Talita del Fuoco

Dove eravamo rimasti?

Sveglia si fida di Talita? Non fa in tempo a decidere, perché accade qualcosa che le toglie la possibilità di scegliere. (67%)

Il corvo

D’istinto Svetla retrocedette di un passo e aggrottò la fronte osservando l’altra giovane. Era più bassa di lei di alcuni centimetri, eppure la sua figura racchiudeva in sé una sorta di energia vibrante, una forza difficile da descrivere, ma chiaramente percepibile.

«Perché dovrei fidarmi di te?» le chiese, stringendo un po’ di più il bastone con la punta di ferro.

Talita fece le spallucce. «Non mi pare che tu abbia molte alternative. Non vuoi tornare a casa tua?»

«Come faccio a sapere che non mi basta infilarmi nuovamente tra quelle rocce, per tornarci?» indagò la monaca, senza preoccuparsi di nascondere il proprio scetticismo.

Talita sorrise. «Provaci.»

Certo che ci provo! Pensò Svetla indispettita. Muovendosi con passo rapido, raggiunse le rocce bianche che si era lasciata alle spalle poco prima e si insinuò nello stretto passaggio tra di esse. Quando emerse dall’altra parte vide il pianoro erboso che aveva attraverso alla ricerca della capra scomparsa. Ecco, appunto! Si disse con un brivido di trionfo. Sono esattamente dove pensavo di essere!

Un’occhiata più approfondita le rivelò però che non era proprio così: non v’era più alcuna traccia dei massi che facevano da preludio alla Porta dei Morti. Davanti a lei non c’era altro che erba, forse più verde di quella che i suoi piedi avevano calpestato in precedenza. Ma cosa…?

«Ti sei convinta?»

Malgrado si aspettasse un commento del genere, la voce di Talita la fece sobbalzare e Svetla si voltò di scatto per fronteggiare la ragazza mora, che le era in qualche modo comparsa alle spalle. «Ma si può sapere cosa accidenti sei, tu?» abbaiò, invece di rispondere. «Non chi: cosa

Talita le rivolse un sorriso pigro. «Quindi mi credi, giusto?»

Svetla non lo sapeva, se le credeva davvero, ma era abbastanza perspicace da rendersi conto che c’era qualcosa di strano: non sentiva più il capretto belare, né il tintinnio dei campanacci appesi al collo degli animali che aveva lasciato al pascolo, e la luce sembrava farsi sempre più crepuscolare… e che dire di quella tizia, che era comparsa dal nulla e che pareva trovare estremamente divertente la sua confusione?

“Stai attenta alle streghe, piccolina”, le aveva raccomandato più volte sua madre. “Sono dappertutto e hanno occhi che vedono lontano”

Svetla guardò con sospetto l’altra ragazza: possibile che fosse una strega? Non ne aveva mai incontrata una e dunque non era sicura di saperle riconoscere a prima vista, ma era abbastanza certa che avessero un aspetto simile a quello della giovane avvolta nel mantello arancione.

Quasi fosse a conoscenza di quei pensieri, Talita increspò le labbra e i suoi occhi gialli parvero illuminarsi di un bagliore ultraterreno. Il cuore di Svetla accelerò tutto d’un tratto. Occhi di fuoco, pensò, ricordando un certo passaggio di un antico libro sacro. Capelli di tenebra, figli delle fiamme, principi della guerra: i Demoni, che gli Dei delle Acque avevano sconfitto all’alba dei tempi.

Se, come pensava, quella era una prova a cui la stava sottoponendo la Dea a cui era più devota – la Madre delle Acque – era allora verosimile che Talita fosse una di quelle creature infernali. Anche se dovrebbe essere una bestia assetata di sangue, mentre in realtà è abbastanza tranquilla, considerò.

E allora era forse qualche creatura di cui non conosceva il nome né l’origine?

Non fece in tempo a cercare una risposta a quella domanda, perché Talita le si avvicinò di fretta e le afferrò un polso. «Spero che tu mi creda e che ti fidi di me, perché abbiamo un problema» disse, occhieggiando verso l’alto.

«Ma…» le parole le morirono in gola. L’aria a una decina di metri dalla sua testa parve farsi più densa, le particelle invisibili che la componevano acquistarono opacità e si organizzarono per dar vita a un forma incolore, ma inconfondibile.

È un corvo, comprese, riconoscendone il becco robusto e le zampe forti, un enorme corvo fatto di nulla.

Fosse esso creatura viva o incantesimo, il corvo sembrava avere un obiettivo ben preciso: spiegò le ali immense e si gettò verso di loro. Talita fu più veloce. Con uno strattone deciso fece sbilanciare Svetla, costringendola ad avvicinarsi a lei, e poi il mondo attorno alla giovane monaca venne avvolto da una densa nebbia dorata e cangiante.

La ragazza cercò di gridare, ma i suoi polmoni erano come svuotati: tutta l’aria era stata risucchiata dalla sensazione di vuoto e di caduta che l’aveva ghermita.

Per alcuni lunghissimi istanti pensò di essere sul punto di vomitare, ma poi la realtà attorno a lei riprese stabilità, il terreno sotto ai suoi piedi si fece di nuovo solido e Svetla riaprì gli occhi che nemmeno si era accorta di aver chiuso. Il paesaggio era cambiato: non c’era più traccia delle montagne e a pochi metri da lei scorreva un fiume lento e placido. Cosa più importante, era notte, e una grande luna argentea rischiarava il cielo con la sua luce fredda.

«Allora», disse Talita, «adesso ci credi, che sei nel regno dei morti?»

Ma cos'è Talita?

  • Una Fenice che ha assunto una forma umana (60%)
    60
  • Un demone che per qualche motivo ha deciso di interessarsi a Svetla (40%)
    40
  • Una strega: una donna mortale con dei poteri magici (0%)
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41 Commenti

  • Ciao Whitenmoonowl!
    Farà una proposta a Svetla, sperando non sia a scelta obbligata, dal momento che viene da
    “lui”. La monaca che stai delineando è tutt’altro che sprovveduta, timorosa ma lucida, per ora ruba la scena: mi piace ed è ben descritta. Il regno è anche reso bene, apparentemente placido ma chissà…
    Brava, la tua scrittura descrive con efficacia, ma non si appesantisce mai, e risulta ben leggera, che per me è un pregio perché “accompagna” il lettore.
    A presto ciao!

  • Ciao, Whiten.
    Farà una proposta, mi pare un buon momento per un bivio.
    Ho notato un leggero calo di ritmo nella prima parte del capitolo, ma ti sei subito ripresa con la seconda parte. La costruzione del mondo dei morti continua a piacermi e ora l’incontro con questo personaggio, che immagino avrà un ruolo importante nel proseguo della storia, ha aggiunto un tassello.
    Vediamo come vanno le opzioni; intanto, ti auguro una buona giornata.

    Alla prossima!

  • Ciao!
    Il racconto è piuttosto scorrevole, nonostante ciò le descrizioni sono presenti e ben fatte. Trovo che l’ambientazione sia piuttosto affascinante, soprattutto per questa sorta di Regno dei morti. In più doppia menzione sia per Talita, personaggio interessante, e anche per la protagonista Svetla vale lo stesso discorso. Curioso di sapere come prosegue la storia. Mi incuriosisce l’idea che l’incontro avvenga sul fiume.

  • Ciao Whitenmoonowl!
    Voto per il fiume, così caro a Svetla. A poco a poco si disvela il mondo in cui si muovono i due personaggi, e le caratteristiche della Fenice. Una coppia che si deve aiutare a vicenda. Anche questo è un bell’episodio, ritmo lento, tranquillo, adatto alla progressiva presa di coscienza di Svetla degli avvenimenti.
    Alla prossima ciao!

    • Infatti mi sta già venendo l’ansia di non riuscire ad arrivare a una conclusione adeguata in dieci capitoli – posto che non so ancora esattamente dove andrà a parare la storia, ho solo un’idea a grandi linee. La tua scelta mi manda in parità: vediamo se qualcun altro si esprime, altrimenti vedrò di fare una sintesi tra le due opzioni più votate!

  • La strana coppia in uno strano mondo, anzi reame, dei morti è già una bella fantasia per cui voto nella prateria, dove non c’è difesa o nascondiglio e il più forte ha buon gioco.
    La storia della Fenice non mi convince, credo che prima o poi Talita sarà smentita. boh! Aspetto. brava. Beatrice! 🙂

    • Ciao! Fai bene a non essere del tutto convinto del racconto di Talita, perché ha omesso qualche piccolo particolare… a seconda dell’opzione che vincerà questo capitolo e quindi del personaggio che introdurremo, vedremo se le cose che non ha detto saranno importanti o meno.
      Grazie e alla prossima!

  • Nei sogni di Svetla.
    Ciao, Whiten. So che non mi hai dato il permetto di chiamarti così, ma mi permetto di farlo comunque 😉 spero non ti dispiaccia.
    Intrigante questo capitolo, mi piacciono i poteri attribuiti alla Fenice Talita e il mondo che le hai costruito intorno. Mi piacciono i particolari e il modo scorrevole con cui ce li hai proposti e i retroscena che ci hanno portato fin qui. Brava.
    Trovo molto originale questa storia e sono curiosa di saperne di più.

    Alla prossima!

    • Ahah sì, chiamami come vuoi! Il nick è dovuto alla pigrizia che mi ha portato a riciclare un vecchio indirizzo mail, in realtà mi chiamo Beatrice.
      Col fantasy non è mai semplicissimo non ricadere in pieno nei soliti cliché, ma cercherò di fare del mio meglio.
      Grazie per il voto!

  • Voto il Fiume perché mi piacciono le acque 🙂

    C’è una cosa che mi suona strana nel racconto: se Talita è legata all’umano e non può lasciare il regno dei morti fin quando l’umano non esce e l’umano non ha intenzione di lasciare il regno dei morti, come fa qualcuno, dopo essere tornato nel regno dei vivi, ad aiutarla? E poi perché, se può morire e rinascere, ha paura che l’uomo la uccida? O cosa succede se l’uomo dovesse invece morire?
    Mille domande. Vedremo le risposte 😉

    Talita mi piace molto 😀

    Ciao 🙂

    • Ciao! Ottime osservazioni: Talita non dice tutta la verità, chiaramente, e Svetla lo capirà presto 😀
      C’è una risposta a ognuna delle domande che hai fatto, in teoria dovrei riuscire a far saltare fuori l’argomento nel prossimo capitolo o in quello dopo ancora.
      Grazie e alla prossima!

  • Ciao, Whitenmoonowl.
    Ho impiegato più tempo a scrivere il tuo nick che a leggere il capitolo… scherzo 🙂 posso chiamarti Whiten la prossima volta?
    Sono arrivata a racconto iniziato, qui su TI mi sto abituando a leggere fantasy, che non sono (o non erano) proprio il mio genere. Mi piacciono i passaggi verso l’aldilà, per questo mi attira il tuo racconto. Direi che Talita è un demone, vedo che sono in minoranza, ma non si sa mai… intanto, mi complimento per il lavoro svolto che risulta curato e scorrevole.

  • Ciao Whitenmoonowl, ho recuperato il racconto e mi sta piacendo. In particolare mi è piaciuto l’incipit, mi sembrava di stare con Svetla a curare le capre e sentire l’aria addosso. Mi piace anche che sia una monaca, mi ha colpito che creda in più Dei (diversamente dai pagani), perché associo “pagani” a coloro che credono in religioni diverse da quella cristiana o ebraica o islamica (monoteisti). Però giustamente è genere fantasy, quindi mi incuriosisce anche questa religione in cui crede e in cosa si differenzia dai culti popolari. Comunque scorre tutto bene, perciò dico che non farà in tempo a decidere e vedrò cosà accadrà nel prossimo.

  • Ciao, un un buon inizio di storia fantasy che potrebbe portarci lontano, ben scritto e di agevole lettura.
    Ti segnalo due cose: la prima tutto sommato carina: quella dei capelli “pallidi”, la seconda quella sul finale della monaca che avrebbe degli “Dei”, lei che non è pagana. Vediamo come continua, alla prossima. ciao

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