Dove eravamo rimasti?
La speranza è qualcosa con le ali, che dimora nell’anima e canta la melodia senza parole, e non si ferma mai. (Emily Dickinson)
Pensando al termine dell’università quando il mondo degli affari mi assorbì completamente con il suo egoistico capitalismo, il mio viso si deve essere rattristato tanto che Alain mi riprende dai miei pensieri depositandomi davanti una bottiglia dicendomi «Questa è speciale.»
Con un lieve sorriso accompagno di nuovo il pugno con il pollice all’insù per rinfrancare una nuova amicizia, sicuro che ogni parola sarebbe stata insufficiente a dimostrare la mia gratitudine per quella sincera ospitalità.
Lui si appresta a brindare socchiudendo gli occhi quando piomba nella stanza la nonna con la caffettiera dicendo «Qui non arriva la televisione e quindi dopo cena restiamo sul terrazzo a spettegolare.»
«Siete fortunati, così avete il piacere dalla dolcezza delle parole. Anch’io vivo senza televisione.»
«Spero che tu voglia restare ancora un poco.»
«Grazie, uno spettacolo così non me lo perdo fino a quando farà buio.»
Avverto la brezza salmastra miscelarsi con i forti e delicati profumi della terra ed aggiungo «Quand’ero ricco una cena in una terrazza meravigliosa come questa mi sarebbe costata una fortuna. Voi la godete ogni sera, è un privilegio che dovreste apprezzare e che molti ricchi vi invidierebbero.»
Forse incuriosito dalle mie ultime parole, interviene Adrian che era rimasto da tempo in silenzio «Hai detto che eri ricco e adesso non lo sei più?»
Rispondo infastidito a questa indiscreta domanda che preferirei non aver ricevuto «Tutto ciò che possiedo me lo vedi addosso, il resto è tutto sulla barca, quel poco che serve per una vita serena e sono molto appagato dalla mia vita da povero.»
«E non hai desideri?»
«Qual è l’altro desiderio comune alle persone dopo la salute e la ricchezza?»
Tutti si fermano silenziosi cercando di scoprire la risposta al quesito quando Adrian annuncia senza entusiasmo «A me basterebbero questi due.»
Consapevole di quanto fosse inutile contrariare le aspettative di Adrian gli rispondo usando una modesta diplomazia «Hai saputo di quel famoso industriale che si è suicidato? Eppure era molto ricco ed in salute.»
Il fratello aggiunge «Anche nomi molto famosi e ricchi come Elvis Presley e Michael Jackson, non hanno fatto una bella fine.» ed io aggiungo «Anche Hemingway e Virginia Woolf si sono suicidati.»
Alain riprende «Io mi ricordo di Cesare Pavese che prima di suicidarsi scrisse nel suo diario queste parole, Tutto questo fa schifo. Non parole. Un gesto. Non scriverò più.»
«Ogni anno nel mondo un milione di persone si suicidano e fra loro molte sono ricche ed in salute. Anch’io sono stato ricoverato in ospedale dopo uno svenimento per stress da panico forse provocato dalle preoccupazioni di gestire una fabbrica con quasi cento dipendenti. Ero così stimato in paese tanto che una giovane paziente del reparto donne ha voluto persino far l’amore con me in ospedale.»
«Hai fatto l’amore con una malata?» mi chiede Adrian con un sorriso misterioso.
«Anche lei era esaurita se pur per motivi diversi. Sapendo che ero ricoverato in ospedale nello stesso reparto mi ha cercato e con la scusa di fumare di nascosto una sigaretta mi portò sul tetto terrazzato. Ci sentivamo naufraghi sulla terraferma e abbiamo fatto sesso sotto un sole caldo, eccitati dalla speranza che nessuno ci vedesse. Ma in fondo non ci interessava più di tanto, la nostra vita in quel momento era come sopra una bilancia che a ogni minimo avvenimento poteva farla pendere da una parte o dall’altra.»
«Lei per cosa era esaurita?»
«Per essere ridotta in miseria non trovando lavoro pur essendo bella, intelligente e diplomata.»
Dopo un respiro profondo ricordando quel bel viso apatico, freddo e sordo alla moralità continuo «Comunque anche quella esperienza mi ha aiutato a risuscitare la speranza, quella speranza che è il respiro della vita perché si vive solo quando si spera.»
Credi anche tu che la speranza è il respiro della vita perché si vive solo quando si spera?
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17/04/2021 at 10:35
Salve, questo capitolo mi ha fatto riflettere parecchio, la seguo!
24/04/2021 at 10:38
Buongiorno, sai che la storia inizia con “il futuro è delle donne” 1 e 2 e continuerà a lungo. Così se la leggi dall’inizio potrai aiutarmi a migliorarla per arrivare all’utopia del governo femminile dell’umanità che è l’obiettivo nascosto nella storia.
01/05/2021 at 11:29
No guardi, governo delle donne proprio no. NON SONO MASCHILISTA, assolutamente, SONO PER LA PARITÀ DEI SESSI, e proprio in virtù di questo, penso che un governo incentrato sul potere femminile accentui in maniera esacerbata il potere delle femministe, spostando così l’ago della bilancia completamente sulla donna. E questo, appunto, sarebbe sbagliato al pari di un ago spostato completamente sull’uomo. Il mio motto è: PARITÀ DEI SESSI, e quindi, come ogni cosa dovrebbe essere: EQUILIBRIO.
08/05/2021 at 10:54
Buongiorno Se riuscirai ad arrivare alla fine del manoscritto, il che è difficile, sono certo cambierai idea.
08/05/2021 at 17:16
Il fatto è che secondo me è sbagliata proprio l’idea alla base del tutto, quindi anche se riuscissi ad arrivare alla fine del manoscritto non sarei comunque d’accordo. Per carità è solo una mia opinione, non voglio criticare.