Disattenzioni

Non cedere

«Ti vai a cambiare o la laviamo via quella macchia?». Mi chiede Daniela, accompagnando le parole con un movimento del viso ad indicare la macchia di sugo sull’orlo della maglietta.
«Ho del sapone in cucina». Faccio per alzarmi, ma Daniela mi ferma posando una mano sulle mie dita.
«Vado io, torno con sapone e straccio bagnato». Mi sorride, si alza e va via.
Guardo in direzione del bagno, ma non proviene nessun rumore. ‘Sta facendo quella grossa’, penso stupidamente. Daniela torna dalla cucina con uno straccio piegato a metà e bagnato alla punta. Nell’altra mano, il sapone. Mi alzo e la guardo imbarazzata.
«Potrei farlo anche da me, ma se insisti…». Ma i suoi occhi guardano oltre la mia figura, così mi guardo alle spalle, ma c’è solo la mia persona riflessa nello specchio.
«Ti sei sporcata anche dietro».
Effettivamente, ho una macchia ancora più vistosa sul lato destro e posteriore della maglietta.
Schiocco la lingua contro il palato. «Che frana sono quando vado di fretta».
La risposta di Daniela mi sorprende e ripeto la sua stessa parola, ma in tono interrogativo: «Toglitela?».
Daniela sorride rumorosamente e scuote la testa. «Hai capito bene. Toglila e lasciala a me, nel frattempo vai di là e indossane un’altra».
Faccio una smorfia con le labbra e annuisco. Mi giro a metà, ma Daniela mi ferma con la voce. «Ma dove vai? Dai, toglila e dammela, Carla. Siamo tra donne». Mi volto di nuovo verso Daniela e ostento un sorriso timido. Afferro la maglietta con due mani, tra indice e pollice, e la faccio scorrere verso l’alto, lungo il mio corpo e oltre la testa. Un poco mi sento strana, perché avverto gli occhi di Daniela su di me.
«Mi aspettavo di vedere quell’intimo rosa, che metteva ancora più in risalto il tuo seno».
Come fa a sapere del mio reggiseno push up rosa? Non so come reagire e la sua prossima frase chiarisce ogni mio dubbio.
«Il mio ex marito aveva sul PC solo foto in quel reggiseno. Anzi, credo lui le abbia ancora».
Daniela è a conoscenza del mio passato sul Onlyfans, così mi affretto a specificare che ho smesso e che l’ho fatto a causa della pandemia.
Poi, mentendo, aggiungo: «E Lorenzo lo sa».
Daniela allarga le braccia, ma sembra non interessata a questo grande particolare. «Non eri l’unica per cui spendeva quei soldi, per carità. Ma ho divorziato per questo». Mi accarezza un braccio nudo. «Quindi tranquilla, l’avrei lasciato lo stesso. Una ragazza in più o in meno… », fa spallucce, «non fa differenza».
Guardo la sua mano ancora ferma sul mio braccio e sussurro che mi dispiace.
«Se non ricordo male avete un altro bagno più piccolo, vero? Perché mi scappa».
Rispondo di sì e le dico che si trova oltre la nostra sala, prima del ripostiglio. Mi sento una stupida e tremendamente in colpa. «Va tutto bene», si avvicina e mi bacia delicatamente una guancia. Senza staccarsi troppo mi dice che non è colpa mia. Oso guardarla e mi accorgo che il suo seno è schiacciato al mio corpo. Mi sento strana e ripenso a lei e Lorenzo bloccati in ascensore. Sento le dita di Daniela accarezzarmi una spalla e le sue labbra sulla mia guancia un’altra volta. Così ricambio con incertezza il bacio, e mi pare che non stesse aspettando altro, perché mi sorride e si avvia verso il bagno. Resto lì per una manciata di minuti, con la maglietta in mano e non mi accorgo di Lorenzo che è ormai fuori dal bagno. I suoi occhi sono ovviamente persi.

___

«Che ci fai mezza nuda?». Le chiedo spaesato. Non avrei mai immaginato di trovare Carla sola e in reggiseno. Ma la sua spiegazione ha senso. Mi dice che Daniela è andata in bagno, così ha pensato di sistemare quelle macchie di sugo. Non fa una piega, visto che sul tavolo c’è il sapone e uno straccio bagnato. Mi avvicino a mia moglie, con un sorriso malizioso; i miei occhi passano dalle sue labbra al suo seno. Lei ha già capito tutto, glielo leggo negli occhi. Poso le mie labbra sulla sua spalla destra, facendo cadere la bretella del reggiseno lungo il braccio. «Tesoro, dai, potrebbe tornare da un momento all’altro». La sua mano è tra i miei capelli e la mia lingua corre lungo la curva del seno. «Lore…». Abbasso la coppa del reggiseno e inizio a leccarle l’aureola, stuzzicando di tanto in tanto il capezzolo con i denti. Poi, mentre la mia mano le stringe un gluteo, sentiamo la porta del bagno aprirsi e ci blocchiamo. Carla sussurra qualcosa, credo una parolaccia, e cerchiamo di comportarci come se nulla fosse. Ed eccola lì, Daniela che sull’orlo della sala da pranzo ci guarda sorpresi. Porta una mano sulle labbra per coprire una risata e dice: «Posso ritornare in bagno, se volete fare una sveltina». Poi, guardando me, aggiunge: «Hai fatto bene a toglierle la maglietta, quelle macchie sono inguardabili». Faccio per parlare, ma Carla mi anticipa. «Non è come pensi, eravate entrambi in bagno e ho pensato di pulire le macchie». Con un movimento incerto mostra le due macchie, ma Daniela continua a sorridere divertita. Io e Carla ci guardiamo e abbasso lo sguardo sul suo seno. Abbiamo dimenticato di ricoprirlo.

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