non altro ti faresti conoscere. Qui funziona così.
Bella l’immagine: “sulla cresta di un’onda che per far loro piacere si allungava e allargava un po’ in modo da favorire l’atterraggio.”
Questo treno è davvero molto speciale, l’idea dei diversi vagoni mi è piaciuta.
Marvin e Victor sono due persone diverse.
14/02/2021 at 10:58
Grazie Louise, lo faró,
10/02/2021 at 11:20
Bene anche questo capitolo.
Le anime sparpagliate come i pezzi dello Shangai, lo specchio indiscreto… sono due descrizioni che mi sono piaciute.
Ho notato la ripetizione ravvicinata di alcuni termini (es: mondo, così), che possono togliere scorrevolezza al testo.
Si lascia la realtà per il sogno
09/02/2021 at 16:16
Ciao ancora Louise, ho seguito il tuo consiglio
08/02/2021 at 18:44
Ciao
Non ho capito se hai intenzione di non scrivere più, viste le opzioni.
In ogni caso, l’episodio mi è piaciuto, scorre bene. Bene anche l’idea di raccontare flash di vita,
Che faccio? Non posso votare tre opzioni uguali 🙂
08/02/2021 at 22:15
Ciao Louise, grazie per le tue attenzioni,
il racconto finisce cosí, mi piace scrivere piccole storie o semplici pensieri, scrivere cosí un po’ a caso, senza seguire un’ordine.
Sai spiegarmi come si fa per passare ad una nuova storia e chiudere la vecchia ?
09/02/2021 at 10:22
Buongiorno Francesco
La regola qui è che le storie si concludono dopo 10 capitoli. Prova magari a scrivere alla redazione, per un suggerimento…
Hai considerato l’ipotesi di continuare, invece, a raccontare “Siamo di Rodi”, con degli episodi autoconclusivi?
07/02/2021 at 11:49
Ciao, Beh, simpatico il tipo, vediamo che FINE farà.
Il racconto è piacevole, la storia scorre via bene; c’è solo una cosa che devi controllare con attenzione: l’uso degli accenti e dell’apostrofo: sembra che ce ne siano di giusti solo una sparuta minoranza… A dopo la “fine” ciao.
06/02/2021 at 11:08
Ciao
incipit curioso. Interessante la “To do list” del protagonista.
(nei primi paragrafi, ho notato spesso l’uso di suo, suoi,…, forse si potrebbe alleggerire.)
Vediamo come evolve.
tutto come desiderato…