Il solido platonico
A New Pretoria non pioveva mai.
Eppure Gabe sognava le gocce di pioggia sulla pelle, specie quando, come in quel momento, fuori dalla cupola le nubi arancioni davano vita a un temporale e il vento sferzava l’acqua contro gli esagoni in Vetrex della struttura. Fantasticava sulle colonie, era stufo di sentirsi come una pianta in una serra.
La mano destra sfiorò il cubo nella tasca dei pantaloni, il freddo del metallo lo riportò alla realtà. Riprese a salire i gradini della scala antincendio del suo palazzo, mancavano ancora quattro piani per raggiungere l’ultimo e l’appartamento di Zoe. Non conosceva nessun’altro che si intendesse di elettronica e non poteva certo chiedere informazioni in fabbrica visto come ne era entrato in possesso. Lei era la sola speranza di svelare quel mistero a forma di cubo: per fortuna abitava pochi piani sopra di lui, oltre ad essere l’unica amica tra quella variegata umanità che l’edificio J ospitava.
Non la sentiva da una settimana, da quando se ne era andato con la promessa di rivederla, mascherata da futile scusa di un visore rotto.
Più saliva e più il rivestimento dell’edificio era rovinato. Alcune porzioni, della dimensione di un vagone della monorotaia, si erano completamente staccate e lasciavano intravedere la struttura sottostante, ma non poteva lamentarsi, era la moda del quartiere.
Raggiunto l’appartamento di Zoe, riprese fiato e respirò a pieni polmoni: l’odore di muffa si mischiava a quello della ruggine e tossì.
Picchiettò con le nocche sul vetro della finestra, le luci erano accese, ma non proveniva alcun rumore dalla casa. Nonostante la mancanza di preavviso, era fiducioso di trovarla: usciva raramente, impegnata tra il lavoro sulla rete e i suoi automi di riciclo, Gabe era convinto li preferisse alle persone in carne e ossa.
La donna sbucò dalla cucina, con una tuta che le segnava tutti i chili di troppo. Aprì la finestra a ghigliottina e gli fece cenno di entrare.
-Ciao Zoe, scusa l’improvvisata ma devo parlarti- esordì Gabe mentre scavalcava la finestra.
-Non preoccuparti, mi casa es su casa- disse lei e lo fece accomodare sul divano in soggiorno. -Cosa è successo? Spero nulla di grave- continuò.
-Bentornato, signor Gabe!- esclamò una voce robotica. Dalla penombra spuntò Dot con la sua andatura claudicante: Zoe non era riuscita a trovare due gambe della stessa lunghezza per il suo maggiordomo elettronico. A lui ricordava il personaggio di un vecchio film che vedeva con suo nonno, solo una versione riciclata, piena di bozzi.
-Principessa, vieni a salutare il nostro ospite- disse il robot e dall’altra stanza sbucò un automa dalle fattezze di una ballerina classica: aveva due ruote al posto delle gambe. Sfrecciò fino a fermarsi a un passo da lui, osservandolo con il piccolo cilindro dal cuore rosso che sostituiva l’occhio sinistro. Le braccia si spostarono lentamente dalla prima alla terza posizione.
-Ciao Piccola- disse Gabe, le accarezzò la testa.
-Ora che hai salutato tutta la famiglia, mi spieghi perchè sei qui? Quando le persone mi dicono “ti devo parlare” mi metto in agitazione, non ti avranno mica beccato a rubare i pezzi che ti ho chiesto.
-Ma no, ma no, stai tranquilla- disse lui. Fece scivolare una mano sulla testa rasata: sudava e non per le scale.
-Menomale, allora che c’è?
-Un collega mi ha dato una cosa- disse Gabe ed estrasse dalla tasca il cubo, lo mise in mostra sul palmo della mano.
-Dot, accendi luce salotto- ordinò Zoe e, dopo un’iniziale incertezza, un lungo neon sul soffitto si accese, dando manforte alla fioca luce dell’applique sul muro.
La donna prese in mano l’oggetto e ne scrutò ogni angolo, lo accarezzò, ne sentì perfino il sapore con la punta della lingua. Alla fine, scompigliò la sua frangetta bionda con un soffio e disse: -Non ho mai visto niente di simile, ma il tuo collega non può spiegarti cos’è?
-Glielo chiederei volentieri, se non fosse morto.
-In cosa ti sei cacciato?
-Io non ho fatto niente: stavo saldando quelle dannate schede quando un tizio mi travolge, si rialza e continua a correre, sparendo oltre gli scaffali sul retro. Peter e Joe, i caporali, sono comparsi subito dopo, anche loro andavano di fretta e sono scomparsi dalla stessa parte. Poi ho sentito degli spari. Sbirciando fuori dal mio cubicolo, li ho visti trascinare il tizio per le gambe: lasciava una scia di sangue come una di quelle lumache infette che infestano la discarica.
-E cosa hai fatto?
-Niente, ho continuato a lavorare. Lo sai, la nostra è una fabbrica clandestina, sono fortunato se mi pagano.
-E il cubo?
-Fammi finire e ci arrivo- disse Gabe spazientito. -Me lo sono trovato nella tuta quando mi sono cambiato per il fine turno.
-Pensi che il tuo collega, nello scontro, te lo ha messo di proposito addosso?- suggerì Zoe.
-Esatto, sperava di recuperarlo una volta scappato, forse.
-Ma perchè te, lo conoscevi?
-No, è proprio questo il punto! Da come era vestito so per certo che non era un operaio. Ma tu non hai proprio idea di cosa possa essere?
Come continua la storia?
- Zoe non ne sa nulla, ma Dot invece... (45%)
- Zoe ha un amico che può aiutarlo (9%)
- Zoe ha notato un particolare che può aiutare Gabe (45%)

17/04/2023 at 23:11
“Adoro i piani ben riusciti!” (cit.) 😀
Non farci aspettare un anno per il finale: come al solito al penultimo commento poco, aspettando la conclusione 🙂
Ciao 🙂
23/03/2023 at 00:29
Ciao ? sto recuperando tutti i capitoli, appena finisco lascio una recensione.
Sono nuovo e non credo di essere molto preparato per dare consigli, farò del mio meglio.
18/03/2023 at 21:07
Loro stessi! Mi sembra l’opzione più fica!
Due capitoli alla fine: siamo alla girandola finale (a meno che non vuoi fare un seguito) e qui abbiamo bisogno di qualcosa che smuova le acque! 😀
Sei sempre brillante; peccato che la lenta pubblicazione mi faccia dimenticare alcuni dettagli.
Ciao 🙂
23/03/2023 at 01:00
Ciao Red, niente seguito o non finisco più questo racconto.
Grazie di essere passato nonostante i tempi di pubblicazione indecenti 🙂
05/01/2023 at 17:55
Visto dove ci ha portato il cimitero acattolico, vediamo cosa sono i giardini sospesi.
Dai che riesco a dirti buon anno anche nel 2023 🙂
08/01/2023 at 01:41
E giardini sospesi saranno, l’anno prossimo però, così continuiamo la tradizione 😀
Buon anno Bef!
31/12/2022 at 20:07
I giardini sospesi!
Ciao Gabe 😛 e Buon Anno!
Cosa facciamo? Un capitolo ogni anno? 😛
Benché mi ricordi l’automa Dot, Zoe e Gabe, non ricordo più l’intreccio principale. Riassuntino? 🙂
Ciao 🙂
08/01/2023 at 01:39
Ciao Red, aspetto il prossimo capitolo per fare un riassunto 🙂 comunque le informazioni principali si scoprono in questo capitolo 😉
Buon anno!
19/01/2022 at 01:28
Siamo al capitolo 6, quindi mi sembra sensato dargli un (bel) po’ di informazioni ma non tutte!
Stiamo arrivando al nocciolo della questione 😀
Ciao 🙂
29/12/2021 at 17:24
Ciao, scusa il ritardo! Mi piace lo stile “da film” dei dialoghi. Associo Roma alla parola cupola perciò voto di conseguenza.
19/12/2021 at 14:38
Dunque scelgo il bistrot, vediamo chi lo popola.
Ciao Gabriele!
A proposito del fatto che prediligi ambienti dimessi, Gabe è davvero un antieroe, considerando quello che deve fare nella sinossi; a tratti sembra un Harrison Ford, ma senza espressione sul volto ?.Vediamo dove si va, buona domenica!
18/12/2021 at 13:06
Non ho mai visto zone verdi a New Pretoria, quindi voto quella 🙂
Gabe sta diventando più matto del robot 🙂
Ciao 🙂
18/12/2021 at 10:49
…il movimento protezione lumache (MPL) non sarà contento di quanto rivelato qui ma a parte questo la prosa è bella e scorrevole, piacevole lettura. Anche io ho problemi a seguire la storia… Però l’episodio seppur staccato dal contesto mi è piaciuto. Voto il bistrot,(naturalmente acattolico! ). Ciao??
07/12/2021 at 10:36
Ciao, Gabriele.
Come forse ti ho già scritto, fatico a tenere a mente gli avvenimenti e i personaggi perché passa troppo tempo tra un episodio e l’altro; quindi, valuto per quel che leggo al momento, un po’ fuori dal contesto della storia.
Il capitolo mi è piaciuto: scrivere, sai scrivere, i personaggi e le atmosfere prendono vita tra le righe, mi è piaciuta la (non) descrizione dell’ambiente circostante e il gancio finale che invoglia a proseguire la storia. Chi è questo Emmet (che se avesse due “t” mi farebbe venire in mente un certo Emmett Brown), tipo strambo, in debito con Zoe?
Io voto “non gli basta un favore come ricompensa” che, tra l’altro, il favore lo deve lui a lei quindi la ricompensa sarebbe mettersi a pari 🙂
Spero di rileggerti presto. Ciao e alla prossima!
05/12/2021 at 01:08
Ci comunica che purtroppo l’incontro è stato spostato altrove. Un modo come un altro per dire: mi cacavo sotto a farvelo incontrare in casa mia 😉
Ciao 🙂
20/11/2021 at 15:05
Sempre più interessante… Vediamo il tizio del black market. Ciao!
18/11/2021 at 18:07
Non potevo resistere al tizio del black market.
hai un problema di lineette – troppo piccole e senza spazio! – ma ti voglio bene lo stesso ^^
Bello rileggerti ogni tanto, Gab.
19/11/2021 at 01:14
Hai ragione, mi sembrava brutto cambiare stile 🙂
L’affetto è ricambiato, ciao Bef
18/11/2021 at 16:58
Ciao Gabriele!
Ben ritrovato; ho letto la terza e mi rendo conto che non mi ricordo bene, a parte l’automa-poeta. Riprenderò presto, lo stile merita e la trama anche. Voto per l’amico che ha partecipato al progetto.
Ciao!
19/11/2021 at 01:17
Ciao Minollo e grazie, proverò a non far passare troppo tempo per il prossimo capitolo
18/11/2021 at 13:30
Ciao e bentornato! Sono passati mesi e non mi ricordo un granché di quello che è successo ma voto “Una fonte anonima è disposta a rivelare l’ubicazione del prototipo N7, ma solo dietro un lauto compenso” perché mi sembra adatto a New Pretoria 😉
Ciao 🙂
19/11/2021 at 01:16
Già, New Pretoria è cinica… ciao e ben ritrovato Red
18/11/2021 at 11:16
Ciao, Gabriele.
È passato del tempo e non ricordo esattamente i fatti precedenti a questo capitolo, appena ho un po’ di tempi vado a rileggere i primi due capitoli.
Le capacità non mancano e la storia è verosimile e ben raccontata.
Voto il tizio del Black Market, siamo ancora agli inizi, non serve ancora una svolta secca.
Buona giornata e alla prossima!
19/11/2021 at 01:15
Ciao Kiezarica, non credo nessuno si ricordi i primi due capitoli a parte me…
Grazie della lettura nonostante i tanti, troppi mesi.
07/05/2021 at 14:35
Ciao Gabriele,
avevo cominciato a leggerti qualche giorno fa ma mi ero malauguratamente interrotto a metà del capitolo.
Eccoci, finalmente.
Ti segnalo subito in modo molto antipatico e da nazi-grammar il refuso “nessun’altro” del primo capitolo.
Come sono cattivo.
Scherzi a parte, ho un debole per le storie distopiche e questa tua città rinchiusa sotto una gigantesca cupola… Poi mi sono innamorato dei personaggi, tutti e cinque (contando anche Keats) interagiscono tra di loro in modo così naturale. Che tenerezza la piccola Principessa.
Porti avanti di pari passo la trama con la descrizione del mondo che hai immaginato creando un tutt’uno tra sequenze descrittive, narrative e dialogate. Dopo mi spieghi dove hai nascosto la tua bacchetta magica.
Ciao,
a presto.
05/05/2021 at 22:12
Ciao Gabriele,
Ho voglia di uscire di casa, perciò ho votato per il robot che vuole andarsene. Spero di immaginare anche l’ambiente circostante perché mi incuriosisce parecchio.
Carina l’idea di associare l’intelligenza artificiale al poeta inglese, bravo ?
A presto
Ilaria
06/05/2021 at 21:33
Ciao Ilaria, vedremo varie parti di New Pretoria, almeno queste sono le intenzioni, dipenderà dai voti
Grazie e a presto
04/05/2021 at 23:21
Ciao Gabriele!
Scelgo il tentativo di fuga dell’automa che credeva di essere John Keats (bellissima frase). Gabe e Zoe sono personaggi con cui è facile empatizzare, sembrano ai margini di una realtà fantascientifica, con mezzi e abitazioni dimesse. Ti seguo, bella lettura.
Ciao!
06/05/2021 at 21:30
Ciao Minollo, ho un debole per mezzi, abitazioni e persone dimesse
Grazie di essere passato.
03/05/2021 at 10:57
Rieccomi, Gabriele. Ho votato per il tentativo di fuga.
Ehi, John Keats è un colpo basso 😀
Una delle cose che apprezzo di più nelle storie di fantascienza è la naturalezza della narrazione, vale a dire la capacità dell’autore di raccontarci mondi e società diverse dalla nostra senza essere didascalici, facendo fluire naturalmente le informazioni necessarie. Questo capitolo ne è un grande esempio!
Poi, se ci rimane qualche dubbio, c’è sempre san Google, che – ohibò! – ci fa scoprire che il PLA, come l’ichnusaite, esiste davvero! 😀
Bravissimo, fai venir voglia anche a un me di scrivere “vera” fantascienza.
Ciao, ti auguro un’ottima settimana
03/05/2021 at 22:09
Ciao Erri, ero sicuro che la citazione l’avresti colta, come poteva essere diversamente 😉
Ah, il mitico PLA, ne sono venuto a conoscenza quando ho comprato la stampante 3D, mi sembrava abbastanza natural-futuristico e l’avevo già usato in un vecchio racconto di New Pretoria. Piccolo consiglio, se mai ti capiterà di usarlo, non lasciarlo troppo al sole 😀
Cerco sempre di evitare le infodump e sono felice di esserci riuscito.
Sai già come la penso su un tuo eventuale racconto di “vera” fantascienza, se trovassi del tempo… grazie per i complimenti, auguro un’ottima settimana anche a te.
02/05/2021 at 23:06
Ciao Gabriele. Molto misterioso e questo mi affascina del tuo racconto. N7 aspetto di scoprire il significato. Al prossimo.
03/05/2021 at 22:03
Ciao Tinarica, spero che il racconto non sia troppo misterioso, giusto il giusto 🙂
Al prossimo
02/05/2021 at 16:09
John Keats vuole andarsene…
Mi piace il sarcasmo di Gabe, ho sorriso più volte durante lo scambio di battute con Dot e l’I.A. Keats. Se il “prototipo” è riuscito male, i tuoi personaggi sono molto più che riusciti.
Ciao Gabriele, alla prossima.
03/05/2021 at 22:02
Ciao Anna, quanto tempo, dai vecchi racconti di New Pretoria… spero tu abbia notato qualche miglioramento.
Grazie e a presto
02/05/2021 at 10:09
Okay, per trovare dei difetti posso dirti che le d eufoniche tra vocali diverse non si usano e quei – al posto dei trattini di dialogo sono brutti (se no dico sempre solo ohhh! Che bello, che bravo! ^^)
Jon Keats inseguito da Ade: che figata! Finiamo al cimitero degli inglesi versione New Pretoria?
Ho scelto che il « poeta » vorrebbe andare 🙂
Bef
03/05/2021 at 22:00
Ciao Bef, cimitero degli inglesi? Non ci avevo pensato, una bella idea, magari te la rubo 🙂
Le critiche costruttive mi hanno sempre aiutato, quindi segnala qualsiasi cosa che non ti torna, ma sai che quelle d eufoniche non le ho trovate neanche rileggendo, avrei bisogno di un correttore di bozze…
Sì, i meno sono bruttini, ma la mia pigrizia ha vinto sul mio senso estetico 😀
Grazie e alla prossima
02/05/2021 at 08:33
p.s. ho votato la seconda opzione, vediamo come reagisce “Keats” 😉
03/05/2021 at 21:54
Ciao Keziarica, Altered Carbon mi manca, proverò a recuperare, sembra interessante. Grazie, anche per l’annotazione, mi era proprio sfuggito quel di’, buona settimana!
02/05/2021 at 08:32
Ciao, Gabriele.
Questo capitolo mi ha fatto venire in mente una serie Netflix: Altered Carbon, dove a contaminare l’atmosfera cyberpunk è un’intelligenza artificiale che si crede Poe e che gestisce un hotel virtuale che si chiama Corvo hotel. L’hai mai vista? È molto carina, ho preferito la prima serie, perché il protagonista, Joel Kinnaman, aggiunge una nota struggente alla trama, ma sto divagando. 🙂
Il capitolo è scorrevole, ben scritto e ben articolato. Mi piace molto. Ti segnalo un “di” che immagino sia imperativo, senza apostrofo nella frase: “di loro N7 e loro capiranno”.
Non ho altro da aggiungere; perciò, ti saluto e ti auguro una buona domenica.
Alla prossima!
01/05/2021 at 23:37
Io sono troppo curioso dell’N7 quindi dico che Zoe aiuterà Gabe.
La parità è stata gestita con sapiente maestria 😀
Adoro quando le cose vanno così ^_^
Ciao 🙂
03/05/2021 at 21:50
Grazie Red, devo ammettere che la parità mi ha complicato un po’ le cose, sono contento di essere riuscito a combinare le due opzioni 🙂
Ciao
01/05/2021 at 18:35
L’automa è davvero simpatico e devono trattenerlo.
Ciao anche io non sono uno avvezzo a questo genere di racconto ma il tuo l’ho letto con piacere perché è ben confezionato e mi ha fatto venire in mente che la tecnologia potrà essere potenziata quanto si vuole ma così facendo si corre il rischio di ritrovarsi un Giacomo Leopardi con la forma di un automa, cubico o meno. Interessante. Simpatici i protagonisti, proverò a seguirti ancora sperando di non perdermi in un mondo oscuro per me tanto complicato…. ciao 🙂
03/05/2021 at 21:48
Ciao Fenderman, benvenuto!
Ti ringrazio per i complimenti, vedrai che la mia fantascienza non è poi così oscura da seguire 😉
22/04/2021 at 10:23
Ciao Gabriele Zeta,
un incipit stuzzicante, ben scritto, scorrevole. Ho votato la seconda opzione.
Aspetto di leggere il seguito. A presto.
23/04/2021 at 00:19
Ciao Anna, mi sa che saranno Zoe o Dot a dover salvare la situazione…
Grazie e alla prossima
21/04/2021 at 15:34
Ciao Gabriele!
Robotica e vita quotidiana, incipit interessante e soprattutto scritto molto bene, complimenti! Ho visto che New Pretoria ricorre nei tuoi scritti, quindi leggerò qualcosa che mi “ambienti”. Do fiducia a Dot, e ti auguro una buona giornata.
Ciao!
23/04/2021 at 00:18
Ciao Minollo, mi piace sempre mischiare fantascienza e vita comune, se leggerai qualche altro racconto d New Pretoria te ne accorgerai 🙂
Grazie per i complimenti.
21/04/2021 at 15:34
Ciao Gabrielle
Un’ottima partenza in un genere che non mi è congeniale.
Non so se ci siamo mai letti; in ogni caso, per ora mi piace e voto che Zoe ha notato qualche particolare.
23/04/2021 at 00:15
Benvenuta Louise, no,non credo ci siamo mai letti, mi fa piacere che sia di tuo gradimento.
21/04/2021 at 01:27
Facciamo parlare Dot, mi fa simpatia. Ciao Gabriele, mi incuriosisce come genere e si legge con piacere. Seguo.
23/04/2021 at 00:13
Ciao Tinarica e grazie, spero di incuriosirti fino alla fine.
18/04/2021 at 21:29
Ciao Gabriele,
seguo volentieri la tua storia di fantascienza che inizia trascinandomi dentro un mondo di androidi. Mi è piaciuto perché mi ha fatto venire in mente il mitico film di Blade Runner.
Zoe mi sembra una donna intelligente e di sicuro noterà un particolare sfuggito, invece, a Gabe.
Curiosa sul cosa possa esser il cubo.
Un buon Incipit.
Ilaria
19/04/2021 at 00:31
Ciao Ilaria, sì, Phlip K. Dick mi ha sicuramente influenzato, adoro il modo in cui scrive.
Zoe è una donna molto intelligente, per fortuna di Gabe 🙂
Alla prossima
18/04/2021 at 12:41
Dot!
Lo so che suona finto e ruffiano, ma ti assicuro che solo pochi giorni fa pensavo a quanto mi dispiacesse non poter leggere nuove storie di New Pretoria, che per me restano una delle cose più belle mai lette sul sito (e anche altri siti, ma non allarghiamoci troppo). Triplo wow! Questo 2021 inizia a migliorare 🙂
Mi gusta tutto, nulla da ridire.
Ben ritrovato, Gabe
Bef.
19/04/2021 at 00:25
Già, non allarghiamoci troppo che poi arrossisco… pensare che il mondo di New Pretoria sia rimasto nei ricordi di qualcuno mi fa stare davvero bene, grazie Bef!
18/04/2021 at 10:56
Rieccomi… o meglio, rieccoti, e aggiungerei finalmente, Gabriele!
Ho votato per il particolare.
Qualunque fosse stata la storia scelta per tornare, sarei stato contento, sai quanto ti apprezzo.
Ma tornare con un nuovo episodio ambientato a New Pretoria… be’, aggiunge un quid che mi avvicina al Nirvana! Ooohm ?! ???
Ciao, buona giornata!
19/04/2021 at 00:23
Il Nirvana? Vuoi vedere che ho un futuro come guru, mi ci vedo già a vendere videocorsi per trovare la pace interiore 😀
Grazie Erri, come scrivevo sotto, se sono tornato è merito soprattutto vostro.
18/04/2021 at 08:22
Ciao, Gabriele.
Che bello ritrovarti con una nuova storia, qualcosa si muove su TI 🙂
Allora, veniamo al racconto: mi piace sempre leggere di mondi futuri o dispotici, mi piace immaginare come potrebbe essere la mia realtà in un altro universo (anche se non c’entra con la tua storia) o come potrebbe cambiare la vita degli esseri umani nel futuro, ma non so scriverne o forse sono solo pigra, perciò ammiro coloro che (come con il fantasy) immaginano mondi diversi e li raccontano così bene da renderli visibili agli occhi del lettore. Sono curiosa di conoscere altro sull’edificio J, su Zoe e i suoi amici sgangherati, sul protagonista e, ovviamente, sul cubo.
Ho votato per il particolare che potrebbe essere d’aiuto, avrei potuto scegliere che la rivelazione arrivasse dal robot, ma mi va di sapere di più sulle conoscenze dell’amica; ho scartato l’intervento di un altro personaggio perché, se si contano Dot e Principessa e i “caporali” che immagino abbiano un ruolo nella storia (e li avrei inseriti con la maiuscola), ci sono già molti personaggi da ricordare 😉
Ciò detto, sono felice che tu sia tornato, di certo la piattaforma ne gioverà.
Alla prossima!
19/04/2021 at 00:20
Ciao keziarica, è merito del vostro esperimento, ho trovato il sito più vivo di quello che mi aspettavo e mi è tornata la voglia di giocare 🙂
Mi piace usare la fantascienza anche come metafora, più per capire dove siamo che dove stiamo andando 😉
Grazie e alla prossima
19/04/2021 at 07:21
Allora ben vengano gli esperimenti. Mi sono accorta che il correttore ha scritto dispotici anziché distopici… ? ci manca lui a peggiorare le cose ?
18/04/2021 at 00:52
Voto Dot 🙂
Un inizio coi fiocchi, non c’è che dire! Ti seguo 😀
Ciao 🙂
18/04/2021 at 00:53
Me ne sono accorto a scoppio ritardato: New Pretoria è lo stesso dei racconti precedenti!
Farai ritornare vecchi personaggi o siamo da tutt’altra parte? 🙂
Ciao 🙂
19/04/2021 at 00:17
Ciao Red, bentrovato!
Sì è la stessa New Pretoria e credo che troveremo qualche rimando agli altri racconti, ma non serve conoscerli per seguire la storia.