Dove eravamo rimasti?
Ventidue anni
– Puoi darmi una spinta più forte? Così non vado in alto.
– Se poi cadi non ascolterò nessuna lamentela né tantomeno andrò in farmacia a comprarti quei ridicoli cerotti con quei ridicoli disegni.
– Dammi una spinta media, facciamo che mi fai toccare quel ramo lì ad altezza tre.
– Ok, però tieniti stretta alle corde.
– Paolo la smetti di prenderle i piedi?????
Toccai davvero il ramo ad altezza tre quella sera. Nell’aria c’era odore di zucchero filato e noccioline ed io ero tornata da poco dai miei.
Era estate, e come ogni estate, durante la festa di paese, avevo comprato degli orsetti gommosi a 2 euro e 50 centesimi l’etto. Tenevo quella bustina di carta stretta nella mano sinistra, ogni tanto tiravo fuori una caramellina e me la mettevo in bocca dandogli dei piccoli morsi mentre mi guardavo intorno, salutando persone che non vedevo da tempo, cercando occhi familiari.
Quella sera, in cui portavo delle scarpe con il tacco alto e dei jeans scampanati, una maglietta bianca, che mia madre descriveva come fatta all’uncinetto, Marco mi prese la mano per la prima volta.
– E ciao!
– Oh ciao, non ti avevo visto.
-Potevi uscire anche un po’ più tardi- disse Marco sarcastico.
-Ehehe, in effetti questa sera sono stata troppo veloce, recupererò nei prossimi giorni.
-Facciamo due passi?
-Va bene.
-Ooooo ragazzi dove andate? Vengo anch’io!!!
– Non possiamo evitare?
– Mamma mia Marco, sei veramente pesante….siete noiosissimi, soprattutto te sei noioso, un macigno, lei è divertente.
A proposito Livia, mica vorrai metterti con questo?
-Hai stufato Paolo, dileguatiiiii- disse Marco allungando la i di almeno 5 secondi.
Paolo si allontanò tra mille linguacce aggiungendo – A dopo allora, baci baci e fate i bravi, vi aspetterò annoiandomi a morte, mi avrete sulla coscienza.
Io e Marco ci allontanammo percorrendo la solita strada, incrociando conoscenti che ci fissavano e si scambiavano occhiate complici. Mi limitavo a sorridere, un po’ imbarazzata e un po’ emozionata.
– Ti ho portato una cosa.
– Davvero?
– Sisi, ecco.
Marco tirò fuori dallo zainetto di pelle marroncina un libro dalla copertina bianca – DI NOI TRE – si leggeva su una riga rossa, spessa, al centro della pagina.
A quale personaggio sarà legato il prossimo capitolo?
- Livia (100%)
- Marco (0%)
- Paolo (0%)

26/04/2021 at 14:46
Ciao! A parte qualche imprecisione con le virgole e il sì affermativo che vuole l’accento, questo primo capitolo mi è piaciuto. Ho gradito l’espediente della tessera della biblioteca e la descrizione del momento in cui si dice probabilmente addio a una persona, ma non lo si ammette.
Ho votato il viaggio, che potrebbe essere un’esperienza che fa crescere.
04/05/2021 at 21:11
Ciao 🙂
grazie mille whitenmoonowl per le tue precisazioni 🙂 A presto!
18/04/2021 at 18:47
Ciao, in questo incipit ho letto tutta la grazia incerta di chi pur avendo appena superato il suo esame che certifica il contrario, in realtà cerca la maturità e la vede ancora lontana. C’è anche una sorta di “voglia” nervosa di vivere, che fa sottolineare alla protagonista certi errori fatti in passato mentre progetta il futuro.
“Ricordo perfettamente quell’aria, mi ricordo perfettamente di lui.” Questa la frase che mi è piaciuta di più, un’ottima conclusione per un ottimo incipit. ciao
18/04/2021 at 22:44
Grazie fenderman,
sono contenta che ti sia arrivata questa “grazia incerta” perchè era esattamente quello che volevo far trasparire, idem “per la voglia nervosa di vivere”, tutti topic classici per quel periodo di transizione. ciao 🙂
18/04/2021 at 17:36
Ciao, bell’incipit!!! Il tempo che intercorre tra la maturità e l’università ti dà sempre quel senso di nuovo inizio pieno di speranza e sorprese…
Ho votato per il viaggio, non potendolo fare di persona, mi accontenterei di farlo virtualmente.
18/04/2021 at 22:26
Ciao Isabella,
grazie…e si, quel periodo è misterioso e magico, aperto a qualsiasi cosa 🙂 A presto!
18/04/2021 at 14:40
Ciao Violatis
Bene questo inizio.
L’insicurezza della ragazza è mostrata bene.
“saccente” la maestra che stronca la creatività con l’affermazione che non esistono soli blu….
Avrei voluto capire meglio perché si sentiva da sempre giudicata per le scarpe ?
Un amico.
18/04/2021 at 22:16
Ciao Louise,
grazie mille, magari tornerà in seguito la questione scarpe. Vedremo 🙂