SEI PERSONAGGI IN CERCA DI… EROTISMO

Dove eravamo rimasti?

Nel prossimo capitolo: Bello il massaggio, ma la bomba la facciamo esplodere più avanti (60%)

Massaggio

Francesca si muove sotto di me. Ogni volta che faccio scivolare le mani sulla sua schiena, lei espira, accompagnando ogni mio movimento a un gemito e un sorriso. Ha la testa girata e mi mostra solo il lato sinistro, ma è visibilmente rilassata.

La studio, per scoprire i segreti nascosti sotto quella pelle così liscia e regolare.

Parto dalla zona del coccige e salgo lentamente, con un leggera pressione dei soli pollici, assaporando ogni centimetro della sua pelle perfetta. Continuo il movimento fino a poco sotto le scapole, dove sento i muscoli irrigiditi dallo stress. Mi fermo e appoggio i palmi sulla sua schiena, avvolgendole il torace con le dita. Con le falangi le sfioro il seno, mentre coi pollici aumento la pressione e seguo il profilo del muscolo. Geme più forte.

«Oh… si…», si lascia sfuggire con una sorta di brontolio.

Si sta godendo il massaggio, ma quello che non sa è che io me lo sto godendo molto più di lei: nel momento in cui, con quel gesto ingenuo e innocente, mi ha mostrato la schiena nuda, ho avvertito quella familiare sensazione partire dal basso ventre scaldarmi il corpo.

Infondo in ogni gesto un po’ di quella sensazione e la lascio fluire in lei. Muovo le mani con movimenti leggeri e ritmici, come le onde su bagnasciuga, ma aumento la pressione ad ogni onda.

Ho incominciato con tocchi leggeri, scivolando sulla pelle come un cieco che legge il braille, cercando le zone dove i muscoli sono più rigidi; ma ormai affondo le mani in lei toccandola coi palmi. Non è più un massaggio: è ricerca di contatto fisico, è infusione erotica, e ogni volta che le faccio percepire un brivido sulla schiena, io lo percepisco sulla mia.

«Mmm, continua…», dice con una punta di malizia nella voce.

Vuoi che continuo il massaggio o che continuo andando oltre?

Sento il sangue correre in mezzo alle gambe. Mi sto eccitando. E se…?

Senza farmi notare, mi abbasso verso di lei per verificare la mia teoria. Mi avvicino al suo collo e inspiro.

Sì: sento l’odore dell’eccitazione, l’odore del sesso. È leggero, appena percettibile, ma decisamente inconfondibile.

Quell’odore spinge altro sangue al mio sesso. Sento il calore del bassoventre farsi più intenso, irradiarsi al resto del corpo e capisco che è giunto il momento.

Se prima cercavo i punti dove accumula stress, ora cerco le sue zone erogene.

Stacco le mani dalla sua schiena, respiro e le riappoggio sul collo. Saggio la zona coi pollici. Le piace, ma non in quel senso. Comincio la discesa. Scapole? No: quella è “zona stress”. Faccio scivolare le dita sui fianchi e le tocco il lato dei seni. Un tocco discreto, ma presente. Percepisco in lei una leggera reazione, ma posso fare di meglio. Proseguo, carezzandole i fianchi. Con quel gesto la schiena di Francesca viene scossa da un brivido e le viene la pelle d’oca.

Fianchi. Quindi…

Affondo i pollici in modo delicato ma sicuro e disegno un cerchio attorno alle fossette.

Francesca si contrae leggermente e inspira di scatto, sorpresa da quel gesto così deciso dopo dei tocchi così delicati.

Mi fermo un attimo e aspetto la sua reazione. Quell’ultimo tocco, così diverso dai precedenti, aveva palesemente un fine diverso. Discreto, ma inequivocabile.

Rimaniamo così, fermi e in silenzio per qualche secondo, mentre attendo un suo consenso o un diniego.

Passa troppo tempo. Forse ho esagerato.

Poi Francesca alza leggermente il bacino. È un invito a continuare.

Non me lo faccio ripetere due volte: la afferro per i fianchi e comincio a disegnare cerchi attorno a quelle splendide fossette.

Chiudo leggermente le dita: voglio farle sentire il massaggio, ma anche la mia presa su di lei. Ripenso alla statua del Bernini, alla mano di Plutone su Proserpina.

A quel tocco Francesca non si sottrae, anzi, accompagna ogni mio affondo con leggeri movimenti convulsi e gemiti soffocati a stento.

L’accappatoio le scivola leggermente e scopre la fessura tra le natiche.

Rallento il ritmo un attimo per contemplarla. Nella luce soffusa della stanza, con la pelle perfetta resa lucida dall’olio, ogni sua forma, ogni sua curva viene esaltata e va a comporre il quadro del suo corpo nudo e bellissimo. Ogni sinuosità sembra fatta per attrarmi e spingermi a proseguire nella ricerca di qualcosa di più intimo, profondo ed erotico.

So che la guarderei ammaliato, anche privo dei miei impulsi sessuali, semplicemente perché bellissima.

Sento altro sangue andare a indurire quella che ormai già da un po’ è un’erezione completa.

Aspetto ancora un po’ e assaporo il momento. Il silenzio è rotto solo dal respiro lento e regolare di Francesca e per un istante il tempo si ferma ed esistiamo solo io e lei. Mi incanto a guardarla.

L’ennesima spinta di sangue riporta i miei pensieri al sesso: le appoggio una mano sulla natica e con una carezza abbasso ancora l’accappatoio, scoprendole il fondoschiena. Sotto di me, le spoglie e magnifiche rotondità di Francesca, alte e sode. Lei non protesta.

Deglutisco. «Che ne diresti se…?».

La mia frase viene interrotta bruscamente dal suo russare.

Nel prossimo capitolo:

  • Giacomo affronta un bivio morale (50%)
    50
  • Francesca prende l’iniziativa (25%)
    25
  • Partita a poker (25%)
    25
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175 Commenti

  • Rieccomi, Christian… uff! Che caldo! 😀
    Un finale decisamente bollente!
    Bravo, hai concluso bene un esperimento di certo non facile! Malgrado le battute che ti ho fatto spesso, ho apprezzato che la temperatura (e… ehm, non solo 😀 ) si sia alzata solo nell’ultimo capitolo, direi che è la sottile differenza tra un racconto che vuole parlare di eros e un p0rn0 di bassa lega. Essendo un tenerone, ho molto gradito anche la chiusa romantica, mi piace che, oltre il trasporto fisico, ci sia anche un coinvolgimento sentimentale, questo rende il rapporto ancora più completo 😉
    Complimenti, dunque! Aspetto (magari non proprio io-Erri, ma io-qualcun altro) il prossimo, coraggioso, esperimento.
    Ciao, ti auguro un’ottima giornata

  • Ciao, Christian,
    Ti ho letto ieri in pausa e oggi, in pausa, ti commento.
    Bravo, finale liberatorio dopo nove capitoli di fremente attesa. Hai fatto un ottimo lavoro, nonostante sia il tuo primo esperimento col genere, te la sei cavata egregiamente. Mi auguro che tu abbia voglia di riprendere la penna (o meglio la tastiera) in mano per cominciare un nuovo racconto.
    Per ora non posso che complimentarmi e dirti che è stato un piacere condividere con te e con gli altri questo esperimento.
    Molto bravo davvero!

    Alla prossima!

  • Sti cavoli… per non scrivere altro ahahahah!
    Alla faccia del sesso esplicito ma ci sta, dopotutto è stata la scelta dei lettori e tu, devo ammettere, che li hai davvero accontentati.
    E’ un genere eros e tu l’hai seguito molto bene. Ho apprezzato la titubanza e le insicurezze di Francesca che vanno a contrastare sulla presunzione e sull”ostenta audacia forse anche, a volte, eccessiva di Giacomo e la storia ha preso vita.
    Scritto bene, fluido, chiaro e senza esitazioni. Mi è piaciuto. Dunque alla prossima avventura!
    Buon inizio di settimana,
    Ilaria

  • Ciao Christian! Ho seguito con piacere il tuo racconto e questo finale è perfettamente in linea con il resto della storia. Sei riuscito a far vivere il momento e la frase del finale mi ha fatto sorridere e mi è piaciuta molto. Penso che anche in una storia eros si può trovare un po’ di romanticismo, e tu sei stato bravo a riuscire a unirli entrambi in un perfetto equilibrio Complimenti! Spero di poter leggere qualcosa di nuovo molto presto. Ciao, alla prossima!

  • Ciao Christian, di sicuro apprezzo il tuo stile in tutto il racconto e impegno in questo finale. Ti faccio un commento da non espeta del genere: finale di cui ho apprezzato molto il rimando al poker, tuttavia lo trovo più da genere rosa e un po’ smielato; il resto forse poteva durare meno e con meno dettagli, che personalmente dopo un po’ mi stufano, e lasciare spazio ad altro oltre l’atto sessuale, ma anche qui apprezzo che hai colto il suggerimento di mantenere il punto di vista di lui che interpreta il piacere di lei. Ah comunque una sberla sul culo poteva darla o fare qualcosa di audace pure lei 😉
    Non so forse mi aspettavo un colpo di scena più intrigante che romantico, gusto puramente personale. Comunque sia, racconto seguito con piacere fino alla fine. Un saluto.

  • Eh… ma allora questo Giacomo è proprio impegnato ??? anch’io nel nono capitolo l’ho fatto sudare un po’ ????
    Comunque vado per la raffinatezza anche perché la fisicità in questo capitolo si avverte e non poco. Mi è piaciuto l’incontro tra Francesca e Giacomo, gli approcci sono stati convincenti e decisamente sensuali.
    Vediamo come concluderai questa storia piccante al punto giusto.
    A presto,
    Ilaria

  • Ciao Christian, scelgo “Sesso esplicito, linguaggio “implicito””, anche se pure “raffinato” mi piacerebbe pur mantenendo esplicito il sesso e senza esagerare col poetico. Si può fare? Una metafora con una partita a poker, magari? Non so, forse troppo sforzata, ma pensaci. Dopotutto sesso e poker sono le due passioni dichiarate dal protagonista nell’incipit e a me piacciono particolarmente i finali in qualche modo circolari (poi ovviamente non sono l’unica lettrice da soddisfare e quindi valuta ciò che piace a te prima di tutto). Sai, per il finale comunque mi aspetto qualcosa di più o di “diverso” rispetto al semplice consumarsi dell’atto sessuale tanto desiderato. A me il racconto ha stimolato di più all’inizio o comunque quando lasciavi al protagonista studiare le persone, giocatori di poker compresi: lì era veramente molto sexy il protagonista e molto convincente il tuo stile di narrazione. Adesso ok che abbiamo chiesto noi l’azione, però mi piacerebbe ritrovare quella parte più “mentale” e “di sensazioni (pre)avvertite” oltre a lasciar parlare i corpi. Insomma credo che un po’ di “mistero” si debba mantenere per lasciare immaginare ai lettori e suscitare in loro brividi particolari. Spero di esserti utile in qualche modo a concludere con un guizzo finale un racconto comunque scritto molto bene e condotto in maniera tutt’altro che banale per un genere così ostico da trattare.

  • “Finalmente” è il titolo giusto? mi è piaciuta la spontaneità di questo capitolo, dopo tutti i capitoli in cui hai preparato la tensione fra i due è giusto e comprensibile che i personaggi siano più impulsivi: non vedo l’ora di leggere il finale, tra le varie opzioni ho votato “sesso esplicito linguaggio implicito” perché mi sembra la più coerente con i personaggi e il loro stato d’animo. Raffinato e poetico stonerebbe un po’ visto che sono in un momento di frenesia in cui si sono praticamente saltati addosso, e se fosse troppo aggressivo stonerebbe un po’ con la crescita del personaggio di Giacomo (che è passato da playboy che va con tutte e non si preoccupa troppo dei sentimenti delle altre persone all’essere innamorato di Fancy)

    • Ciao Space Oddity,
      sono contento che i due personaggi ti piacciano. Rendere su “carta” certi sentimenti non è facile.
      Giusta anche la tua osservazione sul tono da usare per l’ultimo capitolo. Ho lasciato scegliere ai lettori visto il genere trattato, ma effettivamente l’opzione ha hai votato è la più coerente col resto del racconto.
      Grazie, a presto 🙂

  • Ciao Christian, scelgo “Sesso esplicito, linguaggio “implicito””, anche se pure “raffinato” mi piacerebbe pur mantenendo esplicito il sesso e senza esagerare col poetico. Si può fare? Una metafora con una partita a poker, magari? Non so, forse troppo sforzata, ma pensaci. Dopotutto sesso e poker sono le due passioni dichiarate dal protagonista nell’incipit e a me piacciono particolarmente i finali in qualche modo circolari (poi ovviamente non sono l’unica lettrice da soddisfare e quindi valuta ciò che piace a te prima di tutto). Sai, per il finale comunque mi aspetto qualcosa di più o di “diverso” rispetto al semplice consumarsi dell’atto sessuale tanto desiderato. A me il racconto ha stimolato di più all’inizio o comunque quando lasciavi al protagonista studiare le persone, giocatori di poker compresi: lì era veramente molto sexy il protagonista e molto convincente il tuo stile di narrazione. Adesso ok che abbiamo chiesto noi l’azione, però mi piacerebbe ritrovare quella parte più “mentale” e “di sensazioni (pre)avvertite” oltre a lasciar parlare i corpi. Insomma credo che un po’ di “mistero” si debba mantenere per lasciare immaginare ai lettori e suscitare in loro brividi particolari. Spero di esserti utile in qualche modo a concludere con un guizzo finale un racconto comunque scritto molto bene e condotto in maniera tutt’altro che banale per un genere così ostico da trattare.

  • Ciao, Christian.
    Ci siamo, quasi alla fine, come è giusto che sia. Hai lasciato tutti in sospeso e questo ha giovato al racconto.
    Se posso essere sincera, ho trovato questo episodio meno brillante degli altri, non è scritto male, anzi, ma è come se, per questa volta, tu abbia faticato un po’ di più. Ci sono ripetizioni (natiche), sinonimi che stonano un po’ con il contesto (falangi -so che avevi appena scritto dita e quindi non potevi ripeterti, forse modificando un po’ la frase…-)
    Ovviamente, queste sono considerazioni mie e le faccio perché ritengo giusto essere sincera 🙂 spero non me ne vorrai. L’esito del lavoro è ovviamente molto buono, con te non potrebbe essere altrimenti, è solo che mi è parso di ravvisare un leggero abbassamento di tono.
    Per il finale opterei per il raffinato, io lo preferisco, anche se mi pare di essere in minoranza, netta per di più.
    Aspetto l’ultimo episodio e ti auguro un ottimo weekend.

    Alla prossima!

    • Ciao Keziarica,
      grazie per l’osservazione, così precisa come al tuo solito. Non farti problemi a farmi notare certe cose.
      Per risponderti, sì: questo capitolo l’ho scritto di getto, in un momento in cui ero di fretta e stanco. Non mi giustifica chiaramente, ma era solo per confermare che le osservazioni che hai avanzato sono fondate. Spero di fare meglio con l’ultimo capitolo. Intanto grazie, a presto e buon WE!

  • Io voto per il linguaggio “implicito”. Raffinato e poetico, dopo quanto letto, non mi sembra il caso. VM18 è troppo facile e rischia di cadere nel ridicolo o nello scabroso. Il linguaggio implicito per il sesso esplicito te lo rende abbastanza difficile da riempirci come si deve il capitolo 🙂

    E finalmente si arriverà a quello che tutti aspettavano 😉

    Ciao 🙂

  • Ciao Christian! Finalmente il momento che tutti stavamo aspettando 😀 Francesca gliel’ha fatta decisamente sudare, quindi lasciamo adesso che si godano il momento. Voto per un linguaggio implicito, perchè penso si abbini molto bene al tuo stile. Alla prossima!

  • Ciao Cristian Line,
    ma si passiamo all’azione, ormai mi sembra che non è più solo erotismo quello che passa tra Giacomo e Francesca, somiglia più ad un sentimento. Quando si ride insieme è un buon segno per restare vicini. Anch’io ho notato che i nostri personaggi nel corso del racconto si sono evoluti, hanno cambiato atteggiamenti e sensibilità. Sarà un bene? Alla prossima.

  • Ciao, Christian.
    Ti ho letto in pausa pranzo ed ero anche convinta di aver votato e commentato… la vecchiaia avanza inesorabile 😀
    È divertente vedere come i personaggi sono visti dagli autori: il mio Michan è alto, distinto e longilineo, un po’ come Dick Van Dyke, anni ’90; il tuo somiglia a Giovanni Rana e ha, credo, l’altezza di Danny De Vito… è fantastico.
    Quindi, la nostra cara Francesca (più viva che mai in questo universo) deve lasciare la nave, beh, allora direi di passare all’azione, perché è di questo che parli nelle opzioni, giusto?
    Bravo, fai sempre un ottimo lavoro.

    Alla prossima!

  • Ciao Christian!
    Ti leggo per la prima volta e ho trovato un autore che scrive assai bene. Non leggevo rosa ed erotico, poi ho letto alcuni del primo tipo, ed ora rompo il ghiaccio col secondo.
    Hai gestito un crescendo nella scena clou con notevole abilità, per poi chiudere con ironia; Giacomo è un tipo “superiore”, almeno ne è convinto, ma questo scampolo di viaggio lo ha costretto a più di un bagno di umiltà, e non solo con le donne. Complimenti per la scrittura, voto per l’azione.
    Ciao!

  • Questa è la storia d’amore che mi piace di più. Intendo, tra i racconti con gli stessi protagonisti. Ciao, Christian, scrivi molto bene e mi è piaciuto il capitolo. Le risate possono essere sexy, meno la pancia del vecchio anche se attorniato da belle ragazze: hai raccontato bene i due momenti, per il prossimo però mi aspetto più azione.

  • Saltiamo direttamente alle scene di azione: mancano due capitoli, altrimenti non faresti mai in tempo 🙂

    Mi è piaciuto questo capitolo, sia la prima parte dove un sacco di 30 Kg si è schiantato sulla testa di Giacomo, sia la seconda dove Michan sembra un bambino. Secondo me Giacomo è geloso perché un attimo prima anche lui era così 🙂

    Andiamo al finale 🙂

    Ciao 🙂
    PS: non ricordo se eri uno che seguiva la mia storia o meno e di solito non lo scrivo, ma il sito ha fatto le bizze… ho pubblicato il settimo capitolo della mia storia, se sei interessato.

  • Rieccomi, Christian. Ho votato (ormai parecchio tempo fa) “Francesca prende l’iniziativa” e ora sto qui a chiederti come mai non ho trovato l’ottavo capitolo da leggere. Che accadde? Forza che voglio sapere come va a finire! Anche se “va” mi suona male, perché ho l’impressione che avrei dovuto scegliere il verbo opposto? 😀 😀
    Perdona i miei scurrili e senili sfoggi di ironia da bettola, e preoccupati per il tuo futuro, perché dice che intorno ai cinquant’anni ai maschi capita spesso una simile involuzione 😀
    Cribbio, comincio a leggere: “si muove sotto di me” e “gemiti” e “sorride” e penso “Vuoi vedere che quel monello non ha dato retta alla votazione e ha fatto comunque esplodere la bomba?”. Poi… niente, lei si mette a russare 😀
    Scherzi a parte, molto divertente e ben scritto, mi hai messo di buonumore… adesso forza con l’ottavo!
    Ciao, ti auguro un’ottima giornata

  • Fantastico!
    Mi hai condotta passo passo, con eleganza ed astuzia verso un precipizio di passione per lasciarmi alla fine con una risata davvero divertita. il massaggio può frequentemente avere quest’epilogo.
    Sei davveroooo bravoooo. Ti auguro una buona serata e alla prossima

  • Ciao Christian! La frase finale di lei che russa mi ha fatto divertire 😀 mi piace moltissimo il tuo modo di scrivere, lasciando l’immaginazione del lettore vagare, e adoro anche il tono con cui hai scritto: divertente ma allo stesso tempo serio e seducente. Ho votato perchè Francesca prenda l’iniziativa, perchè il bivio morale mi convince molto poco, anche se probabilmente alla fine avrà la meglio.
    Al prossimo capitolo!

  • Ciao Christian, devo dire: beata Francesca! Mi ha solo spiazzato in maniera leggermente stonata il suo russare alla fine. Per il resto, tutto scritto ottimamente. Molto bello: “Ripenso alla statua del Bernini, alla mano di Plutone su Proserpina.”, rende proprio l’idea, con classe.
    Dico il poker solo perché secondo me lo stai “scampando” da troppo tempo e credo possa e debba essere “erotico” pure il gioco di carte. Il “bivio morale” mi inquieta troppo (ho un mio parere al riguardo, dato che lei si è addormentata, e quindi ho preferito evitare anche se credo prevarrà). Al prossimo, ciao!

  • Complimenti, Christian, ottimo lavoro!
    Bravo, hai reso perfettamente ogni tratto, ogni emozione, senza cadere nel volgare e, anzi, con una grazia che quasi rende i passaggi musicali.
    Non ho altro da aggiungere.
    Voto il bivio morale e ti auguro una buona n buon proseguimento di weekend.

    Alla prossima!

  • Rieccomi, Christian. Immagino che ti stupirà sapere che ho votato per far esplodere la bomba “più avanti” ?
    Non so, il fatto è che il termine del capitolo è un frustrante… interruptus! Di più, è un interruptus precox! Insomma, ci sono rimasto male, riprendiamo fiato e ripartiamo… a bocce ferme ?
    Giacomo rimane un giocatore di poker anche quando seduce. Bello e delicato il gioco della seduzione. Battute e considerazioni/osservazioni della voce narrante efficaci e utili a descrivere ancora meglio il personaggio.
    Bravo!
    Ciao, ti auguro un’ottima settimana

  • gli eros non sono il mio primo targhet ma, sto leggendo tutto e questo racconto è il primo della lista, mi piace il personaggio principale sicuro di sé ma anche consapevole di aver sbagliato nell’episodio della camera… Che dire non vedo l’ora di leggere come andrà avanti… Complimenti

  • Ciao, Christian.
    Andiamo sul poker, meglio rallentare, lasciamo crescere l’attesa 🙂
    Benissimo direi, stai andando davvero alla grande: il racconto scivola come le mani di Giacomo sulla pelle di Francesca, piano piano si arriverà al dunque, ma con calma, non c’è fretta. Stai dosando bene gli ingredienti e sono sicura che porterai a casa un ottimo racconto.
    Bravo, che altro posso dire… ah, sì, io l’olio che usa Francesca non lo userei, ma non dirglielo che magari ci resta male 😉

    Alla prossima!

  • Ciao, facciamo che succeda qualcosa a Francesca.
    Si può stare a mezzo fra Eros e sentimento, (certamente lo dimostri tu) sto cercando di farlo anche io con una nuova storia, che sarà anche ironica quanto basta. Complimenti per la sfida intrapresa e buon viaggio!

      • Ciao, grazie, avrò bisogno dei tuoi consigli…
        Intanto ti svelo un arcano, non perché io sia acculturato ma perché sono stato un lettore affascinato dal “Giuseppe in Egitto” di Thomas Mann.
        Quelle che sventolavano o esibivano nelle parate gli Egizi erano dette “flabelli” e i portatori “flabelliferi” e non erano schiavi ma alti dignitari ricchissimi molto vicini al Faraone che li sceglieva e li cambiava ogni tanto a suo piacimento … Bello no? ?ciao

  • Rieccomi, Christian. Ho votato (per la verità parecchi giorni fa, quindi non sono io il responsabile del triplo pareggio 😀 ) che Francesca si avvii per tornare ma…
    Mi è molto piaciuta la metafora della fotografia, rende bene l’idea: qualche volta devi staccare l’occhio dall’obiettivo e goderti lo spettacolo.
    Non mi disturba che tu abbia cambiato punto di vista e te lo dice uno che tende a mantenere sempre lo stesso pdv. Lo prendo per quello che penso che sia: un esperimento, volevi mostrarci come pensa Francesca, il modo migliore è entrarle nella testa! L’importante, per quanto mi riguarda, è che si capisca immediatamente che abbiamo cambiato punti di vista e in questo caso è abbastanza vero… abbastanza per chi ricorda il capitolo precedente, lo schiaffone a Giacomo e chi gliel’ha dato 😉
    Tutto il racconto, tutti i nostri racconti sono esperimenti, no? E negli esperimenti, si sperimenta, uscendo dalla propria comfort zone per cercare nuovi composti, magari esplosivi 😀
    A proposito di esplosivi… 😉 😉 ma insomma, quando si quaglia qualcosa? 😀
    Per il resto, il capitolo è delicato e scorrevole. Qua e là noto la mancanza di qualche virgola (“Guarda là Francy”, “Sì me lo aspettavo”) e anche un “ultimissimi attimi” in cui il proliferare di “m”, anzi, di “mi”, anzi, di “imi”… mi determina un immediato impiccio alla lettura 😀

    Ciao, ti auguro un’ottima settimana

    • Ciao Erri,
      grazie mille. Il cambio PDV è stato un compromesso per l’efficacia e sono contento che ne sia valsa la pena, almeno per la maggior parte dei lettori.
      Mamma mia: sei veramente attento durante la lettura.
      Non avrei mai pensato alla ridondanza di “imi” ?
      Comunque l’ho tenuto in considerazione per il sesto capitolo. Spero di essere migliorato.
      Grazie mille,
      A presto ?

  • Capitolo molto dolce, mi è piaciuto tantissimo! Anche il fatto che la conversazione tra le due sia iniziata nello stesso modo di quella tra Giacomo e il cuoco. Dafne è proprio un bel personaggio, sono veramente contenta che abbia vinto l’opzione del dialogo. Continua così!

  • Riflettevo leggendo il capitolo su come sia diverso il modo d’intendere l’amore per gli uomini e per le donne, almeno per quanto riguarda riguarda il primo approccio. Gli uomini, in gran parte, sono propensi a chiudere la “faccenda” senza troppo coinvolgimento emotivo; le donne di solito cercano una trama al loro rapporto. Qui la differenza tra fare sesso, come si dice oggi, (esercizio fisico da palestra) e fare l’amore, come si diceva una volta, ( esercizio mentale, emozionale).
    Bravo Cristian hai saputo cogliere ed esprimere magnificamente questo aspetto delle relazione uomo/donna. A presto.

  • Noooo! La mia scelta ha portato in parità tutte le opzioni hahaha!
    Ciao Christian.
    Questo capitolo è dolcissimo, mi è piaciuto molto perché è scritto con molto tatto e molta cura.
    Mi hai emozionato e non lo dico tanto per dire. Sappiamo cosa sta passando Dafne e sono certa che lei ha dato a Francesca un consiglio eccellente: “Vivi senza rimpianti”.
    Bravo.
    Ilaria

  • Voto il poker giusto per vedere come il tema della crociera possa diventare sexy pure ai tavoli da gioco e da vestiti. Seguire Francesca mi sembra troppo facile. Bel capitolo, ho visto più poesia che eros e ti ringrazio per le sensazioni sul tramonto e le stelle: penso che li avrei ammirati come Dafne e concordo sul suo consiglio a Francesca. Tuttavia mi sarei aspettata un’attrazione fisica/mentale tra le due donne. Sarebbe una sfida non banalizzare il rapporto o non cadere nel classico triangolo… Tuttavia ho sentito la mancanza di un pizzico di eros. Mi è piaciuto che hai assunto qui il punto di vista di Francesca (ho letto un commento a sfavore, io penso invece che sperimentare cose nuove non “da manuale” sia lecito e qui secondo me funziona). Non condivido il suo schiaffo ?, cioè ha ragione Dafne secondo me: se giochi, giochi fino in fondo; altrimenti ti secchi già da prima della situazione o mostri prima disappunto se questa cambia in modo non più complice. Cioè un conto un approccio diretto fuori luogo e poco rispettoso, un conto una parola per accedere la miccia già bella e pronta. Un’occasione persa per lei. Io pensavo lo avesse fatto apposta a lasciarlo di sasso per mettergli ancora più voglia, mi ha spiazzato la sua conversazione con Dafne, ma non è una critica. Anzi, forse meno banale così. Al prossimo. Ps: ti avevo commentato Battiato, forse non sono stata chiara: ho capito che Battiato è ascoltato dal cuoco e mi sembra troppo per uno come Giacomo. Io dicevo che tuttavia non mi aspettavo il latino americano, di massa e festoso, ma qualcosa di più “ricercato” per l’idea che ho del personaggio e ugualmente seducente senza essere appunto Battiato. Anche se… Secondo me è molto erotico pure Battiato. Mi ha colpito sia morto in quei giorni. Pps: spero di non confodermi con un altro autore a cui avevo fatto questo commento ?. Ciao.

    • Ciao Tinarica,
      prendo appunti: più eros per i prossimi capitoli.
      Questo tuo commento è bellissimo. Non ti limiti a dare la tua impressione su come ho scritto, ma apri un dibattito su quello che hanno fatto i miei personaggi. Mi fa piacere, sembri davvero presa dal racconto.
      Molto bello il tuo modo di pensare su come approcciarsi a questo tipo di interazioni. Sarebbe interessante ascoltare ancora le tue opinioni 😀
      Il discorso di Battiato è chiarissimo, ti sei spiegata bene.
      Grazie mille per la lettura.
      Avevo cominciato a leggere (e apprezzare) il tuo racconto ma mi sono perso con i vari personaggi. Lo ricomincio segnandomi i nomi, chiedo venia.
      Ciao, a presto!

  • Ciao, Christian.
    Mi è piaciuto molto questo episodio, poetico e profondo. La spinta in più gliela dà il punto di vista di Francesca. Sei riuscito a costruire un dialogo credibile, tra due donne, ognuna con la sua croce (anche se la fotografa porta certo quella più leggera). Intensa la riflessione sui ricordi e su come un bel tramonto, come tante altre cose, non possa essere catturato nella sua essenza da uno scatto. Bravo, hai fatto un ottimo lavoro. Voto il poker, ma non deve necessariamente durare tutto il capitolo ?

    Alla prossima!

  • Giacomo e Francesca di nuovo.

    Allora, cerco di darti se non dei consigli che non so se sarei in grado, delle annotazioni sulle basi di quello che mi è stato spiegato e ho appreso in questi anni di “proviamo a scrivere”.
    Tutto il racconto finora era narrato in prima persona, anzi, vissuto in diretta dal punto di vista di Giacomo. Tutt’a un tratto il POV e la voce narrante sono quelli di Francesca: la cosa è incongrua.
    Esistono interi romanzi a più voci narranti, tutte in prima persona, ma la cosa è costante, regolare, così dall’inizio alla fine. Ad esempio, un capitolo una voce narrante, altro capitolo altra voce. Cambiare all’improvviso a metà del racconto non mi pare giustificabile. o allora tutti i capitoli successivi sono a POV Francesca, ma per il filo della storia mi parrebbe strano. Cioè, siamo qui per provare, ci sta, però in una storia che abbia più vaste ambizioni, eviterei.
    Scusa il papello, che spero non ti sembri saccente, perché saccio sempre poco nonostante tutto l’impegno 😀
    In questo racconto erotico c’è forse poco eros, per ora, ma molta filosofia e poesia. Dopo Riccardo, Dafne. Vediamo se i due giovinetti trarranno giovamento dalle loro parole 🙂
    Ciao

    • Ciao Bef/Talia,
      grazie per la dritta. Anche a me non piaceva l’idea di cambiare PDV per un capitolo, ma era il modo migliore per rendere i pensieri di Francesca. Ho pensato che valesse la pena farlo. Certo, avessi avuto più tempo e più spazio avrei cercato un’altra via.
      E non ti preoccupare, non sembri saccente, anzi.
      Grazie ancora e scusa la risposta tardiva 🙂

  • Rieccomi, Christian. Ho votato per il dialogo… anche se l’opzione biscotto mi ha lasciato qualche dubbio su eventuali messaggi sottotraccia 😀
    Giacomo emerge dal dialogo come un enorme “sempliciotto”, qualcuno che, in fondo, non ha un’idea precisa di cosa sia l’amore, pur praticandone assiduamente la parte ginnica. Come una persona affamata che, davanti a un banchetto pieno di portate, le riversa tutte dentro un frullatore e mangia a quattro palmenti il pasticcio che così ottiene 😀
    Senza assaporare, senza distinguere il gambero dal tartufo… grosso errore!
    Il dialogo tra i due è interessante e piuttosto originale. In effetti me lo aspetto da persone che abbiano una certa intimità tra loro (oddio, magari non l’intimità a cui potrebbe aspirare Riccardo 😀 ), però è un bell’esercizio, soprattutto perché non è affatto banale, e riesce a toccare corde universali e profonde.
    Il turpiloquio non mi disturba, nel senso che lo trovo funzionale all’intento espressivo, quindi, secondo me, ci sta.
    Bravo!
    Ciao, ti auguro un’ottima settimana

    • Caro Erri,
      l’opzione “biscotto” l’avevo inserita apposta per te! A tal proposito, se conosci altri modi velati per… ehm, insomma hai capito, sentiti libero di suggerire.
      Le parole che hai usato per descrivere l’approccio di Giacomo al gentil sesso fono fantastiche e non avrei saputo dire di meglio.
      Per quanto riguarda l’insolita intesa che hanno Riccardo e Giacomo: la prima parte del capitolo doveva essere dedicata a Riccardo e al suo modo di concepire le donne; ma per questioni di tempo ho dovuto eliminare del tutto quella parte e optare per un’introduzione “in medias res” lasciando sottinteso che i due stavano chiacchierando già da un bel pezzo. Ho cercato di farlo intendere ai lettori facendoli fumare assieme. Debole tentativo…
      Il turpiloquio è stato funzionale, ma correggerò il tiro per i prossimi capitoli (lo farà anche il personaggio di Giacomo in effetti).
      Grazie, analisi approfondita come sempre.

  • Bello mi è piaciuto, sei riuscito a mostrare l’altra faccia dell’erotismo, quello che non è hard e veloce, che non coinvolge solo i sensi e non riconosce nel corpo solo un oggetto di piacere. Ho riascoltato la canzone di Battiato, quella sì, ti fa desiderare lunghi abbracci da assaporare, non solo fisicamente, e molto a lungo. Dei stato diretto nelle parole di Riccardo, duro ma efficace. Bravissimo Christian. Alla prossima.

  • A proposito di canzoni… leggendo le opzioni mi è venuta in mente quella di Renato Zero: il triangolo no! Non l’avevo considerato ??
    Dunque scelgo il dialogo ?
    Ciao Christian, colpo di scena! Mi hai proprio spiazzata con la confidenza che Riccardo ha fatto a Giacomo ma ci sta.
    I refusi/errori di battitura te li hanno fatti già notare, evidentemente ti sei fatto prendere dalla fretta di caricare il capitolo. Capita a tutti.
    Ciao, buon weekend
    Ilaria

    • Ciao Ilaria,
      hahaha, è incredibile in quante situazioni possa essere contestualizzata “Triangolo”.
      In che senso “Mi hai proprio spiazzata con la confidenza che Riccardo ha fatto a Giacomo”?
      Spero in senso positivo 🙂
      Si, i refusi di questo capitolo sono l’apostrofo nero tra le parole “datti all’ippica”.
      Devo scrivere con più calma…
      Grazie,
      a presto 😀

  • Volevo votare il discorso ma… “Ho fame ma questo biscotto è troppo duro da masticare. Sarebbe un’ottima soluzione inzupparlo” mi ha tanto stupito da votarlo!

    Mi è piaciuto il nostro Riccardo; è vero, saper leggere le persone e l’empatia è diverso. Interessante il fatto che, inconsciamente, il nostro Giacomo stia capendo la differenza 🙂

    Ciao 🙂

  • Ciao, Christian.
    In questo episodio ci sono picchi e precipizi. Mi è piaciuto il dialogo dalla parte del cuoco, meno quello dalla parte di Giacomo, che si è ripreso (intendo il personaggio è non il dialogo) nel finale. Immagino che serva a caratterizzare il protagonista è a fargli compiere l’arco di trasformazione, ma ci si può arrivare senza usare termini troppo forti (almeno secondo i miei gusti). Nonostante questo appunto, la scrittura scorre e di sicuro sai gestire la narrazione, ti segnalo “cambia” anziché “cabina” e un accento mancante su un “sì”.
    Voto la partita a poker con un tipo particolare.

    Alla prossima!

    • Ciao Keziarika,
      ahia: commento severo, ma giusto. Ho riletto il capitolo ed effettivamente, adesso che me l’hai fatto notare, avrei potuto dosare meglio il linguaggio.
      La tua intuizione è giusta: le parole sono volute, ma ciò non toglie che lo stesso concetto può essere espresso in forma meno volgare. Lo terrò presente per i prossimi capitoli.
      Grazie anche per aver segnalato i refusi. Questo è quello che succede quando scrivi di getto in pausa pranzo 🙁
      Ciao, a presto

  • Vediamo il dialogo.
    Molto carino questo capitolo, anche per il piccolo buffetto morale al protagonista troppo sicuro di sé.
    Ti segnalo solo questa “Mi volto per incamminarmi verso la mia stanza” tutti quei mi, mi, mia in una frase così breve, se la vede un editor ti bacchetta (lo so per esperienza diretta, ehm, me l’ha detto un amico, cioè XD)
    Ciao,
    Bef

  • Fantastico lo chef, l’ho adorato ? mi piace anche come hai introdotto uno sviluppo nel personaggio di Giacomo! Ero indecisa tra dialogo con la signora malinconica e partita di poker, ma in effetti sono più curiosa di sentire l’altra versione della storia: voto il dialogo 🙂

  • Indecisa, scelgo il dialogo tra donne. Tanto per vedere come effettivamente lei ha preso la cosa. Ciao Christian, che figo lo chef! Una sfumatura Rosa? Comunque mi è piaciuto, anche se mi sarei aspettata un altro genere di gusti musicali da parte del protagonista… Non saprei dirti ma non di massa come il latino americano, forse più elettronica o altro di ricercato senza essere appunto Battiato. Ciao, al prossimo.

    • Ciao Tinarica,
      eh già: una sfumatura rosa. Non me lo sarei aspettato neanche io. Aggiunge un po’ di introspezione al protagonista, che altrimenti sarebbe risultato come lo stereotipo dell’uomo che non deve chiedere mai.
      Per i gusti musicali del protagonista: è lo chef che consiglia a Giacomo di ascoltare Battiato. Giacomo lo aveva solo sentito nominare.
      Grazie per la lettura e porta pazienza se non ho ancora ricambiato. È un periodo stranamente intenso (considerando che comunque siamo ancora costretti in casa).
      Ciao, a presto

  • Rieccomi, Christian! BATTERE CHIODO, BATTERE CHIODO 😀 😀 😀
    Un capitolo “tenero”, mi piace che i due vivano il corteggiamento come un gioco, mantenendo il pudore e la delicatezza nelle parole e nei gesti. Le prestazioni atletiche verranno dopo, e comunque hanno bisogno di un adeguato riscaldamento 😉
    Il capitolo è intrigante, scorrevole, l’unica nota è quel “… quanto tempo siamo rimasti…”, che mi suona male in una narrazione al presente.
    Bravo!
    Ciao, ti auguro un’ottima settimana.

  • Ciao Christian,
    che dire? capitolo d’ìmpatto, mi è piaciuto. L’ho trovato piccante al punto giusto senza cadere nei soliti cliché.
    Ho molto apprezzato le scene di osservazione. Christian è proprio un tipo che sa prestare attenzione ai più piccoli “segnali”. E’ una dote che ho sempre apprezzato e non è da tutti.
    Voto lo chef.
    Buon weekend.
    Ilaria

  • “Voglio vedere se hai l’intimo abbinato…” rassicurante il nostro Giacomo. Mi ricorda il lupo di Cappuccetto Rosso. Maestro di erotismo: il fiato sul collo, la lentezza studiata dei gesti per far crescere l’aspettativa e poi… Arriva il cuoco? Cosi immagino la fine di un gioco.
    Bravo Cristian.

  • Ciao, Christian.
    Molto bene, hai davvero molta dimestichezza con la narrazione: i dialoghi sono fluidi e coinvolgenti, mi è piaciuta moltissimo la prima parte dedicata alle risate. Complimenti.
    Interessante anche il modo sofisticato di raccontare i momenti più sensuali, con pochi tocchi, senza esagerare e senza inserire elementi volgari che avrebbero rovinato la scena. Bravo davvero.
    Ti segnalo due refusi, giusto per non apparire troppo entusiasta 😉 :
    “poi si mette in GINOCCHIA sul letto”
    “Cambio TRA carte e continuo a fissarla”
    Voto lo chef, perché l’attesa rende tutto più interessante e per fissare il quadro si può aspettare ancora un po’ e perché se si torna al poker si salta la serata con Fancy.

    Alla prossima!

  • Molto bello il fatto che hai mostrato un altro lato dei protagonisti, lui che si toglie la maschera da figo sicuro di sé e si lascia andare alle risate dimostrando di non prendersi troppo sul serio e lei che rimane timida anche se mostra più intraprendenza (lo prende in giro per la foto in cui è coperto di vomito, accetta la sfida del poker)? Mi è piaciuto anche come hai trasmesso il senso di anticipazione (lui che sente il respiro affannoso di Fancy dopo lo scoppio di risate e che la immagina respirare così sotto di sé o che osserva i suoi vestiti cercando di immaginare come stia senza). La scena in cui lei è convinta di aver vinto perché non ha capito cosa voglia dire “colore” è adorabile ?

  • Ciao Christian, avevo commentato qualche giorno fa, ma mi ero dimenticato che certe parole non si possono scrivere e il commento è finito in moderazione, ci riprovo…

    bello l’incipit con la similitudine tra s****o e poker, un inizio migliore non poteva esserci.
    Mi è piaciuta anche la cronaca della partita, hai reso bene i meccanismi del gioco… mettiamo a frutto la bravura di Giacomo con lo strip poker

  • Una bella ragazza che lavora su una nave da crociera di “voglio ***arti” più o meno velati penso ne riceva a palate, non credo che sussultare sia la prima reazione spontanea, ma siamo in una storia di fantasia, è giusto tutto sia poetico e positivo 🙂
    Mi fa molto sorridere questo Giacomo che se la recita alla Sherlock Holmes, lo aiuterà a vincere il torneo, o l’altra cosa che va cercando?
    lo scopriremo leggendo.
    Siamo nell’eros: scelgo la stanza, foto o quel che si vorrà

  • Rieccomi, Christian. Come forse immaginerai, ho votato per altro… altro… Se capisci cosa intendo… ?❤️?
    Capperi, Giacomo non è un semplice giocatore di poker, è un incrocio tra Doctor House e quell’Holmes, quello famoso, come si chiamava? John?
    Chip mi ha fatto quasi pena, spero che non sia finito sul lastrico, almeno.
    E comunque, lo sguardo di Giacomo è da X-man ?
    Non vedo Le Ore di leggere il prossimo capitolo!
    Ciao, ti auguro un ottimo weekend ?

  • Niente foto e niente poker, ma… che ci riserva il prossimo episodio?
    Ciao, Christian.
    Subito non riuscivo a capire perché stessi rappresentando il giocatore avversario come un ragazzino pavido e incapace di interagire con gli altri giocatori, poi, la deduzione di Giacomo, mi ha chiarito le idee. Interessante questa sua capacità di leggere le persone, di sicuro gli sarà utilissima per il poker, ma sarà altrettanto efficace con la fotografa?
    Non resta che scoprirlo con il terzo episodio. Molto bene, continua così.

    Alla prossima!

  • Bella la figura del colibrì. molto buona la tua mano, poi magari mi spieghi come si fa con uno sguardo ad innamorare una che ti sta fotografando, io sicuramente farei la figura dell’idiota. Bravo, ti seguo ciao. Voto strip.poker, visto che ci siamo!

  • Ciao Christian.
    Ho letto MOLTO attentamente gli atteggiamenti di Giacomo al tavolo perché ho bisogno di sapere qualcosa di più su questo gioco. Sono andata a guardare anche dei video su you tube e ammetto che tu hai descritto perfettamente ciò che può succedere mentre si gioca a Poker.
    Gli occhiali da sole, gli atteggiamenti degli sfidanti… bello mi è piaciuto.
    io voto niente foto e niente poker.
    Al prossimo capitolo, ciao!
    Ilaria

  • Ciao Christian
    Mi è piaciuta la descrizione del duello di gesti e sguardi tra il ragazzo e Giacomo.
    Bella la metafora: “Un piccolo colibrì che vola da un fiore all’altro.”
    Invece due frasi non mi sono chiare:
    “Alzo leggermente le dita per farle scivolare sotto …” sinceramente non ho capito bene il gesto che fa con le carte.
    “La sua espressione cambia subito e fissa la mia mano come che se stessi pugnalando il suo gatto.”
    Come si pugnala un gatto? Non ho capito il paragone.
    Voto la stanza di Giacomo

    • Ciao Louise,
      grazie per il complimento.
      Per rispondere alla tua domanda:
      “Alzo leggermente le dita per farle scivolare sotto …” sinceramente non ho capito bene il gesto che fa con le carte.
      Giacomo avevo il polso appoggiato sul tavolo e aveva alzato leggermente le dita per far scivolare sotto le carte lanciate dal mazziere.
      Avrei voluto descriverlo meglio, ma stare sotto ai cinquemila caratteri per me è un problema.
      “La sua espressione cambia subito e fissa la mia mano come che se stessi pugnalando il suo gatto.”
      Come si pugnala un gatto?
      No lo so: non ho mai pugnalato un gatto.
      Scherzi a parte, intendevo dire che Chip cambia espressione e ci rimane male. Avrebbe fatto la stessa espressione se avesse visto qualcuno pugnalare il suo gatto.
      Grazie,
      a presto.

  • Far descrivere il povero ragazzo da Giacomo è stata un’idea geniale. Lo rende più credibile. Ma che ci fa lì il fanciullo?
    L’erotismo c’è, nudo (per come deve essere) e crudo, senza fingimenti. Questo Giacomo non bada alla forma sa quel che vuole. Bravo, Christian.

  • Mi piace molto come il protagonista studia gli altri personaggi (indossa occhiali che filtrano la luce blu quindi passa molto tempo al computer; ha un braccio più abbronzato dell’altro quindi passa molto tempo al volante) e anche come stai costruendo la tensione tra Giacomo e la fotografa con cura e lentamente. Sono curiosa di leggere il prossimo capitolo e penso che i tempi siano maturi per un po’ di azione, quindi ho votato strip poker

  • Ciao.
    Ho particolarmente apprezzato la frase d’apertura: efficace e d’impatto!
    Anche il protagonista-narratore è un’idea che funziona assai bene, come il fatto di farlo “dialogare” mentalmente con le persone che osserva.
    Ho trovato un po’ strani da seguire i cambi dalla seconda alla terza persona mentre osserva la fotografa. Forse una volta iniziato a parlarle on il “tu” saltellare dalla seconda alla terza confonde un po’, dato che il narratore è sempre lui, non ce ne sono di esterni. Avrei mantenuto l’uniformità.
    Ma naturalmente è solo un’opinione.
    Io dico che le fa un’ottima impressione, ma…

    • Ciao Bef/Talia,
      Riporto un mio commento precedente:
      “Sono passato da un flusso di coscienza in cui parlo di Fancy usando la seconda persona singolare, a una descrizione in terza e viceversa. Non mi piaceva moltissimo come soluzione, ma scrivendo e rileggendo sembrava funzionare”.
      Sei l’unica persona (o siete le uniche persone) ad avermelo fatto notare.
      Spero non sia troppo disturbante per il lettore.
      Grazie per il complimento e l’osservazione sul punto di vista.
      A presto

  • Ciao, Christian.
    È interessante la scelta di far dialogare il protagonista con se stesso, mentre gli mostri quel che accade intorno, mi piace l’idea che il “tuo” Giacomo sia, in qualche modo simile al “mio” anche se con finalità differenti. Hai scritto un bel capitolo, con una prospettiva particolare che mostra senza risultare didascalica. Bravo.
    Per il voto: “si presenta, ma non finisce bene.”

    Alla prossima!

  • Rieccomi, Christian.
    Stavo per votare “il protagonista si presenta ma non finisce bene”, perché mi intrigava il parallelo con una scena simile con gli stessi (si fa per dire) protagonisti ?
    Poi però mi sono detto che preferirei vedere la prima partita e l’imprevisto.
    Mi è piaciuto molto come hai interpretato la psicologia del giocatore, mi sembra molto accurata e interessante. Bella la scelta della seconda persona, molto “emotiva”, rende molto bene.
    Insomma, bravo!
    Dal prossimo capitolo, vediamo se finalmente si batte un chiodo, se capisci cosa intendo???
    Ciao, auguro a te e a tutti i tuoi cari una serena Pasqua

  • Ottima impressione, ma… Ciao! Ottimo incipit, mi prende lo stile di scrittura con i pensieri di lui a “leggere le persone”. Mi è piaciuto sin dall’inizio, concordo pure sullo scarso rischio nel vivere. Non ho mai letto un racconto di eros ma per ora è una bella scoperta. Anche a te, come agli altri autori, i miei complimenti per il progetto di scrittura intrapreso insieme. Al prossimo.

  • Ciao, eccoti qua cimentarti in una sfida, ti sei preso la parte più piacevole a giudicare dalla ragazza… Vedremo se saprai cavartela – con lei e non con le carte- e per ora buon viaggio. La partenza è buona perché erotismo non è sesso esplicito solamente e mi sembra che tu la pensi allo stesso modo…. ciaooo buona Pasqua.

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