SEI PERSONAGGI IN CERCA DI… UNIVERSI LONTANI

“Viaggiare nell’iperspazio non è come spargere fertilizzanti da un aeroplano!“

Mi accorsi che la nave era passata alla propulsione quantonirica perché tutti, umani, arroghemé, peestillonix e una mezza dozzina di specie senzienti di cui sfido chiunque a pronunciare il nome, sbadigliammo all’unisono.
La fotografa di bordo scelse proprio quel momento per scattare l’olografia ufficiale dei partecipanti al torneo di poker più ricco della Via Lattea. Eccola, dopo tanti anni la conservo ancora, guardate: sono in alto a destra, quanti capelli! Avevo ancora gli occhi originali, sapete? Vedete le tonsille? Sono blu per i cinque rustici di perdinjau al curaçao che avevo appena spazzolato. Ricordo che smaniavo per l’impazienza di tornare al buffet, ma purtroppo, o per fortuna, un pannacotto si lamentò:
«La voglio rifare! Sbadigliavo, quando sbadiglio mi si chiudono le bolle!».
La frase diede la stura a una babele di urla, bramiti, borboglii e rutti a cui il mio traduttore simultaneo faticava a stare dietro, tutti avevano qualche recriminazione:
«Sbadigliavo e guardavo da un’altra parte!», protestò un bisog di Okistort.
«Sbadigliavo e il corno di questo spilungone mi copriva una faccia!», reclamò un bicipite di Siamanni.
«Ero ritratto nel mio guscio! E sbadigliavo».
«Scorreggiavo. Cioè, sbadigliavo, per la nostra specie è uguale!».
«Va bene, la rifacciamo», bisbigliò la fotografa. Forse perché pensava di aver terminato il lavoro, si era sfilata il cappotto mimetico che la rendeva quasi invisibile. Diceva di usarlo per ottenere dai soggetti ritratti pose più naturali. Non aveva torto: nel vederla, l’ipersalivazione scatenata dal fantasticare su un sesto, mistico rustico, cambiò movente, tracimò e mi andò di traverso. Tossendo e con le lacrime agli occhi, la squadrai da cima a fondo, uno spettacolo scintillante di curve e siliconi dentro un completino nero aderente, in morbido fresco di carbonio. Sguardo al laser, gambe tornite e i piedi, oh, i piedi li avrebbe anche potuti avere, e sarebbero stati sexy come il resto, ma lei era la versione su rotelle: davanti a me, potevo ammirare una magnifica Fancy! Ebbene sì, miei pelosi, squamati e chitinosi amici: la fotografa era una robot!
I miei colleghi di torneo si mostrarono piuttosto refrattari alla sua bellezza, la accolsero con bramiti, borboglii e il resto di disapprovazione, seguiti da un silenzio ostile. Provate a capire, erano altri tempi, c’erano molti pregiudizi verso i metallici, e poi nessuno pensava che una di loro potesse fare un qualsiasi lavoro creativo. A dir la verità, per quanto vi possa sembrare assurdo, prima di incontrarla lì, ero convinto che ai robot i viaggi quantonirici fossero preclusi.

Lei impartiva istruzioni per la nuova posa, “alzi un po’ il tentacolo, rotoli più avanti”, ma in pochi eravamo disposti a obbedirle e anche io, lo ammetto, pensavo che il risultato finale non sarebbe stato più artistico di una piatta olaroid o un’insulsa olotessera da due yottalire alla macchinetta automatica.
Fece qualche altro scatto e ci congedò. Gli altri si dispersero in pochi secondi, ma io rimasi, dimentico del rustico. Elencai mentalmente le cose che avevamo in comune, ne trovai due: era italiana.
Come dite?
Ah, già, la seconda cosa! Da quando papà mi aveva sguinzagliato dietro un hundo per cacciarmi dalla villa orbitante con vista sulla Fascia di Kuiper, io cercavo un posto in un mondo.
Ecco, avrei scommesso che anche per lei fosse uguale.

«Piacere, Giacomo Notarini», esordii con rictus da full d’assi.
Lei mi zoomò, inclinò l’inquadratura, mi grandangolò, quindi rispose: «Salve. Piaggio Fancy. Seriale: ANT0, versione N1N1».
Bla, bla… inutile e incomprensibile.
«Parbleu, N1N1, aggiornatissima!», bluffai per lusingarla.
Non abboccò: «Può chiamarmi Francesca Antonini».
«Ah!», sorrisi, «Beve qualcosa, Francesca?».
«Non so, un Fullgym Téflòn del ‘1011100?», rispose tranchant. Mi resi conto della gaffe.
«Forse un rustico al buffet?», rilanciai ammiccando.
«Non ho neppure la bocca», ribatté, ça va sans dire, senza muovere le labbra. Mi resi conto della seconda gaffe.
«E poi, Riccardo è molto geloso», aggiunse, indicando un orango che stazionava accanto alla tavola imbandita. Il quadrumane indossava una giacca da chef con il marchio della Onorati Crociere ricamato sul petto. La toque blanche d’ordinanza calata sugli occhi, mi guardava in scimmiesco. Vistosi chiamato in causa, si lanciò verso di noi ballonzolando su venti nocche, accompagnato da un orripilante stridio di forchetta sul piatto, era il digrignare di massimo trentadue denti giallastri.
Non del tutto tranquillo, quando già era a distanza di morso provai a blandirlo: «Ah, chef Onorati! Onoratissimo!», buttai lì tendendogli la mano. Lo chef rinfoderò la dentiera, mi guardò spaesato, poi, dissimulando imbarazzo, intrecciò la metà delle mani in suo possesso dietro la nuca e mi porse la metà delle due rimanenti, ossia la destra inferiore, mentre orrendi effluvi feromonici si spandevano dalle ascelle frollate dallo sforzo dell’incessante impiattare. Era un orango dal Q.I. potenziato, ma pur sempre una bestia.

Bene, dopo questo mollicoso preambolo, siete pronti a cominciare il torneo di poker hole black più ricco della Via Lattea?

  • Ma che mi frega del torneo! Sono qui per i ricchi partecipanti. Avete mai sentito parlare di Giacomin, il ladro onestuomo? (69%)
    69
  • Ma sì, cominciamo, qui sono tutti bacucchi o pischelli, me li mangio! Tanto: se vinco, ho vinto una fortuna, se perdo, papà ha perso. (25%)
    25
  • Come hole black? Avevo capito hold 'em! E adesso? Sono una schiappa a hole black! (6%)
    6
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222 Commenti

  • Capitolo 10)

    La nostra crociera onirica si conclude col botto, e un po’ mi ha sorpreso come hai giostrato il protagonista, che poi nulla ha avuto a che fare con il resto della storia. Egli, come noi, non è stato altri che uno spettatore delle folli vicende. Spunto affascinate e ben giostrato. Complimenti!
    Sono felice di aver avuto la possibilità di leggere questa storia.

    Trovi l’ultimo capitolo sempre su Youtube dalle 18:
    https://youtu.be/2U1zxoY7nR0

    Alla prossima!

  • Capitolo 9)

    Deliziosamente magnifico, specie la disperazione del (tuo) personaggio, o no? Aspetta… che succede?
    Mi a parecchio divertito questo capitolo (come del resto gli altri), mettendomi estrema curiosità sulla scelta finale (scelte divertentissime, senza perdere mai il tono della storia.)

    Ancora i miei complimenti.

    Trovi la lettura del capitolo sempre su Youtube:
    https://youtu.be/Yyz_bgzkUTs
    Alla prossima (e Ultima)!

  • Capitolo 8)

    Colpo di scena che ci sta tutto, e mi hai colpito davvero impreparato. Hai gestito bene la scelta narrativa: personalmente non mi sarei aspettato la sua presenza, dopo quanto avevi rivelato sui meccanismi andati in palla. Ma ci sarà suppongo una spiegazione negli ultimi due capitoli. La motivazione è chiara, vediamo se regge! 😀

    Trovi la lettura sempre su Youtube:
    https://youtu.be/hLqgt0DvJUc
    Alla prossima!

  • Capitolo 7)

    Brillante proseguo, inserendo qualche simpatico gadget futuristico. Ho notato che Dafne ha preso più spazio in questi ultimi capitoli, risaltando parecchio. Il nostro protagonista, invece, è stato abbastanza passivo per buon parte della storia, ma essedo tutto filtrato dai suoi occhi, non si avverte troppo questa cosa.

    Trovi la lettura del capitolo sempre su Youtube:
    https://youtu.be/6SvsQAYDBjk

    Alla prossima!

  • Capitolo 1)

    Alcuni preziosi lettori hanno fatto il tuo nome.
    Hanno scelto la tua storia.
    E quindi? Sono venuto a scoprire questo “old” Incipit.

    E che bella (difficile) e divertentissima scoperta!

    Ho iniziato un progetto su Youtube, con l’intento di far conoscere a un pubblico più ampio (si spera) alcune delle storie più belle presenti su The Incipit. Non avendo mai trattato le tue storie, non so se ho il permesso di continuare con il tuo racconto, e ti prego di farmelo sapere!
    Trovi la lettura su Youtube:
    https://youtu.be/csgerSPbXFA

    Sperando di aver fatto una cosa gradita, spero di poter leggere il prossimo!
    Ciao!

  • Beh dai, Manzoni stimò venticinque lettori… Direi che dodici non è affatto male.
    Ciao Erri, che viaggione che ci hai fatto fare.
    Una miriade di citazioni, un ritmo frenetico e un sacco di personaggi che sembravano fare a gara per chi avesse più personalità.
    Il finale è, inevitabilmente, un mindf**k (posso scriverlo? Vabbeh l’ho già scritto) e mette fine al tuo racconto in modo magistrale, come mette fine al nostro esperimento.
    Come ti ho scritto più volte, penso che questo sia il tuo genere.
    Buon proseguimento e a risentirci! O rileggerci ?

  • Tutti salvi grazie al coraggio dei nostri Dafne e Michan! Sono molto contenta di questo finale, hai unito tutti i mondi e lasciato intendere che … chissà ! Magari in futuro, in un altro multiverso, una storia nuova potrebbe ancora nascere. Lascia molta speranza e spazio all’immaginazione anche se quella che hai sapientemente usato è talmente vasta che sembra difficile, per me, avere la visione di un altro breve e nuovo racconto basato proprio sul proseguo di questo ?
    Ciao Erri, esperimento riuscito alla grande ??

    Ilaria

  • Ciao, Erri!
    Con il tuo finale si chiude l’intero progetto, è stata un’esperienza positiva, che ha messo a confronto molte idee e ci ha arricchiti un po’, almeno per me è stato così 🙂
    Il finale è degno di tutto il racconto, le trovate sono sempre all’altezza e lasciano con un sorriso chi le legge. Mi sono divertita molto a vedere che combinavi con i nostri sei personaggi, ognuno ha dato loro un’anima, ma i tuoi, per forza di cose (sia per il genere, sia perché sei Erri Porta), sono quelli che hanno subito più trasformazioni, che esulano di più dallo standard delle personalità attribuibili a un personaggio d’invenzione. Molto bravo, ma non c’è proprio bisogno che te lo dica. Che aggiungere? Si potrebbe festeggiare la conclusione dell’esperimento con l’ingaggio del piccolo Michan e le sue detonazioni pirotecniche… o no? 🙂
    Non resta che augurarti una fantastica nuova stagione, con la speranza che tu abbia voglia di tornare con un nuovo racconto, io sono qui pronta a seguire la storia.

    Alla prossima!

    • Buonasera, Keziarica! Grazie delle belle parole e dei tanti complimenti!
      Eh, già, arrivo buon ultimo, nonostante pensassi che due settimane tra un capitolo e l’altro fossero troppe. Un bradipo morto è più vitale di me ?
      E nonostante la mia innata accidia mi sono divertito a dare vita ai miei personaggi. E a leggere tutte le nostre storie, che a ben vedere raccontavano, a me è assolutamente chiaro, sei possibili linee oniroversali delle quasi infinite che i nostri sei personaggi potevano seguire ?
      Grazie un sacco di tutto, ci vediamo presto

    • Buongiorno, fenderman. Ma grazie a te per avermi commentato, riservandomi complimenti che sarei contento di meritare solo per un decimo 😀
      Se la storia ti ha fatto sorridere, io sono contento 😉
      Non so quando tornerò, anche l’attuale “esperimento” è nato in modo piuttosto estemporaneo, quindi non sono in grado di fare previsioni. Se quando tornerò tu ci sarai ancora, sarò davvero contento!
      Ciao, ci vediamo presto

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