IL Bianco e il Nero
Teneva la lastra tra l’indice, il medio e il pollice scrutando le sfumature del bianco e il nero che rappresentavano il suo destino attraverso la luce della candela, immerso nell’oscurità del suo studio e dei suoi pensieri. Era fatta di plastica e nitrati d’argento esattamente come le pellicole che lo avevano reso famoso e proprio come quelle erano in bianco e nero, eppure se non fosse stato per ciò che quelle lastre rappresentavano Roberto Negroni in arte Nero non avrebbe mai raggiunto la fama.
Era sempre stato un fotografo mediocre, gli dicevano che il bianco e il nero non facevano per lui, che non li capiva, che si dava solo delle aree da artista insistendo su quello stile ma che non ne aveva sviluppato il vero senso artistico. Poi una mattina mentre si trascinava a fatica verso la cucina per bere un caffè si accorse di non vedere più i colori, si era svegliato un giorno e il mondo che lo circondava era fatto da il bianco e il nero che aveva sempre inseguito nelle sue foto per tutti questi anni. Si stropicciò gli occhi incredulo, magari stava sognando, corse alla finestra e tutto era in bianco e nero scese in strada che aveva indosso solo le mutande nere e una canottiera di cotone bianco. Lui vedeva il mondo come aveva sempre cercato di rappresentare, gli altri vedevano un uomo scalzo e mezzo nudo che piangeva in mezzo strada mentre le macchine impazienti suonavano il clacson. Forse avrebbe dovuto fare dei controlli, preoccuparsi del perché i colori fossero svaniti dalla sua vista, ma per lui era una benedizione del signore, Dio finalmente gli aveva donato i mezzi per fargli comprendere il bianco e il nero.
Nero aveva passato due settimane girando l’Italia in macchina e scattando foto dal nord a sud, decine di rullini che ritraevano momenti di vita quotidiana di persone comuni, si sentiva divampare dentro il fuoco dell’ispirazione, in quelle due settimane mangiava solo junk food, dormiva in macchina nel suo vecchio sacco a pelo e si lavava quando poteva ma per lo più si strofinava con delle salviette nel bagno di qualche stazione di servizio lungo la strada. Un giorno proprio in uno di quei bagni vide la sua immagine riflessa nello specchio, i capelli sporchi e spettinati, la barba incolta, le occhiaie gli fecero capire che aveva fatto abbastanza, fu come svegliarsi da una trance mistica o come quando bevi così tanto da non ricordarti cosa hai fatto la notte prima e ti svegli nel letto di uno sconosciuto. Un’altra settimana la passò nella camera oscura a sviluppare e selezionare gli scatti migliori, Nero usci da quella stanza come le farfalle dal bozzolo, faticosamente ma completamente rinnovato e sotto il braccio una cartella con le foto che avrebbero segnato una svolta nella sua carriera.
Di lì a poco il successo arrivò in fretta, chiunque avesse commentato negativamente i suoi lavori passati dovette ricredersi e rimangiarsi la parola, il panorama artistico fotografico era sconvolto dalle opere di Nero, tutti le volevano e tutti lo volevano. C’era chi diceva che attraverso il suo bianco e nero si potevano percepire i colori, altri che parlavano dell’espressione delle emozioni dell’artista, a Nero sembravano tutte uguali quelle frasi, le tipiche frasi da critico, come quello che lo aveva additato come il nuovo Andy Warhol, erano più delle provocazioni per farsi notare con delle parole forti parassitando dalle sue opere, oppure frasi di convenienza un po’ come quando ti chiedono come va e tu rispondi tutto bene per semplice convenzione. Un articolo però gli sembrò differente era solo un trafiletto su di una rivista minore del settore ma era davvero ben scritto, una frase in particolare lo aveva colpito: Sembra quasi che Roberto Negroni in arte Nero veda il mondo che lo circonda in bianco e nero, sarà forse per questo che le sue fotografie riescono a esprimere tutta la forza della realtà dei suoi soggetti? Non era sua abitudine farlo ma ritagliò l’articolo e lo appese al frigo con una calamita, il successo non gli aveva dato alla testa, nero rimase sempre molto modesto perché pensava che così come Dio gli aveva fatto quel dono allo stesso modo avrebbe potuto portarglielo via, anche se la sua fede rinnovata non cambiò di certo le sue abitudini spirituali, cattolico non praticante era e cattolico non praticante rimase, ma in alcune occasioni donò delle foto alla chiesa vicino casa sua e fece lo stesso per la diocesi dove i genitori gli avevano fatto ricevere i sacramenti.
L’articolo era firmato Bianca N. Nero non pensava che quella giornalista potesse essersi accorta del suo dono segreto, era deciso a conoscere quella donna che sembrava avesse capito a fondo l’origine delle sue opere, si mise in moto per rintracciarla e fare in modo che fosse presente alla sua prossima mostra, fu facile e il suo manager fece recapitare alla ragazza l’invito.
Nel prossimo capitolo Nero conoscerà Bianca, cosa sarò questa ragazza per lui?
- una musa (33%)
- una amante (17%)
- una amica (50%)

27/07/2022 at 10:55
Manchi da un anno. Non credo che riprenderai il racconto ed è un vero peccato.
24/11/2022 at 02:09
Ciao Anna, tranquilla nella mia testa continuo a portare avanti la storia, ho avuto un anno travolgente e denso di avvenimenti significativi, nonostante tutto prima o poi finirò il racconto.
Il capitolo 7 arriverà a breve.
28/11/2022 at 09:58
Ciao Anna, grazie per il bel commento. Ho avuto un anno travolgente ma a Nero ci tengo, non temere la storia avrà termine.
30/08/2021 at 10:41
Arieccoci, finalmente!
Avevamo parlato della storia, ma non avevo ancora avuto modo di recuperare effettivamente il capitolo. La storia scorre e la faccenda dei focus mi piace, molto.
Io voto per l’Asia!
16/07/2021 at 03:34
Ciao Renato! Sono contento di essere riuscito a riprendere il tuo racconto; ho letto la storia tutta d’un fiato dall’inizio. Una frase nuda e cruda definisce ciò che mi è scorso sotto: sei uno scrittore! Ci sono pochissime, a mio parere, cose da aggiustare da un punto di vista prettamente di editing. Ma se volessi tu domani potresti pubblicare un romanzo ed avere anche successo.
La mia scelta: ovviamente l’America 😀 ma mi rendo conto che le tempistiche non consentirebbero probabilmente dilazioni così ampie; in un romanzo senz’altro, ma con dieci capitoli da gestire diligentemente… L’Asia non credo sia anch’essa una scelta pratica, e poi non siamo in presenza di un Tiziano Terzani 2.0 (giusto?). Penso vincerà “dietro l’angolo”.
Ma io resto comunque sull’America 😀 al prossimo capitolo, you rock!
03/07/2021 at 23:08
Ciao Renato!
Complimenti per la fantasia! La storia prende una piega che mnon mi aspettavo; una realtà parallela ed ipotetica, che Nero forse può controllare e con cui può interagire, a condizione ci sia il focus. Intrigante, come accade nelle storie di realtà alternative a quella che il protagonista vive. Grande curiosità, ho votato con i più. Bravo!
Ciao!
02/07/2021 at 13:24
Dietro l’angolo, ma proprio dietro il primo che gira!
Ok, non capivo il bling, finchè non hai specificato le spunte blu, poi ho realizzato, il suono del messaggio in arrivo.
Unico consiglio, magari non chiudere le virgolette se deve continuare a parlare lo stesso personaggio, manda solo a capo magari, altrimenti rischi di far pensare che sia uno scambio di parole tra piu persone invece che sempre la stessa che parla.
02/07/2021 at 02:09
Un potere incredibile. Riuscirà il nostro eroe a farne buon uso? 😛
Credo di essermi già fatto un’idea sul vecchio, ma voglio vedere se riesci a sorprenderci!
Attendo il prossimo!
01/07/2021 at 22:08
Dietro l’angolo, magari dopo qualche giro.
Rieccoci qua con un’altra rivelazione inaspettata! Non è che abbia capito esattamente come funziona ma sembra interessante. Vediamo dove ci porta la fotografia 😉
Ciao 🙂