Dove eravamo rimasti?
noi due
Siamo anche noi cosí, siamo fiori, siamo sensibili e quindi deboli. Essere vulnerabili é la nostra forza, viviamo grandi gioie e grandi paure, il nostro piccolo mondo é ricco di sentimenti nobili, i nostri giocattoli: la nostra fantasia.
Lascia che io parli di te quindi come di un fiore, del tuo mondo fatto di colori, profumi e vibrazioni, destinato a dar gioia a chi sfiorandolo lo riconosce, e quasi mai direttamente a se stesso.
“Sei fragile” ho detto, ma come puó non essere fragile un fiore ?
Puó forse la bellezza essere in grado di difendersi senza l’aiuto di chi la riconosce, senza uno specchio che riflettendola le presenta la forza che sta in lei ?
Puó un fiore essere felice di se stesso pur restando un fiore, puó la bellezza sentirsi bella pur restando tale ?
La sua paura; non vivere abbastanza a lungo per essere visto e riconosciuto in tutto il suo splendore.
Vorrebbe gridare : ” guardami ” , ma come puó gridare un fiore ?
E poi accade, qualcuno lo vede, lo riconosce in mezzo al tutto e lo raccoglie.
Il fiore muore, lo fa per te.
La tua gioia di un momento, il suo scopo.
La sua vita, un tuo momento.
——————————————-
Non l’ho visto arrivare il futuro,
Un giorno si é presentato,
e con gentilezza ci ha rubato tutto.
Prima il mio, e poco dopo anche quello che c’era di suo.
Ti ricordi?
Ti ricordi?
Ti ricordi?
Si.
Si.
Si.
E poi, quando siamo stati,
abbiamo fatto,
visto,
sentito.
Ti ricordi?
Io si. Io si.
Che piacere mi danno questi ricordi.
Quando gli angeli sognano
trovano te,
e si sforzano di capirti,
seguirti,
imitarti,
di poter un giorno essere come te insomma.
Certamente un privilegio essere l’ultima foglia del ramo,
La prima a sentire il calore del sole,
la prima q godere della sua luce,
la prima ad essere notata dai passanti curiosi.
Sono in primo piano mamma, is my show !
Ho sete e fame e mi sento sola mamma.
Ci vuole cosí tanto tempo per ricevere la mia porzione d’acqua e di vita,
prima ci sono tutte le mie sorelle grasse e stupide,
quelle che nessuno nota, loro mangiano bevono e mangiano senza ritegno,
e mi lasciano aspettare.
Aspetto, devo, nonostante il sole.
Adesso vado a casa e la trovo,
in lei é tutto ció che adoro.
Mi aspetto amore,
lo troveró.
Strada facendo immagino l’incontro,
strada facendo immagino il suo sorriso,
ma poi,
che ci sia o non ci sia,
che differenza puó fare
se di lei so sognare.
Germania,
come un’albero
che vuole a tutti i costi
crescere nel giardino sbagliato.
Le finestre degli altri
di notte,
quando sono illuminate,
son lí per aiutarti a ritrovare
i tuoi sogni perduti.
Dove sono i tuoi sogni?
Sono lí, al di lá dei vetri
delle finestre illuminate degli altri.
L’inizio, prego, raccontami dell’inizio,
come é cominciato tutto questo?
E il nostro primo momento?
Lascia che io vada a ritroso nel tempo,
lasciami oggi un po’ di quanto é stato mio ieri.
Concedimi di far mio il dolore di non averti piú,
é pur sempre una sensazione il dolore,
e non é forse un piacere
sentire?
L’idea di poter essere per te un motivo di dolore
mi fa stare in vita il piú a lungo possibile.
Non mi interessa vivere a lungo,
ma morire,
come posso morire senza farti del male?
Vivo..per te
é possibile scrivere cos a caso,í senza seguire un'ordine ?
- xx (0%)
- no (0%)
- si (0%)

14/03/2021 at 17:30
Ciao
Questo capitolo sembra uscito da un quadro del surrealista Magritte.
Scale che finiscono nel nulla, elementi che ci sono e poi scompaiono, apparentemente sconnessi tra loro… forse un sogno ma anche no…
il protagonista mi ha fatto venire in mente il quadro. “La riproduzione vietata”…
Mondo parallelo
14/03/2021 at 18:08
Grazie Luise, é proprio la mia intenzione, spero di riuscire a non “perdermi”
20/02/2021 at 09:17
Ciao Francesco
Alcune frasi di questo episodio confermano, mia opinione personalissima, il senso di estraneità del narratore/protagonista, lungo i sei capitoli. Ad esempio:
“Eccoci alberi che vogliono a tutti i costi crescere nel giardino sbagliato”
“Le strade che giornalmente si percorrono, sono cambiate, la pioggia stessa ha suoni diversi, non é piú uscire ogni tanto per stuzzicare il mondo, é scappare dal mondo e riposare in paradisi concessi.”
Se permetti, ai tuoi scritti manca organicità. Per usare una metafora culinaria: dovresti mantecare la pasta, prima di servirla ai lettori. Vale a dire, gli ingredienti sono buoni ma, alla fine, non li leghi in modo uniforme, in modo da dare consistenza a quello che scrivi.
…qualcosa di nuovo ma importante.
20/02/2021 at 10:05
Grazie del commento Louise, lo trovo giusto, cosa mi suggerisci ?
28/02/2021 at 10:17
https://www.wikihow.it/Scrivere-una-buona-Storia
just in case!
14/02/2021 at 15:31
…Certo come no, però non aspettarti che qualcuno legga. Provocazione va bene ma non è sufficiente buttare dei mattoni a caso in una buca per costruire una casa. Chiediti perché e per chi scrivi. Hai potenzialità inespresse o forse spinte troppo avanti… chissà? Auguri
14/02/2021 at 16:45
Scrivo cosí, non perché o per chi,
scrivo cosí.
14/02/2021 at 10:17
Ciao Francesco
mi chiedo perché il tuo racconto, che è interessante, non venga letto.
Se credi, prova a leggere e commentare anche i racconti degli altri, se non altro ti faresti conoscere. Qui funziona così.
Bella l’immagine: “sulla cresta di un’onda che per far loro piacere si allungava e allargava un po’ in modo da favorire l’atterraggio.”
Questo treno è davvero molto speciale, l’idea dei diversi vagoni mi è piaciuta.
Marvin e Victor sono due persone diverse.
14/02/2021 at 10:58
Grazie Louise, lo faró,
10/02/2021 at 11:20
Bene anche questo capitolo.
Le anime sparpagliate come i pezzi dello Shangai, lo specchio indiscreto… sono due descrizioni che mi sono piaciute.
Ho notato la ripetizione ravvicinata di alcuni termini (es: mondo, così), che possono togliere scorrevolezza al testo.
Si lascia la realtà per il sogno
09/02/2021 at 16:16
Ciao ancora Louise, ho seguito il tuo consiglio
08/02/2021 at 18:44
Ciao
Non ho capito se hai intenzione di non scrivere più, viste le opzioni.
In ogni caso, l’episodio mi è piaciuto, scorre bene. Bene anche l’idea di raccontare flash di vita,
Che faccio? Non posso votare tre opzioni uguali 🙂
08/02/2021 at 22:15
Ciao Louise, grazie per le tue attenzioni,
il racconto finisce cosí, mi piace scrivere piccole storie o semplici pensieri, scrivere cosí un po’ a caso, senza seguire un’ordine.
Sai spiegarmi come si fa per passare ad una nuova storia e chiudere la vecchia ?
09/02/2021 at 10:22
Buongiorno Francesco
La regola qui è che le storie si concludono dopo 10 capitoli. Prova magari a scrivere alla redazione, per un suggerimento…
Hai considerato l’ipotesi di continuare, invece, a raccontare “Siamo di Rodi”, con degli episodi autoconclusivi?
07/02/2021 at 11:49
Ciao, Beh, simpatico il tipo, vediamo che FINE farà.
Il racconto è piacevole, la storia scorre via bene; c’è solo una cosa che devi controllare con attenzione: l’uso degli accenti e dell’apostrofo: sembra che ce ne siano di giusti solo una sparuta minoranza… A dopo la “fine” ciao.
06/02/2021 at 11:08
Ciao
incipit curioso. Interessante la “To do list” del protagonista.
(nei primi paragrafi, ho notato spesso l’uso di suo, suoi,…, forse si potrebbe alleggerire.)
Vediamo come evolve.
tutto come desiderato…