Il fattaccio
Porzionare, bollire, passare al vapore; camminare, corricchiare, piegarsi sulle ginocchia; diminuire questo, aumentare quello, evitare quell’altro; e poi prescrivi, consiglia, suggerisci; sorridi, tranquillizza, esorta; fulmina con lo sguardo, solleva lo sguardo, usa riguardo; con decisione, sicurezza ma non senza tatto. Un’altra giornata di lavoro è andata, è tempo di chiudere lo studio e poi via a casa: speriamo che qualcuno abbia tolto dal freezer la verdura. Vabbè che con questo caldo…
Mi rendo conto che devo cercare di fare ordine negli argomenti se voglio davvero raccontarvi la mia storia. Mi chiamo Laura Pedretti Van Helsing junior; il doppio cognome non rivela origini nobili, ma solo la testa dura di mia madre, Laura Van Helsing senior, ultima discendente di una famiglia di vampirologi, che non voleva si perdesse l’illustre nome di famiglia.
In effetti mia madre, per poter continuare a lavorare dopo l’estinzione dei vampiri (a cui contribuì l’incontrollata attività di bracconaggio di avvoltoi senza scrupoli, emuli mendaci del mio avo cacciatore) ed evitare così di dover restituire in Comune la licenza, si adattò a nuove attività che avessero un nesso come destinazione finale con l’occupazione storica. Divenne mostrologa, locknessologa, mummiamaledettologa; poi, per amor di conoscenza, anche uomonerologa, specializzandosi in particolare in freddiekrugerologia e mikemyersologia.
Io crescendo l’aiutavo con passione sempre maggiore, anche perché il babbo Arnaldo Pedretti, esorcista laico, ad un certo punto si ruppe i coglioni di rientrare in casa ogni sera dopo aver incontrato decine di invasati ed anticristi e di trovare la mamma a colloquio con vittime di attacchi di esseri abominevoli, e se ne andò a vivere in Cisgiordania, a suo dire tratto di mondo molto più tranquillo di casa nostra. Non lo vedemmo più.
Mammina continuò a lavorare ed a studiare corsi serali; senza l’aiuto di babbo, sbarcare il lunario stava diventando sempre più un’impresa. Aveva cominciato le prime lezioni di yetologia, quando, durante una giornata di tirocinio, che prevedeva la scalata della parete più perigliosa del monte K2 alla ricerca della pelosissima gloria himalayana, mise un piede in fallo in una pozzanghera al lato del sentiero principale. Gli schizzi infangarono il vestito tipico del capo sherpa, che rimase malissimo e guardò con riprovazione la mamma; ma lei, per natura gran giocherellona, cominciò a ridere e a canzonare l’indigeno imbrattato di fango. Alcuni testimoni riferiranno in seguito in tribunale di aver sentito la guida sibilare un “ti venisse un crampo!”, con occhi iniettati di sangue.
Sia come sia, pochi minuti dopo mamma Laura cominciò a lamentare dolori muscolari, mise un piede più in fallo di prima e precipitò per seimila metri; si rialzò subito, ma tastandosi il polso destro capì immediatamente che si era rotto per l’impatto con il pavimento. Poi guardò in alto per vedere da dove era caduta, ed ebbe un infarto fulminante per lo spavento. Ai funerali, celebrati nella piazza antistante il municipio di Katmandu, non presenziò nessun rappresentante della corporazione degli sherpa, gente orgogliosa, pura, diretta, ruvida, difficile, stronza, a volte simpatica, quando dorme o si chiude in bagno o si diletta nel bricolage. La banda comunale suonò brani di musica locale allegra; io chiesi spiegazioni, ma mi fu risposto che la musica sincopata suscitava in loro tristezza, mentre l’”Adagio” di Albinoni veniva suonato in piazza all’apertura della sfilata dei carri del carnevale locale. Io compresi e rispettai la loro allegria.
Fu sepolta nel camposanto cattolico retrostante il tempio indù più grande, in pratica il duomo della città; un gruppo di scultori locali modellò una statua che raffigurava mamma mentre rideva di gusto davanti alla guida lurida ed incazzata, e tutti i cittadini si intristirono davanti alla raffigurazione. Io sorrisi e pensai: “ben ti sta, zozzone!”. Durante il processo a carico della guida accusata di “induzione telepatica al tuffo nel vuoto”, crimine piuttosto frequente da quelle parti, il segretario di mia mamma raccontò la storia, ma tutti i colleghi dell’imputato dichiararono di non ricordare bene gli istanti della disgrazia, o di non essere presenti, o di non essere ancora nati, o di avere le orecchie ghiacciate; era in atto una tattica di gruppo conosciuta nella zona dell’Himalaya come homerhtàhjxkw; imparai poi che le ultime cinque lettere sono mute.
Come potrete immaginare non se ne venne a capo, il tipo fu assolto e non salì più sulle vette, preferendo aprire una lavanderia nella piazza da dove parte la funicolare.
Mi ripromisi di non mettere più piede in quel paese che si era preso mamma per sempre, e per diversi anni, dopo aver rilevato l’agenzia, mi occupai di ogni essere abnorme possibile, ma mai dello Yeti. Credevo di aver chiuso con quella zona del globo, quando lessi in rete l’appello del sindaco della capitale del Nepal, e sentii che “dovevo” confrontarmi con il mio passato.
E' tempo di andare in comune a Katmandu. Dove scopriremo tra l'altro:
- le meraviglie del clima locale (24%)
- il loro spirito di iniziativa (47%)
- la triste storia dei nepalesi (29%)

10/04/2022 at 13:53
Capitolo 10)
Con la carica del precedente capitolo, in questo hai avuto la vita facile nel mostrarci un epilogo delle meravigliose avventure legate allo Yeti. Ogni capitolo era un vero e proprio tuffo nella comicità, ma mai senza perdere di realismo. Hai messo i tuoi punti, e il lettore accetta ogni singola “bizzarra” situazione proprio in virtù della coerenza narrativa tenuta dall’inizio alla fine. C’è solo da imparare da storie simili! 😉
Leggerti è stato divertente e creativo, e ammetto che mi sarebbe piaciuto scoprire la storia insieme agli altri lettori, giocandola, ma forse non me la sarei goduta al massimo, proprio come ho fatto con quest’avventura su The Old Incipit.
Ti ringrazio per aver fatto parte della squadra!
Trovi l’ultimo capitolo sempre su Youtube dalle 18:
https://youtu.be/2U1zxoY7nR0
Alla prossima storia!
03/04/2022 at 06:42
Capitolo 9)
Mi hai ucciso sul finale! Era tutto costruito in modo così meraviglio che, quella battuta, non l’avevo neanche messa in conto! Maestro!
Non posso che aspettare la prossima settimana per capire come chiuderai questa storia meravigliosa! 😉
Trovi la lettura sempre su youtube:
https://youtu.be/Yyz_bgzkUTs
Alla prossima!
03/04/2022 at 17:30
Ciao GG!
Sono molto felice ti sia piaciuta la nona; mi ricordo che il monologo del padre di Laura non doveva durare così a lungo; uscì di getto mentre scrivevo, ed alla fine dovetti addirittura tagliarlo, e decisi di lasciargli praticamente tutto lo spazio a disposizione. Ecco quando dico che a volte le idee vengono scrivendo. Questo credo valga nei racconti, in un romanzo forse è diverso.
L’hai reso da par tuo. Stammi sempre bene. Ciao!
28/03/2022 at 01:15
Capitolo 8)
Ogni mio tentativo è fallito miseramente, il padre non lo avevo proprio preso in considerazione. Ma non mi convince, non so per quale motivo. Ha qualcosa che non mi torna, quindi vediamo che cosa farai nei prossimi due capitolo, se salterà fuori un altro colpo di scena. Ci sono arrivato dopo al Trash talking, quindi non sono riuscito del tutto a rendere l’idea che volevi, ma spero di essere riuscito a recuperare sul finale!
Trovi la lettura sempre su Youtube:
https://youtu.be/hLqgt0DvJUc
Ai prossimi due!
20/03/2022 at 16:35
Capitolo 7)
Arpad è un furbetto, eh? Anzi… un mandrillo! 🙂
Hai saputo gestire egregiamente questa parte della narrazione, creando delle belle immagini e mantenendoti sempre sui toni divertenti e brillanti, tipici di questo racconto (e delle altre storie).
Inutile ripetere che è sempre un piacere leggerti e lasciarsi trascinare dalle tue storie.
Grande!
Trovi la lettura sempre su Youtube:
https://youtu.be/6SvsQAYDBjk
Alla prossima!
24/03/2022 at 19:54
Ciao GG!
Arpad è proprio come lo impersoni; freddo, pacato, fiero della sua sherpitudine. Ma ha delle improvvise incursioni nel paraculismo ?. Grazie come sempre per le tue parole di apprezzamento e per come lo fai vivere, come del resto gli altri componenti della banda.
Ci leggiamo presto, ciao!
12/03/2022 at 17:41
Capitolo 6)
Arpad e i ragazzi sono meravigliosi!
Questo capitolo è una bomba, e solo felice di aver scelto la passività per il caro Sherpa, perché il pensiero di sentirlo così mi ha fatto morire dal ridere, da solo, come i pazzi! 😀
La questione del lato oscuro è FANTASTICA!
Cosa posso aggiungere? Leggere storie del genere conferma la bellezza di aver iniziato il progetto Old Incipit!
La curiosità di continuare sino alla fine è tanta, ma aspetterò sino alla prossima settimana!
Trovi il capitolo sempre su Youtube, dalle 10 di domenica:
https://youtu.be/3pRAyFhDouY
Alla prossima!
15/03/2022 at 22:31
Ciao GG!
Anche io sono molto contento della iniziativa, mi ha portato a riscoprire una storia che credevo di conoscere a menadito. E ovviamente sono felice tu la trovi bella e divertente. Arpad come un monolite funziona parecchio bene; io lo immaginavo così, ma tu lo porti in scena con perfetta efficacia.
Grazie e vediamo cosa succede alla settima. Ciao!
06/03/2022 at 19:02
Capitolo 5)
Sempre meraviglioso, e a quanto punto spero gli riesca di mettere su la rivendita di Milkshake! 😀
La battuta finale mi ha fatto ripensare alla frase di Rick Grimes nel finale della quarta stagione di The Walking Dead. Mi sono proprio immaginato il viso dello Yeti trasformato nel suo! 😀
Fammi sapere se ho colto la citazione, oppure se si tratta di pura casualità!
Comunque ha sortito lo stesso effetto: far crescere l’attesa per il prossimo capitolo. Ottima mossa!
Trovi il capitolo sempre su Youtube:
https://youtu.be/Ajjb0pZPjsc
Alla prossima!
27/02/2022 at 07:53
Capitolo 4)
Ma come ti vengono certe idee?
Giocare sulla base di alcuni concetti è la chiave per far scaturire la risata (anche se io sto migliorando in fase di lettura, ora sorrido e basta, invece di fermarmi e ridere proprio… non sempre! 😀 )
Spassosi i dialoghi e anche le faide interne: La guerra dei Milk Shake!
Capitolo bello e divertente!
Non so perché ho scelto di fare quella voce per lo Yeti, ma mi piaceva 😛
Aspetto di leggere il prossimo!
Trovi la lettura su Youtube dalle 11:
https://youtu.be/v6km8eWJMMo
Alla prossima!
06/03/2022 at 01:14
Ciao GG!
Alla fine credevo di averti risposto, e invece…
Grazie mille! Letta con il consueto splendido brio; lo Yeti è particolare, Arpad e i suoi ragazzi rubano un po’ la scena con i loro battibecchi. Spero molto continui a piacerti.
A presto ciao!
20/02/2022 at 23:04
Capitolo 3)
Non lo so se la scelta di dare una voce così impostata al nostro caro Sherpa si sia rivelata azzeccata. Immaginarlo così mi divertiva, perché le battute risultano quasi “incolore”, in modo da cogliere di sorpresa chi ascolta per la serietà con cui vengono pronunciate. Ma ti prego di farmi sapere come avevi immaginato il personaggio, per avvicinarmi il più possibile all’idea originale 😀
Si parte per il viaggio, quindi voglio proprio sapere che fine ha fatto lo Yeti!
Aspetto la prossima settimana per poter recuperare il quarto capitolo 🙂 Un po’ come si faceva con le serie tv prima dell’avvento delle piattaforme streaming 😉
Trovi la lettura sempre su Youtube:
https://youtu.be/yF7qz3IubiU
Alla prossima!
12/02/2022 at 21:36
Capitolo 2)
Continui a non smentirti!
Io ti dico che lo Sherpa lo adoro, e penso ci saranno delle belle situazioni più avanti, proprio per questa sua indole.
Il sindaco è favoloso, spero di avergli reso onore!
La protagonista mi sta molto simpatica, e aspetto di scoprire cosa tirerai fuori dal possibile incontro con lo Yeti. La leggenda vuole che sia felicissimo di aver scelto questa storia! 😉
Trovi la lettura su Youtube da domenica, alle 11:
https://youtu.be/s_nbwJ-uy_s
Alla prossima!
13/02/2022 at 00:10
Ciao GG!
Grazie mille!
Sono molto affezionato a questo racconto, meno pazzo e più fiaba del conticino, e quindi sono particolarmente contento ti stia piacendo. Domani alle undici sarò presente da subito per ascoltare the old incipit con doctor who sul ponte di comando.
Ciao e grazie ancora!!