Un brutto risveglio
Sulla sommità del colle infestato di rovi, l’antica proprietà scrutava dall’alto in basso la campagna sottostante come un fiero falco dalla cima del proprio trespolo.
Non c’era sole ad illuminare la magione e riscaldarne le vecchie pietre, non certo per colpa della nebbia, incapace di uscire dalla valle e lambire i fianchi del rilievo a causa di chissà quale prodigio meteorologico.
Scienziati e accademici non frequentavano quell’angolo remoto di Eisen, quindi il mistero sarebbe rimasto tale.
La risposta della gente locale era invece ben più sbrigativa, ma altrettanto arcana: magia nera.
Fra le tetre mura, un freddo impalpabile destò l’unica padrona di quella stessa magia.
Perdonateci…
Vi supplichiamo…
Nera Signora, non me…! Non me!!
Il gelo condensava in grida remote e sgradevoli, appiccicate alla sua pelle come la bava di uno spasimante molesto. La donna schiuse gli occhi con un mugolio infastidito e le membra pesanti, quasi che fosse appena tornata al mondo da uno stato di morte apparente anziché dal sonno.
I suoi arti scricchiolarono come roccia nella lotta contro l’incoscienza, mentre la sua voce esplodeva nella sala col rombo distruttivo di una frana.
SILENZIO!
Quando le vibrazioni cessarono, dalle vecchie pietre non si alzarono altri suoni. Gli spettri, finalmente, tacevano. Persino gli spifferi erano immobili, timorosi di poter spezzare la sacralità di quel silenzio.
Benedetta dalla quiete e nuovamente florida come una libellula piena di linfa e ormai asciutta, la Nera Signora si erse dal trono.
Le mani sottili e pallide allisciarono sulle tempie un velo dalla foggia fin troppo antica per lasciar credere che la tremenda dama avesse partecipato di recente ad un qualunque evento mondano della nobiltà rurale eiseniana.
Ormai non aveva più l’età per organizzare o partecipare a feste.
Nemmeno ne aveva desiderio.
Dopotutto, l’ultima occasione non si era conclusa in maniera chissà quanto lieta…per i suoi ospiti, almeno.
Un ghigno di sangue e perle le adornò il volto, mentre una stilla di emozioni odiose sgorgava da quel ricordo e si mescolava al suo sangue, pompando veleno e adrenalina nel suo cuore. Una luce funerea scintillò sul suo sorriso, quando si affacciò da una finissima ogiva per lanciare uno sguardo al di sotto e vigilare sul proprio tetro dominio.
Fedele come una marea fatta di ali, uno stormo ordinato di averle planò verso la magione, descrivendo ampi cerchi in aria fino ad assembrarsi sul davanzale in una fila marziale. Solo una, la più grossa, col becco ancora macchiato del sangue di una preda impalata sui rovi, non si unì alle compagne, solo per atterrare docilmente sul dorso della mano della strega, porto a mo’ di ramo.
“Mie dilette assassine, che capita tra le fratte e le foglie?”
“Nera Signora, padrona del Bosco, il topo giace impalato sulle spine, insieme al suo compagno, messer Ramarro. Li piangono le numerose compagne, figli, figlie e nipoti. Il vecchio gufo dorme ancora, attende che calino le tenebre. Ogni insetto brulica a suo modo, sotto alle foglie, nella corteccia degli alberi o nel fango. I rami scalano il cielo, si fanno guerra tra fratelli per conquistare il Sole.”
“E gli uomini, nostri tristi e sgraditi ospiti?”
Le crudeli bestiole gorgheggiarono, arruffate e giulive come dame maliziose intente a spettegolare, solo per essere rimesse in riga da un’occhiata accigliata della matrona.
“Si divorano tra loro, come sempre. Briganti vagano nei boschi al posto dei lupi, tanto affamati e tanto sadici da predare i loro simili consapevolmente. Per soddisfare la propria avidità senza fondo si riempiono ancora la bocca del vostro nome, Nera Signora.”
Il cipiglio severo s’incupì di sdegno, ma quella nube passeggera svanì alla luce della maligna compostezza della Signora.
“Ebbene, mie dilette, convocate ogni creatura vestita di piume e fate festa. Svegliate il gufo, fate pace coi passerotti, riverite la poiana. Oggi mangerete a sazietà carne d’uomo, ché tutti ricordino che il mio nome non è da invocare tanto alla leggera.”
Con un cenno aggraziato congedò le messaggere, le quali spiccarono il volo con un grido di gioia feroce per recare la tetra novella.
La vegetazione sussultò a quel richiamo e, in un batter d’occhio, nei nidi erano rimaste solo uova e pulli strepitanti.
L’improvvisa frenesia tra le fratte riscosse dall’istupidimento della batosta subita i superstiti della brigata Streuner.
I disgraziati gettarono sguardi apprensivi qua e là, finalmente memori della propria condizione di ospiti all’interno di quel luogo maledetto. Prede.
Il malconcio Erik stava per dire qualcosa, ma voce e senno gli vennero meno quando uno stormo mai visto piombò su di loro. Becchi e artigli a centinaia straziavano le carni, ammaccavano le ossa, strappavano nervi e tessuti. In mezzo al marasma di piume e spasmi, sentì la propria lingua penzolare in maniera innaturale, solo per essere strappata al volo da un passero.
In breve le prede tacquero e il banchetto degli uccelli proseguì nella quiete, come promesso dalla generosa Signora.
La Nera Signora ha riportato una pace apparente nella foresta. Cos'altro può turbare la sua quiete?
- La notizia della presenza di un forestiero nella foresta. (100%)
- La visita inaspettata di uno sconosciuto familiare. (0%)
- Nulla, la strega può godersi la solitudine. (0%)

27/04/2021 at 23:10
La notizia della presenza di un forestiero nella foresta. Se no come ci riaggangiamo all’altra storia? 😉
Seguo con interesse questo esperimento, anche se sarebbe stato meglio esplicitarlo: per puro caso ho letto prima l’altra storia 😉
Ciao 🙂
28/04/2021 at 00:18
Ammetto che abbiamo fatto casino nella pubblicazione, sono però felice che il progetto sia partito e risulti d’interesse, da qui direi che possiamo solo migliorare!
Vedremo quanta popolarità guadagnerà la linearità d’intreccio tra forestiero e strega…e quanta fretta effettivamente avranno di incontrarsi! Dopotutto, si è visto come questa Signora tratta chi non le va a genio…
Grazie per essere passato, al prossimo aggiornamento!
Linea allo studio.
27/04/2021 at 20:31
Questa storia è una collaborazione con Gatto Cthulhu. Condividiamo l’ambientazione, il lasso di tempo nel quale si svolgono gli eventi e parte degli eventi stessi. A seconda delle scelte dei lettori, i due principali narratori della storia potranno interagire, scontrarsi, confrontarsi.
A parte alcuni casi particolari, le vicende si svolgeranno in contemporanea o saranno immediatamente conseguenti le une alle altre -come nel caso di questo incipit, che si pone appena dopo “Un brutto risveglio” di Gatto ( https://theincipit.com/2021/04/lultimo-drago-di-eisen-gatto-cthulhu/ ).
Al prossimo aggiornamento, linea allo studio.